Se pensi che pane, pasta, pizza e dolci hanno fatto sempre parte della nostra dieta ti sbagli. Uno studio pubblicato sulla rivista Cancer Epidemiology dimostra il legame chiaro e netto che c’è tra il consumo di carboidrati raffinati e il cancro al seno.
La ricerca scientifica, che può essere consultata sulla banca dati medico-scientifica MEDLINE, ha esaminato le abitudini alimentari di oltre 1.800 donne in Messico, e ha osservato che coloro che ottenevano il 57% o più del loro apporto totale di energia dai carboidrati hanno avuto un rischio maggiore del 220% di cancro al seno rispetto alle donne con una dieta più equilibrata.
Consumare quotidianamente e in tutti i pasti carboidrati raffinati, ad esempio cornetto o brioche o biscotti la mattina, pasta a pranzo e pane a cena, aumenta quindi seriamente il rischio di cancro.
Il consumo di carboidrati raffinati, ovvero cibi a base di farina bianca e zucchero, provoca ed alimenta il cancro, e non solo il cancro al seno. In realtà favorisce quasi tutte le forme di cancro, perché come afferma il Dr. Paolo Rege Gianas, neurologo presso l’ospedale di Garbagnate milanese, un eccessivo consumo di carboidrati raffinati produce una quantità di glicogeno tale da alimentare le cellule tumorali.
Questo studio dimostra che i carboidrati raffinati, avendo un alto indice glicemico, ovvero innalzano rapidamente i livelli di glicemia nel corpo umano, accelerano la crescita delle cellule tumorali nel corpo umano. I ricercatori coinvolti con lo studio propongono che la correlazione tra il consumo di carboidrati raffinati e cancro al seno potrebbe essere infatti correlato a livelli elevati di insulina (che viene prodotta quando alziamo appunto l’indice glicemico) e il fatto che molti tumori sono incoraggiati e sostenuti da alti livelli di insulina nel corpo. Inoltre creano un ambiente acido dove i tumori proliferano.
I NOSTRI NONNI MANGIAVANO CARBOIDRATI RAFFINATI?
Si pensa che mangiare pane, pasta, pizza, dolci e snack tutti i giorni sia normale ed abbia sempre fatto parte della dieta dei nostri antenati, ma non è per nulla così, per tre motivi.
1. La raffinazione è un processo industriale recente che taglia via tanti nutrienti indispensabili per una corretta digestione, producendo un prodotto finale povero di vitamine, sali minerali e fibre e ricchissimo di zuccheri semplici. In passato tutto veniva consumato in modo più integrale cosicché l’indice glicemico dei cibi era più basso e quindi non si alimentava il cancro ne danneggiava il pancreas. Invece oggi questo tipo di cibi moderni causano tantissime malattie come obesità, diabete, problemi ai denti e intestinali e il cancro. Vedi anche Incredibile: ben 109 additivi nel pane bianco! e Grano: 200 Motivi clinicamente confermati per non mangiarlo.
2. I cereali che consumiamo oggi non sono quelli che erano presenti in passato. A partire dagli anni ’70 è avvenuta una modificazione genetica in laboratorio del grano che ha portato ad una presenza eccessiva di glutine e ad uno sbilanciamento del contenuto nutritivo rendendo il grano una sostanza non più idonea all’organismo, collegata con problemi ormonali, tiroide, intolleranze e muco nell’organismo. Solo i grani antichi si salvano come quello Senatore Cappelli o la Tumminia o il Monococco. Vedi anche l’ebook illuminante di Lorenzo Acerra Mal di Glutine che spiega tutto questo in maniera dettagliata con molte fonti scientifiche.
3. In passato la dieta era più varia e stagionale, mentre oggi si tende a mangiare sempre lo stesso e questi carboidrati raffinati vengono assunti tutti i giorni e più volte al giorno. Questo è secondo me uno dei motivi principali della malattia: un alimento può non essere perfetto per l’organismo, ma se consumato saltuariamente può non constituire un problema in quanto il nostro corpo ha abbastanza forza per rimuovere le sostanze di scarto ed eventuali prodotti metabolici tossici. Invece se il consumo è quotidiano il corpo non riesce e si indebolisce, favorendo l’accumulo delle tossine e l’insorgere della malattia. Vedi anche Perché le allergie sono raddoppiate mentre prima non c’erano? e Dott. Berrino: ‘Farina 00, Il più grande veleno della storia’E’ PIÙ FACILE PREVENIRE CHE CURARE
Molti, soprattutto in Italia che è la patria della pasta e della pizza, non sanno che il consumo di carboidrati raffinati provoca il cancro, e quindi continuano a bere bevande analcoliche contenenti alto contenuto di zuccheri (cole, aranciate, gassose, succhi confezionati), continuano a mangiare biscotti e cornetti per la colazione carichi di zuccheri e farine, e continuano a mangiare grandi quantità di farina bianca in prodotti come frittelle, pane, dolci, pizza e cracker, ignari l’idea che essi sono in realtà dando se stessi cancro.
Non dico di evitarli completamente, perché nella nostra società è impossibile soprattutto se si mangia fuori o con amici, però possiamo scegliere di consumare (sempre in maniera ridotta) cereali integrali biologici, e zucchero di canna integrale oppure sciroppo d’agave o malto o miele biologici. I cibi raffinati non contengono nutrienti che supportano il nostro organismo, sono calorie spurie o ovvero calorie vuote, che non danno vitamine, sali minerali enzimi e fibre.
Quindi nutriamoci anziché riempire lo stomaco.
Dioni aka Riccardo Lautizi
fonte: http://www.dionidream.com/cancro-al-seno-carboidrati/
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