Sappiamo che molti prodotti cosmetici che usiamo per la pulizia e l’idratazione di corpo e capelli sono realizzati con ingredienti chimici non rispettosi della nostra salute e neppure dell’ambiente. Ma come è invece la situazione dei prodotti cosmetici per i bambini, sono sicuri? A mettere in dubbio ciò una ricerca francese.
Nel caso dei bambini si sta parlando di lozioni, shampoo, salviette umidificate e latte detergente chiamati in causa da uno studio dell’organizzazione WECF (Women Europe for a Common Future) che ha esaminato 341 cosmetici venduti in Francia nelle farmacie, parafarmacie, supermercati e negozi bio, valutandoli in base all’INCI riportato in etichetta.
In base alla letteratura scientifica in merito e alle opinioni dell’Ue e di alcuni esperti del settore, sono stati classificati gli ingredienti inserendoli rispettivamente in una tra queste 3 categorie: ad alto rischio, a rischio moderato, a rischio basso o non identificato.
Quello che ha scoperto la WECF è abbastanza scioccante: in ben 299 cosmetici è stata segnalata la presenza di ingredienti ad alto rischio e in 181 prodotti sono stati trovati ingredienti classificati a rischio moderato.
- INGREDIENTI COSMETICI PER BAMBINI AD ALTO RISCHIO
METHYLISOTHIAZOLINONE (MI) - METHYLCHLOROISOTHIAZOLINONE (MCI)
Si tratta di conservanti
il cui utilizzo in cosmetica è in aumento dal 2000. Il MI è autorizzato
in concentrazione massima di 0,01% e la miscela MI / MCI in
concentrazione massima dello 0,0015%. Esiste però un'abbondante
letteratura scietifica sulle allergie da contatto associate all'utilizzo di questi conservanti anche se si rispettano le dosi consentite.
FENOSSIETANOLO
Conservante utilizzato in creme per il
viso e il corpo o lozioni, la cui concentrazione massima non può
superare l'1%. La WECF non lo considera sicuro per i bambini in quanto i
dati sono insufficienti per valutare il rischio tossico per la riproduzione (in dosi elevate, effetti tossici per la riproduzione sono infatti osservati negli animali). Ha anche effetti epatotossici e ematologici. Anche in questo caso poi si tratta di un possibile allergene.
PROFUMO-FRAGRANZA
Tantissimi prodotti di uso comune
contengono profumi e non ne sono esenti neppure i cosmetici per i
bambini, nella maggior parte delle etichette si legge infatti: "parfum" o
"fragrance". Queste profumazioni però non sono esenti da rischi, quello principale anche in questo caso è quello di scatenare allergie.
Il comitato scientifico per la sicurezza dei consumatori (CSSC) ha reso
noto che l'1-3% della popolazione soffre di allergie agli ingredienti
aromatici. E' per questo che 32 fragranze sono vietate dal Regolamento
Europeo su cosmetici mentre altre 26 devono essere dichiarate in
etichetta se presenti al di sopra dello 0,01%.
- INGREDIENTI COSMETICI PER BAMBINI A RISCHIO MODERATO
- INGREDIENTI COSMETICI PER BAMBINI A RISCHIO MODERATO
- OLI MINERALI DERIVATI DAL PETROLIO
Oli minerali, petrolato, ceresin, paraffina, ozocerite,
tutti questi ingredienti hanno in comune il fatto di essere derivati
dal petrolio. Vengono inseriti nei prodotti cosmetici come emollienti o
idratanti e per legge devono essere necessariamente ultraraffinati e
privi di impurità potenzialmente tossiche. Il problema però, al di là
della poca etica ambientale nell'utilizzo del petrolio
anche in questo senso, gli studi disponibili mostrano che questi oli
minerali rimangono in superficie, negli strati più alti dell'epidermide,
una ricerca condotta in Svizzera nel 2014 ha rivelato poi la presenza
di idrocarburi in eccesso rispetto al normale, ciò
suggerirebbe che non tutti i produttori si limitano ad utilizzare
l'ingrediente di grado farmaceutico riservato ai cosmetici.
- SOLFATI
Lauryl sulfate (solfato laurico)
è un tensioattivo presente in molti detergenti per la casa, detersivi e
shampoo liquidi. Tende ad essere un po' troppo aggressivo per i capelli
e irritante per la pelle sensibile. Tra i diversi solfati usati, il sodium lauryl sulfat è considerato il più aggressivo,
mentre il sodium laureth sulfate è più delicato. Sono questi
ingredienti che permettono agli shampoo di eliminare il grasso e lo
sporco dei capelli. Uno shampoo senza solfato tende a produrre meno
schiuma e può essere meno efficace sui capelli molto grassi. Secondo la
WECF questi ingredienti non sono cancerogeni ma i residui del processo
di fabbricazione (dioxanes) sono invece potenzialmente tossici.
- EDTA
L'EDTA (disodium, tetrasodium, calcium disodium) è
ampiamente utilizzato in saponi e prodotti schiumogeni perché toglie la
durezza e ha effetto sulla viscosità. Nel 2002, un gruppo di esperti
degli Stati Uniti ha evidenziato la citotossicità e genotossicità dell'EDTA e suoi composti. Ha concluso che l'EDTA facilita il passaggio cutaneo di altre sostanze chimiche aumentandone il pericolo. Dubbio anche l'effetto sulla riproduttività
(si sono notate interferenze nel sistema nervoso e induzione di
malformazioni nei feti di ratto), basato su studi in vivo e in vitro.
Gli effetti tossici sono stati osservati a dosi elevate e soprattutto
per l'esposizione di tipo orale. L'EDTA e suoi composti sono proibiti
dai termini di riferimento del marchio Ecolabel UE per saponi e shampoo e
per i detersivi per il bucato già dal 2003.
- COMPOSTI NANOPARTICELLARI
MBBT, biossido di titanio, ossido di zinco. I nanomateriali sono ammessi nei prodotti cosmetici ma devono essere identificabili in etichetta. Il biossido di titanio
è usato come opacizzante, filtro UV o colorante. Come filtro UV è
consentito in una massima concentrazione del 25%. L'Agenzia
internazionale per la ricerca sul cancro lo ha classificato però come
cancerogeno per la respirazione. Dal 2011, l'Agenzia nazionale per la sicurezza dei cosmetici (ANSM) non consiglia uso di prodotti solari con biossido di titanio
in forma di nanoparticelle sulla pelle scottata; per gli spray solari
con nanoparticelle, si sconsiglia invece l'utilizzo sul viso e in un
ambiente chiuso. Per quanto riguarda gli altri filtri chimici e schermi
minerali, il comitato scientifico per la sicurezza dei consumatori
(CSSC) ha convalidato l'uso, con riserve sulla possibile inalazione che
avrebbe gravi effetti sui polmoni. I nanomateriali causerebbero tra
l'altro anche danni ambientali.
- INGREDIENTI COSMETICI PER BAMBINI A RISCHIO BASSO O NON IDENTIFICATO
- INGREDIENTI COSMETICI PER BAMBINI A RISCHIO BASSO O NON IDENTIFICATO
PARABENI
Si tratta di una famiglia di conservanti
utilizzata per decenni in cosmetici, medicinali e prodotti alimentari.
Essi possono essere usati da soli o in miscela tra loro o con altri
conservanti come il fenossietanolo. Molto efficaci a basse dosi, questi
conservanti non hanno tutti lo stesso profilo di rischio.
Il regolamento sui cosmetici limita la concentrazione di parabeni:
possono essere usati fino a 0,4% in concentrazione singola e 0,8% mista.
Dal 2014, cinque parabeni sono vietati nei cosmetici in Europa:
isopropilparaben, Isobutylparaben, phenylparaben, benzilparaben e
pentylparaben. Altri 2: Propylparaben e Butylparaben sono vietati nei
prodotti cosmetici senza risciacquo da applicare sui bambini al di sotto
dei 3 anni. Ad oggi methylparaben e ethylparaben sono considerati
sicuri dagli esperti della Commissione europea. In cosmetologia, gli studi, anche se pochi, dimostrano che la penetrazione è molto bassa e lenta per questo la WECF li considera a basso rischio.
BHT (idrossitoluene butilato)
E' un antiossidante comunemente
utilizzato in cosmetica per permettere una migliore conservazione dei
prodotti. Nel caso di uso alimentare, gli studi dimostrano che ha
effetto come interferente endocrino, in particolare sugli estrogeni,
tuttavia basso rispetto ad altre sostanze. In cosmetologia gli studi,
anche se pochi, dimostrano che la penetrazione è molto bassa e lenta e che non viene convertito nel corpo allo stesso modo di quando si consuma all'interno di prodotti alimentari. I rischi per la salute vengono per questo definiti moderati ma potrebbe rappresentare un rischio ambientale in particolare per gli organismi acquatici.
La WECF non ha pubblicato i nomi di
tutti i prodotti incriminati nel suo studio ma, in seguito ai risultati
ottenuti dall’indagine effettuata, l’organizzazione chiede ai legislatori di vietare l’utilizzo degli ingredienti "ad alto rischio" in particolare nei prodotti dedicati ai bambini sotto i tre anni di età.
E' in discussione anche l'uso di profumi inutili o fragranze
nei cosmetici per i più piccoli e si chiedono inoltre limitazioni
nell'inserimento di ingredienti considerati a rischio moderato, più una
moratoria sugli interferenti endocrini sospetti. La WECF raccomanda
inoltre cautela per quanto riguarda gli ingredienti i cui rischi non
sono chiaramente identificati e che si facciano valutazioni sulla sicurezza dei cosmetici in base alla formula del prodotto e non solo sui singoli ingredienti.
Come si legge sul comunicato WECF:
“Consigliamo ai genitori di limitare l'uso di cosmetici e di evitare il più possibile i prodotti profumati”.
Un suggerimento che dovremmo tenere a
mente anche noi. L’indagine è stata condotta in Francia ma è probabile
che almeno alcuni dei prodotti incriminati siano venduti anche nel
nostro paese. Come sempre vi consigliamo di leggere bene l’INCI di ciò che acquistate. Prodotti più “puliti” esistono, cerchiamo allora di acquistare con consapevolezza per la salute dei nostri figli e dell’ambiente.
Francesca Biagioli
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