Quelli che volano, oscure ombre di fango parassite, predatori alieni
Gli sciamani toltechi scoprirono la
presenza di esseri oscuri posti direttamente sullo sfondo del campo
energetico umano e per questo difficilmente individuabili. Gli stregoni
videro che questi esseri oscuri si cibavano della lucentezza della
consapevolezza di ogni individuo, riducendone sempre di più la patina
luminosa.
Le entità oscure sono particolari esseri inorganici, coscienti e molto
evoluti e poiché si muovono saltellando o volando come spaventose ombre
vampire furono chiamati los Voladores, ovvero quelli che volano.
Don Juan: «Sei arrivato, e con le tue sole forze, a ciò che per gli sciamani dell’antico Messico era la questione suprema. Per tutto questo tempo non ho fatto che menare il can per l’aia, insinuando in te l’idea di un qualcosa che ci tiene prigionieri. Ed è davvero così!» Carlos: «Perché questo predatore ci avrebbe sottomessi nel modo che stai descrivendo, don Juan? Dev’esserci una spiegazione logica.» Don Juan: «Una spiegazione c’è ed è la più semplice che si possa immaginare. I predatori hanno preso il sopravvento perché siamo il loro cibo, la loro fonte di sostentamento. Ecco perché ci spremono senza pietà. Proprio come noi alleviamo i polli nelle stie…» (1)I Voladores si nutrono solo di un determinato tipo di energia e, come vedremo, noi produciamo molta di quella energia. Questo ci fa essere le prede ideali da mungere quotidianamente. Il danno energetico che questa azione predatrice ci arreca è immenso. Siamo esseri magici dotati di possibilità infinite condannati a brandelli di consapevolezza: i Voladores consumano regolarmente la patina luminosa – che torna a crescere per sua natura – e come impeccabili giardinieri tengono l’erba rasa sempre allo stesso (misero) livello. Gli sciamani vedono che la patina di luminosità rimastaci è una piccola pozzanghera di luce sotto i piedi, che non arriva nemmeno agli alluci.
Questa consapevolezza rimastaci è davvero
poca cosa e ci permette giusto di interagire nel mondo quotidiano
fissato dalla socializzazione, ma certo non ci dà modo di comprendere la
nostra reale situazione o di riconoscere che condividiamo lo stesso
destino degli animali che alleviamo. Come inconsapevoli schiavi ci
identifichiamo nei nostri predatori e riproponiamo i loro nefandi
comportamenti con la natura in generale inquinando, disboscando,
distruggendo e «sfruttiamo noi stessi senza ritegno i nostri animali: li
mungiamo, li tosiamo, prendiamo loro le uova e poi li macelliamo o li
rendiamo in diversi modi sottomessi e mansueti. Li leghiamo, li mettiamo
in gabbia, tagliamo loro le ali, le corna, gli artigli ed i becchi, li
ammaestriamo rendendoli dipendenti e gli togliamo poco a poco
l’aggressività e l’istinto naturale per la libertà.» (2)
Ci manca l’energia, non possiamo fare altro
che specchiarci, nella pozzanghera di consapevolezza, in un limitato e
illusorio riflesso di sé, una falsa personalità. «La coscienza delle
suole rispecchia la nostra immagine, la nostra superbia e il nostro ego,
i quali alla fine non sono altro che la nostra vera gabbia.» (3)
L’esigua pozzanghera di consapevolezza è
l’epicentro dell’egocentrismo in cui l’uomo è inconsapevolmente
intrappolato. Ci hanno tolto tutta l’energia, ma ci hanno lasciato
proprio quella che ruota intorno all’Ego! E proprio facendo leva sul
nostro egocentrismo i Voladores creano fiammate di consapevolezza che
poi voracemente consumano. I predatori alimentano l’avidità, il
desiderio smodato, la codardia, l’aggressività, l’importanza personale,
la violenza, le emozioni forti, tutti gli eccessi, l’autocompiacimento
ma anche l’autocommiserazione. Le fiamme energetiche generate da queste
qualità “disarmoniche” sono il loro cibo prediletto.
I Voladores non
amano invece la qualità vibrazionale della consapevolezza, dell’amore
puro, dell’armonia, dell’equilibrio, della pace, della sobrietà… in una
parola aborriscono la qualità energetica della crescita evolutiva, e
hanno ogni vantaggio nel boicottare ogni nostro incremento di coscienza.
«La nostra mentalità da schiavi, che nella cultura giudeo-cristiana ci promette consolazione nell’aldilà, non porta alcun vantaggio a noi stessi, bensì ad una forza estranea, che in cambio della nostra energia ci fornisce credenze, fedi e modi di vedere che limitano le nostre possibilità e ci fanno cadere nella dipendenza.» (4)
Secondo don Juan sono stati proprio i
Voladores a instillarci stupidi sistemi di credenza, le abitudini, le
consuetudini sociali, e sono loro a definire le nostre paure, le nostre
speranze, sono loro ad alimentare in continuazione e senza ritegno il
nostro Ego.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
(1) Carlos Castaneda, Il Lato Attivo dell'Infinito
(2) Carol Tiggs, Conferenza 22.07.1996, Tensegrity Workshop a Westwood, Los Angeles.
(3) Carlos Castaneda, Conferenza al workshop intensivo di Los Angeles, 13 agosto 1995.
(4) ibid.
(2) Carol Tiggs, Conferenza 22.07.1996, Tensegrity Workshop a Westwood, Los Angeles.
(3) Carlos Castaneda, Conferenza al workshop intensivo di Los Angeles, 13 agosto 1995.
(4) ibid.
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