Una mappa aggiornata dell'attuale status internazionale della cannabis ricreativa
Il presente momento storico sta vedendo sgretolarsi la War on Drugs e la cannabis è la sostanza apri-fila di questo processo di legalizzazione che sta investendo l'intero pianeta. Il fenomeno ha il sapore di un vero e proprio cambio di paradigma.
Un fenomeno di massa e mondiale
Non è possibile non vedere come l'attuale processo di legalizzazione sia un fenomeno mondiale. Si potrebbe ricondurre tutto ciò solo agli effetti di un ricambio generazionale, ossia ritenere che a ingenerare un cambiamento così vasto non sia altro che la mutata predisposizione delle masse alle nuove politiche in materia di sostanze stupefacenti. In parte è vero, v'è la predisposizione popolare, ma è bene considerare che questa non è una innata caratteristica delle nuove generazioni, bensì il prodotto del sostrato culturale in cui esse si sono formate. Ed possibile credere che tale sostrato sia un prodotto libero da influenze esterne teleologicamente orientate?
Del resto lo status illegale della cannabis non è stato (e non è) accompagnato da un apparato mediatico (parlo soprattutto di film e canzoni) realmente adeguato a spaventare le masse e disincentivarne il consumo. È sempre esistita, in altre parole, una incoerenza ridicola tra legge e costume sociale (determinato a monte dall'impianto mediatico); un'incoerenza che si è riflessa inevitabilmente sull'efficacia delle norme proibizioniste, le cui finalità sociali apparenti (eradicare il consumo di stupefacenti illeciti) non hanno potuto trovare realizzazione. Certo, c'è stato il periodo di Reefer Madness, Marijuana Assassin of Youth e Che fine ha fatto Totò Baby?, ma - con tempi leggermente diversi in Europa e in America - a partire dagli anni 60' in poi, l'apparato mediatico ha tacitamente invertito rotta e si è sempre più uniformato a dipingere la cannabis come un frutto proibito, con tutte le implicazioni d'attrattiva a ciò correlate.
Un esempio lampante della tattica del frutto proibito messa in atto dai media (da L'erba di Homer, l'episodio – andato in onda nel 2001 negli USA – vede Homer fumare cannabis terapeutica in seguito a un incidente)Del resto, i dati parlano chiaro. Il proibizionismo penalista nulla ha potuto contro la forza dell'apparato mediatico e i consumi di cannabis, invece di scomparire, sono costantemente aumentati, così come è progressivamente aumentata la generale accettazione della legalizzazione anche tra i non consumatori. Tutto ciò in sfregio all'inasprirsi delle sanzioni giuridiche e di pari passo coll'intensificarsi dell'azione propagandistica mediatica velata.
Il grafico mostra il progressivo crescere del numero degli
statunitensi favorevoli alla legalizzazione della cannabis ricreativa,
si passa dal 12% del 1969 al 58% attuale *1
Strategie diverse per società diverse
Un ulteriore indizio che porta a sospettare manovre occulte di società mondiali nel processo di legalizzazione proviene da due paesi come l'Iran e il Messico.
In Iran si è da poco iniziata a prospettare la legalizzazione del commercio e del consumo di Oppio e Cannabis*2. Eppure, secondo le teorie geopolitiche canoniche, il Colosso Sciita non dovrebbe essere molto sintonizzato con le politiche occidentali. Una sincronia singolare, non trovate anche voi?
In Messico, invece, solo il 20% della popolazione supporta la legalizzazione della cannabis ricreativa3.
Come fare allora ad attuare l'agenda occulta in questo Paese? Niente paura, dove non arrivano gli strumenti della democrazia rappresentativa arriva in soccorso l'apparato giudiziario. La stessa cosa è successa in Messico coi matrimoni tra omosessuali. Nel caso della cannabis il massimo organo giudiziario della nazione mesoamericana ha da poco stabilito che il diritto di fumare erba è un bene costituzionalmente tutelato4.E si pensi che la decisione è stata presa con ben 4 voti favorevoli su 5, un'ampia maggioranza all'interno del collegio giudicante. Ma non è finita qui, infatti l'unico giudice contrario, non è che fosse in disaccordo con gli altri 4 membri sul fatto che sia o meno un diritto fumare cannabis; egli ha votato negativamente solo perché in Messico la compravendita di semi di cannabis è illecita (mentre invece in Italia è pienamente legale) e - per una questione di coerenza dell'ordinamento giuridico - ha ritenuto antinomica (e quindi giuridicamente inammissibile) l'esistenza contemporanea di una norma che desse il permesso di coltivare cannabis e di una che ne vietasse l'acquisto dei semi (facendo prevalere la seconda). Insomma, una posizione alquanto singolare in tema di cannabis quella della magistratura messicana (un unicum nel panorama mondiale); non a caso - ribadisco - in un paese dove l'unica possibile via per la legalizzazione è quella giudiziaria.
Gli indizi italiani
Passiamo ora all'Italia, due indizi saltano subito all'occhio. Primo, è stato formato un intergruppo a cui hanno aderito circa 300 parlamentari di tutti gli schieramenti, da sinistra a destra. In tutta la storia della Repubblica non si era mai verificata una cosi ampia e variegata adesione ad un intergruppo parlamentare. Inoltre ciò è avvenuto su tema così politicamente scomodo. Singolare, no?
Secondo, tra i pochi esponenti di destra che hanno aderito all'intergruppo c'è l'onorevole Antonio Martino, il quale presentò domanda d'iscrizione alla loggia massonica P2 il 6 luglio del 1980*5.
Anche questo è singolare, no?
Un orologio svizzero costruito da personalità influenti
Il movimento riformatore mondiale è finanziato da alcuni degli uomini più influenti del pianeta, tra cui George Soros6 e Richard Branson (il magnate della Virgin, colosso musicale e dei trasporti aerei); è stata anche creata un'associazione privata che spinge per la legalizzazione di tutte le sostanze stupefacenti a cui hanno aderito numerosi ex capi di stato ed ex ministri da tutto il mondo: la Global Commission On Drug Policy7.
Tale associazione ha prodotto persino un video (in stile cartone animato) dal forte impatto emotivo in cui viene trasposta in chiave figurata la nascita e il declino della fallimentare Guerra alla Droga (War on Drugs).
Ne consiglio vivamente la visione, è breve e avvincente e deve essere costato non pochi soldi produrlo:
N.B. Il video è sottotitolato in italiano
Tutto il meccanismo si muove come un orologio svizzero, tanto le singole nazioni quanto gli organismi internazionali (pubblici e privati). Ad aprile si terrà - con ben tre anni d'anticipo - una sessione straordinaria dell'ONU (UNGASS 2016) per valutare nuovi approcci in tema di politiche sulle droghe, un passo essenziale per velocizzare ovunque l'inversione di rotta.
L'allineamento accademico
Anche le istituzioni di ricerca scientifica sembrano essersi adeguate al cambiamento dei tempi. È di quest'estate un autorevole studio dell'American Psychological Association*8 (durato vent'anni - e conclusosi proprio nel momento giusto aggiungerei io) in cui si afferma che la marijuana non provoca nessun danno alla salute, nemmeno se usata in grandi quantità fin dall'adolescenza.
Un istituto di ricerca governativo USA ha da poco annunciato di aver scoperto che la cannabis uccide le cellule tumorali*9. E questi sono solo alcuni tra i più indicativi e recenti esempi che si possono fare circa la nuova tendenza accademica.
Il paradosso
Resta una domanda di fondo: perché le stesse forze occulte che hanno reso la marijuana illegale (per tutta la serie di motivi magistralmente esposti nel documentario di Massimo) a livello planetario, stanno ora lavorando per rilegalizzarla? Tutto ciò per di più secondo un progetto che prevedeva sin dall'inizio questa sequenza “schizofrenica” di tendenze (e ciò è avvalorato dalla su esposta opera di creazione del frutto proibito messa in atto dai media almeno a partire dagli anni 60').
Quanto ho detto finora non cambia la mia posizione favorevole alla legalizzazione che è innanzitutto una posizione libertaria di principio. Oltretutto non si può nemmeno dire che converrebbe essere contrari alla legalizzazione perché gli Illuminati l'appoggiano; d'altronde sono gli stessi Illuminati che l'hanno prima resa illegale, per cui, per un analogo ragionamento, converrebbe anche essere a favore della legalizzazione. Insomma, converrebbe essere sia favorevoli che contrari ad essa. Paradosso?
Floh
Note:
1 - http://www.gallup.com/poll/186260/back-legal-marijuana.aspx
2 - http://www.hightimes.com/read/iran-considers-cannabis-legalization
Saeed Sefatian, membro del Council for the Discernment of the Expediency (il più alto organo consultivo in tema di politiche legislative in Iran, istituito nel 1987 dall'Ayatollah Ruhollah Khomeini) ha proposto di legalizzare il commercio di cannabis e oppio.
3 - http://www.bbc.com/mundo/noticias/2015/11/151104_mexico_marihuana_legalizacion_ludico_an
4 - http://www.lastampa.it/2015/11/04/esteri/in-messico-ora-puoi-coltivare-e-fumare-cannabis-la-vittoria-giudiziaria-di-quattro-ragazzi-9qrzfi3hJddGwGLiQVJa3I/pagina.html
5 - http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/02/20/martino-nega-la-p2-ma.html
6 - http://www.thestonerscookbook.com/article/2015/05/28/meet-george-soros-the-largest-supporter-of-drug-reform-in-the-world/
7 - http://www.globalcommissionondrugs.org/about/
8.1 - http://www.apa.org/pubs/journals/adb/
8.2 - http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2015/08/07/news/fumare_cannabis_da_adolescenti_non_provoca_danni_fisici_da_adulti-120577002/
9 - http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/northamerica/usa/11820620/US-government-says-cannabis-kills-cancer-cells.html
fonte e discussione su: http://www.luogocomune.net/LC/index.php/21-medicina/4306-le-trame-occulte-della-marijuana-legale
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