martedì 12 settembre 2017

Il programma segreto dell'UNESCO

 
Vi propongo un classico: già nel lontano 1990 un magazine ad ampia tiratura metteva in guardia dall'arrivo di un NWO.
 
Mi sembra che le argomentazioni siano quanto mai attuali, leggete con attenzione.

Allora è ufficiale. Adesso si scopre che tutto ciò che crediamo di sapere e sappiamo di essere non corrisponde minimamente alla realtà, ma ci viene somministrato d'autorità e a nostra insaputa da un ente sovranazionale, e tutto il lavoro degli editori, dei televisori, e della religione è coordinato dall'alto con un fine comune. Non è fantascienza e l'ente sovranazionale non sta su Marte, è solo il programma dell'UNESCO, che definisce filosofia l'etnocidio. Giudicate voi.

Vi presento il succo del programma dell'UNESCO, l'organismo con cui l'ONU diffonde conoscenza, qual'è stato dalla sua fondazione nel 1946 fino ad oggi. Sono frasi e idee del documento A Philosophy for UNESCO, firmato da Julian Huxley nel 1946, tenuto segreto fino al 1976, e tuttora apparentemente ignoto all'opinione pubblica. Il programma segreto dell'UNESCO comincia con la biologia.

"E' essenziale che l'evoluzionismo diventi il nucleo centrale di ogni sistema educativo, in senso lato, per collegare la natura inorganica con la vita, e le stesse con la Terra, e la materia con la mente, e gli animali con l'uomo. La storia umana è la continuazione dell'evoluzione biologica in una forma diversa."
In una frase l'UNESCO è passata dalla biologia alla storia...

Poi il documento afferma che la filosofia dell'UNESCO deve essere "a sfondo evoluzionista" e prosegue:
"Dal punto di vista evoluzionistico il destino dell'uomo può venire riassunto molto semplicemente: è quello di realizzare il massimo progresso nel minimo tempo. Questo è il motivo per cui la filosofia dell'UNESCO deve avere uno sfondo evoluzionista ed anche il motivo per cui il concetto di progresso non può non occupare una posizione centrale in questa filosofia".
L'evoluzionismo quindi deve influenzare sia la storia (mediante il progresso) che i costumi, ma non basta la scuola:
"La morale dell'UNESCO è chiara. Il compito che le è affidato di promuovere la pace e la sicurezza non potrà mai essere completamente realizzato con i mezzi che ad essa sono stati assegnati - educazione, scienza e cultura. Bisogna progettare qualche forma di unità politica mondiale, o mediante un governo singolo mondiale, oppure in qualche altro modo, per essere certi di evitare altre guerre."
Quindi tutto ciò di cui l'UNESCO si è occupato era mirato alla situazione attuale (1990, n.d.a.), in cui paesi interi crollano ogni giorno in televisione. Quanto alla cultura, anzi alle culture, il documento prosegue raccomandando la dissoluzione delle nazionalità, e questa parte del programma è già molto avanti, soprattutto sulla carta. Anche cultura adesso non si dice più cultura, si dice etnia. Quanto a Europa Novantamai, ossia il Governo Mondiale, il programma dice che forse non basta, e così conclude:
"L'unificazione delle tradizioni locali di un singolo insieme di esperienza, coscienza, e scopi è il prerequisito necessario per ulteriori maggiori progressi nell'evoluzione umana. Di conseguenza non sarà sufficiente l'unificazione politica sotto qualche tipo di governo mondiale per raggiungere questo risultato.
L'unificazione delle cose della mente è non solo necessaria, ma può spianare la strada per altri tipi di unificazione".
Ecco la stregoneria, e non a caso il documento, che evoca una soluzione finale, reca il numero 29. 

L'unificazione delle cose della mente, Tu peux ce que tu veux, l'onnipotenza mediante la psicoameba.

Vediamo cosa hanno fatto finora lavorando sulle scuole.
 
Le informazioni le assumiamo da un libro semiufficiale, che reca nel titolo in programma dell'UNESCO: nella mente degli uomini (I.T. Taylor, In the Minds of Men, TFE Publishing, 1984 Toronto).  Stralci li trovi qui http://www.don-lindsay-archive.org/creation/taylor.html
 
Il lavoro di unificazione culturale comincia dai primi anni di scuola, quando la mente dei bambini è più recettiva. Caldamente consigliato agli educatori Skinner il behaviourista, secondo il quale non si può parlare di personalità di un bambino fino ad un anno o più perché nessuna conoscenza è innata nell'uomo.
 
La teoria di Skinner (vedi sotto) sul condizionamento del comportamento è stata trovata molto utile, e se non basta c'è anche chi propone metodi farmacologici.
 
L'UNESCO non vede di buon occhio la famiglia. Ecco cosa devono sapere i maestri di tutto il modo:
"Finché il bambino respira aria avvelenata di nazionalismo, l'educazione alla mentalità mondiale può produrre solo risultati precari. Come abbiano già detto, spesso è la famiglia che infetta il bambino con il nazionalismo estremo. La scuola deve quindi combattere le abitudini di famiglia" (direttiva alle scuole).
Il libro definisce "influenza umanistica" il programma dell'UNESCO per le scuole, che in tutto il mondo ha due obiettivi: negazione delle lingue e delle tradizioni locali, ed evoluzionismo biblico.

LA FILOSOFIA DEGLI UMANISTI
 
I nuovi umanisti hanno un testo che ne suggerisce la filosofia, ecco alcune idee (Corliss Lamont, The philosophy of humanism, 1977 New York):

Dio: 
"la biologia ha mostrato in modo conclusivo che l'uomo e tutte le altre forme di vita sono il risultato non di un atto sovrannaturale di Dio, ma di un processo infinitamente lungo di evoluzione, che si prolunga probabilmente da almeno due miliardi di anni. La complessità crescente del mondo organico, e poi lo sviluppo del comportamento degli animali, è culminato con la specie uomo e con il fenomeno mente. La mente in breve è apparsa nel presente apice del progresso evoluzionistico, e non all'inizio".
Questa è una celatura, una bugia, e ogni filosofo lo sa. Per quanta poca mente abbiano gli autori, la mente necessariamente precede la percezione di tutto. però qui si parla di mente come di facoltà biologica esclusiva dell'uomo, di nuovo usciamo dalla scienza ed entriamo nella religione.
 
La loro verità, che sembra destinata a pochi, sta nel titolo del libro sulle prodezze dell'UNESCO (e in quattrocento pagine di documentazione), e cioè che tutto è prodotto dalla mente.
 
I nuovi umanisti sono forse l'ultimo dei paraventi laici degli stregoni che stanno dietro. Siamo in presenza di un'ennesima doppia, verità, chi la fa l'aspetti.
 
Un requisito essenziale dei nuovi umanisti è quello di credere nell'evoluzione, afferma Taylor, il quale però ha dedicato tutto il libro a seppellire Darwin.
"Credere nell'evoluzione e nel progresso è l'unico requisito ideologico, richiesto ai simpatizzanti, dice Taylor, quanto al resto si incontrano umanisti secolari in ogni raggruppamento sociale e in ogni religione".
E il progresso? 
"Naturalmente per ogni sistema in equilibrio il progresso significa solo andar peggio".
I MEDIA
 
Come siamo arrivati a questa situazione? Taylor (1984) lo spiega: 
"prima dobbiamo renderci conto come i nostri pensieri e le nostre opinioni vengono modellati dall'informazione che riceviamo tutti i giorni dai giornali, dalle riviste, dalla radio e dalla televisione. Tradizionalmente c'era un sistema di partiti che bilanciava le informazioni, ma negli ultimi dieci anni (tenere presente che è un articolo del 1990) tutte le fonti di informazione si sono ridotte ad un unico punto di vista: quello dei nuovi umanisti". 
Questo sistema fa in modo che le notizie potenzialmente dannose vengano filtrate e non arrivano al pubblico.

LA NUOVA MORALE? SITUAZIONALE

Uno dei risultati più evidenti della erosione dei valori tradizionali operata dall'UNESCO tramite le scuole e le altre iniziative culturali è l'amoralità. Questo non è un problema per i nuovi umanisti perché, dal momento che non esiste Dio, il sistema di leggi finora in vigore non è di origine divina, e quindi può essere cambiato a piacere senza timore di castigo divino. 

Questo viene oggi insegnato ai ragazzi in una materia che si chiama "etica situazionale" e può essere uno dei casi in cui si debbono usare dei farmaci come sussidio didattico nell'educazione dei bambini.
 "Ci sono dei bambini con forte base culturale cristiana che possono entrare in conflitto con gli insegnanti quando gli si insegna la morale situazionale. In questi casi si usano i farmaci" dice il libro (pag. 467).
Anche il sesso (che è regolato dalle usanze locali) deve essere "liberato". Per ottenere questo scopo l'UNESCO favorisce i corsi di educazione sessuale che tolgono autorità alle famiglie, col pretesto della protezione contro le infezioni veneree. 

Queste proposte vengono in genere ostacolare dai parlamenti dei vari Stati, ma l'opposizione è superata con lo stratagemma della "procrastinazione studiata", ossia delle Commissioni di studio. 

Quando è passato un po' di tempo e le memorie sono assopite l'argomento viene ripresentato, e la sequenza degli eventi è invertita, in modo che adesso sembra che le infezioni dilaghino perché non fu fatta quella legge. E così - prosegue Taylor - si finisce in genere che l'educazione sessuale non basta mai mentre le infezioni sessuali si diffondono sempre più proprio grazie all'educazione sessuale.
 
Mentre scrivo (1990) queste righe giunge notizia dai giornali italiani che 
"l'applicazione dell'accordo di Schengen è sospesa per due anni".
Ossia è stata accettata e procrastinata. Quindi con il rinvio definitivo dell'accordo (che isola l'Italia), si rinvia sine die l'apertura delle frontiere alle persone.

COMPORTAMENTO SU MISURA
 
Skinner sostiene che si nasce tabula rasa, e che la personalità viene fatta mediante l'educazione.
 
Ha inventato un box condizionatore, dove il neonato viene lasciato in pace solo se si comporta bene. 

La figlia di Skinner, Deborah, è vissuta i primi due anni e mezzo nel box del padre, e sembra normale. Contro Skinner (behaviourista) vengono presentati i "deterministi biologici" i quali sostengono che il programma del futuro uomo sta tutto nei geni (ossia nel DNA) e che l'educazione non modifica nulla di sostanziale.
 
A riprova di questa tesi ci sarebbero i casi dei gemelli che sono stati separati dalla nascita e si incontrano e sono uguali. Taylor sspiega che questa storia è andata avanti per mezzo secolo, ma che è un falso colossale, opera di sir Cyril Burt, e che ancora scatena le passioni dei docenti universitari.
 
Uno delle dimostrazioni del potere dei media sta nel fatto che gli scienziati su cui si fondano le teorie dell'UNESCO sono nomi di nessun valore, come Spencer che ha inventato la sociologia ragionandoci sopra da spòp, oppure Galton che era nipote di Darwin ed era un razzista estremo, oppure Haeckel, il più brillante dei darwinisti, che spiegava il razzismo a Hitler e a Rudolf Hess. Sembra che la genetica di Mendel fu tenuta nascosta per trent'anni perché contraddiceva Galton.
 
Le teorie di Skinner oggi prevalgono, e negli ospedali americani i bambini piccoli non vengono anestetizzati in caso di operazione, perché non hanno ancora una personalità e quindi non soffrono. ma nessuno sembra far caso che "skinner" significa "spellatore e che forse tutto il suo genio sta nel nome.

l'UNESCO è l'organismo che si occupa di ciò che entra nella mente delle persone" Julian Huxley



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