mercoledì 14 agosto 2013

In Europa tira il vento dei conflitti etnici

Вона Габор венгерский политик, лидер националистической Партии за лучшую Венгрию


Foto: EPA
La situazione nell’Unione Europera sta diventando sempre meno tranquilla. Per la prima volta nella storia dell’Europa unita e’ stato proposto il protettorato di uno Stato UE su una minoranza etnica che vive in un altro Stato. Sebbene per il momento si tratti soltanto di presa di posizione nell’ambito di un gruppo parlamentare, la minaccia non deve essere sottovalutata.

Lo scandalo e’ scoppiato dopo le dichiarazioni di una durezza senza precedenti fatte giorni fa da Gabor Vona, leader del Movimento per un’Ungheria migliore. Parlando di fronte ai giovani ungheresi un campo giovanile in Transilvania, Vona ha promesso che il suo partito lottera’ per l’autonomia degli ungheresi della Transilvania ed e’ pronto ad assumersi la responsabilita’ nel caso di un eventuale conflitto armato tra Romania e Ungheria. A Vona ha risposto il presidente romeno Traian Basescu, che pure si e’ rivolto ai giovani della Transilvania, ma di nazionalita’ romena. “Abbiamo raggiunto il limite e dobbiamo dire “basta”! La Romania si impegnera’ per mettere a posto Budapest!” – ha dichiarato Basescu.

Con insistenza sempre maggiore Budapest invoca piu’ diritti per gli ungheresi etnici. In sostanza ormai si tratta di un tentativo di proteggere gli ungheresi scavalcando i governi dei paesi dove gli ungheresi abitano attualmente.

Secondo Vjaceslav Senciagov dell’Istituto di economia dell’Accademia delle scienze della Russia, la posizione di Bruxelles, che si dedica quasi interamente ai problemi e ai progetti finanziari, ostacola la soluzione di altri problemi che riguardano dei singoli Stati o intere regioni.

Ci viene detto che occorre coordinare le politiche di bilancio creando un unico ministero delle finanze. Sara’ giusto. Ma chi pensera’ all’economia reale, alla diversificazione, alla cooperazione?

Integrando nell’Unione Europea i paesi dell’Est Bruxelles voleva rivolvere i numerosi problemi della regione. Dice Nikolaj Kaveshnikov dell’Universita’ MGIMO del ministero degli Esteri della Russia.

L’ampliamento dell’Unione Europea ha avuto una grande importanza politica, perche’ mirava a garantire la stabilita’ e la sicurezza della parte molto problematica dell’Europa. Tuttavia ora, a quanto pare, la tendenza si sta invertendo.

Petr Iskenderov, Redazione Radio

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