La recente offerta russa alla ONGC Videsh Limited
(OVL) di una quota del 10 per cento del campo petrolifero Vankor in
Siberia centrale non fa notizia nei media; tuttavia ha un notevole
significato per la cooperazione economica bilaterale e regionale. Oltre
ad attestare il credo della mutua complementarietà tra i due
tradizionali alleati, la recente offerta contiene molte promesse per la
sicurezza energetica dell’India e per l’espansione della cooperazione
energetica della Russia verso est e sud. Oltre a Vankor, il colosso
energetico russo Rosneft ha anche offerto fino al 49 per cento
del capitale di Jurubcheno-Tokhomskoe.
Il giacimento Vankor, situato a
nord del territorio di Krasnojarsk, in Siberia centrale, fu avviato nel
1988; all’inizio del 2014 le riserve recuperabili iniziali di petrolio
ammontavano a 500 milioni di tonnellate di petrolio e condensati e a 182
miliardi di metri cubi di gas. Il dibattito sulla prospettiva
dell’adesione dell’India al progetto Vankor non è né recente, né imposto
dalle sanzioni occidentali alla società russe, tra cui Roseneft.
L’interesse della Russia ad includere partner tradizionali
nell’esplorazione energetica non è nuova. Nel lontano 2005, il primo
vice-CEO di Rosneft, Sergej Alekseev, espresse interesse all’inclusione dell’India. Alekseev dichiarò:
“Siamo lieti di avere la ONGC-Videsh Ltd. (OVL) nostro partner nel progetto petrolifero e gasifero Vankor da quando collaboriamo con successo nello sviluppo del giacimento di petrolio e gas Sakhalin-1“.
La partecipazione dell’India a Sakhalin-1 è una storia ben nota di questa cooperazione bilaterale. La società indiana OVL acquisì il 20 per cento delle azioni di Sakhalin-1 del valore di 2,1 miliardi di dollari nel 2001, nel 2009 acquisì Imperial Energy. Ad agosto Rosneft
ha inviato una proposta ad OVL per lo sviluppo congiunto del giacimento
petrolifero Jurubcheno-Tokhomskoe nella Siberia orientale. Secondo un
rapporto, OVL è alla ricerca di una fonte da un milione di barili al
giorno di petrolio e gas equivalente in Russia.
Per soddisfare il 70 per cento del fabbisogno energetico, l’India ha ampliato le opzioni per l’acquisizione di risorse da diversi Paesi. Negli ultimi due anni, OVL ha effettuato nuove acquisizioni nella regione eurasiatica, tra partecipazioni nei campi Azeri, Chirag e Guneshli al largo dell’Azerbaigian; un ulteriore 12 per cento del blocco BC-10 del bacino Campos in Brasile, e dalla Videocon il 6 per cento del capitale del 1 Blocco offshore dell’Area Rovuma in Mozambico. Ma tra le acquisizioni delle partecipazioni estere, le probabilità dell’India di avere un accordo equo in Russia sono migliori per via della comprensione tra i leader dei due Paesi. Durante la riunione dei ministri degli Esteri dei due Paesi, a margine del vertice SCO di settembre 2014, l’espansione dei legami tra i due Paesi nei settori commerciale, degli investimenti, energia e difesa sono stati discussi. Sarebbe inverosimile sostenere che le sanzioni occidentali abbiano spinto la Russia a volgersi a sud e ad est per ampliare la cooperazione energetica.
La
visita di Putin in Cina qualche mese fa e la firma dell”affare del
secolo’ sul gasdotto dalla Russia orientale della Cina, potrebbero aver
contribuito a tale dibattito, ma la cooperazione energetica della Russia
con India e Cina è guidata dai reciproci vantaggi economici. Le
sanzioni di luglio pongono ostacoli all’accesso di Rosneft ai
prestiti esteri, in particolare il divieto di ricevere prestiti con più
di 30 giorni di scadenza. Lo scenario emergente dà luogo a molte
prospettive di cooperazione e integrazione economica regionale. Questi
Paesi, insieme ai loro partner, possono essere spinti a creare un regime
di cambi senza il dollaro. Ad esempio, la Russia potrebbe essere
interessata a sviluppare accordi bilaterali, come accordi finanziari
Rupia-Rublo e Renminbi-Rublo per la cooperazione energetica.
Gli attori
multilaterali come BRICS e SCO possono anche sviluppare una rete
energetica con complementarità reciproche e con organizzazioni come
l’Unione economica eurasiatica, BRICS, SCO e altre regionali, quali
attori. Vi sono altre aree di cooperazione economica recentemente
deliberate. Pochi giorni prima il Primo Viceministro dell’Industria e
del Commercio della Russia, Nikitin Gleb, con un team di rappresentanti
di società russe come Kamaz Motorz Ltd, GAZ Group, REP e Uralmashzavodat,
ha discusso con i funzionari indiani sulla prospettiva per rafforzare
la cooperazione nei settori minerario, dei fertilizzanti e aerospaziale.
Un articolo citava un funzionario del ministero del commercio indiano
secondo cui
“Con la crisi ucraina che inacidisce le relazioni della Russia con Unione europea e Stati Uniti, essa è pronta a indirizzare parte degli investimenti in nazioni amiche come l’India. Le parti si adopereranno a finalizzare alcune occasioni, prima della visita del Presidente Putin”.
Da questo punto di vista, sembra che la prossima visita del Presidente Putin sarà promettente per le relazioni bilaterali.
Vi sono dibattiti anche sulla possibilità di un accordo di libero scambio per dare impulso alla cooperazione economica. La cooperazione bilaterale crescente ha sempre più ampie prospettive in Asia. Con l’effettiva partecipazione della Russia nel soddisfare le esigenze dei principali attori del continente come India e Cina, le prospettive di crescita del secolo energetico asiatico non si possono escludere. Questo non vuol dire che ampliare la cooperazione energetica della Russia in Asia porterà a revocare la cooperazione energetica con l’occidente, ma certamente darà alla Russia spazio sufficiente per adottare scelte politiche ed economiche non decise dall’occidente.
Le incursioni a sud
della Russia che affronta la crisi energetica, possono anche avere altre
implicazioni. India e Pakistan, entrambi affamati di petrolio e gas,
potranno collegarsi alla Russia nel quadro della sicurezza energetica.
Forse problemi di sicurezza energetica e relazioni amichevoli della
Russia con entrambi i Paesi e l’approccio positivo a progetti regionali
come TAPI, IPI e corridoio nord-sud allevieranno le preoccupazioni sulla
sicurezza territoriale che si traducono spesso in conflitti.
Debidatta Aurobinda Mahapatra, RIR
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
http://aurorasito.wordpress.com/2014/10/16/nuovo-slancio-nella-cooperazione-energetica-indo-russa/
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