giovedì 13 novembre 2014

La NATO è pronta a difendere i Paesi baltici

La NATO è pronta a difendere i Paesi baltici

A metà di questa settimana in Estonia sono arrivate al culmine le esercitazioni degli stati maggiori della NATO Trident Juncture. Dal 9 al 17 novembre l’alleanza “gioca” sul Mar Baltico imitando la difesa della piccola Estonia da “un grande Stato ostile”.
 
Queste esercitazioni hanno un carattere ostentatamente antirusso e provocatorio, in quanto vicino all’Estonia non esiste nessun altro “grande Stato” oltre alla Russia, ha detto Serghej Košelev, capo del Dipartimento centrale per la cooperazione militare presso il Ministero della Difesa della Russia. Alle esercitazioni partecipano un po’ più di mille cinquecento rappresentanti degli stati maggiori ma in compenso sono impeganti tutti i principali stati maggiori dell’alleanza, da quello centrale a Bruxelles al norvergese di Stavanager e all’italiano di Napoli. Una geografia tanto larga dei giochi antirussi non è stata mai vista nella storia della NATO. Ma persino questo è solo inizio.

In settembre a Washington (tutte le principali decisioni vengono calate a Bruxelles dagli USA) è stata presa la decisione di aumentare il numero delle esecitazioni dell’alleanza nell’Europa Orientale sullo sfondo del presunto comportamento aggressivo della Russia in Ucraina. Adesso si tratta già, in sostanza, di manovre permanenti della NATO nel territorio dell’Europa Orientale. Una settimana prima dell’inzio di Trident Juncture il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha dichiarato che per il “rafforzamento della difesa collettiva” l’alleanza svolgerà quest’anno ben 200 manovre militari. Cioè esercitazioni militari si terranno all’incirca una volta in due giorni.

Portare le cose così apertamente al confronto con una potenza nucleare è una totale follia, dice il noto scrittore, politologo e conduttore radio Steven Landman:
- Per gli USA i “problemi” chiave sono adesso la Cina e la Russia. La Cina costituisce prevalentemente un problema economico, mentre la Russia è un problema militare. Soltanto le armi nucleari e i sistemi del loro trasporto russi possono competere con quelli americani. Potete immaginarvi un confronto tra queste due potenze che arrivi ad una guerra? Si ha l’impressione che delle politica a Washington se ne occupino persone non del tutto normali. I neoconservatori hanno contagiato palesemente con le proprie idee sia l’amministrazione di Obama che il congresso. Danno il tono nella formazione della politica estera.
Ma persino gli ultimi “accordi estoni” della NATO sono soltanto una parte dell’inizio della campagna di massicce pressioni militari di Washington e della NATO sulla Russia. Il giornale tedesco Die Welt ha scritto che la NATO esamina la possibilità di svolgere nel prossimo anno esercitazioni mai viste per dimensioni presso i confini russi. Non sonostati ancora definiti né i termini, né il paese dove dovono tenersi le stesse. Il comando della NATO promette solo che si eserciteranno da 25 a 40 mila soldati provenienti dalla maggioranza dei paesi dell’alleanza. 

Finora manovre così grandi sono state tenute solo in paesi occidentali dell’alleanza, più vicino alle grandi basi dove stanziano permanentemente unità da combattimento. Il generale tedesco Hans-Lothar Domröse, comandante delle forze alleate della NATO in Europa Settentrionale e in Europa Oientale, ha dichiarato chiaro e tondo ai media tedeschi che le esercitazioni programmate sono concepite appunto come “risposta alle azioni di Mosca”.

È assolutamente ovvio che tutti questi preparativi non siano legati in nesuno modo ad una minaccia da parte della Russia, in quanto dalla Russia non proviene nessuna minaccia per l’Europa, dice Dmitrij Viatkin, deputato della Duma di Stato, solo che gli USA si aggrappano tenacemente a quell’ordinamento mondiale che sono riusciti ad imporre dopo il crollo dell’URSS:
- La politica condotta adesso dagli USA e dai loro alleati in Europa è volta non a respingere tale minaccia ma a creare una parvenza della stessa. La creazione di nuovebasi, l’accrescimento della struttura militare dell’alleanza, più frequenti manovre in Europa sono chiamati a costringere i paesi europei a sostenere spese supplementari e a fomentare l’allarme in una serie di paesi alleati europei.
La NATO già da tempo cerca attivamente metodi per adeguare a sé le realtà moderne. Vuole trasformare l’organizzazione militare in quella militar-politica, modificare le funzioni fino a sostituire con sé forum internazionali come l’ONU o l’OSCE. Insomma, intende fare in modo da non rimanere senza lavoro neanche dopo la guerra fredda e dopo la disgregazione del’URSS (la cui esistenza era la causa principale della creazione della NATO). 

Le funzioni dell’alleanza non solo non vengono ridimensionate, ma vengono continuamente allargate per estenderle a sempre nuove regioni. Ma persino idirigenti politici dell’alleanza riconoscono che dopo la fine della guerra fredda e dopo la disgregazione dell’URSS, con l’apparizione della nuova Russia, alla generazione dei 30-enni, che non sanno cosa sia la guerra fredda, è molto difficile spiegare la necessità dell’esistenza oggi della NATO.


Andrey Fediašin   


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