Il Presidente Xi Jinping ha presieduto il
9.no Vertice BRICS, invitando il gruppo delle cinque economie emergenti
ad intensificare la cooperazione e contribuire maggiormente ad un mondo
in turbamento per protezionismo e sviluppo sbilanciato. “Dobbiamo raddoppiare gli sforzi per tracciare il secondo decennio d’oro della cooperazione BRICS”,
ha detto Xi ai leader di Brasile, Russia, India e Sudafrica al vertice
della città sudorientale di Xiamen, provincia del Fujian.
Era la prima
volta che Xi presiedeva il vertice BRICS e la terza a presiedere
importanti eventi internazionali in un anno, dopo il vertice di Hangzhou
dei G20 e al Belt and Road Forum per la cooperazione internazionale di
Pechino.
Il Presidente Michel Temer, il Presidente Vladimir Putin, il
Primo Ministro Narendra Modi e il Presidente Jacob Zuma sono stati
accolti da Xi prima dell’apertura del vertice, dal tema “BRICS: un più forte partenariato per un futuro più luminoso“.
Il vertice doveva decidere il percorso futuro del gruppo, che
rappresenta il 43 per cento della popolazione mondiale e contribuisce a
più della metà della crescita economica mondiale degli ultimi dieci
anni. Xi ha avanzato la sua visione per “approfondire” il partenariato
BRICS, tra cui ricercare risultati pratici nella cooperazione economica,
rafforzare la complementarità delle strategie di sviluppo e rendere
l’ordine internazionale più giusto e equo.
Lo scambio tra popoli, “causa
degna di un impegno duraturo”, dovrebbe essere promosso, secondo Xi,
che notava le diverse condizioni nazionali dei cinque Paesi, ma
sottolineava che le differenze possono essere superate ottenendo
risultati vincenti. Invitava i BRICS a riunire le forze su risorse,
mercati e forza lavoro per liberare il potenziale di crescita e
creatività di 3 miliardi di persone. Rifiutando le affermazioni che il
gruppo perda peso, Xi dichiarava al BRICS Business Forum che i Paesi
BRICS sono “completamente sicuri” su possibilità di crescita e
prospettive future, nonostante le variabili che sconvolgono la crescita.
Dal vertice G20 di Hangzhou, nel settembre scorso, al vertice BRICS a
Xiamen, l’approccio della Cina allo sviluppo globale è sempre più
evidente grazie a partnership, economia aperta e cooperazione vincente.
Porto commerciale sin dai tempi antichi e porta per la Cina, Xiamen è
dove Xi iniziò la carriera quando giunse nella provincia del Fujian
quale nuovo funzionario, nel 1985. Spera che i Paesi BRICS lascino la
città offrendo maggiori vantaggi ai cittadini dei cinque Paesi e del
mondo, mentre incertezze e rischi persistono con politiche chiuse che
pesano sulle prospettive globali di crescita,
Xi sottolineava che la
promozione della cooperazione economica orientata ai risultati, “è il
fondamento della cooperazione BRICS”. Il potenziale per la cooperazione
BRICS va sfruttata completamente, dichiarava citando gli investimenti
esteri dei cinque Paesi pari a 197 miliardi di dollari nel 2016, solo il
5,7 per cento nei BRICS. Esortava a promuovere la cooperazione in
settori quali commercio e investimenti, monetari e finanziari,
comunicazioni, sviluppo sostenibile e innovazione.
Nell’ultima
dimostrazione di efficacia dei BRICS, il presidente comunicava che la
Cina lancerà un piano economico e tecnologico per i BRICS da 500 milioni
di yuan (circa 76 milioni di dollari) nel primo mandato, per facilitare
gli scambi e la cooperazione nei campi economici e commerciali. La Cina
fornirà anche 4 milioni di dollari USA per i progetti della New Development Bank dei BRICS, inaugurata nel 2015.
Stabilizzando le relazioni regionali e internazionali, i BRICS lavorano
duramente per ampliare la presenza internazionale. Posizione
riaffermata da Xi al vertice.
“I cinque Paesi svolgono un ruolo più attivo nella governance globale. Senza la nostra partecipazione, molte sfide urgenti globali non possono essere risolte efficacemente“, dichiarava.
“Dobbiamo parlare con una sola voce e presentare
congiuntamente le nostre soluzioni su questioni riguardanti pace e
sviluppo internazionali”. Dichiarava che i BRICS dovrebbero lavorare per
un nuovo tipo di relazioni internazionali e sostenere la
globalizzazione economica “aperta, inclusiva, equilibrata e vantaggiosa per tutti“.
Il discorso di Xi veniva ripreso dalle controparti. Zuma affermava che i
BRICS dovrebbero rafforzare i contatti con le altre economie emergenti e
Paesi in via di sviluppo per perseguire uno sviluppo comune.
I cinque
Paesi dovrebbero rafforzare la cooperazione e migliorare la governance
economica globale per creare un ambiente estero sano, dichiarava Temer.
Da parte sua, Putin affermava che i BRICS dovrebbero costruire
un’economia mondiale aperta, opporsi al protezionismo e promuovere una
crescita inclusiva e sostenibile. Modi affermava che i Paesi BRICS
dovrebbero esplorare il potenziale della cooperazione economica,
salvaguardare il sistema commerciale multilaterale e promuovere lo
scambio tra popoli.
Per consolidare il terreno comune, i leader dei
Paesi BRICS adottavano la dichiarazione di Xiamen, esprimendo consenso
su varie questioni, tra cui sostegno al ruolo centrale delle Nazioni
Unite negli affari internazionali, contro il protezionismo, la condanna
del terrorismo e deplorando l’ultimo test nucleare della Repubblica
popolare democratica Corea.
Al summit di Xiamen, la Cina aveva un Dialogo sui mercati emergenti e Paesi in via di sviluppo, in cui i leader di Egitto, Guinea, Messico, Tagikistan e Thailandia raggiungevano i leader BRICS per discutere della cooperazione nello sviluppo globale.
Il modello proposto dalla Cina è
considerato parte dell’accordo per promuovere i BRICS come piattaforma
leader per la cooperazione Sud-Sud. Per le economie emergenti e i Paesi
in via di sviluppo,
“dobbiamo attenerci all’apertura piuttosto che al protezionismo, ai meccanismi commerciali multilaterali piuttosto che ad avvantaggiare se stessi a spese degli altri, ai vantaggi reciproci piuttosto che al gioco a somma zero“, dichiarava Xi in una riunione ristretta coi leader BRICS. “È facile rompere una freccia, ma difficile romperne 10 legate insieme“,
affermava Xi citando un proverbio cinese nel discorso volto a
coinvolgere altri Paesi emergenti e in via di sviluppo nella
cooperazione e in attività reciprocamente vantaggiose. Iqbal Surve, capo
del capitolo sudafricano del BRICS Business Council,
dichiarava che “BRICS Plus” sarà calorosamente accolto dai Paesi in via
di sviluppo poiché l’iniziativa è persegue lo scopo comune di eliminare
la povertà e realizzare i sogni.
Putin sostiene la piattaforma energetica dei BRICS e l’unità contro il protezionismo
TBP 1 settembre 2017
Mosca sosterrà la piattaforma energetica
dei BRICS, il loro consolidamento contro il protezionismo e un maggiore
coordinamento in politica estera tra i cinque aderenti, secondo il
Presidente Vladimir Putin.
“Riteniamo che questa (piattaforma di ricerca sull’energia) ci permetterà di coordinare le nostre attività di informazione, analisi e ricerca nell’interesse dei cinque Paesi BRICS e in ultima analisi facilitare l’attuazione dei progetti comuni d’investimento nell’energia“,
scriveva Putin in un articolo
pubblicato da Xinhua. La Cina è già il più grande consumatore di energia
e importatore netto mondiale. L’importazione totale di petrolio nei
primi sei mesi di quest’anno ha raggiunto i 212 milioni di tonnellate,
secondo la General Administration of Customs della Cina. La
Russia è tra i maggiori produttori di gas e petrolio nel mondo. Il
gigante Gazprom sostiene di possedere le maggiori riserve di gas
naturale del mondo. A Xiamen, la Cina si prepara per il 9° Vertice
BRICS, Brasile, Russia, India, Sudafrica e Cina.
Putin affermava che i
BRICS intendono
“rafforzare il ruolo dell’OMC come regolatore chiave nel commercio internazionale“. “Sono fiducioso sui Paesi BRICS che continueranno ad agire in modo consolidato contro il protezionismo e le nuove barriere al commercio globale“,
scriveva. Lo zelo del protezionismo sospinto dalla
vittoria elettorale di Donald Trump è un argomento molto discusso nei
vertici economici mondiali, anche al G20 di quest’anno. C’è sempre più
timore che l’amministrazione di Trump abbatta gran parte del quadro
della cooperazione sul commercio e l’energia sostenibile esistente tra
le nazioni del G20. Le tensioni aumentano col piano di Trump di usare
una legge della guerra fredda per limitare le importazioni di acciaio
per motivi di sicurezza nazionale.
Nel frattempo, il presidente russo ha
anche parlato dei BRICS che uniscono le forze per la stabilità globale.
“La Russia rafforzerà il coordinamento delle politiche estere dei Paesi BRICS, soprattutto all’ONU e nel G20, così come in altre organizzazioni internazionali”
aveva scritto Putin. La Russia e “altri Paesi interessati, hanno inflitto un pesante colpo ai terroristi” in Siria. Putin ha anche chiesto il sostegno dei BRICS nel creare “un ampio fronte antiterrorismo basato sul diritto internazionale e guidato dall’ONU“.
Putin avrà incontri bilaterali con capi di Stato degli altri Paesi
BRICS, a margine del vertice, tra cui il Presidente Xi Jinping e il
Primo ministro Narendra Modi.
Necessità di amplificare la voce delle economie emergenti: Xi alla riunione plenaria dei BRICS
TBP 4 settembre 2017
Il vertice BRICS a Xiamen, in Cina,
dominerà l’agenda politica dei cinque Paesi coi presidenti Putin, Xi,
Zuma, Temer e il Primo ministro Modi al tavolo. I leader BRICS
s’incontrano per trovare un consenso su commercio, protezionismo, Corea
democratica, lotta al terrorismo e cambiamento climatico.
Nella sessione
plenaria del vertice BRICS, il Presidente Xi Jinping ha dichiarato che i
cinque Paesi devono espandere gli interessi commerciali convergenti.
“Dobbiamo cercare risultati pratici nella nostra cooperazione economica (BRICS), non abbiamo ancora completamente sfruttato i potenziali dei BRICS“, aveva detto Xi. “Dobbiamo parlare con una voce su questioni riguardanti la pace internazionale… Dobbiamo amplificare la voce dei mercati emergenti e dei Paesi in via di sviluppo“, aveva aggiunto.
Xi annunciava che la Cina lancerà il
BRICS Economic&Technical Cooperation Plan da 500 milioni di yuan
(76,4 milioni di dollari) nel primo periodo, e affermava che la Cina
stanzia 4 milioni di dollari per integrare la struttura operativa della
Banca BRICS. Alla riunione plenaria, il Presidente Michel Temer
proponeva la creazione di un forum d’intelligence dei BRICS per
combattere il terrorismo. Il Primo ministro indiano Narendra Modi
avanzava la creazione di un’agenzia di rating dei BRICS per
“soddisfare le esigenze di finanziamento delle entità sovrane e societarie dei Paesi in via di sviluppo“. “Le nostre banche centrali devono rafforzare ulteriormente le proprie capacità e promuovere la cooperazione tra il contingente di riserva e il FMI“, aggiungeva.
Il Contratto di riserva contingentale dei BRICS
da 100 miliardi di dollari è pienamente operativo dopo le riunioni
inaugurali del consiglio di amministrazione del BRICS-CRA e del Comitato
permanente di Ankara del 2015. I Paesi BRICS hanno avviato nuove
istituzioni finanziarie come Banca BRICS da 100 miliardi di dollari,
Banca Asiatica per gli Investimenti Infrastrutturali guidata dalla Cina,
e un fondo di riserva dei BRICS da 100 miliardi di dollari. A Xiamen, i
cinque leader seguono colloqui a porte chiuse dopo la riunione
plenaria.
I mercati emergenti e i Paesi in via di sviluppo sono il “motore della crescita globale”: Xi
Xinhua 5/9/2017 – Global Times
Il Presidente Xi Jinping dichiarava che i
mercati emergenti e i Paesi in via di sviluppo sono il motore
principale della crescita economica mondiale. Xi ha fatto l’osservazione
al discorso presso il Dialogo dei mercati emergenti e dei Paesi in via
di sviluppo nella città di Xiamen. Il Presidente cinese prevede che il
dialogo crei un forte impulso per l’approfondimento della cooperazione
Sud-Sud e l’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
“Ho fiducia che il dialogo rafforzerà solidarietà e cooperazione tra i Paesi emergenti e in via di sviluppo e contribuirà anche alla costruzione del meccanismo BRICS“,
dichiarava Xi. Definendo l’avanzata collettiva dei mercati emergenti e dei Paesi in via di sviluppo “tendenza irreversibile dei nostri tempi“,
Xi dichiarava che questi Paesi hanno contribuito in modo significativo
alla crescita economica mondiale negli ultimi anni, pari all’80% della
crescita mondiale nel 2016. “Sono degni della reputazione di motore principale della crescita globale“,
aggiungeva.
Attualmente, mentre l’economia mondiale ascende e commercio
ed investimenti internazionali riprendono, il nuovo ciclo della
rivoluzione tecnologica e industriale guadagna slancio con nuove
industrie, nuove tecnologie e nuovi modelli di business, affermava. “Da questo punto di vista, i mercati emergenti e i Paesi in via di sviluppo hanno una rara opportunità di sviluppo“, aggiungeva Xi.
Traduzione di Alessandro Lattanzio
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