Due giganti energetici russi, Rosneft e Gazprom,
insieme con i colleghi indiani preparano già progetti relativi alla
valorizzazione della piattaforma continentale artica e all’aumento delle
forniture del gas naturale liquefatto. Inoltre, la compagnia Rosneft si
è accordata sulla fornitura in India di 10 milioni di tonnellate di
petrolio all’anno.
Il premier indiano Narendra Modi ha
dichiarato che “la Russia è il più vicino amico dell’India” e “il suo
partner strategico privilegiato”. Da parte sua Vladimir Putin ha
rilevato che è “una formula assolutamente precisa, fondata sul giorno
d’oggi e sulla storia dei rapporti bilaterali”:
Nel 2013 l’interscambio ha raggiunto 10 miliardi di dollari ma riteniamo – ed è un fatto evidente – che ciò è del tutto insufficiente. Abbiamo discusso in dettaglio le misure pratiche chiamate a diversificare l’interscambio e ad aumentare ulteriormente gli investimenti. Abbiamo convenuto di stimolare le compagnie dei nostri paesi per un più stretto lavoro congiunto. Bisogna passare più attivamente all’uso delle valute nazionali nei pagamenti reciproci. Nuove prospettive per la cooperazione russo-indiana appariranno dopo l’inizio del funzionamento, a partire dal 1 gennaio 2015, dell’Unione economica euroasiatica. Il signor premier ha parlato adesso della posibilità di costruire rapporti speciali tra India e Unione economica euroasiatica. Abbiamo convenuto di continuare le consultazioni riguardo la stipula dell’accordo sulla zona di libero scambio.
L’India è effettivamente
interessata all’attivizzazione dell’interscambio, fa notare Andrej
Volodin, senior researcher dell’Istituto dell’economia mondiale e delle
relazioni internazionali di Mosca.
Ciò concede all’India la possibilità di una maggiore manovra nella sfera dell’attività economica con l’estero. A mio parere, da ciò dipende anche il possibile progresso nella nostra più attiva partecipazione al corridoio di trasporti internazionale Nord-Sud, sul cui sviluppo insiste da tempo l’India. Così, nell’attuale complessa e variabile situazione internazionale l’India cerca di ottenere massimi vantaggi e lo fa abbastanza efficacemente.
Uno degli accordi più
rilevanti tra quelli firmati nel corso della visita di Vladimir Putin in
India è l’accordo sulle forniture del petrolio. La compagnia Rosneft
intende fornire agli indiani per 10 anni 10 milioni di tonnellate di
petrolio annualmente. Secondo Igor Sečin, capo di Rosneft, tale volume
delle forniture attribuisce un’importanza strategica al lavoro della
compagnia su questa direttrice. Attualmente l’India consuma attorno a
300 milioni di tonnellate di petrolio all’anno, mentre produce da sola
soltanto 40 milioni di tonnellate.
Del resto, non solo il petrolio è oggetto dei rapporti russo-indiani nella sfera energetica, fa ricordare Vladimir Putin:
Con l’aiuto della Russia prosegue secondo il programma la costruzione della centrale elettronucleare di Kudankulam. La prima unità generatrice è stata già messa in funzione. Prossimamente deve essere iniziata la costruzione della seconda parte della centrale. È stato appena firmato un documento di importanza fondamentale, ossia la Visione strategica del rafforzamento della cooperazionew russo-indiana nell’impiego pacifico dell’energia nucleare. In questo documento sono definiti i piani di costruzione in India di oltre 20 unità generatrici nuclari, di cooperazione nella costruzione delle centrali elettronucleari secondo il design russo in paesi terzi, di estrazione comune dell’uranio naturale, di produzione del combustibile nucleare e di smaltimento degli scarti. In questo modo vengono gettate le basi di una cooperazione di lungo periodo, veramente vantaggiosa per ambo le parti, nella sfera nucleare. In questa sfera siamo passati ad un altro livello di cooperazionwe. Non è soltanto il commercio di servizi o di prodotti, e nemmeno di tecnologie. Si tratta della creazione di un nuovo settore per l’India.
Prima
del viaggio Vladimir Putin ha posto l’accento sulla necessità di
abbandonare gradualmente i rapporti di “compravendita”. Pertanto gli
accordi principali riguardano progetti produttivi congiunti. Di
fondamentale importanza è l’accordo sugli elicotteri. L’India produrrà
sul proprio territorio ed esporterà elicotteri russi Mi-17 e Ka-226,
popolari nel mondo, a destinazione militare e civile. In India sarà
anche organizzata la produzione di componenti per il materiale bellico
russo, acquistato annualente dall’India per la somma di 3 miliardi di
dollari.
La cooperazione con la Russia si iscrive
perfettamente nella concezione dell’attuale premier indiano Narendra
Modi, rileva Aleksej Repnik, presidente dell’associazone di imprenditori
“Delovaja Rossija” (Russia imprenditoriale):
Una grande attenzione è stata dedicata appunto allo sviluppo dell’interazione secondo la formula В2В, ossia “business per business”. Il premier Modi ha proposto il programma di crescita economica denominato “Make in India”. Si tratta di condizioni favorevoli per gli investitori. La Russia, gli investitori russi possono avvalersene già adesso per conquistare un mercato tanto attraente come è l’India. Attualemente l’India è la terza economia dell’Asia. Quindi ora si lavorerà appunto nell’ambito dell’interazione В2В. I nostri amici indiani dicono che ci riesce bene condurre megaprogetti, nonché seri progeti nell’industria pesante, e coinvolgere il business ai vari livelli. Ciò vale non solo per il commercio ma anche per gli investimenti comuni. Qui ci sono possibilità per il lavoro e proprio qui possono essere ottenuti i maggiori risultati.
In
India sono arrivati anche i rappresentanti della Crimea in cerca di
nuovi partner d’affari. Il capo della repubblica, Serghej Aksionov, ha
detto che uno degli indirizzi prioritari della cooperazione è il
turismo. Aksionov ha espresso la convinzione che gli imprenditori
indiani siano interessti sia alla costruzione di hotel nel territorio
della Crimea che alla formazione del flusso di turisti. Il capo della
repubblica ha sottolineato che la legge sulla Zona economica speciale in
Crimea permetterà di garantire agli investitori, compresi quegli
indiani, condizioni convenienti per il lavoro.
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