giovedì 7 settembre 2017

Morire è un po' partire.

Attorno a quali “cardini” ruoti e, quindi, sei apparentemente liber3 di…?
Ce ne sono molti, ma (ma) anche questo aspetto è apparente (essendo tutt3 gerarchico e determinato da un solo, unico, “punto/momento”). Per cui, apparente è:
sia che sei liber3 di…
sia che hai compreso che…
Allo stesso tempo/modo, esistono dei “segni” di questa “tua” condizione “qua, così” e… di ciò che ti “auto” mantiene in questa “forma sociale ‘qua così’”. 
Uno di questi segni è, ad esempio, la compresenza di “segreti”
Quando esiste anche un solo segreto, il significato è rintracciabile “attorno” a questa massima:
qualcosa (qualcun3) ha già preso un vantaggio sul resto dei propri simili.
L’esistenza del segreto non può essere imputabile ad un “nobile intento”
Alias, coloro che preferiscono, "nel nome della maggiore serenità/sicurezza della Massa", serbare il segreto – relativamente ad un certo “fatto (cardinale)”, per qualche motivo “già” dimenticato socialmente – nella sostanza, privano la Massa proprio di quella motivazione (innesco, spinta) che la auto mantiene in cattività, nel susseguente e relativo (all’assoluto dimenticato) “qua, così”. 
Non c’è, quindi, “buona fede” che tenga
Poiché, nascondere qualcosa è sempre (sempre) corrispondente ad una delimitazione del “futuro (verità)” altrui. 
Da “lì”, la generazione (separazione) nello spazio conscio, dell’inconscio (nel conscio):
luogo “privato e automatico che, di riflesso, si auto ricava massivamente… in seguito all’esempio esterno, agente da “fattore cardine (portante)”. 
Quando una singolarità (o un gruppo coeso) riesce ad assurgere ad un simile “ruolo (parte)”, assume i termini della grande concentrazione di massa che, in leva e secondo gli attributi riconosciuti all’immagine di Dio, è in grado di controllare la Massa intera, risultante - di conseguenza - “a valle”. 
Perché può succedere... e succede, ciò?
Per quale “arcano”? 
La ragione è la compresenza della tri-unità frattale espansa (se hai un computer, uno smartphone o un tablet, puoi avvicinare questa "sostanza/ragione", agganciando ed espandendo il fatto, centrale, che in ogni ambito esiste un “sistema operativo”):
la caratteristica operativa, centralizzata
avente la funzione di intelligenza, secondo programmazione nativa
nella quale e/o dalla quale emerge e processa il “Genio” frattale espanso
legge, strumento, memoria
E (ma), l’origine di detto “artifizio”?
Non la ricordi e, quindi, può essere – “ora” – solo ipotizzata, così come del resto “si muove” la scienza, con il suo “metodo scientifico”. 
Questo è il cardine? No
A meno che non lo intendi in quanto a “potenziale”.
Allora, sì:
perché è sempre da “lì” che devi “passare (rivolgerti)”, se (se)… intendi “cambiare”.
Invece, senza agganciare il potenziale, il cardine è – allora – la compresenza immanifesta dominante:
la ragione fondamentale della “forma” reale manifesta “qua, così”
che si avvale della “potenza” del sistema operativo frattale espanso
al fine di potersi “auto realizzare nel “qua, così”
realizzando, di conseguenza, anche il “qua, così”.
Senza agganciare il potenziale, tu sei auto delimitat3 nello status quo (paradigma) “qua, così” e, conseguentemente, puoi solo “trasformarti” d’assieme con tutto il resto, senza mai (mai) cambiare nella sostanza di ciò che continua ad accadere (dato che “è già successo”).
Ora, di conseguenza, più che comprendere va “ricordato”
Che cosa? L’episodio cardine. 
L’equivalente del Big Bang o della “creazione divina”. 
Il “è già successo”. 
E, nel profondo, va ricordata la compresenza immanifesta dominante, attraverso le fasi del 1) accorgersi, 2) fermarsi (“fare”) e 3) ricordare (“fare”). 
Le fasi 2 e 3, in realtà, possono espandersi d’assieme, in parallelo e possono essere anche fuse insieme, tanto da risultare un’unica fase del “ricordare (esperienza)”. 
Mentre la fase “uno” è sempre quella dell’accorgersi di/che… a partire del “sentire (percepire, intuire, riunire i puntini… ‘osando’)”. 
È ovvio che queste fasi corrispondono ad un “processo” ed il processo corrisponde sia a queste fasi che, sopra a tutto, a ciò che “s’emana” successivamente all’innesco. 
Così che 1) ciò che porta ad “A”… 2) è sempre parte di “A”, ma 3) in una situazione “A”, ricca anche di “X” (che non avrebbe potuto fissarsi, senza “ciò che porta ad ‘A’”). 
Se (se) te ne accorgi, si tratta di una sorta di “reazione nucleare”:
(reagenti + status quo) → “A” (dove “A”, che prima era solo potenziale, diventa “A” + “X”, dove “X” è qualcosa che si manifesta solo grazie al mix fra ‘reagenti + status quo’ e “A”).
Se poni (reagenti + status quo) = “B”, allora:
“B” → “A” + “X”.
In “A” c’è sempre “per auto trasformazione” anche “B”, ma (ma)… in “B” non c’è “X”, se non potenzialmente (in leva): 
da “lì” è portante, allora, accorgersi di “X”.
In che modo?
Rilevando in-direttamente la compresenza immanifesta dominante, alias:
il “ponte” verso “X”.
Che cosa è “X”? Meglio:
chi “è”?
È il cambiamento; una singolarità “nuova (autentica)” e/o la Massa stessa “riportata al momento di pre “è già successo”: 
il “nuovo” cardine che, attraverso l’ausilio del sistema operativo frattale espanso, può (è libero di) generare (manifestare) un diverso “ordine delle cose”
Dove? Sempre “qua”, anche se non “così”…
Non c’è alcuna “fuga (ascensione)”.
“X” è il… “nuov3”, che si manifesta per mezzo delle “tre” fasi e di una configurazione ad hoc della tua “potenza (desiderio)”, nonché del “Genio” frattale espanso (la caratteristica “formulare” permette di generare una realtà manifesta “giusta ad angolo giro” o, appunto, universalmente riconosciuta per default).

Quindi:
"esperimento"
sistema operativo frattale espanso (“Genio”)
realtà manifesta “qua, così”
compresenza immanifesta dominante (+ Dominio)
singolarità auto elettiva ed auto configurante (Tu/Massa) e suo grado di accortezza (consapevolezza, intuizione, fermezza)…
costituiscono il “cardine” dell’intera trama “qua” (sia “qua, così” che potenziale = “qua”).
Come, forse, puoi notare “non esiste, in tutto ciò, alcuno spazio per ‘Dio’, se non – al limite – solo per la ‘sua’ immagine, alias, significato simbolico sostanziale frattale espanso…”.
Quale è tale “significato” (riposto nell’immagine di Dio)?
Il potenziale che 1) ricalca “pienamente sviluppato (anche se solo al livello egoico, di parte)” la compresenza immanifesta dominante, 2) è incarnato nella singolarità (e nella Massa), 3) è sempre in “ascolto (funzione)” a livello di sistema operativo frattale espanso (che, più propriamente, è ancora il potenziale).
Attraverso “Dio”, allora, puoi accorgerti di questi tre livelli del potenziale (nonché del potenziale stesso).
Il termine “acqua (sostanza che permette la vita e che ricopre per tre quarti la superficie della Terra)”, se scomposto in “ac-qua”… alla luce di:
l'etimologia della parola acqua si ricollega alla radice indoeuropea ak- = piegare.
La stessa radice è presente nel sanscrito ak-na = piegato
Infine, abbiamo il latino aqua che si avvicina moltissimo al lemma italiano…
Link 
Ak = piegare
Ak-na =piegato”.
Ac-qua = il “qua” piegato da “Ak (che piega)”:
qua, così
dove esiste solo “qua”, da piegare o essere piegat3.
L’esperimento è l’unica chiave di estrazione/astrazione dal “qua” ed, al limite, il significato del verbo “ascendere”:
l’esaltazione (evidenza) della dominante (accorgersi e fare), dunque, corrisponde al completamento dell’esperimento, alla coronazione dell’opera (intenzione).
Quale? L’isolamento della dominante, all’interno della “propria” creazione (manifestazione).
Probabilmente ti sarai accort3 dello “switch” che, ad un certo punto del presente Bollettino, ti ha letteralmente “deviat3 (spint3) su un altro “binario”. 
Vero? Ecco… “agisci in tal senso”.
Tirando le somme:
acqua come sostanza che si piega assumendo la forma di ciò che la contiene e al contempo che rende più facilmente atti alla piegatura alcuni materiali che ne venissero a contatto per un sufficiente periodo di tempo...
Link 
È, ancora, la funzione “sistema operativo frattale espanso” alla luce dell’esperimento. 
Qualcosa, all’interno del quale “ti ci puoi anche perdere dentro (dimenticare)”. 
Qualcosa che, allo stesso tempo, ne nobilita la sincerità del proposito “formulare”: 
correggere “l’anomalia” dominante (riflesso) che, di più, corrisponde ad una deviazione interiore e profonda della/nella singolarità, estremamente cedevole nel momento in cui… esiste un/il principio di corruzione, come se “mancasse sempre qualcosa, anche se hai potenzialmente già tutto”.
Al livello superiore, “sede della generazione dominante”, perché esiste la dominante?
Il “problema” sembra solo traslare di piano, senza confortare relativamente al significato che è” ed “ha”. 
Un altro loop? Sì.
Ergo? Riconoscerlo è già molto.
Dunque? Come ne riesci?
Ricorrendo proprio alla caratteristica frattale espansa:
ai “segni” che ridondano ovunque.
La mancanza di valore universale (formulare) è, ad esempio, una condizione caratteristica del solo livello “qua” o, anche, di quello “superiore – Ak - (da cui deriva la concezione dell’esperimento, nonché, sede del problema dominante)”?
Il sistema operativo frattale espanso è una funzione derivante da Ak, quindi, un livello già “corrotto (dalla dominante)”:
credi che “il dado sia tratto” anche “lì”, di conseguenza?
Allora, la “via” è “una dimostrazione per assurdo”, ossia:
incarnare il potenziale “qua”
assumendolo per contrasto “così”
ed espandendolo a livello “formulare (universale)”, per “valori significativi”.
Riportando la “giustizia ad angolo giro ‘qua’”, ottieni di innescare una reazione a catena “ovunque” e qualsiasi sia la “forma dell’universo” stesso (complessità, astrazione e utopia, ricompres3).
In “attesa di ciò”… non ti perdere mai d’animo, poiché “morire è un po’ come (ri)partire…”.
Morire “acces3” è… esserti già accort3 e, dunque, “è” essere già a metà dell’opera.
Non abbandonare, ogni volta, prima dell’ultima curva.
Senza Filtro di Semplificazione è, come puoi notare, più… complesso. Ma (ma) ogni tanto è un valido esercizio, cimentarti anche al di fuori di una tale “protezione”.
Ti fa solo che bene. Sentiti sempre (sempre) auto protett3, da te stess3…
Sei nel “qua”. Con “Ak” che tende a piegarti “ad immagine e somiglianza”. 
In un processo che è interattivo e non solo “unidirezionale”, alias, sempre (sempre) potenziale (dunque, sempre possibile, anzi, congegnato proprio sulla “speranza” di/che…).
Non deve essere un… segreto.
Ak-qua, fuochino… fuoco.
“Fai…”.
    
 
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2017
Bollettino numero 2104
 

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