Michel Chossudovsky
insegna economia nell’Università di Ottawa, in Canada. E’ un profondo
conoscitore della finanza internazionale ed esperto del cosiddetto
fenomeno della globalizzazione economica. Il suo libro ‘Globalizzazione
della povertà e Nuovo Ordine Mondiale’, edizione arricchita del
precedente‘Globalizzazione della povertà’, è una feroce e documentata
denuncia rivolta contro i sostenitori del libero mercato e l’apertura
delle frontiere nazionali agli scambi commerciali.
Esiste una soglia superata la quale il danaro si trasforma in potere.
Chi c’è dietro?
Siamo tutti ormai abituati a pensare che l’unica strada possibile per
una sana economia sia il capitalismo senza freni, la deregolamentazione
finanziaria, il liberismo economico e la concorrenza sfrenata sui
mercati. Con le menti intorpidite dal mainstream mediatico, crediamo gli
uomini dell’alta finanza, gli immobiliaristi, i banchieri o i broker di
borsa uomini di successo, cervelli superdotati in grado di accumulare
ricchezze inimmaginabili per il piccolo imprenditore o l’impiegato delle
poste.
Tutto questo in parte è vero.
Eccezion fatta per qualche inevitabile scandalo e bancarotte improvvise,
gli uomini di cui sopra sono milionari e spesso molto potenti. Ma tutta
questa ricchezza da dove proviene? Quale sistema permette loro di
accumulare tanto danaro? E, soprattutto, questo sistema, se esiste, chi
danneggia? Voglio dire: oggi un abile trader di borsa o un banchiere può
ottenere guadagni molto superiori ad un piccolo imprenditore titolare
di una fabbrica di tessuti.
Questo, però, guadagna producendo ricchezza
(tessuti) e offrendo lavoro alla gente, il ché lubrifica l’economia e
produce benessere sociale. Il primo, invece, lavora esclusivamente per i
suoi interessi. La sua attività produce introiti che gli permetteranno
di acquistare sontuose ville vista oceano, yacht e auto lussuose, oppure
investire i guadagni per ottenerne di ulteriori, gonfiare pericolose
bolle speculative, finanziare campagne elettorali e governi. Da qui, ad
investire nel mercato delle armi per sostenere i regimi militari e
terroristici e ricattare gli stati per trarne profitto, il passo è breve
...
Esiste una soglia superata la quale il danaro si trasforma in potere.
Nel suo saggio, Chossudovsky descrive dettagliatamente i metodi attraverso i quali organizzazioni sovranazionali come il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale
decidono da oltre mezzo secolo le politiche economiche globali. Dai
Paesi dell’Africa subsahariana a quelli latinoamericani, dai Balcani
alla Corea del Sud: lo schema è sempre il solito, come le medesime sono
le menti che danno vita a questo squallido teatro di abuso di potere,
inganno e sfruttamento.
Il FMI e la Banca Mondiale irrompono nelle
politiche locali prestando denaro agli stati, spesso dilaniati da lotte
intestine o da carestie, gravandoli di debiti quasi sempre
inestinguibili se non sotto il ricatto dell’accettazione di strategici
‘Programmi di aggiustamento strutturale’, ovvero linee guida da attuare
per favorire investimenti stranieri, aumentare le esportazioni,
alleggerire i deficit di bilancio.
Chossudovsky enumera una serie
incredibile di disastri causati da questi ‘shock economici’, che
stravolgono la politica e la società di un paese affamandone la
popolazione, devastando gli apparati pubblici, licenziando migliaia di
lavoratori, indebolendo la rete di imprenditori locali e appropriandosi
delle risorse naturali e ambientali del territorio.
La Somalia, il
Rwanda, il Messico, gli stessi Stati Uniti e il Canada, sono paesi
economicamente allo sbando a causa di queste scellerate politiche
economiche, palesemente finalizzate all’arricchimento di una elìte
privilegiata di banchieri internazionali e azionisti di grandi
multinazionali di cui la gente non conosce le facce e i nomi. Gli
accordi di libera circolazione del lavoro sanciti dal Trattato di
Maastricht e la conseguente apertura delle frontiere nei paesi
dell’Unione Europea, così come gli accordi commerciali NAFTA nel
Nordamerica, sono misure indirizzate, non già a sanare l’economia
globale, ma ad accentrare le ricchezze in pochi centri di potere.
FMI e
Banca Mondiale sono organi tecnocratici nati dalla conferenza di Bretton Woods
nel 1944 allo scopo di sostenere lo sviluppo delle popolazioni
mondiali, ma da allora il mondo non ha visto altro che guerra, morte,
devastazioni e fame. Per non parlare della grave crisi economica che
stiamo vivendo in questi ultimi mesi. Allora chi controlla queste
organizzazioni? Chi valuta il loro operato? Chi le elegge? Chi le
finanzia?
Chi c’è dietro?
I media non si occupano di queste cose. L’attenzione pubblica viene
sempre deviata su altri argomenti. Chossudovsky spiega che in Rwanda,
nel 1994, si consumò un genocidio tra i più grandi della storia moderna,
ma i media lo presentarono come una semplice lotta fratricida tra
diverse etnie (Hutu e Tutsi), ignorando che le vere ragioni dei massacri
erano da rintracciare nelle rigide misure economiche che il governo, su
indicazione dei tecnici del FMI e della Banca Mondiale, varò gettando
la popolazione nella disperazione e nella miseria. Allora bisogna
chiedersi perchè tutto questo.
Esiste un grande progetto di dominio
globale, un piano criminoso che riguarda tutti i continenti e che in
breve, se nessuno farà nulla, ci porterà ad un Governo Mondiale gestito
da un gruppo di banchieri e affaristi internazionali. Una sola banca, un
unico Stato e una sola e ridotta popolazione. Il Nuovo Ordine Mondiale è
una realtà che lentamente si sta concretizzando. I segnali sono
molteplici. Il piano è in fase avanzata.
Negli Stati Uniti ne sono al
corrente cronisti e intellettuali, che si stanno già mobilitando. In
Italia ne parlano tanti blog, nonchè stimati giornalisti e
professionisti. E’ necessario che si diffonda la consapevolezza della
nostra ignoranza. Il libro di Chossudovsky smaschera con acume e
competenza alcuni dei meccanismi che stanno imbrigliando l’umanità in
una rete di menzogne e soprusi per raggiungere questo obiettivo.
Ma
tanti sono ancora gli aspetti da capire e le trame da svelare. Se
Roberto Saviano ha venduto quasi due milioni di copie denunciando la
camorra italiana senza però spingersi al di là dei confini campani, la
visione globale e la chiarezza argomentativa di questo saggio dovrebbero
valere a Michel Chossudovsky almeno il premio Pulitzer.
fonte: www.marcomessina.it
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