lunedì 22 febbraio 2016

Il Ministro della Difesa iraniano visita Mosca: un altro passo per rafforzare la cooperazione

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Il 15-16 febbraio il Ministro della Difesa iraniano Hossein Dehghan era in visita ufficiale a Mosca per incontrare il Presidente Vladimir Putin e l’omologo russo Sergej Shojgu, l’assistente presidenziale Vladimir Kozhin e il Vicepresidente Dmitrij Rogozin. Il Ministro della Difesa russo Sergej Shojgu aveva detto che Mosca e Teheran sono pronte ad intensificare la cooperazione militare. I due Paesi sono anche “pronti a coordinarsi su numerose questioni globali e regionali”, ha aggiunto parlando della crescente crisi in Medio Oriente.

L’agenda includeva sicurezza globale, situazione in Siria e Medio Oriente, e problemi specifici collegati alla cooperazione militare tra Mosca e Teheran. Il 23 novembre 2015 Mosca revocava il divieto alla cooperazione nucleare con l’Iran dopo l’incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il leader iraniano Hassan Rouhani. Iran e Russia, alleati di lunga data della Siria, hanno rafforzato la cooperazione militare e nucleare dopo la firma a luglio dell’accordo storico tra Teheran e potenze mondiali sul programma nucleare iraniano. Un accordo di cooperazione militare tra i due Paesi fu firmato a Teheran nel gennaio 2015. Ora gli ufficiali iraniani dicono che l’Iran è disposto ad acquistare armi russe per 8 miliardi di dollari.

Mosca e Teheran sono anche in trattative su una vasta gamma di armi e materiale militare, tra cui i sistemi di difesa costiera Bastion con missili antinave Jakhont, jet da combattimento Jak-130, elicotteri Mi-8/17, sottomarini diesel-elettrici, fregate e carri armati T-90. Le parti hanno deciso che i sistemi di difesa aerea a lungo raggio S-300PMU-2 saranno consegnati all’Iran quest’anno, secondo l’accordo già concluso. Il prezzo di 2 unità di S-300PMU-2 sarà di oltre 1 miliardo di dollari e 80 militari della difesa aerea iraniana si addestreranno per quattro mesi in Russia quest’anno. Secondo Dehghan, Teheran guarda al sistema S-400 per migliorare la propria difesa aerea. L’Iran vuole procurarsi il caccia multiruolo Su-30SM e un accordo dovrebbe essere firmato quest’anno.

I capi della difesa hanno deciso che in futuro la cooperazione militare Russia-Iran sarà volta a programmi congiunti con parte della produzione in Iran. Blindati e sistemi d’arma navali sono tra le priorità. Le parti seguono gli eventi in Siria coordinandosi strettamente. Per esempio, prima della visita l’Iran aveva aperto lo spazio aereo al volo per la Siria di un Tu-214R russo, un aereo da ricognizione di nuova concezione dotato di avanzati sistemi radar e sensori per l’intelligence elettronica e delle trasmissioni. Il velivolo ha seguito la rotta dalla Russia sul Mar Caspio e quindi per la Siria sorvolando il territorio iraniano.

La visita ha un significato simbolico, con Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti disposti ad inviare truppe in Siria nell’ambito della lotta dagli Stati Uniti allo Stato Islamico (SI). Sembra che un qualche schieramento dal Golfo si avrà davvero in Siria. Russia e Iran condividono la visione della minaccia rappresentata da Turchia ed alleati sunniti. Il 4 febbraio il Ministero della Difesa russo forniva le prove della Turchia che si preparava ad invadere la Siria. Un alto ufficiale iraniano avvertiva l’Arabia Saudita, il 14 febbraio, dall’inviare truppe in Siria dopo che il regno aveva schierato aerei da combattimento in Turchia, secondo i media iraniani.
 “Sicuramente non lasceremo che la situazione in Siria segua ciò che i ribelli vogliono… prenderemo le misure necessarie a tempo debito”, 
aveva detto il Vicecapo di Stato Maggiore Generale di Brigata Masud Jazayeri alla TV al-Aalam dell’Iran. Alla conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera, il premier russo Dmitrij Medvedev aveva detto ai media tedeschi che l’invio di truppe straniere in Siria potrebbe scatenare “un’altra guerra mondiale”.

L’avvertimento segue le dichiarazioni sempre più aggressive di Arabia Saudita e Turchia per l’avanzata di Bashar Assad su Aleppo. L’ex-capo del Servizio di Sicurezza Federale russo, Nikolaj Kovaljov, membro del Comitato di sicurezza e lotta alla corruzione della Duma di Stato, avvertiva Turchia e Arabia Saudita dall’inviare truppe in Siria, dicendo che gli aerei da guerra russi attaccherebbero le loro posizioni se entrassero nel Paese devastato dalla guerra.
Se le forze di terra saudite e turche entrano in Siria, non saranno distinguibili dai terroristi e la Russia agirà su richiesta del legittimo governo siriano”.
L’agenda Russia-Iran va molto più lontano sulla collaborazione nella ricerca per risolvere la crisi siriana.

La Russia era la forza trainante nela decisione sull’accordo nucleare iraniano. Durante la visita in Iran di novembre, Vladimir Putin aveva detto che i due Paesi dovrebbero intensificare la cooperazione industriale, a cui il governo della Russia è pronto a concedere un prestito di 5 miliardi di dollari. Russia e Iran hanno scelto 35 progetti prioritari per la cooperazione nell’energia, costruzione, terminali marittimi e ferrovie.

Dopo tutto l’Iran è la quarta maggiore economia del mondo islamico, un leader economico regionale con grandi giacimenti di petrolio e gas. Nuove prospettive di cooperazione sono state aperte a metà gennaio, quando UE e USA hanno tolto le sanzioni economiche all’Iran dopo che l’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha verificato la conformità di Teheran all’accordo nucleare.

Ovviamente la rivalità tra Iran, Turchia e Arabia Saudita per la leadership in Medio Oriente e mondo islamico s’intensificherà. La crescente cooperazione con la Russia rafforzerà posizione di Teheran. Tra le altre cose, la Russia ha la posizione unica d’intermediaria per la risoluzione della controversia tra Arabia Saudita e Iran. Sarebbe propizio ricordare che il Ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha ospitato i capi sauditi e iraniani ad agosto in qualità di mediatore per discutere della crisi siriana. Parlando ad una tavola rotonda presso l’Istituto di studi strategici russo di Mosca, Ali Akbar Velayati, consigliere per la politica estera del leader supremo iraniano Ayatollah Ali Khamenei, ha detto che
Iran e Russia, Paesi vicini, hanno una lunga storia e relazioni da oltre 500 anni, utili per creare pace, stabilità e tranquillità mondiale e regionale”. Ali Akbar Velayati ha osservato che “oggi vediamo una preziosa cooperazione in Medio Oriente, Asia occidentale e Siria nella lotta al terrorismo”. 
Mentre Turchia, Arabia Saudita e altri Paesi istigano le tensioni, Russia e Iran collaborano per stabilizzare la situazione e combattere il terrorismo internazionale. I due Paesi costituiscono un polo del mondo multipolare, un contrappeso all’occidente e alle forze estremiste in Medio Oriente. La visita del Ministro della Difesa iraniano in Russia è una pietra miliare delle relazioni tra le due nazioni amiche e unite da obiettivi comuni.


Peter Korzun, Strategic Culture Foundation 19/02/2016

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Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

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