Dopo 5 anni di lavoro e milioni di documenti studiati,
la Commissione del Senato per il controllo sui servizi segreti ha
presentato un rapporto sui metodi della CIA e sulla loro efficienza.
Tuttavia la principale parte del rapporto rimane segreta.
Delle oltre 6000 pagine sono state diffuse soltanto 500. Ma anche questo
è bastato per vedere il quadro terribile della brutalità e dei soprusi
che imperversavano nelle carceri della CIA. Waterboarding, privazione
del sonno, chiusura dentro la bara, imitazione della fucilazione – la
fantasia perversa degli uomini della CIA non aveva limiti. La legge non
limitava in alcun modo i metodi degli agenti americani, perché la gente
veniva torturata all’estero e non negli USA, sottolinea Andrey Sidorov,
titolare della cattedra di organizzazioni e processi mondiali presso
l’Università di Mosca.
In conformità alla legge americana, tale prassi, se attuata in territorio degli USA, sarebbe soggetta alla persecuzione penale. Quanti americani sarebbero disposti ad affrontare questa prospettiva? Pochissimi. Per questo motivo la CIA faceva tutto all’estero.
A
partire dal 2001 negli USA veniva realizzato un programma delle “carceri
segrete”. Cittadini di vari paesi, sospettati di attività
terroristiche, venivano arrestati e portati in queste carceri speciali.
Chi finiva dentro perdeva ogni status legale. I parenti della persona
non venivano informati. Per estorcere la confessione si usavano i metodi
più vari. Si torturavano persino i detenuti che accettavano di
collaborare con la CIA: giusto per essere certi che non nascondessero
qualcosa. Così è stato, per esempio, con Abu Zubaida, fermato nel 2002
in Pakistan. Per 47 giorni è stato tenuto in isolamento, poi sono
entrati in azione gli uomini della CIA che lo sbattevano contro il muro,
l’hanno chiuso per 300 ore dentro una bara e per ben 83 volte l’hanno
sottoposto alla tortura di waterboarding, quando la persona viene
immobilizzata e le si versa l’acqua sulla faccia. In questo momento la
mancanza di ossigeno provoca degli spasmi muscolari così forti da
fratturare le ossa delle braccia e delle gambe legate con le corde.
È solo uno dei 119 casi accertati dai senatori. In seguito si è saputo
che almeno 26 di queste 119 persone erano state arrestate con false
accuse. Quante siano in realtà è praticamente impossibile saperlo. Il
rapporto del Senato dimostra che per i suoi interrogatori la CIA usava
degli aerei speciali mentre sorvolavano altri Stati e delle navi che si
dirigevano verso le acque internazionali. Carceri segrete vere e proprie
esistevano in Afghanistan, Iraq, Thailandia, Marocco, Romania, Lituania
e Polonia, me i dirigenti della maggioranza di questi Stati si
rifiutano di ammettere di esserne stati al corrente. Chi nega le accuse
con energia particolare è Varsavia, sebbene ormai gli stessi americani
non nascondano di aver pagato il governo polacco per la sua
“ospitalità”, fa notare il direttore dell’Istituto di pianificazione e
previsione strategica Aleksandr Gusev.
Gli attuali dirigenti della Polonia e della Lituania certamente continueranno a negare che ciò potesse succedere nel loro territorio. Dicono che si tratta di carceri speciali della CIA americana, pertanto loro non c’entrano. Tutti capiscono però chequesti centri segreti non si potevano costruire senza il consenso dei dirigenti locali.
Ma oltre alle carceri segrete ce ne sono altre, del tutto legali. Per
esempio, nella prigione di Guantanamo persone, per lo più musulmani,
sono trattenute già da 12 anni senza accusa formale. Nel passato il
presidente Obama aveva promesso di chiudere la prigione di Guantanamo.
Era uno dei punti del suo programma con il quale è andato verso la sua
prima presidenza. In seguito è stato anche rieletto, ma la macchina di
Guantanamo continuava a funzionare a pieno ritmo. Ora sta facendo delle
nuove promesse. Dopo aver letto il rapporto del Senato, Obama ha
confermato che la CIA non deve torturare le persone per avere delle
informazioni. Tuttavia è stato deciso di diffondere soltanto una piccola
parte di questo documento.
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