Questi riquadri rossi mostrano la dimensione dell’area di cui avremmo bisogno per i pannelli solari per alimentare rispettivamente: il mondo, l’Europa e la Germania.
Quanto spazio occorrerebbe per l’installazione di pannelli solari per soddisfare il fabbisogno energetico mondiale?
In questa immagine è mostrato lo spazio
teorico necessario per soddisfare la domanda di energia elettrica del
mondo intero, dell’Europa (UE-25) e della Germania sulla base di dati
provenienti da una tesi di ricerca pubblicata nel maggio 2005 dell’Università Tecnica di Braunschweig in Germania.
La tesi che fu resa nota nel 2005 è la
conclusione di una serie di studi precedenti di ingegneri che da lungo
tempo considerano l’idea di colonizzare il Sahara con impianti
solari. Tale ipotesi era stata originariamente concepita nel 1913
dall’ingegnere americano Frank Shuman ripreso nel 1986 dal fisico
nucleare tedesco Gerhard Knies.
(foto: Frank Shuman)
In realtà questo studio parte dal
presupposto che l’efficienza di tale tecnologia sia stimata attorno al
100%, mentre attualmente quella degli odierni pannelli solari è solo in
grado di catturare circa il 20% dell’energia solare, anche nel
deserto. Quindi l’area indicata nella mappa di 254 Km quadrati nel
Sahara, affinchè teoricamente possa assorbire abbastanza raggi per
alimentare il mondo intero, dovrebbe essere almeno cinque volte più
grande.
Inoltre,
per le attuali tecnologie in uso, una grande quantità di energia
elettrica verrebbe persa sulle grandi distanze di trasmissione, il che
significa che un singolo impianto dislocato a grande distanza non
potrebbe mai realmente alimentare l’intero pianeta e sarebbero quindi
necessari più punti distribuiti nel mondo come mostra ad esempio questa
seconda immagine. Tuttavia, in tutto il mondo, i siti ad alto
assorbimento di energia solare potenziali superano di gran lunga
qualsiasi esigenza mondiale plausibile.
Perciò per quanto al momento questa
resti solo una ipotesi non corrispondente alle reali possibiltà
tecnologiche, resta comunque una buona idea di partenza con interessanti
considerazioni da tener presente
Infatti uno studio più recente del WWF insieme a tre aziende del settore fotovoltaico (First Solar, 3TIER e Fresh Generation) del 2012 “Solar PV Atlas: solar power in harmony with nature” stima che
“basterebbe riservare meno dell’1% del territorio mondiale al fotovoltaico per arrivare a coprire il 100% della domanda energetica globale fino al 2050.”
senza nessun danno per la conservazione naturalistica e del paesaggio.
Attualmente, secondo il World Coal Association,
la fonte più comunemente usata per la produzione di energia elettrica è
il carbone; 41% di tutta l’elettricità mondiale è prodotta dal
carbone. Il suo elevato livello di inquinamento durante l’estrazione
(acqua ed atmosfera) e nell’utilizzo per combustione (atmosfera) e le
disumane inaccettabili circostanze per gli stessi minatori, rendono
urgenti drastici cambi di fronte e scelte politiche responsabili a
favore di fonti sostenibili a basso impatto ambientale e con tutela
garantita per i lavoratori del settore energia elettrica.
E’ il tempo delle grandi innovazioni,
l’epoca della transizione, seppur lenta e faticosa, di un cambio di
mentalità ed approccio al problema energetico. Fortunatamente sempre più
spesso arrivano incoraggianti notizie di aperture di nuovi impianti
solari, sempre più grandi e più efficienti e di investitori interessati
ad aprirne altri, sintomo inequivocabile che finalmente abbiamo
imboccato la giusta via.
La Cina, maggior utilizzatore mondiale di carbone, oggi vanta la partnership con il Pakistan nella costruzione del più grande parco solare del mondo – Quaid-e-Azam Solar Power Park
– già attivo da agosto 2015 e che completato potrebbe avere 5,2 milioni
di celle fotovoltaiche pari a 1.000 MW di energia a copertura del
fabbisogno di energia elettrica sufficiente ad alimentare 320.000
famiglie e di cui si attende il completamento per il vicinissimo 2017.
Primato conteso con il Marocco che l’11 febbraio di quest’anno ha inaugurato la prima sezione – Noor1, i primi 500mila specchi solari – del mega impianto a Quarzazate
in pieno deserto. La struttura, dell’estensione equivalente a oltre
tremila campi da calcio, sarà completata per il 2018 e darà energia a un
milione di abitazioni.
Oltre al fotovoltaico abbiamo molte
opportunità di restituire al pianeta la sua integrità con altre fonti
rinnovabili ma il sole confrontato ad esse, con lo stoccaggio
dell’energia per le ore di buio, resta per potenziale l’unica fonte
inesauribile senza pari.
Nessun commento:
Posta un commento