Avram Noam Chomsky è il più grande intellettuale vivente, o almeno così è come lo definisce il New York Times.
Nel 1957 pubblica il volumeSyntactic structures (Le strutture della sintassi), che contiene in nuce la sua teoria rivoluzionaria sulla grammatica generativo-trasformazionale. Il 16 aprile 2004 ha ricevuto la Laurea honoris causa in Lettere dall’ateneo fiorentino, “quale riconoscimento allo studioso eminente nel campo delle scienze del linguaggio e delle capacità cognitive e all’intellettuale da sempre impegnato in difesa della libertà di pensiero”.
Dopo
queste introduzioni così importanti di questo personaggio, eccovi le 10
regole che i potenti usano, attraverso i grandi mezzi di comunicazione,
per filtrare e far arrivare alla gente solo determinate informazioni o
messaggi.
Conoscendo queste regole possiamo renderci conto di come le nostre menti vengono manipolate ogni giorno.
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1 - La strategia della distrazione
L’elemento
primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione che
consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e
dei cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, attraverso
la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di
informazioni insignificanti.
La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, l’economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica. Mantenere l’Attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza.
Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare, di ritorno alla fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).
2 – Creare problemi e poi offrire le soluzioni.
Questo
metodo è anche chiamato “problema- reazione- soluzione”. Si crea un
problema, una “situazione” prevista per causare una certa reazione da
parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure
che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che si dilaghi o
si intensifichi la violenza urbana, o organizzare attentati sanguinosi,
con lo scopo che il pubblico sia chi richiede le leggi sulla sicurezza e
le politiche a discapito della libertà. O anche: creare una crisi
economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei
diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.
3 – La strategia della gradualità.
Per
far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a
contagocce, per anni consecutivi. E’ in questo modo che condizioni
socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte durante
i decenni degli anni ‘80 e ‘90: Stato minimo, privatizzazioni,
precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari che non
garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero
provocato una rivoluzione se fossero state applicate in una sola volta.
4 – La strategia del differire.
Un
altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di
presentarla come “dolorosa e necessaria”, ottenendo l’accettazione
pubblica, nel momento, per un’applicazione futura. E’ più facile
accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato. Prima,
perché lo sforzo non è quello impiegato immediatamente. Secondo, perché
il pubblico, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che
“tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe
essere evitato. Questo dà più tempo al pubblico per abituarsi all’idea
del cambiamento e di accettarlo rassegnato quando arriva il momento.
5 – Rivolgersi al pubblico come ai bambini.
La
maggior parte della pubblicità diretta al gran pubblico, usa discorsi,
argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, molte
volte vicino alla debolezza, come se lo spettatore fosse una creatura
di pochi anni o un deficiente mentale. Quando più si cerca di ingannare
lo spettatore più si tende ad usare un tono infantile. Perché?
“Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, lei tenderà, con certa probabilità, ad una risposta o reazione anche sprovvista di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno” (vedere “Armi silenziosi per guerre tranquille”).
6 – Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione.
Sfruttate
l’emozione è una tecnica classica per provocare un corto circuito su
un’analisi razionale e, infine, il senso critico dell’individuo.
Inoltre, l’uso del registro emotivo permette aprire la porta d’accesso
all’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori,
compulsioni, o indurre comportamenti.
7 – Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità.
Far si che il pubblico sia incapace di comprendere le tecnologie ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù.
“La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza dell’ignoranza che pianifica tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare dalle classi inferiori”.
8 – Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità.
Spingere il pubblico a ritenere che è di moda essere stupidi, volgari e ignoranti …
9 – Rafforzare l’auto-colpevolezza.
Far
credere all’individuo che è soltanto lui il colpevole della sua
disgrazia, per causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue
capacità o dei suoi sforzi. Così, invece di ribellarsi contro il sistema
economico, l’individuo si auto svaluta e s’incolpa, cosa che crea a sua
volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti è l’inibizione della
sua azione. E senza azione non c’è rivoluzione!
10 – Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscono.
Negli
ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno generato un
divario crescente tra le conoscenze del pubblico e quelle possedute e
utilizzate dalle élites dominanti. Grazie alla biologia, la
neurobiologia, e la psicologia applicata, il “sistema” ha goduto di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia nella sua forma fisica che psichica. Il sistema è riuscito a conoscere meglio l’individuo
comune di quanto egli stesso si conosca. Questo significa che, nella
maggior parte dei casi, il sistema esercita un controllo maggiore ed un
gran potere sugli individui, maggiore di quello che lo stesso individuo
esercita su sé stesso.
[Fonte disinformazione.it]
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