martedì 23 febbraio 2016

Coi magneti si può.


Se "funziona" tutto questo, allora...
Dovresti fermarti a pensare.
  
No, meglio:
immaginare (un modello di “pensiero” più completo ed originale, senza pesi né attriti o debiti verso il passato). Che cosa?
Come, il paradigma educativo – sempre più globale (alla faccia degli “usi e costumi locali”) – significhi sopra a tutto:
deviazione e controllo a monte, di tutto ciò che “potresti essere/fare se… non fossi sotto/dentro ad un simile giogo”.
SPS è fissato? È paranoico? È “fuori di zucca”?
Vedi un po’ tu. Fai (da) te. Ma… un simile "tuo" giudizio, quanto risente del modello auto ispirante, nel quale “sei” e che, dunque, “ti ha”?
È questo che non riesci più a “fare”: essere te stesso/a.
Essere in te stesso/a…
Nella dualità "servi". Il "centro di massa" è altrove (Terzo Stato)...

Il “tuo” sempre troppo poco tempo, a cosa equivale?
   
A giudizi affrettati, anzi, “di parte (sbilanciati)” e, cosa non da sottovalutare, inconsciamente riprodotti e riproposti, ogni qualvolta ti ritrovi a dover letteralmente “difendere” il modello di reale manifesto nel quale abiti, studi, lavori, vivi ma… “non sei”.
Una difesa sadomasochistica, ad oltranza dello status quo.
Un rapporto di odio/amore, che nella sostanza lascia sempre inalterato ciò che ritrovi “qua, così”, manifestandoti alla nascita.

Pensato per un pubblico di psicologi e psicoterapeuti, ma scritto in maniera tale da poter essere fruibile anche da un lettore non specialista - analizza principalmente il ruolo dell'aggressività nelle relazioni oggettuali, con riferimento particolare all'ambito del disturbo sadomasochistico che, qualora si presenti come una patologia strutturata, travalica la sfera della sola sessualità e si estende a livello dei rapporti interpersonali.
Oltre alle dinamiche interpersonali cariche di rabbia, aggressività e svalutazione, vengono mostrate anche le radici relazionali arcaiche del disturbo, legate alle prime relazioni oggettuali.
Clinicamente, inoltre, l'analisi delle relazioni aggressive rivela sempre una fantasia sottostante conscia o inconscia, che implica un rapporto specifico tra un aspetto del Sé e un aspetto di un Altro significativo.
Lo scopo primario di un individuo divorato dall'aggressività è di distruggere l'oggetto sul quale è diretto, in realtà, sia un bisogno sia un desiderio.
Nel sadomasochismo, come nelle altre parafilie, si sviluppa una modalità difensiva di relazione che diventa una strategia adattiva per colmare un vuoto e, allo stesso tempo, difendersi dalla rabbia e dalla svalutazione che rischiano di distruggere l'oggetto…
La perversione sadomasochistica. L'aggressività nelle relazioni oggettuali - Giorgio Caviglia, Raffaella Perrella
Nel sadomasochismo… si sviluppa una modalità difensiva di relazione che diventa una strategia adattiva per colmare un vuoto e, allo stesso tempo, difendersi dalla rabbia e dalla svalutazione che rischiano di distruggere l'oggetto (che “cosa” difendi? L’AntiSistema. Ossia, proprio la ragione fondamentale per la quale “soffri”, senza per questo nemmeno capirne il motivo. Nel loop, il loop).
  
Quando una situazione è, ormai, nativa (te la ritrovi tale e quale o, meglio, ti ci ritrovi dentro) non la metti più in dubbio. Te la prendi così com’è. Ma, sino ad un certo punto.
Infatti, dentro di te, alcune tue parti, la mal digeriscono anche se le altre parti “se la fanno andare bene ugualmente”.
Ecco gli estremi frattali espansi (condizioni), per la motivazione di base della “malattia”, in ogni e qualsiasi sua forma.
  
"Verità (mono prospettica)" (coerenza)...
La “tua” mente ragiona per blocchi logici ma, in maniera utilitaristica, ossia, in modalità di sopravvivenza “qua, così”.
E, sopravvivere significa “lottare e difendere”.
Cioè, sei come un mercenario, che vive di guerriglia “dietro a pagamento” che, nel tuo caso, equivale a:
  • schierarti nella direzione “che ti sembra normale (AntiSistemica, dalla prospettiva del 'dolore')”
e
  • opporti a qualsiasi livello di ribaltamento, altro, dei piani.
Ma, realisticamente, cosa è che difendi?
I limiti artificiali, che ti hanno imposto.
Chi, che cosa… ti ha imposto “cosa”?
Non lo immagini nemmeno. Perché non lo ricordi. Perché “è già successo” che…
Il tuo scorrere "qua, così", lungo il piano inclinato reale manifesto (depressione) e dominante.

E nel “è già successo”, c’è tutto ma proprio tutto quello che “serve” (per auto mantenere stabile la miscela di realtà manifesta, con te al di dentro, inerme perché inerte, poiché reso/a inerme/inerte).
In qualsiasi modo “giri la frittata (relativamente al “tuo” stato)” ti manca sempre un “pezzo”, la chiave.
Il motivo per il quale continui a vorticare in ricircolo, difendendo il "vuoto" che ti ritrovi al posto del… tuo cuore centrale, lato tuo.
Il Dominio è la ragione fondamentale del “tuo” status quo, sempre attuale perché riattualizzato.
  
Pleiadi...
Il modello di educazione in auge è, in realtà, una "tecnologia invasiva dominante". 
Potresti, addirittura, accettare di inquadrarlo dal punto di vista della “malattia”, della proliferazione virale, della possessione diabolica, dello “stato di fermo” nel quale ti ritrovi da sempre, non appena ti sei manifestato/a “qua, così”.
Come puoi giungere a mettere in dubbio, tutto? Non è, forse, da pazzi?
No. È, piuttosto, da “incoscienti” continuare a fare il contrario del contrario, ossia, confermare lo “stato sempre attuale delle cose”.
Quando soffre d’insieme, un intero genere vivente, abituandosi a tutto e, così, “non vedendo più, non distinguendo nitidamente più nulla, che non sia sempre e solo la stessa versione di parte, storicamente tramandata e mediaticamente riprodotta come martello battente”, allora, non ti resta che:
accorgerti (senza questa "scintilla", sei praticamente “morto/a” dentro).
Deformazione spazio/tempo (apparenza, costruzione, artificio, intento infrastrutturale, alla base, Dominio).

Pensare in un certo modo, costruisce un piano reale manifesto in linea (ad immagine e somiglianza). 
Avere dei “limiti dentro, significa riprodurli anche fuori.
Immaginare qualcosa senza una ragione fondamentale chiara, alla tua portata e direttamente accessibile, equivale a creare la stessa situazione nella società, la quale sarà governata da un “vuoto” che, ad altro livello, corrisponde al “pieno” dominante, ossia, la "ragione prima" che pensi mancare e che, all’opposto, è proprio alla base del “tuo” immaginare/pensare/fare/costruire/”essere, qua così”.
Il Dominio “fa le cose per bene”. La strategia è assoluta, perfetta, totale… in maniera tale che, di conseguenza, tu non puoi più mettere in dubbio nulla di ciò che è “architrave” AntiSistemico.
È come... quelle “banche troppo grosse, che non possono fallire”.
A quel punto, non le puoi mai mettere in dubbio, anche se è palese che sono delle motivazioni centrali, relative alla “forma reale manifesta”.
I dogmi si sprecano. Gli “albi” diventano necessari. Gli “ordini” assurgono alla centralità amministratrice, normalizzatrice ed organizzatrice… di parte.
"Tutti insieme appassionatamente", insomma.
Ognuno recitando il proprio spizzico di copione.
  
Giogo "magnetico" d'insieme 1)
Giogo "magnetico" d'insieme 2)

Pensa a questo, ora:
la scienza deviata insegna che il moto perpetuo “non è possibile”.
Perché? Perché, gli interessi che la ripensano, così intendono... per una questione privata, di interessi.
È un ambito secolare dell’interesse, pur non essendo il Dominio.
Qualcosa di estremamente radicato “qua, così”.
Qualcosa che è ben fisso e “fermo”, che si rinnova al di dentro della propria visione unilaterale prospettica del mondo intero.
Mentre, tu… vivi e muori, nel reset più assoluto, perché:
  • sempre dentro a ciò che non comprendi più
  




Ora, fa molto comodo (ad un simile ordinamento di potere sotto dominante) il fatto che il moto perpetuo non sia “accettato”, per via dogmatica preimpostata
Perché, così, serve sempre un “fattore di traino” per far sì che “qualcosa si possa muovere”. Serve, così, l’alimentazione.
Serve la corrente elettrica, la fonte di trazione meccanica, la batteria, il “consumare consumandoti” nell’unico piano apparentemente solido, che riassumi come esistente, essendo tu un prodotto Ogm del fattore dominante riattualizzantesi perpetuamente, visto che nulla, niente e nessuno ha mai da obiettare in tal senso.

Una platea che, in questo modo, si omologa e si resetta sempre più, nel tempo della “cattività”.
Gli umani sono mezzi vettori che, in assenza di moto perpetuo, devono “tirare e muovere tutto”. L’intera economia sociale è meccanica applicata, in leva, al “tuo” ingranaggio.
Se ti fermi, nell’accezione del fermarsi pari a “non lavorare, non partecipare”, allora tutto rischia di fermarsi, perché ti è stato caricato sulle spalle. Ma, fermandoti, che cosa si ferma?
Lo status quo e non Te, che sei altro – sostanzialmente - applicato/a al “qua, così”.
Ebbene, osserva come tutto ritorni e come tutto ti raffiguri e come tutto ritragga il fattore dominante, gli attriti, la memoria frattale espansa, etc.
"Un cuore magnetico...".
Mettere in moto il divertimento è facile, con il nuovo sistema di costruzione magnetica Geomag Mechanics. Al meccanismo di gioco originale, composto da barrette e sfere, sono stati aggiunti elementi meccanici che ampliano il sistema e aggiungono nuove possibilità di gioco:
con un semplice gesto della mano o con l’aiuto di una “barretta bussola” le costruzioni si metteranno in movimento, innescando reazioni a catena dovute all’attrazione e repulsione magnetica
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Con un semplice gesto della mano o con l’aiuto di una “barretta bussola” le costruzioni si metteranno in movimento, innescando reazioni a catena dovute all’attrazione e repulsione magnetica (attraverso questi “giochi” è possibile estrapolare e dimostrare, anche, il moto perpetuo? . Ma… “niente di serio”. Vero?).
Se la “scoperta” delle onde gravitazionali (o dei buchi neri?) ha permesso di rivoluzionare ciò che “immagini”, relativamente al futuro, allora la dimostrazione del moto perpetuo a cosa può aprire il futuro umano?
Non è nemmeno commensurabile la portata di questa seconda “scoperta”. Vero?
La memoria frattale espansa è “informazione democratica”.
La tua “sveglia”, mentre dormi da tempo immemore. Essa è sempre attiva, infatti. A prescindere dalla “tua” condizione esistenziale attuale (incanto).
Di fatti, persino tra i premi dell’Esselunga puoi ritrovare “tracce di te” (il moto perpetuo cambia la prospettiva di qualsiasi ambito del reale manifesto, agganciandolo in riferimento al reale potenziale).
Te ne accorgi?
  
Leggi cosa “recitano”, in termini frattali espansi (significativi, simbolicamente, sostanzialmente, fondamentalmente), le seguenti immagini:
 



 
Ti sembra tanto impossibile il “moto perpetuo”?
Chi siamo…
Gli specialisti del magnetismo.
Geomagworld SA è una società in cui creatività e apprendimento lavorano fianco a fianco dal 2008.
I nostri giocattoli Classic esplorano l'incredibile potenziale del magnetismo per il gioco e l'apprendimento.
I nostri prodotti aiutano i bambini di tutte le età a sviluppare e allenare le proprie menti, l’immaginazione e la curiosità attraverso la scienza della costruzione magnetica.
Ogni anno, Geomag introduce nuove e innovative linee di prodotto. Abbiamo raggiunto il successo in tutto il mondo, confermando la nostra spinta verso la qualità con l’obiettivo di creare la miglior esperienza di gioco per i bambini.
Geomag ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali per la qualità e il valore dei suoi giocattoli…
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  • i nostri giocattoli Classic esplorano l'incredibile potenziale del magnetismo per il gioco e l'apprendimento (e il “moto perpetuo” non è, forse, incredibile perchè, per ora, solo potenziale?)
  • i nostri prodotti aiutano i bambini di tutte le età a sviluppare e allenare le proprie menti, l’immaginazione e la curiosità attraverso (infatti, questa è una opportunità. La riesci a cogliere?).
Centro multi dimensionale (proiezione frattale espansa).
I nostri obiettivi…
Giocare e imparare.
Geomagworld SA ha l’obiettivo di promuovere la conoscenza e la comprensione del magnetismo attraverso il gioco, per sviluppare la creatività e stimolare l'apprendimento.
Cerchiamo di alimentare la curiosità e l'intelligenza dei bambini di tutte le età.
Chiunque può imparare ad allenare la propria mente divertendosi, giocando con Geomag.
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Memoria frattale espansa, oltre all’auto intrattenimento di tipo dominante.
Renditi conto…
Infinite trasformazioni
Geomag è pronta a lanciare su tutti gli schermi lo spot dei simpaticissimi Color Kor, una nuova linea che rallegrerà i pomeriggi dei più piccoli e non solo.
Il film è ricco di ingredienti, che faranno sognare ad occhi aperti, grazie alla possibilità di dar libero sfogo alla fantasia.
Siete pronti ad assaporare la magia che scaturisce dai simpatici personaggi capaci di trasportarvi magicamente in un mondo sempre diverso?
Ad esempio, potrete esplorare l’oceano insieme al pesce o lo spazio insieme al marziano. I nuovi Kor sono pronti a conquistare i cuori dei bambini di tutto il mondo.
Ma attenzione:
la nuova linea Kor Geomag è talmente magnetica da attirare anche i più grandi!
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Sei pronto/a? A prescindere che tu sia “piccolo o grande”.
Questa è una “chiamata per te”. Ci sei?
  
Osserva cosa, già, esiste:
12 campi magnetici fanno in modo che il pendolo rimanga sulla verticale, senza cadere
Link
Geomag Mechanics: Marble Machine 2...
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Un'incredibile Marble Machine.
8 marzo 2010
L'autore assicura di aver impiegato circa un mese nella creazione di questa incredibile Marble Machine, capace di creare un flusso continuo di biglie di metallo che rotolano ovunque, apparentemente senza la necessità di forze "esterne".
In un video quasi ipnotico, le biglie salgono, scendono, si incuneano, risalgono prendendosi gioco della forza di gravità. Da notare come abbia ideato un sistema per far salire la scala con una sinusoide che spinge scalino dopo scalino e il disco antigravità che in realtà ha dei magneti sotto la sua superficie. Geniale!
Link
Apparentemente senza la necessità di forze "esterne" (“apparentemente”? Proprio non ci vuoi credere. Vero?).
Coi magneti nulla è impossibile, sopra a tutto se, la loro versatilità viene utilizzata dalla tua capacità intelligente e motivata a rendere possibile anche l’impossibile (che è una paratia stagna artificiale, di parte e sostenuta dalla spinta unilaterale dominante e dalle parti in giogo, interessate a mantenerla sempre eretta).
È solo una questione di “dimensionamento e posizionamento”.
Poi, se ciò che già esiste – in chiave ludica – ti sembra troppo debole per… Allora pensa che, tutto ciò, può essere ingrandito, innovato, perfezionato, usato in leva, etc.
La “dima” è il telefono cellulare o, ancora di più, la macchina:
cento anni di evoluzione delle sole parti “non relative all’alimentazione, ossia, al modo di funzionare”.
Fermo restando che “la macchina deve essere alimentata, consumando risorse esterne, da continuamente rifornire (fonte, questo sì, di “interesse perpetuo”)”, tutto il resto si può perfezionare, tanto che le moderne pubblicità di autoveicoli di “gran marca”, sembrano ormai degli spot relativi ad “astronavi perfette, che però, ancora, navigano grazie alla spinta di un motore a benzina, diesel, metano, etc.”.
Altro che “motore ad impulsi gravitazionali”:
  • qua, così” non vai molto lontano
se
  • non hai/fai il pieno di carburante nel serbatoio.
L’informazione è frattale espansa. In questo caso, nel “tuo“ caso:
  • tu
  • che
  • dipendi
  • da…
Ok?
  
Cosa è "spaziale" e cosa "terrestre"? Non ti sembra, piuttosto che "tutto si ripete (si rassomiglia ed assomiglia a...)"?
   





Il limite è imposto e, dunque, non esiste. Il modello di riferimento è tutto ciò che riesce a realizzare l’umano, quando gli è permesso.
Osservati attorno.
Realizza che l’impossibile viene raggiunto e superato, già, ogni giorno. Ogni “sfida” vinta, in ambito anche lavorativo, dimostra che l’impossibile è “uno stato della mente che, per questo, non esiste”.
Ciò che tu non riesci a “fare”, lo realizzerà senza ombra di dubbio, prima o poi, qualcun altro/a.
Ma, se costui/costei – dopo avere realizzato il/un prototipo – al fine di “metterlo in produzione, necessita di un finanziamento”, a chi/che cosa dovrà rivolgersi?
Da “dove” dovrà passare? In “cosa” dovrà infilarsi?
Da “lì” (da dove) passa il disinnesco, ossia, il motivo per il quale – ancora oggi – le macchine funzionano per alimentazione passiva, in perdita.
Sei nelle “mani” di questa situazione che, non ti sembra mai avere una ragione fondamentale di parte, interessata proprio a far sì che lo status quo rimanga sempre e solo “questo, qua così”.
Non hai limiti. Sei limitato da
Come già sostenuto anche nell’articolo di ieri, pensa al limite come:
  • ad un foglio bianco, disegnato
  • monodimensionale
  • nel quale, ti puoi accorgere che il “limite” è solo una fascia di colore o di forma diversa ma, sempre, sulla stessa superficie, calpestabile senza trovare praticamente, mai, nessun solido ostacolo.
Tu, che cammini su questo foglio, hai forse dei limiti, preimpostati nei disegni, che sovrasti come motivi ornamentali di un pavimento
Assolutamente, no.
Accorgiti
      
Davide Nebuloni 
SacroProfanoSacro 2016/Prospettivavita@gmail.com

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