mercoledì 6 maggio 2015

GLI ANUNNA(KI) UNA REALTA' STORICA INCONFUTABILE

 
A volte capita di imbattermi in articoli, pubblicati in rete, la cui opinione degli autori è, per certi aspetti, forviante come nel caso dell'articolo proposto da Biagio Russo e pubblicato sul sito: http://www.schiavideglidei.it/…/Laqu…/tabid/487/Default.aspx


    In tale contesto e ci tengo a precisarlo, il mio assunto non è alle capacità investigative dell'autore dell'articolo e tanto meno alle sue conoscenze storiche, se mai il mio disappunto è all'impostazione data all'articolo stesso, che io ritengo non chiarificatore ma un voler rafforzare un paradigma ortodosso tendente a cancellare quella parte di storia che vede, come protagonisti, una etnia sconosciuta che, improvvisamente, 6mila anni fa, nei territori meridionali della Mesopotamia, fondò la prima civiltà postdiluviana e fino ad oggi conosciuta, stiamo parlando dei Sumeri. 
 
     Questo popolo non solo eccedeva in conoscenze architettoniche, ma il loro sapere spaziava dalla matematica all'astronomia, alla medicina ecc. e lo dimostrano le migliaia di tavolette d'argilla, il cui numero oggi supera le 500mila unità, tutte rinvenute durante scavi archeologici nell'area mediorientale. Su queste tavolette incise con caratteri cuneiformi, gli antichi scribi riportarono scrupolosamente la storia di questo mirabile popolo e di coloro i quali furono i maestri che diffusero questo sapere.

Una delle tante tavolette d'argilla esposte al museo del Louvre di Parigi, incisa con caratteri cuneiformi. ufficialmente ritenuta il primo modello di scrittura adottato dall'uomo.

    Come sempre accade, quando un argomento diventa spinoso o non verificabile, gli studiosi preferiscono estrapolarlo dal contesto storico bollandolo come un racconto di pura fantasia. E' strano che durante una traduzione certi vocaboli, sillabe o semplice lettere, hanno un costrutto semantico valido finché la stessa definizione non trasbordi dai normali schemi imposti, ma quando una sillaba o una singola lettera supera determinati concetti terreni, allora il significato di quella singola lettera cambia totalmente e a dimostrazione di tale concetto le prove sono le innumerevoli traduzioni che stranamente si differenziano l'una dall'altra, sia nel contenuto sia nella semantica degli stessi idiomi. Ora io mi chiedo se tre lettere "D" "I" "O" hanno un unico significato perché la sua traduzione deve subire numerose interpretazioni ?

     E' pur vero che a volte, un termine assume un significato diverso nel contesto della frase, è anche vero però che esso non può scostarsi dalla sua radice semantica, quindi se l'etimo di quelle tre lettere viene riferito a un essere supremo, la sua interpretazione potrà oscillare tra le parole "dèi" o "divinità", sono parametri inconfutabili e indiscutibili. 

Pertanto quando gli studiosi si sono imbattuti nella parola Anunna(ki) la sua interpretazione non può che oscillare su un angolo molto stretto, per quanto abbiamo spiegato sopra. Re-inventare l'etimo è un voler cancellare un segmento storico fondamentale legato alla prima civiltà conosciuta.

La foto raffigura un basso rilievo riprodotto su una pietra e raffigurante gli Anunna(ki). 
     Ciò non di meno ogni teoria rimane tale fin ché la stessa con venga confutata o accertata, tuttavia l'autore dell'articolo, che dal mio punto di vista è forviante, non offre un quadro completo, perché ha omesso tutti quei riferimenti che esulano dalla visione ortodossa, come ad esempio: il termine sumerico Anunna(ki), in accadico Anunnakkū, o Anukkū o Enunnakkū, indica, nelle religioni della Mesopotamia, l'insieme o parte degli dèi. Il loro nome è riportato in vari modi: "a-nuna", "a-nuna-ke-ne", o "a-nun-na", col significato di "quelli di sangue principesco", oppure "prole regale", o ancora di "progenie di principi". Il termine Anunnaki/Anunnaku, invece è di origine accadica e deriva dal sumero Anunna(Ki), a indicare l'insieme degli dèi sumeri, e più tardi assiro-babilonesi. L'origine del termine è composto dalle parole AN = cielo, KI = la Terra, quindi sarebbero "coloro che dal cielo sono discesi sulla Terra". Sono stati anche chiamati Nephilim che viene anche tradotto in "cadere a terra, alla terra", Eloheem nella Bibbia significa "Questi Esseri". 
 
In lingua ashuric/siriaca (arabo) sono chiamati Jabaariyn che significa "i potenti"; in Aramaico (ebraico) Gibborim, il cui termine significa "i potenti o Maestosi"; essi sono chiamati anche Neteru che è un termine egiziano per indicare gli Anunnaki. Sarebbe una razza non terrestre giunta dal VIII pianeta Rizq posto nella XIX Galaxy Illyuwn, cioè proverrebbe dalla costellazione di Sirio. Nell’Enuma Elis è scritto: (in accadico) «paḫrūma Igigî kalīšunu uškīnūš Anunnakī mala bašū unaššaqū šēpēti innindūma puḫuršunu labāniš appi [...] izizū iknušū annāma šarru » (in italiano) « Gli Igigi si radunarono e gli resero omaggio ciascuno degli Anunnaki baciò i suoi piedi. 
 
Essi tutti [si radunarono] per dimostrare la loro sottomissione si risollevarono […] e s’inchinarono (nuovamente dicendo:): "Ecco il re!"» (Tavola V, vv. 85-88)], Per concludere ritengo che il lavoro o la ricerca condotta dall'autore dell'articolo non segue una linearità obbiettiva ma finalizzata a screditare il lavoro di illustri studiosi di fama mondiale, Iniziando da Sitchin e a seguire tutti gli altri. Ciò non di meno una spiegazione più esauriente la offre Alessandro Demontis al seguente indirizzo: http://gizidda.altervista.org/down/anunna3.pdf
     
Chi ha stabilito chi o cosa. Voler argomentare su basi religiose ciò che non rientra in tale ottica è il non voler guardare oltre. Sicuramente le oltre 500mila tavolette d'argilla incise con carattere cuneiformi raccontano un vasto panorama storico, scientifico, religioso, sociale e persino filosofico, tuttavia se è pur vero che non esistono prove che confermano la presenza di questi antichi astronauti è anche vero il contrario, cioè che gli studiosi non possono arrogarsi il diritto di decidere ciò che sia vero e ciò che non lo è. Quando nei testi mesopotamici si fa riferimento all'Abzu, non è quel luogo descritto da tutte le religioni, ma va inteso come la parte meridionale della Terra, difatti, in alcune tavolette si racconta che: quando gli dèi/Anunnaki ritornarono sulla Terra, dopo il diluvio, Anu, il signore supremo del pianeta Nibiru, suddivise il governo del pianeta in tre fasce: la fascia di Enlil che andava dal tropico del cancro fino al polo Nord; la fascia di Enki, che andava dal tropico del capricorno fino al polo Sud e infine la fascia intermedia tra i due Tropici la lasciò per esso. 
 
      L'interpretazione dunque non è di tipo religioso, anche perché i Sumeri, nel definire questi "Signori" sottolineavano il fatto che erano creature in carne e ossa, Mi rendo conto che accettare la teoria degli antichi astronauti sia difficile per tutta una serie di fattori dovuti sia nostro egocentrismo quasi maniacale nel voler essere a tutti i costi gli unici esseri viventi dell'universo, sia per il costante bombardamento di informazioni deviate e devianti sulla possibilità che altre civiltà, provenienti da altri mondi, siano giunti sulla Terra in un lontano passato e che d'allora ad oggi, continuano a manovrare l'evoluzione umana, se così non fosse, non si spiegherebbe l'accelerazione evolutiva della razza umana. Gli stessi scienziati sono concordi che l'uomo moderno, secondo i parametri dell'evoluzione della vita sulla Terra, non dovrebbe neanche esistere, eppure io e te stiamo interagendo in tempo reale. 
 
Discutere la profilassi religiosa o asservirla a documentazioni storiche solo per sviare la natura stessa del contendere, dal mio punto di vista è sbagliato. O parliamo di religione o parliamo di storia, anche se entrambi fanno parte di un unico panorama. Ciò che ho notato nei molti assunti postati in rete, ma anche dalle argomentazioni che gli studiosi più ortodossi promulgano, è che la maggioranza di queste persone intreccia in modo errato questi due concetti, senza rendersi conto che se pur fanno parte della storia dell'uomo essi sono due "treni" che se pur perseguendo finalità diverse corrono paralleli nella vita dell'uomo.
 
Detto questo a voi le conclusioni !!!
 

1 commento:

  1. Le conclusioni sono semplicissime. quello che ha scritto è pura fantasia.

    a cominciare dall'interpretazione del termine anunnaki, che non ha NIENTE a che vedere né con il cielo né con la terra, fino a finire alla fantasia che i sumeri descrivessero i loro DEI come uomini in carne ed ossa.
    quindi, fantasie le ipotesi di russo, così come quelle di sitchin per non parlare di quelle di demontis.
    tra l'altro nessuna di queste persone ha una laurea in assiriologia.
    Non pretendo Lei creda a me, ma faccia una cosa, si informi Lei stesso leggendo gli unici due articoli veramente informativi e di rilievo accademico esistenti ad oggi sugli anunna/anunnaki e che si possono anche scaricare gratuitamente:

    A. Falkenstein, Die Anunna in der sumerischen Überlieferung, AS 16, 1965, 127-140.
    B. Kienast, Igigu und Anunnakku nach den akkadischen Quellen, AS 16, 1965, 141-158.

    il PDF di AS 16 si trova qui: http://oi.uchicago.edu/pdf/as16.pdf

    ma veda anche la nota di P. Attinger in, Eléments de linguistique sumérienne, OBO
    Sonderband, Fribourg-Göttingen 1993, p. 160 n. 230. Attinger propone:
    „il ne signifie pas "semence de prince", mais "ceux de haute semence", c.-à-d. "ceux de vieille
    souche“.

    il resto son discorsi senza alcuna base.

    Un Amico.

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