Queste esercitazioni hanno un carattere ostentatamente
antirusso e provocatorio, in quanto vicino all’Estonia non esiste nessun
altro “grande Stato” oltre alla Russia, ha detto Serghej Košelev, capo
del Dipartimento centrale per la cooperazione militare presso il
Ministero della Difesa della Russia. Alle esercitazioni partecipano un
po’ più di mille cinquecento rappresentanti degli stati maggiori ma in
compenso sono impeganti tutti i principali stati maggiori dell’alleanza,
da quello centrale a Bruxelles al norvergese di Stavanager e
all’italiano di Napoli. Una geografia tanto larga dei giochi antirussi
non è stata mai vista nella storia della NATO. Ma persino questo è solo
inizio.
In settembre a Washington (tutte le principali
decisioni vengono calate a Bruxelles dagli USA) è stata presa la
decisione di aumentare il numero delle esecitazioni dell’alleanza
nell’Europa Orientale sullo sfondo del presunto comportamento aggressivo
della Russia in Ucraina. Adesso si tratta già, in sostanza, di manovre
permanenti della NATO nel territorio dell’Europa Orientale. Una
settimana prima dell’inzio di Trident Juncture il segretario generale
della NATO, Jens Stoltenberg, ha dichiarato che per il “rafforzamento
della difesa collettiva” l’alleanza svolgerà quest’anno ben 200 manovre
militari. Cioè esercitazioni militari si terranno all’incirca una volta
in due giorni.
Portare le cose così apertamente al
confronto con una potenza nucleare è una totale follia, dice il noto
scrittore, politologo e conduttore radio Steven Landman:
- Per gli USA i “problemi” chiave sono adesso la Cina e la Russia. La Cina costituisce prevalentemente un problema economico, mentre la Russia è un problema militare. Soltanto le armi nucleari e i sistemi del loro trasporto russi possono competere con quelli americani. Potete immaginarvi un confronto tra queste due potenze che arrivi ad una guerra? Si ha l’impressione che delle politica a Washington se ne occupino persone non del tutto normali. I neoconservatori hanno contagiato palesemente con le proprie idee sia l’amministrazione di Obama che il congresso. Danno il tono nella formazione della politica estera.
Ma persino gli ultimi “accordi estoni”
della NATO sono soltanto una parte dell’inizio della campagna di
massicce pressioni militari di Washington e della NATO sulla Russia. Il
giornale tedesco Die Welt ha
scritto che la NATO esamina la possibilità di svolgere nel prossimo anno
esercitazioni mai viste per dimensioni presso i confini russi. Non
sonostati ancora definiti né i termini, né il paese dove dovono tenersi
le stesse. Il comando della NATO promette solo che si eserciteranno da
25 a 40 mila soldati provenienti dalla maggioranza dei paesi
dell’alleanza.
Finora manovre così grandi sono state tenute solo in
paesi occidentali dell’alleanza, più vicino alle grandi basi dove
stanziano permanentemente unità da combattimento. Il generale tedesco
Hans-Lothar Domröse, comandante
delle forze alleate della NATO in Europa Settentrionale e in Europa
Oientale, ha dichiarato chiaro e tondo ai media tedeschi che le
esercitazioni programmate sono concepite appunto come “risposta alle
azioni di Mosca”.
È assolutamente ovvio che tutti questi
preparativi non siano legati in nesuno modo ad una minaccia da parte
della Russia, in quanto dalla Russia non proviene nessuna minaccia per
l’Europa, dice Dmitrij Viatkin, deputato della Duma di Stato, solo che
gli USA si aggrappano tenacemente a quell’ordinamento mondiale che sono
riusciti ad imporre dopo il crollo dell’URSS:
- La politica condotta adesso dagli USA e dai loro alleati in Europa è volta non a respingere tale minaccia ma a creare una parvenza della stessa. La creazione di nuovebasi, l’accrescimento della struttura militare dell’alleanza, più frequenti manovre in Europa sono chiamati a costringere i paesi europei a sostenere spese supplementari e a fomentare l’allarme in una serie di paesi alleati europei.
La
NATO già da tempo cerca attivamente metodi per adeguare a sé le realtà
moderne. Vuole trasformare l’organizzazione militare in quella
militar-politica, modificare le funzioni fino a sostituire con sé forum
internazionali come l’ONU o l’OSCE. Insomma, intende fare in modo da non
rimanere senza lavoro neanche dopo la guerra fredda e dopo la
disgregazione del’URSS (la cui esistenza era la causa principale della
creazione della NATO).
Le funzioni dell’alleanza non solo non vengono
ridimensionate, ma vengono continuamente allargate per estenderle a
sempre nuove regioni. Ma persino idirigenti politici dell’alleanza
riconoscono che dopo la fine della guerra fredda e dopo la disgregazione
dell’URSS, con l’apparizione della nuova Russia, alla generazione dei
30-enni, che non sanno cosa sia la guerra fredda, è molto difficile
spiegare la necessità dell’esistenza oggi della NATO.
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