lunedì 29 febbraio 2016

Quale sarebbe il Piano B in Siria?

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Gli islamisti in Siria sono sponsorizzati da Arabia Saudita, Qatar, ecc. per terrorizzare il popolo siriano e combattere l’Esercito arabo siriano per rovesciare Assad. Non sono pagati per rispettare il cessate il fuoco concordato tra Russia e Stati Uniti, una trappola per fermare i bombardamenti della Russia. [1] 

Il “Wall Street Journal” ha detto che in parallelo alle discussioni sull’attuazione della tregua in Siria, il capo del Pentagono Ashton Carter, il capo di Stato Maggiore Joseph Dunford e il capo della CIA John Brennan si sono incontrati alla Casa bianca presentando misure volte a “creare problemi reali” alla Russia. [2] 

Sembra che gli statunitensi puntino da subito al fallimento della politica diplomatica e del cessate il fuoco per preparare un possibile “piano B” (l’opzione militare per la Siria), cercando di dividere la Siria.

 Il segretario alla Difesa Ashton Carter e il capo di Stato Maggiore Generale Joseph Dunford Jr.
Il segretario alla Difesa Ashton Carter e il capo di Stato Maggiore Generale Joseph Dunford Jr.

Dall’inizio della guerra civile in Siria, l’obiettivo di Turchia e Arabia Saudita è la cacciata dal potere di Bashar al-Assad. Per raggiungere tale obiettivo, hanno investito miliardi di dollari senza ottenere il risultato desiderato. L’obiettivo specifico della Turchia è impedire l’unità e l’organizzazione economica e militare dei curdi che controllano il cosiddetto Kurdistan siriano. La Turchia non è disposta a rispettare il cessate il fuoco e non si limiterà a piccole incursioni terrestri di 10-20 km nella Siria. Ciò la mette nella posizione di maggior interprete del Piano B. L’Arabia Saudita ha già compiuto un primo passo schierando in Turchia 6 F-15 per l’attacco al suolo e il sostegno alle truppe (in realtà deve ancora schierarli. NdT), assicurando che un intervento di terra è sempre più credibile.

1. S’immagini cosa accadrebbe se Turchia e Arabia Saudita realizzassero il Piano B con l’invasione della Siria con truppe di terra.

L’obiettivo di Erdogan nel Piano B verrebbe perseguito con la seconda armata turca schierata sul confine siriano, con un organico di 90000 soldati. 3 brigate corazzate, 3 brigate meccanizzate, 2 brigate per le operazioni speciali, diverse unità di artiglieria e una brigata con 110 elicotteri (AH-1P/S/W, TAI/AgustaWestland T-129, CH-47E, S-70A) formano la “forza d’urto” della 2.nda armata turca composta da 55000 uomini, assai mobile e concentrata nella metà occidentale del confine tra Jarabulus e Azaz, nel nord della Siria. Molto probabilmente, la direzione principale dell’offensiva del “gruppo d’assalto” della 2.nda armata turca sarebbe l’asse Azaz-Kilis-Aleppo-Idlib nel corridoio controllato dagli islamisti. [3]

Il compito immediato sarebbe sfondare il corridoio dell’Esercito arabo siriano lungo l’area a nord di Aleppo e tra i gruppi terroristici nel Governatorato di Aleppo e il Governatorato Idlib che controllano per intero. L’occupazione del Governatorato Aleppo da parte di turchi e sauditi contrasterebbe ogni tentativo di penetrazione dell’Esercito arabo siriano dei territori ad est occupati dallo Stato Islamico. 

Il grosso delle truppe rimanenti della 2.nda armata turca, in collaborazione con le truppe saudite, punterà su una direzione secondaria penetrando senza combattere dal corridoio al-Bayli-Jarabulus nei territori occupati dallo Stato Islamico, secondo un accordo già stabilito tra turchi e Stato islamico. Successivamente, secondo il piano prestabilito, una piccola porzione di mercenari islamici andrà nei Paesi del Golfo attraverso la Turchia, il resto ingrosserà le fila dei jihadisti “moderati” che combattono in altre parti della Siria. Ci saranno altri terroristi e ci saranno truppe turche-saudite che vittoriosamente entrano nei territori occupati dallo Stato islamico. Tali truppe non verranno a liberare i territori, ma a occuparne di nuovi. 

La 2.da armata turca principalmente neutralizzerà le milizie del Partito Democratico curdo in Siria (PYD) nel nord della Siria. Quindi gettando le basi dello Stato sunnita, chiamato Sunnistan, in Siria settentrionale, centrale e orientale, coprendo tutti i campi petroliferi siriani (o un Sunnistan da Raqqa a Mosul). Tale nuovo Stato sarà occupato e sotto la tutela di Turchia e Arabia Saudita. I nuovi occupanti non mancheranno di mantenere i cosiddetti capi “moderati”, in realtà maschere dello Stato islamico ripulite come “opposizione democratica” a Bashar al-Assad. 

Dall’avamposto chiamato Sunnistan, l’esercito turco potrà effettuare incursioni devastanti contro l’Esercito arabo siriano e la base aerea russa in Siria occidentale, e combattere nel resto del Paese con i mercenari terroristi sostenuti da Turchia e Arabia Saudita. Gli Stati Uniti hanno sostenuto finora tutti i nemici di Bashar al-Assad, ed hanno visto la ferocia dell’impegno dell’Esercito arabo siriano, dell’Aeronautica russa e degli alleati curdi nell’ultimo mese. Gli Stati Uniti quindi non saranno coinvolti direttamente ma guarderanno come andranno le cose, intervenendo solo quando necessario, perché turchi e sauditi faranno il lavoro sporco. E solo allora Washington stabilirà un quadro per la soluzione diplomatica internazionale dividendo la Siria.

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2. Cosa potrebbe mettere a repentaglio il Piano B di Turchia e Arabia Saudita?
 
Con un corridoio che dall’Iran, attraverso l’Iraq, arriva nel nord-est della Siria, le truppe iraniane intersecherebbero la strada delle forze di terra di Turchia e Arabia Saudita. In questo caso, le truppe iraniane incontrerebbero diversi ostacoli. Il primo sono i curdi dell’Iraq guidati dal clan Barzani con cui i curdi siriani non hanno un buon rapporto, perché collaborano senza problemi con Stato islamico, Turchia e Stati Uniti Uniti. Solo nel 2015, il clan Barzani ha intascato 3 miliardi di dollari di petrolio rubato allo Stato iracheno, i cui beneficiari principali sono il clan Erdogan e Israele. 

L’esercito del Kurdistan iracheno (peshmerga) conta 80000 soldati organizzati in 36 brigate con 500 carri armati, veicoli corazzati leggeri, armi anticarro e artiglieria. Pertanto, i Peshmerga potrebbero essere utilizzati dalla Turchia per impedire l’afflusso di truppe iraniane in Siria. Il secondo ostacolo è rappresentato dai combattenti dello Stato Islamico in Iraq e Siria. Se gli iraniani superassero i primi due ostacoli, gli Stati Uniti preparerebbero la 101.ma Divisione aeroportata che può essere schierata in meno di una settimana al confine iracheno-siriano, tramite la base militare di Rumaylan, nel territorio tenuto dai curdi siriani.

3. L’azione dell’Esercito arabo siriano, sostenuta dalle forze aeree russe, per ripulire la Siria dallo Stato islamico e altri gruppi terroristici, avrà effetti negativi sui popoli turco, saudita e qatariota?

Assolutamente no. I capi politici di Turchia, Arabia Saudita, Qatar e altri Stati hanno apertamente scelto di rimuovere Assad dal potere, inviando mercenari islamici in Siria. Senza l’esportazione da tutto il mondo del terrorismo islamico internazionale per combattere l’Esercito arabo siriano, le cose prenderebbero una brutta piega per i sogni ambiziosi di sultani, re, emiri che li sostengono. Da questo punto di vista, i capi politici turchi, sauditi e qatarioti sembrano una mostruosità fascista, una massoneria islamica di cui l’umanità deve sbarazzarsi rapidamente. 

Dopo anni di piaggeria verso Vladimir Putin, il camaleonte Erdogan supporta il salafismo saudita che ha creato la struttura militare di al-Qaida, addestrata a combattere i sovietici in Afghanistan. Il mimetismo di Erdogan verso wahabismo e Fratellanza musulmana, sostiene l’avvio della battaglia finale contro le “forze del male” sull’Eufrate, in Siria e Iraq. Così Erdogan e il suo scagnozzo Ahmet Davutoglu prevedono che 
proprio come nel XVI secolo, quando l’impero ottomano era all’apice, la Turchia occuperà Balcani, Caucaso e Medio Oriente e ridiventerà il centro politico mondiale“. 
Tra crescenti tensioni tra Mosca e Ankara, la Grecia ha offerto alla Russia l’accesso al porto di Alexandroupolis, sul Mar Egeo, come punto di transito degli equipaggiamenti militari, bypassando Bosforo e Dardanelli se la loro chiusura da parte turca avvenisse. La Turchia ha anche avvertito che, con gli alleati della NATO nella regione, occuperebbe la Russia in meno di una settimana. Se Stati irresponsabili e piccoli dal punto di vista militare, come Romania, Paesi baltici, Ucraina e Polonia credono ad Erdogan favorendone l’attacco alla Russia, i partner europei della NATO hanno inviato un messaggio chiaro alla Turchia. Erdogan non potrà contare sul sostegno dell’Alleanza se provocasse un conflitto armato con la potenza nucleare Russia, che potrebbe allargarsi all’Europa.

4. Cosa farà la Russia se i suoi soldati venissero attaccati in Siria?

L’esercito turco non ha alcuna esperienza se non terrorizzare i civili, e non ha mai affrontato un nemico superiore per equipaggiamenti ed efficienza come l’Esercito russo. Ciò spiega il motivo per cui alcun generale turco vuole la guerra con la Russia, perché sanno meglio di Erdogan che la Turchia non può vincerla. Resta da vedere se Erdogan riesce a convincere la popolazione a radunarsi su tale obiettivo, sostenendo una causa che non la riguarda e inviando i figli a morte certa per soddisfare la megalomania del “sultano” Erdogan. La differenza tra un normale cittadino turco da uno siriano, anche tra i curdi siriani, è che quest’ultimo non ha nulla da perdere, le città sono completamente distrutte, l’economia siriana ridotta, ecc. I turchi seguiranno Erdogan innescando una guerra civile in Turchia, come quella creata in Siria? 

La Russia non vuole cedere l’iniziativa sulla Siria dovuta al suo intervento, essendoci molto in gioco, e deve ridurre al minimo le provocazioni lanciatele da Turchia e Arabia Saudita, che la Russia può riflettere come uno specchio, dato che il Medio Oriente controllato dagli Stati Uniti tramite la NATO in Europa. Nel 2016, il Pentagono aumenta la spesa per rafforzare il fianco orientale della NATO, da 700 milioni a 3,4 miliardi di dollari. Quindi schiererà più di 5000 soldati con un migliaio di carri armati, obici semoventi, veicoli anfibi blindati e munizioni di ogni genere nei Paesi baltici, Polonia, Bulgaria e Romania, con il pretesto del pericolo rappresentato dalla Russia. Pertanto, la Russia proporrà al massimo il pericolo della diffusione del terrorismo in Medio Oriente, così come gli Stati Uniti fecero in Afghanistan e Iraq. Utilizzando tale pretesto, trasferirà massicciamente truppe nella regione, nei Paesi vicino la Siria. 

Da lì, le truppe russe potranno cambiare l’attuale equilibrio di forze in Medio Oriente, minacciando di lanciare migliaia di missili da crociera sulle infrastrutture petrolifere, dei trasporti e i centri strategici degli sponsor del terrorismo, e con esercitazioni di aviolanci o invasioni terrestri. Sosterrà, è più che probabile, l’opposizione locale per “democratizzare” famiglia reale saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti, secondo il modello libico. Per ora la Russia ha inviato l’aereo da ricognizione più moderno, il Tu-214 R (AWACS per le forze di terra) per monitorare i movimenti della 2.nda armata turca. La Russia, che ha la superiorità aerea nello spazio aereo della Siria, conoscerà in anticipo intenzioni e movimenti delle truppe turco-saudite anticipandone l’azione sul campo in Siria. La Russia ha diversi moderni mezzi da guerra (navale, aerea e terrestre) che vuole testare in battaglia con un nemico superiore agli islamisti.

Tenendo conto che molte potenze occidentale usano il terrorismo in Medio Oriente per raggiungere i loro obiettivi, l’unico dilemma per la Russia è: come eliminare il terrorismo internazionale senza dover utilizzare armi nucleari ed innescare la III guerra mondiale? Se c’è un intervento di terra da parte di Turchia e Arabia Saudita in Siria, la Russia reagirà usando massicciamente sui concentramenti delle truppe d’invasione il vasto arsenale di bombe termobariche. [4] I velivoli multiruolo russi in Siria possono utilizzare bombe termobariche guidate o a gravità (KAB-500OD, ODAB-500PM, KAB-1500S GLONASS/GPS). 

La bomba termobarica più potente del mondo è la FOAB, in dotazione ai bombardieri pesanti russi Tu-160. È a guida GPS e ha una carica di 7 tonnellate con effetto esplosivo equivalente a 44 tonnellate di TNT. Su un raggruppamento di carri armati, artiglieria e missili, entro 350 m la FOAB dissolverebbe tutto, con un effetto simile a quello di un attacco nucleare. Nelle missioni di supporto aereo ravvicinato, l’Aeronautica russa utilizza anche i razzi termobarici (S-13DF e S-8DF). Oltre al sistema TOS-1 Buratino che lancia razzi termobarici da 220 mm, vi sono i BM-27 e i BM-30 Smerch da 300 mm, il 9A52-4 Tornado da 122mm (tutti con gittata di 50-90 km). La maggior parte dell’artiglieria russa da 152 mm usa proiettili termobarici. 

La fanteria russa dispone anche di munizioni termobariche per i lanciagranate (RPG-7, RPO-A, RPG-26) e i missili anticarro (9M123 Khrizantema, 9M133 Kornet, 9M120 Ataka, 9K114 Shturm). Le munizioni termobariche producono un piccolo scoppio iniziale che disperde una miscela di combustibile vaporizzata sotto forma di nube infiammabile. La detonazione della carica esplosiva è ritardata fin quando la concentrazione di vapore infiammabile è ottimale. L’esplosione dell’aerosol ottenuto crea un vuoto, e l’ossigeno viene aspirato dal vapore infiammabile generando un’enorme onda d’urto, seguita da combustione intensa (con temperature di 2000-3000° C). L’effetto è mortale per la fanteria allo scoperto, e i blindati verrebbero scagliati a dieci metri di altezza, rovesciati e bruciati.

Valentin Vasilescu Reseau International 26 febbraio 2016

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Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

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