Ormai sappiamo quanto sia importante
leggere con attenzione le etichette alimentari per fare una spesa
consapevole e scegliere cosa portare in tavola. Esistono però alcune
diciture "ingannevoli" che si trovano frequentemente e a cui è bene fare
attenzione. Ecco quali.
Le etichette sono fatte per informare i
consumatori ma allo stesso tempo i produttori attraverso questo
strumento cercano di attirare l’attenzione e la fiducia dei clienti
utilizzando alcune parole piuttosto che altre. Questo in alcuni casi
genera confusione e si può ritenere di avere in mano qualcosa di diverso
rispetto a quello che davvero è. Si gioca con le parole, con aggettivi,
con immagini o descrizioni di cibi, si omettono volutamente alcune
cose. Le strategie sono molte.
Ecco allora che bisogna prestare particolarmente attenzione e verificare bene gli ingredienti quando troviamo ad esempio queste 10 diciture:
Naturale
Chi non si sente rassicurato quando vede
su una confezione la scritta “naturale”? Se troviamo questo termine ci
sentiamo più sicuri di acquistare qualcosa di migliore ma in realtà ciò
non è sempre vero. E’ abbastanza scorretto utilizzare questo termine ad
esempio in alimenti in cui compaiono anche sostanze chimiche o che
comunque sono molto elaborati ed industriali, eppure compare. Questa
dicitura, infatti, non è abbastanza regolata a livello legislativo e dunque i produttori se ne approfittano.
Produzione artigianale
Anche al supermercato possiamo trovare
prodotti che riportano la scritta “produzione artigianale” o “prodotto
artigianale”. E' un altro di quei casi in cui una dicitura evoca nel
nostro immaginario il pensiero di un prodotto fatto in casa in maniera
genuina. In realtà dietro si può nascondere comunque una produzione di tipo industriale con ingredienti che nell’autoproduzione non si utilizzano: coloranti, additivi ecc.
Prodotto a base di carne
Questa dicitura in etichetta fa
riferimento al fatto che quello che si sta acquistando non è solo carne,
anzi con molta probabilità la percentuale di carne non è molto alta (al
contrario in alcuni casi è assai bassa!). Sono stati infatti inseriti
altri ingredienti nella preparazione del prodotto: acqua, conservanti,
coloranti e altri additivi.
Foto: easymum.it
Anche la dicitura “preparato di” seguito
da pollo, tacchino, altra carne, ecc. non promette un alimento di
grande qualità. Si tratta anche in questo caso di prodotti che
contengono al loro interno molti altri ingredienti oltre a quello originario da cui dovrebbero essere formati.
Marinato
Se si legge sull’etichetta la dicitura
“marinato”, ad esempio nel caso della carne, si pensa ad una
preparazione sofisticata, in realtà questi prodotti sono spesso
sottoposti solamente ad un’aggiunta di acqua che
compare generalmente al secondo posto nell’elenco degli ingredienti.
Nella maggior parte dei casi, poi, sono presenti additivi e altri
ingredienti che aiutano a conservare il prodotto e alcuni elementi come
spezie e aromi per dare sapore.
Al sapore di…
L'etichetta di uno yogurt, un dessert,
ecc. in cui compare la dicitura “al sapore di” ci deve far sospettare
che di quell’ingrediente il prodotto abbia solo il sapore. Possiamo trovare ad esempio lo yogurt aromatizzato alla fragola con percentuale di frutta davvero bassissime.
Nettare
Questa parola suona molto bene e ci fa
immaginare qualcosa di gustosissimo. In realtà con grande probabilità ci
troviamo di fronte ad un succo diluito con acqua, al quale vengono aggiunti zuccheri o dolcificanti e aromi per renderlo più buono.
100% di carne di…
Per chi la mangia, è rassicurante leggere sulle confezioni 100% carne di… spesso però si tratta di un “trucco”
e la carne contenuta è in realtà in una percentuale minore. Si fa
infatti riferimento al fatto che tutta la carne contenuta nel prodotto è
(ad esempio) di tacchino ma non che tutto il prodotto sia tacchino (che
magari è l’80% a cui sono stati poi aggiunti altri ingredienti). In
sostanza quell’80% di carne è esclusivamente di tacchino, ovvero è
tacchino al 100%.
Tradizionale
Altra parola che ci suona familiare e
rassicurante è tradizionale. Molto spesso, però, le ricette tradizionali
delle nostre nonne poco hanno a che fare con quelle dei prodotti
industriali. Anche in questo caso si tratta di una dicitura volta a
fidelizzare il consumatore.
Italiano
Ci piace acquistare italiano ma bisogna
fare distinzione tra ingredienti effettivamente coltivati o allevati in
Italia e altri prodotti in cui invece è avvenuta solo la trasformazione o il confezionamento nel nostro paese.
Tutto questo è solo una conferma di
quanto sia importante soffermarsi sempre a leggere le etichette.
Ribadiamo anche il consiglio di consumare il più possibile prodotti freschi e non confezionati.
Francesca Biagioli
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