Foto: EPA
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Lo scandalo e’ scoppiato dopo le
dichiarazioni di una durezza senza precedenti fatte giorni fa da Gabor
Vona, leader del Movimento per un’Ungheria migliore. Parlando di fronte
ai giovani ungheresi un campo giovanile in Transilvania, Vona ha
promesso che il suo partito lottera’ per l’autonomia degli ungheresi
della Transilvania ed e’ pronto ad assumersi la responsabilita’ nel caso
di un eventuale conflitto armato tra Romania e Ungheria. A Vona ha
risposto il presidente romeno Traian Basescu, che pure si e’ rivolto ai
giovani della Transilvania, ma di nazionalita’ romena. “Abbiamo
raggiunto il limite e dobbiamo dire “basta”! La Romania si impegnera’
per mettere a posto Budapest!” – ha dichiarato Basescu.
Con
insistenza sempre maggiore Budapest invoca piu’ diritti per gli
ungheresi etnici. In sostanza ormai si tratta di un tentativo di
proteggere gli ungheresi scavalcando i governi dei paesi dove gli
ungheresi abitano attualmente.
Secondo Vjaceslav
Senciagov dell’Istituto di economia dell’Accademia delle scienze della
Russia, la posizione di Bruxelles, che si dedica quasi interamente ai
problemi e ai progetti finanziari, ostacola la soluzione di altri
problemi che riguardano dei singoli Stati o intere regioni.
Ci
viene detto che occorre coordinare le politiche di bilancio creando un
unico ministero delle finanze. Sara’ giusto. Ma chi pensera’
all’economia reale, alla diversificazione, alla cooperazione?
Integrando
nell’Unione Europea i paesi dell’Est Bruxelles voleva rivolvere i
numerosi problemi della regione. Dice Nikolaj Kaveshnikov
dell’Universita’ MGIMO del ministero degli Esteri della Russia.
L’ampliamento
dell’Unione Europea ha avuto una grande importanza politica, perche’
mirava a garantire la stabilita’ e la sicurezza della parte molto
problematica dell’Europa. Tuttavia ora, a quanto pare, la tendenza si
sta invertendo.
Petr Iskenderov, Redazione Radio
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