In tale contesto e ci tengo a precisarlo, il mio assunto non è alle
capacità investigative dell'autore dell'articolo e tanto meno alle sue
conoscenze storiche, se mai il mio disappunto è all'impostazione data
all'articolo stesso, che io ritengo non chiarificatore ma un voler
rafforzare un paradigma ortodosso tendente a cancellare quella parte di
storia che vede, come protagonisti, una etnia sconosciuta che,
improvvisamente, 6mila anni fa, nei territori meridionali della
Mesopotamia, fondò la prima civiltà postdiluviana e fino ad oggi
conosciuta, stiamo parlando dei Sumeri.
Questo popolo non solo eccedeva in conoscenze architettoniche, ma il
loro sapere spaziava dalla matematica all'astronomia, alla medicina
ecc. e lo dimostrano le migliaia di tavolette d'argilla, il cui numero
oggi supera le 500mila unità, tutte rinvenute durante scavi archeologici
nell'area mediorientale. Su queste tavolette incise con caratteri
cuneiformi, gli antichi scribi riportarono scrupolosamente la storia di
questo mirabile popolo e di coloro i quali furono i maestri che
diffusero questo sapere.
Una delle tante tavolette d'argilla esposte al museo del Louvre di Parigi, incisa con caratteri cuneiformi. ufficialmente ritenuta il primo modello di scrittura adottato dall'uomo. |
Come sempre accade, quando un argomento diventa spinoso o non
verificabile, gli studiosi preferiscono estrapolarlo dal contesto
storico bollandolo come un racconto di pura fantasia. E' strano che
durante una traduzione certi vocaboli, sillabe o semplice lettere, hanno
un costrutto semantico valido finché la stessa definizione non
trasbordi dai normali schemi imposti, ma quando una sillaba o una
singola lettera supera determinati concetti terreni, allora il
significato di quella singola lettera cambia totalmente e a
dimostrazione di tale concetto le prove sono le innumerevoli traduzioni
che stranamente si differenziano l'una dall'altra, sia nel contenuto sia
nella semantica degli stessi idiomi. Ora io mi chiedo se tre lettere
"D" "I" "O" hanno un unico significato perché la sua traduzione deve
subire numerose interpretazioni ?
E' pur vero che a volte, un termine assume un significato diverso
nel contesto della frase, è anche vero però che esso non può scostarsi
dalla sua radice semantica, quindi se l'etimo di quelle tre lettere
viene riferito a un essere supremo, la sua interpretazione potrà
oscillare tra le parole "dèi" o "divinità", sono parametri inconfutabili
e indiscutibili.
Pertanto
quando gli studiosi si sono imbattuti nella parola Anunna(ki) la sua
interpretazione non può che oscillare su un angolo molto stretto, per
quanto abbiamo spiegato sopra. Re-inventare l'etimo è un voler
cancellare un segmento storico fondamentale legato alla prima civiltà
conosciuta.
La foto raffigura un basso rilievo riprodotto su una pietra e raffigurante gli Anunna(ki). |
Ciò non di meno ogni
teoria rimane tale fin ché la stessa con venga confutata o accertata,
tuttavia l'autore dell'articolo, che dal mio punto di vista è forviante,
non offre un quadro completo, perché ha omesso tutti quei riferimenti
che esulano dalla visione ortodossa, come ad esempio: il termine
sumerico Anunna(ki), in accadico Anunnakkū, o Anukkū o Enunnakkū,
indica, nelle religioni della Mesopotamia, l'insieme o parte degli dèi.
Il loro nome è riportato in vari modi: "a-nuna", "a-nuna-ke-ne", o
"a-nun-na", col significato di "quelli di sangue principesco", oppure
"prole regale", o ancora di "progenie di principi". Il termine
Anunnaki/Anunnaku, invece è di origine accadica e deriva dal sumero
Anunna(Ki), a indicare l'insieme degli dèi sumeri, e più tardi
assiro-babilonesi. L'origine del termine è composto dalle parole AN =
cielo, KI = la Terra, quindi sarebbero "coloro che dal cielo sono
discesi sulla Terra". Sono stati anche chiamati Nephilim che viene anche
tradotto in "cadere a terra, alla terra", Eloheem nella Bibbia
significa "Questi Esseri".
In lingua ashuric/siriaca (arabo) sono
chiamati Jabaariyn che significa "i potenti"; in Aramaico (ebraico)
Gibborim, il cui termine significa "i potenti o Maestosi"; essi sono
chiamati anche Neteru che è un termine egiziano per indicare gli
Anunnaki. Sarebbe una razza non terrestre giunta dal VIII pianeta Rizq
posto nella XIX Galaxy Illyuwn, cioè proverrebbe dalla costellazione di
Sirio. Nell’Enuma Elis è scritto: (in accadico) «paḫrūma Igigî kalīšunu
uškīnūš Anunnakī mala bašū unaššaqū šēpēti innindūma puḫuršunu labāniš
appi [...] izizū iknušū annāma šarru » (in italiano) « Gli Igigi si
radunarono e gli resero omaggio ciascuno degli Anunnaki baciò i suoi
piedi.
Essi tutti [si radunarono] per dimostrare la loro sottomissione
si risollevarono […] e s’inchinarono (nuovamente dicendo:): "Ecco il
re!"» (Tavola V, vv. 85-88)], Per concludere ritengo che il lavoro o la
ricerca condotta dall'autore dell'articolo non segue una linearità
obbiettiva ma finalizzata a screditare il lavoro di illustri studiosi di
fama mondiale, Iniziando da Sitchin e a seguire tutti gli altri. Ciò
non di meno una spiegazione più esauriente la offre Alessandro Demontis
al seguente
indirizzo: http://gizidda.altervista.org/down/anunna3.pdf
Chi ha stabilito chi o cosa. Voler
argomentare su basi religiose ciò che non rientra in tale ottica è il non voler
guardare oltre. Sicuramente le oltre 500mila tavolette d'argilla incise con
carattere cuneiformi raccontano un vasto panorama storico, scientifico,
religioso, sociale e persino filosofico, tuttavia se è pur vero che non
esistono prove che confermano la presenza di questi antichi astronauti è anche
vero il contrario, cioè che gli studiosi non possono arrogarsi il diritto di
decidere ciò che sia vero e ciò che non lo è. Quando nei testi mesopotamici si
fa riferimento all'Abzu, non è quel luogo descritto da tutte le religioni, ma
va inteso come la parte meridionale della Terra, difatti, in alcune tavolette
si racconta che: quando gli dèi/Anunnaki ritornarono sulla Terra, dopo il
diluvio, Anu, il signore supremo del pianeta Nibiru, suddivise il governo del
pianeta in tre fasce: la fascia di Enlil che andava dal tropico del cancro fino
al polo Nord; la fascia di Enki, che andava dal tropico del capricorno fino al
polo Sud e infine la fascia intermedia tra i due Tropici la lasciò per esso.
L'interpretazione dunque non è di tipo religioso, anche perché i Sumeri, nel
definire questi "Signori" sottolineavano il fatto che erano creature
in carne e ossa, Mi rendo conto che accettare la teoria degli antichi
astronauti sia difficile per tutta una serie di fattori dovuti sia nostro
egocentrismo quasi maniacale nel voler essere a tutti i costi gli unici esseri
viventi dell'universo, sia per il costante bombardamento di informazioni
deviate e devianti sulla possibilità che altre civiltà, provenienti da altri
mondi, siano giunti sulla Terra in un lontano passato e che d'allora ad oggi,
continuano a manovrare l'evoluzione umana, se così non fosse, non si spiegherebbe
l'accelerazione evolutiva della razza umana. Gli stessi scienziati sono
concordi che l'uomo moderno, secondo i parametri dell'evoluzione della vita
sulla Terra, non dovrebbe neanche esistere, eppure io e te stiamo interagendo
in tempo reale.
Discutere la profilassi religiosa o asservirla a documentazioni
storiche solo per sviare la natura stessa del contendere, dal mio punto di
vista è sbagliato. O parliamo di religione o parliamo di storia, anche se
entrambi fanno parte di un unico panorama. Ciò che ho notato nei molti assunti
postati in rete, ma anche dalle argomentazioni che gli studiosi più ortodossi
promulgano, è che la maggioranza di queste persone intreccia in modo errato
questi due concetti, senza rendersi conto che se pur fanno parte della storia dell'uomo
essi sono due "treni" che se pur perseguendo finalità diverse corrono
paralleli nella vita dell'uomo.
Detto questo a voi le conclusioni !!!
Le conclusioni sono semplicissime. quello che ha scritto è pura fantasia.
RispondiEliminaa cominciare dall'interpretazione del termine anunnaki, che non ha NIENTE a che vedere né con il cielo né con la terra, fino a finire alla fantasia che i sumeri descrivessero i loro DEI come uomini in carne ed ossa.
quindi, fantasie le ipotesi di russo, così come quelle di sitchin per non parlare di quelle di demontis.
tra l'altro nessuna di queste persone ha una laurea in assiriologia.
Non pretendo Lei creda a me, ma faccia una cosa, si informi Lei stesso leggendo gli unici due articoli veramente informativi e di rilievo accademico esistenti ad oggi sugli anunna/anunnaki e che si possono anche scaricare gratuitamente:
A. Falkenstein, Die Anunna in der sumerischen Überlieferung, AS 16, 1965, 127-140.
B. Kienast, Igigu und Anunnakku nach den akkadischen Quellen, AS 16, 1965, 141-158.
il PDF di AS 16 si trova qui: http://oi.uchicago.edu/pdf/as16.pdf
ma veda anche la nota di P. Attinger in, Eléments de linguistique sumérienne, OBO
Sonderband, Fribourg-Göttingen 1993, p. 160 n. 230. Attinger propone:
„il ne signifie pas "semence de prince", mais "ceux de haute semence", c.-à-d. "ceux de vieille
souche“.
il resto son discorsi senza alcuna base.
Un Amico.