Gli
islamisti in Siria sono sponsorizzati da Arabia Saudita, Qatar, ecc.
per terrorizzare il popolo siriano e combattere l’Esercito arabo siriano
per rovesciare Assad. Non sono pagati per rispettare il cessate il
fuoco concordato tra Russia e Stati Uniti, una trappola per fermare i
bombardamenti della Russia. [1]
Il “Wall Street Journal” ha detto che in
parallelo alle discussioni sull’attuazione della tregua in Siria, il
capo del Pentagono Ashton Carter, il capo di Stato Maggiore Joseph
Dunford e il capo della CIA John Brennan si sono incontrati alla Casa
bianca presentando misure volte a “creare problemi reali” alla Russia.
[2]
Sembra che gli statunitensi puntino da subito al fallimento della
politica diplomatica e del cessate il fuoco per preparare un possibile
“piano B” (l’opzione militare per la Siria), cercando di dividere la
Siria.
Dall’inizio della guerra civile in Siria,
l’obiettivo di Turchia e Arabia Saudita è la cacciata dal potere di
Bashar al-Assad. Per raggiungere tale obiettivo, hanno investito
miliardi di dollari senza ottenere il risultato desiderato. L’obiettivo
specifico della Turchia è impedire l’unità e l’organizzazione economica e
militare dei curdi che controllano il cosiddetto Kurdistan siriano. La
Turchia non è disposta a rispettare il cessate il fuoco e non si
limiterà a piccole incursioni terrestri di 10-20 km nella Siria. Ciò la
mette nella posizione di maggior interprete del Piano B. L’Arabia
Saudita ha già compiuto un primo passo schierando in Turchia 6 F-15 per
l’attacco al suolo e il sostegno alle truppe (in realtà deve ancora
schierarli. NdT), assicurando che un intervento di terra è sempre più
credibile.
1. S’immagini cosa accadrebbe se Turchia e
Arabia Saudita realizzassero il Piano B con l’invasione della Siria con
truppe di terra.
L’obiettivo di Erdogan nel Piano B verrebbe perseguito con la seconda armata turca schierata sul confine siriano, con un organico di 90000 soldati. 3 brigate corazzate, 3 brigate meccanizzate, 2 brigate per le operazioni speciali, diverse unità di artiglieria e una brigata con 110 elicotteri (AH-1P/S/W, TAI/AgustaWestland T-129, CH-47E, S-70A) formano la “forza d’urto” della 2.nda armata turca composta da 55000 uomini, assai mobile e concentrata nella metà occidentale del confine tra Jarabulus e Azaz, nel nord della Siria. Molto probabilmente, la direzione principale dell’offensiva del “gruppo d’assalto” della 2.nda armata turca sarebbe l’asse Azaz-Kilis-Aleppo-Idlib nel corridoio controllato dagli islamisti. [3]
Il compito immediato sarebbe sfondare
il corridoio dell’Esercito arabo siriano lungo l’area a nord di Aleppo e
tra i gruppi terroristici nel Governatorato di Aleppo e il
Governatorato Idlib che controllano per intero. L’occupazione del
Governatorato Aleppo da parte di turchi e sauditi contrasterebbe ogni
tentativo di penetrazione dell’Esercito arabo siriano dei territori ad
est occupati dallo Stato Islamico.
Il grosso delle truppe rimanenti
della 2.nda armata turca, in collaborazione con le truppe saudite,
punterà su una direzione secondaria penetrando senza combattere dal
corridoio al-Bayli-Jarabulus nei territori occupati dallo Stato
Islamico, secondo un accordo già stabilito tra turchi e Stato islamico.
Successivamente, secondo il piano prestabilito, una piccola porzione di
mercenari islamici andrà nei Paesi del Golfo attraverso la Turchia, il
resto ingrosserà le fila dei jihadisti “moderati” che combattono in
altre parti della Siria. Ci saranno altri terroristi e ci saranno truppe
turche-saudite che vittoriosamente entrano nei territori occupati dallo
Stato islamico. Tali truppe non verranno a liberare i territori, ma a
occuparne di nuovi.
La 2.da armata turca principalmente neutralizzerà le
milizie del Partito Democratico curdo in Siria (PYD) nel nord della
Siria. Quindi gettando le basi dello Stato sunnita, chiamato Sunnistan,
in Siria settentrionale, centrale e orientale, coprendo tutti i campi
petroliferi siriani (o un Sunnistan da Raqqa a Mosul). Tale nuovo Stato
sarà occupato e sotto la tutela di Turchia e Arabia Saudita. I nuovi
occupanti non mancheranno di mantenere i cosiddetti capi “moderati”, in
realtà maschere dello Stato islamico ripulite come “opposizione
democratica” a Bashar al-Assad.
Dall’avamposto chiamato Sunnistan,
l’esercito turco potrà effettuare incursioni devastanti contro
l’Esercito arabo siriano e la base aerea russa in Siria occidentale, e
combattere nel resto del Paese con i mercenari terroristi sostenuti da
Turchia e Arabia Saudita. Gli Stati Uniti hanno sostenuto finora tutti i
nemici di Bashar al-Assad, ed hanno visto la ferocia dell’impegno
dell’Esercito arabo siriano, dell’Aeronautica russa e degli alleati
curdi nell’ultimo mese. Gli Stati Uniti quindi non saranno coinvolti
direttamente ma guarderanno come andranno le cose, intervenendo solo
quando necessario, perché turchi e sauditi faranno il lavoro sporco. E
solo allora Washington stabilirà un quadro per la soluzione diplomatica
internazionale dividendo la Siria.
2. Cosa potrebbe mettere a repentaglio il Piano B di Turchia e Arabia Saudita?
Con un corridoio che dall’Iran, attraverso l’Iraq, arriva nel nord-est
della Siria, le truppe iraniane intersecherebbero la strada delle forze
di terra di Turchia e Arabia Saudita. In questo caso, le truppe iraniane
incontrerebbero diversi ostacoli. Il primo sono i curdi dell’Iraq
guidati dal clan Barzani con cui i curdi siriani non hanno un buon
rapporto, perché collaborano senza problemi con Stato islamico, Turchia e
Stati Uniti Uniti. Solo nel 2015, il clan Barzani ha intascato 3
miliardi di dollari di petrolio rubato allo Stato iracheno, i cui
beneficiari principali sono il clan Erdogan e Israele.
L’esercito del
Kurdistan iracheno (peshmerga) conta 80000 soldati organizzati in 36
brigate con 500 carri armati, veicoli corazzati leggeri, armi anticarro e
artiglieria. Pertanto, i Peshmerga potrebbero essere utilizzati dalla
Turchia per impedire l’afflusso di truppe iraniane in Siria. Il secondo
ostacolo è rappresentato dai combattenti dello Stato Islamico in Iraq e
Siria. Se gli iraniani superassero i primi due ostacoli, gli Stati Uniti
preparerebbero la 101.ma Divisione aeroportata che può essere schierata
in meno di una settimana al confine iracheno-siriano, tramite la base
militare di Rumaylan, nel territorio tenuto dai curdi siriani.
3. L’azione dell’Esercito arabo siriano,
sostenuta dalle forze aeree russe, per ripulire la Siria dallo Stato
islamico e altri gruppi terroristici, avrà effetti negativi sui popoli
turco, saudita e qatariota?
Assolutamente no. I capi politici di Turchia, Arabia Saudita, Qatar e altri Stati hanno apertamente scelto di rimuovere Assad dal potere, inviando mercenari islamici in Siria. Senza l’esportazione da tutto il mondo del terrorismo islamico internazionale per combattere l’Esercito arabo siriano, le cose prenderebbero una brutta piega per i sogni ambiziosi di sultani, re, emiri che li sostengono. Da questo punto di vista, i capi politici turchi, sauditi e qatarioti sembrano una mostruosità fascista, una massoneria islamica di cui l’umanità deve sbarazzarsi rapidamente.
Dopo anni di piaggeria verso Vladimir Putin, il
camaleonte Erdogan supporta il salafismo saudita che ha creato la
struttura militare di al-Qaida, addestrata a combattere i sovietici in
Afghanistan. Il mimetismo di Erdogan verso wahabismo e Fratellanza
musulmana, sostiene l’avvio della battaglia finale contro le “forze del
male” sull’Eufrate, in Siria e Iraq. Così Erdogan e il suo scagnozzo
Ahmet Davutoglu prevedono che
“proprio come nel XVI secolo, quando l’impero ottomano era all’apice, la Turchia occuperà Balcani, Caucaso e Medio Oriente e ridiventerà il centro politico mondiale“.
Tra
crescenti tensioni tra Mosca e Ankara, la Grecia ha offerto alla Russia
l’accesso al porto di Alexandroupolis, sul Mar Egeo, come punto di
transito degli equipaggiamenti militari, bypassando Bosforo e Dardanelli
se la loro chiusura da parte turca avvenisse. La Turchia ha anche
avvertito che, con gli alleati della NATO nella regione, occuperebbe la
Russia in meno di una settimana. Se Stati irresponsabili e piccoli dal
punto di vista militare, come Romania, Paesi baltici, Ucraina e Polonia
credono ad Erdogan favorendone l’attacco alla Russia, i partner europei
della NATO hanno inviato un messaggio chiaro alla Turchia. Erdogan non
potrà contare sul sostegno dell’Alleanza se provocasse un conflitto
armato con la potenza nucleare Russia, che potrebbe allargarsi
all’Europa.
4. Cosa farà la Russia se i suoi soldati venissero attaccati in Siria?
L’esercito turco non ha alcuna esperienza se non terrorizzare i civili, e non ha mai affrontato un nemico superiore per equipaggiamenti ed efficienza come l’Esercito russo. Ciò spiega il motivo per cui alcun generale turco vuole la guerra con la Russia, perché sanno meglio di Erdogan che la Turchia non può vincerla. Resta da vedere se Erdogan riesce a convincere la popolazione a radunarsi su tale obiettivo, sostenendo una causa che non la riguarda e inviando i figli a morte certa per soddisfare la megalomania del “sultano” Erdogan. La differenza tra un normale cittadino turco da uno siriano, anche tra i curdi siriani, è che quest’ultimo non ha nulla da perdere, le città sono completamente distrutte, l’economia siriana ridotta, ecc. I turchi seguiranno Erdogan innescando una guerra civile in Turchia, come quella creata in Siria?
La Russia non vuole cedere l’iniziativa sulla Siria
dovuta al suo intervento, essendoci molto in gioco, e deve ridurre al
minimo le provocazioni lanciatele da Turchia e Arabia Saudita, che la
Russia può riflettere come uno specchio, dato che il Medio Oriente
controllato dagli Stati Uniti tramite la NATO in Europa. Nel 2016, il
Pentagono aumenta la spesa per rafforzare il fianco orientale della
NATO, da 700 milioni a 3,4 miliardi di dollari. Quindi schiererà più di
5000 soldati con un migliaio di carri armati, obici semoventi, veicoli
anfibi blindati e munizioni di ogni genere nei Paesi baltici, Polonia,
Bulgaria e Romania, con il pretesto del pericolo rappresentato dalla
Russia. Pertanto, la Russia proporrà al massimo il pericolo della
diffusione del terrorismo in Medio Oriente, così come gli Stati Uniti
fecero in Afghanistan e Iraq. Utilizzando tale pretesto, trasferirà
massicciamente truppe nella regione, nei Paesi vicino la Siria.
Da lì,
le truppe russe potranno cambiare l’attuale equilibrio di forze in Medio
Oriente, minacciando di lanciare migliaia di missili da crociera sulle
infrastrutture petrolifere, dei trasporti e i centri strategici degli
sponsor del terrorismo, e con esercitazioni di aviolanci o invasioni
terrestri. Sosterrà, è più che probabile, l’opposizione locale per
“democratizzare” famiglia reale saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti,
secondo il modello libico. Per ora la Russia ha inviato l’aereo da
ricognizione più moderno, il Tu-214 R (AWACS per le forze di terra) per
monitorare i movimenti della 2.nda armata turca. La Russia, che ha la
superiorità aerea nello spazio aereo della Siria, conoscerà in anticipo
intenzioni e movimenti delle truppe turco-saudite anticipandone l’azione
sul campo in Siria. La Russia ha diversi moderni mezzi da guerra
(navale, aerea e terrestre) che vuole testare in battaglia con un nemico
superiore agli islamisti.
Tenendo conto che molte potenze occidentale usano il terrorismo in Medio Oriente per raggiungere i loro obiettivi, l’unico dilemma per la Russia è: come eliminare il terrorismo internazionale senza dover utilizzare armi nucleari ed innescare la III guerra mondiale? Se c’è un intervento di terra da parte di Turchia e Arabia Saudita in Siria, la Russia reagirà usando massicciamente sui concentramenti delle truppe d’invasione il vasto arsenale di bombe termobariche. [4] I velivoli multiruolo russi in Siria possono utilizzare bombe termobariche guidate o a gravità (KAB-500OD, ODAB-500PM, KAB-1500S GLONASS/GPS).
La bomba
termobarica più potente del mondo è la FOAB, in dotazione ai bombardieri
pesanti russi Tu-160. È a guida GPS e ha una carica di 7 tonnellate con
effetto esplosivo equivalente a 44 tonnellate di TNT. Su un
raggruppamento di carri armati, artiglieria e missili, entro 350 m la
FOAB dissolverebbe tutto, con un effetto simile a quello di un attacco
nucleare. Nelle missioni di supporto aereo ravvicinato, l’Aeronautica
russa utilizza anche i razzi termobarici (S-13DF e S-8DF). Oltre al
sistema TOS-1 Buratino che lancia razzi termobarici da 220 mm, vi sono i
BM-27 e i BM-30 Smerch da 300 mm, il 9A52-4 Tornado
da 122mm (tutti con gittata di 50-90 km). La maggior parte
dell’artiglieria russa da 152 mm usa proiettili termobarici.
La fanteria
russa dispone anche di munizioni termobariche per i lanciagranate
(RPG-7, RPO-A, RPG-26) e i missili anticarro (9M123 Khrizantema, 9M133 Kornet, 9M120 Ataka, 9K114 Shturm).
Le munizioni termobariche producono un piccolo scoppio iniziale che
disperde una miscela di combustibile vaporizzata sotto forma di nube
infiammabile. La detonazione della carica esplosiva è ritardata fin
quando la concentrazione di vapore infiammabile è ottimale. L’esplosione
dell’aerosol ottenuto crea un vuoto, e l’ossigeno viene aspirato dal
vapore infiammabile generando un’enorme onda d’urto, seguita da
combustione intensa (con temperature di 2000-3000° C). L’effetto è
mortale per la fanteria allo scoperto, e i blindati verrebbero scagliati
a dieci metri di altezza, rovesciati e bruciati.
Valentin Vasilescu Reseau International 26 febbraio 2016
[1]. La tregua in Siria, una trappola per la Russia?
[2]. WSJ sa della preparazione di un “piano B” in caso di fallimento della tregua in Siria.
[3]. La seconda Armata della Turchia si prepara ad invadere la Siria.
[4]. I sistemi TOS suscitano diserzioni tra gli islamisti.
[2]. WSJ sa della preparazione di un “piano B” in caso di fallimento della tregua in Siria.
[3]. La seconda Armata della Turchia si prepara ad invadere la Siria.
[4]. I sistemi TOS suscitano diserzioni tra gli islamisti.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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