Sfilata di esponenti massoni a Parigi
Si scrive laicità, si legge massoneria. Sempre più scoperto il gioco di connivenze ed intrecci tra istituzioni e grembiulini, impiantato in Francia. O meglio, non solo in Francia, sebbene qui, dove i “poteri occulti” si sentono evidentemente più “forti”, escono maggiormente allo scoperto.
Quella che l’agenzia Médias-Presse-Info chiama esplicitamente una «collusione tra il potere socialista ed il Grand’Oriente di Francia» non si limita più a grandi manovre politico-economiche-finanziarie degne del gioco Monopoli, bensì anche in scambi di cortesie e strizzatine d’occhio.
Ad esempio, invitando graziosamente i seguaci di squadra e compasso all’inaugurazione della nuova sistemazione di Piazza della Laicità, a Parigi, nel XV arrondissement (nella foto, il volantino). Ciò, su invito personale del Sindaco della capitale, Anne Hidalgo, ovviamente targata Ps, partito affiliato all’Internazionale socialista.
La chiamata a raccolta è avvenuta lo scorso 9 dicembre nei pressi del parco Citroën. Non a caso. André Citroën (1878-1935), ingegnere e fondatore della nota marca automobilistica a lui intitolata, fece parte della massoneria: vi fu iniziato nel 1904 in una loggia parigina. Certo, ne fu radiato nel 1919, ma insomma è pur sempre uno “di casa”.
Anche la data non è per niente casuale: la cerimonia si è svolta in occasione dell’annuale Giornata della Laicità, per celebrare contemporaneamente l’anniversario della legge del 9 dicembre 1905, che sancì la definitiva separazione tra Chiesa e Stato. Erano presenti Daniel Keller, Gran Maestro del Grand’Oriente di Francia, il primo cittadino di Parigi oltre a folte rappresentanze di tutte le obbedienze massoniche, giunte anche da altre regioni per i festeggiamenti.
Non un gesto episodico, questo, né una semplice cerimonia, bensì un tassello organico di un preciso piano politico: non a caso proprio in tale circostanza è stata presentata e diffusa la “Guida della laicità”, destinata ai 5.600 funzionari comunali. L’indottrinamento istituzionale verrà garantito poi da una serie di stage di formazione, prossimi a partire. Intanto, questo “condensato” di secolarizzazione, in una decina di pagine dense di consigli pratici, propone sei diverse situazioni, specificando alla virgola come comportarsi, in base alle leggi vigenti ed in base ai consigli giunti dall’Osservatorio parigino della laicità.
Manifesto per la laicità
Ad esempio, «che fare se, durante un colloquio di lavoro, l’interlocutore ostentasse un abito o un simbolo religioso», come una croce? Certamente questo fatto, in quanto tale, da solo «non giustificherebbe l’esclusione da un’eventuale assunzione. Tuttavia, se, nel corso della conversazione, il candidato dichiarasse di voler mantenere questo abito o questo simbolo anche dopo esser stato assunto, il funzionario avrebbe il diritto di ricordargli l’incompatibilità del proprio proposito con le regole vigenti nell’ambito del pubblico impiego».
In nessun modo viene ritenuto, infatti, possibile “tollerare” – precisa il documento – «qualsivoglia forma d’incitamento religioso sul luogo ed in orario di lavoro», ricordando il principio di «neutralità» degli uffici.
Secondo i vertici comunali, tale guida «colmerebbe una lacuna» ed i sindacati, con l’euforia alle stelle, han già fatto sapere che «su questi temi sensibili, i funzionari han bisogno di istruzioni chiare».
Anche alle scuole è stato peraltro ordinato di festeggiare la Giornata della laicità. Gli studenti sono stati preparati con lezioni di educazione morale e civica “ad hoc”. Tutto questo s’inscrive nell’ambito della «grande mobilitazione per i valori della Repubblica», proclamata da François Hollande già dopo gli attentati dello scorso gennaio contro Charlie Hebdo e l’Hyper Cacher. Figuriamoci ora… (M.F.)
Tratto da Corrispondenza Romana
Nessun commento:
Posta un commento