lunedì 29 febbraio 2016

Coprendo la causa, vivi di conseguenza.

Bollettino = “comunicazione ufficiale di notizie di pubblico interesse”.
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Per il motivo sopra esposto, da oggi – giorno “fuori dal tempo” dell’anno bisesto – SPS si riferirà ai propri “scritti”, con il termine “bollettino”. Perché:
comunicazione ufficiale di notizie di pubblico interesse
Notizia = “dal latino ‘notitia” da notus… noscere, conoscere…”.
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Ogni “quotidiano SPS” avrà un numero progressivo, partendo – quest’oggi – dal numero naturale accumulato nel tempo “qua, così” di 1767 (a partire dal 17 settembre 2009).

Questo, perché… SPS è quell’antenna, issata sopra allo status quo dominante, che si è ben radicata al fine di garantire una fonte d’informazione e copertura, in alternativa sostanziale, rispetto a… tutto ciò che è loop, nel loop AntiSistemico (il reale manifesto, in questa versione “ingiusta” lato umano, individuo per individuo).
Il “verso giusto”, di una simile riformulazione di realtà unica, sostenibile poiché manifesta in chiave di ricatto/dipendenza/”induzione alla… sopravvivenza”, è solamente quello “lato Dominio”:
  • la conformazione di potere centrale
  • a capo della forma che riconosci come la “tua” realtà di riferimento concreta, materiale ed unicamente possibile (un “collo di bottiglia” sorvegliato dalla forza dominante, non manifesta ma “solo” compresente).  
La copertura di segnale “by SPS” è totale, perché utilizza come mezzo vettore (potenzialmente) virale, proprio la “Rete Internet”.
Ora, se tu non cogli a pieno la portata rappresentata dal “bollettino quotidiano SPS” è perché non sei agganciato/a (sintonia) alla relativa “frequenza di scambio”:
  • a cosa “pensi”, usualmente?
Ecco, dunque, il “motivo”: disinnesco ambientale.

Oppure credi che “certe cose avvengano e siano, dunque, possibili, solo nei film e/o nei romanzi alla moda?
La trama più pazzesca di “finzione narrativa”, è proprio quella che stai vivendo ora/da sempre “qua, così”.
La memoria frattale espansa riproduce questo riflesso, ovunque attorno a te.
  

La verità “massima” è questa, e ti riguarda così da vicino, da non poterle credere; da non crederle, tanto da non poterla nemmeno ascoltare.
Qualcosa che non è mai “farina del tuo sacco”, benintesi.
Qualcosa (un indizio) che ti serve per andare oltre a tutto (che è sempre di parte, “qua, così”).
Una versione edulcorata del “tutto”, ovviamente.
Hai presente quando, nelle loro divertenti comiche, Stanlio e Olio – da improvvisati meccanici – sistemavano un guasto all’automobile, lasciando fuori dal motore qualche pezzo ("inutile")?
Giusto appunto, è quello che “ti è successo (non casualmente)”:
  • ora, tu “funzioni con qualche pezzo in meno”
e
  • funzioni lo stesso
ma
  • ti manca, comunque, qualcosa (memoria di lungo termine)
  • il “cosa è già successo”.
  
Due "dimensioni (distacco funzionale, wireless, abbordaggio, etc.)"...
Senza memoria di questo tipo, brancoli nel buio della “tua” mente. E la realtà conseguente, diventa proprio questa “qua, così”.
Senza modo apparente di modificare ciò che sembra ed è, assolutamente, ingiusto lato tuo (e… umano).
Il 29 febbraio è “un giorno in più” dell’anno bisesto:
Sesto è l'antico nome del compasso Link



La figura simbolica del “compasso” disegna un cerchio, secondo un centro ed un “calcolo (l’apertura del compasso stesso)”.
Se, tale strumento, ne disegna uno “grande come un intero pianeta”, come te ne puoi accorgere se, “per te”… la Terra è tutto ciò che puoi percorrere e “calpestare”?
Se essa è, cioè, “naturale”.
Oggi è un giorno che viene ogni quattro anni:
il simbolo dell’artifizio di parte.
Una parte che si è divisa l’intero, diluendosi dentro e, dunque, ora, apparendo come l’intero, rivisitato dall’interno centralmente lato proprio. 
Come una immane movimentazione animata interiormente.
Un camuffamento senza paragoni. Una non manifestazione ragionata e riflessa dalla memoria frattale espansa (denuncia) e dalla delegazione frattale espansa (braccio operativo, indiretto, per lo status quo di parte dominante).

Tutto (tutto) riflette questa verità di fondo, nella quale “sei… caratterizzato/a”.
È "sufficiente" accorgersi.
Bollettino Bce: migliorare sistema bancario per facilitare trasmissione politica monetaria.
"Per assicurare un’appropriata trasmissione della politica monetaria alle condizioni di finanziamento nei paesi dell’area dell’euro è essenziale ridurre ulteriormente la frammentazione dei mercati creditizi dell’area e consolidare la capacità di tenuta delle banche ove necessario".
Lo dice la Bce, nel suo bollettino mensile, diffuso oggi.
La banca centrale europea invita le banche della zona euro a sfruttare la valutazione degli stress test per migliorare la loro posizione patrimoniale e la loro solvibilità, "contribuendo così a superare eventuali restrizioni all’offerta di credito che possano ostacolare la ripresa".
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  • per assicurare un’appropriata trasmissione
  • è essenziale
  • consolidare la capacità di tenuta delle banche
  • la banca centrale europea invita le banche della zona euro a sfruttare
La "ripresa" è la ciclicità dello sfruttamento bancario (è questo che le banche centrali ti "assicurano").
  
C’è sempre un “pericolo”? Certo, perché è divenuto “infrastrutturale”, ossia, è previsto a livello di programmazione (auto intrattenimento):
la parte dominante convince le parti in giogo.
Bce, Villeroy: il pericolo oggi è la deflazione, non l'inflazione
Secondo Villeroy le cadute dei prezzi di petrolio e materie prime "sono le forze dominanti alla base della bassa inflazione".
Come tutti i governatori di banche centrali dell'area euro, siede nel Consiglio direttivo della Bce che tornerà a riunirsi il 10 marzo.
"Se i bassi prezzi dell'energia dovessero avere affetti permanenti sul lungo periodo, allora dovremo agire. Sembra essere così, ma valuteremo a marzo", ha aggiunto.
L'istituzione ha più volte avvertito che a fronte dell'aumento dei rischi di ulteriore indebolimento di ripresa economica e inflazione, al prossimo consiglio riesaminerà ed eventualmente modificherà le sue misure di stimolo.
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  • secondo Villeroy le cadute dei prezzi di petrolio e materie prime "sono le forze dominanti alla base della bassa inflazione" (errato: la forza dominante è quella che controlla tali “forze apparenti”)
  • come tutti i governatori di banche centrali dell'area euro, siede nel Consiglio direttivo della Bce che tornerà a riunirsi il 10 marzo (ergo: quale politica s’emana dalla Bce?)
  • a fronte dell'aumento dei rischi di ulteriore indebolimento di ripresa economica e inflazione, al prossimo consiglio riesaminerà ed eventualmente modificherà le sue misure di stimolo (“misure di stimoloper quale versione del reale manifesto? Sempre e solo per “questo, qua così”).
Sì perché, ogni anno, le prestazioni di business devono battere quelle dell’anno precedente (non importa in quale modo). Il Pil deve crescere, nonostante tutto (ed, infatti, nel calcolo del Pil c’è stato messo dentro “di tutto e di più”).
E questa la chiami “crescita”? Non capisci che “si sono impossessati del significato più alla moda, espresso dai termini che utilizzi per comunicare e comprendere”?
E “chi prima arriva, meglio alloggia”.
Nell’abitudine, lo status quo (il loop AntiSistemico):
  • la copertura nuvolosa
  • la tempesta perfetta
  • l’apparenza più totale
  • la manifestazione reale dello scenario intenzionale dominante.
  
Che cosa hai dimenticato? Il gas aperto in casa tua? Le chiavi di casa? Di pagare la bolletta della corrente elettrica? Forse, anche questo, ma… c’è di peggio. Anzi, di molto peggio:
  • hai dimenticato che cosa è già successo
dunque
  • “hai dimenticato chi/che cosa sei (perlomeno, ciò che ti aveva caratterizzato sino a “lì”)”.
La memoria è diventata a “corto termine”. Quale memoria? La tua. Mentre, la “tua” è quella che desumi, a partire dalla versione deviata della storia “qua, così”.
Anche se studi le ere “primitive”, la “tua” rimane una memoria a corto raggio. Perché, la ricostruzione storica avviene sulla base AntiSistemica, nel loop che “ti ha”.
Partecipi, allora, a questa “ricostruzione” ma solo in fase di “ricerca (e solo se sei un 'esperto')”, alias di eco... sotto dominato/a dalle “condizioni ambientali imperanti”.
  
Cervello, una leggera corrente è in grado di aumentarne la memoria.
Una leggera corrente elettrica (praticamente impercettibile) applicata sulla testa contribuisce ad aumentare la memoria, con effetti che perdurano per diverso tempo. È quanto hanno dimostrato i ricercatori dell'Università Cattolica di Roma in un recente studio, scoprendo inoltre anche il meccanismo attraverso il quale la "leggera corrente" riesce ad esercitare gli effetti positivi sulla memoria.
Una innovativa terapia, definita dagli addetti ai lavori come "stimolazione transcranica con corrente continua", in grado di rafforzare le connessioni tra le sinapsi nell'ippocampo (il fulcro della memoria) ed incrementare la produzione di Bdnf, un importante fattore di crescita per il cervello.
La stimolazione transcranica con corrente continua (una tecnica già sperimentata su diversi pazienti affetti da varie patologie) consiste nell'applicare sulla testa due elettrodi che inviano al cervello una corrente lieve e impercettibile ma, soprattutto, completamente indolore.
Durante la sperimentazione su alcune cavie, i ricercatori hanno rilevato la formazione di nuove sinapsi, maggiori capacità di memoria che perduravano per parecchi giorni dopo il trattamento e un aumento di produzione di Bdnf:
una tecnica che potrebbe risultare decisamente utile in ambito clinico, come ad esempio nel trattamento del declino cognitivo negli anziani.
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  • rafforzare le connessioni tra le sinapsi nell'ippocampo (il fulcro della memoria)
  • ed incrementare la produzione di Bdnf, un importante fattore di crescita per il cervello
  • una tecnica che potrebbe risultare decisamente utile in ambito clinico, come ad esempio nel trattamento del declino cognitivo negli anziani (serve solo per questo? Oppure, “questo” è solo la conseguenza più superficiale relativa al “non ricordare e, dunque, dal non imparare da ciò che è già successo nel passato”?).
A volte pensi che sia meglio “non sapere”. Vero?
Detto, fatto…
Fattore neurotrofico cerebrale.
Il fattore neurotrofico cerebrale Bdnf (Brain-derived neurotrophic factor) è una neurotrofina.
Storicamente è stato il secondo fattore neurotrofico ad essere caratterizzato dopo il fattore di crescita nervosa.
Bdnf agisce su determinati neuroni del sistema nervoso centrale e del sistema nervoso periferico, contribuendo a sostenere la sopravvivenza dei neuroni già esistenti, e favorendo la crescita e la differenziazione di nuovi neuroni e sinapsi.
Nel cervello, è attivo nell'ippocampo, corteccia cerebrale, e prosencefalo basale - aree vitali per l'apprendimento, la memoria, e il pensiero.
Il Bdnf riveste di per sé un ruolo importante per la memoria a lungo termine.
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In estrema sintesi (by lente frattale espansa SPS):
  • Bdnf agisce su determinati neuroni del sistema nervoso centrale e del sistema nervoso periferico (due aree)
  • contribuendo a sostenere la sopravvivenza dei neuroni già esistenti (status quo)
  • e favorendo la crescita e la differenziazione di nuovi neuroni e sinapsi (alternativa sostanziale)
  • nel cervello, è attivo (in)… aree vitali per l'apprendimento, la memoria, e il pensiero (centralmente, “collo di bottiglia”, controllo)
  • il Bdnf riveste di per sé un ruolo importante per la memoria a lungo termine (il “cosa è già successo”).
  
Le neurotrofine sono una famiglia di proteine che determinano la sopravvivenza, lo sviluppo e la funzione dei neuroni.
Esse appartengono a una classe di fattori di crescita conosciute come fattori neurotrofici.
I fattori neurotrofici sono secreti dal tessuto bersaglio e agiscono impedendo al neurone associato di avviare la morte cellulare programmata, consentendo in tal modo ai neuroni di sopravvivere.
Le neurotrofine possono anche indurre la differenziazione delle cellule progenitrici, per formare neuroni.
Sono state caratterizzate quattro differenti neurotrofine
  • il nerve growth factor o fattore di crescita nervoso
  • il fattore neurotrofico cerebrale
  • Neurotrofina 3
  • Neurotrofina 4
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Il "tessuto bersaglio" è una espressione interessante, di stampo militare. Che cosa "sopravvive", impedendo qualcosa? Le idee devono essere chiare.   
  
In biologia, il termine apoptosi (coniato nel 1972 da John F. Kerr, Andrew H. Wyllie e A. R. Currie a partire dal termine greco che indica la caduta delle foglie e dei petali dei fiori...) indica una forma di morte cellulare programmata... termine con il quale il processo è stato tradizionalmente chiamato.
Si tratta di un processo ben distinto rispetto alla necrosi cellulare, e in condizioni normali contribuisce al mantenimento del numero di cellule di un sistema
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  • morte cellulare programmata
  • in condizioni normali contribuisce al mantenimento del numero di cellule di un sistema
Tutto ciò non ti sembra, forse, qualcosa di “artificiale”?
Non tanto il "cosa succede", bensì, come è strutturato il tutto che ti contraddistingue.
Qualcosa di perfetto e di perfettibile, allo stesso tempo.
Come se, avessi dimenticato tale perfezione e non ricordassi più di avere dimenticato, giudicando – dunque – lo stallo conseguente, per una condizione perfettibile ma, sempre nella direzione dell’auto mantenere qualcosa che sfugge.
In tutto ciò, c’è ampio spazio per la condizione dominante, completamente inosservata dal tuo processo, che da primario e centrale è divenuto secondario e periferico.
Chi, allora, “siede al centro”?
Nei tessuti degli organismi multicellulari, il destino delle cellule è in gran parte controllato da molecole esterne, chiamate fattori trofici, che attivano programmi genetici per la crescita cellulare, la duplicazione, il differenziamento, l’arresto della crescita e anche la morte cellulare.
Il Bdnf, come le altre neurotrofine, svolge la sua azione legandosi a due famiglie di recettori
In generale, la concentrazione cerebrale di Bdnf varia a seconda delle diverse condizioni fisiologiche (ormoni, stress, abitudini alimentari, attività fisica, processi infiammatori), e quindi può indicare la presenza di patologie neurodegenerative…
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  • il destino delle cellule è in gran parte controllato da molecole esterne
  • il Bdnf, come le altre neurotrofine, svolge la sua azione legandosi a
  • la concentrazione cerebrale di Bdnf varia a seconda delle diverse condizioni fisiologiche (ormoni, stress, abitudini alimentari, attività fisica, processi infiammatori)…
Ora, riunisci in puntini:
  • Bdnf agisce su determinati neuroni del sistema nervoso centrale e del sistema nervoso periferico (due aree)
  • contribuendo a sostenere la sopravvivenza dei neuroni già esistenti (status quo)
  • e favorendo la crescita e la differenziazione di nuovi neuroni e sinapsi (alternativa sostanziale)
  • nel cervello, è attivo (in)… aree vitali per l'apprendimento, la memoria, e il pensiero (centralmente, “collo di bottiglia”, controllo)
  • il Bdnf riveste di per sé un ruolo importante per la memoria a lungo termine (il “cosa è già successo”).
+ (più)
  • il destino delle cellule è in gran parte controllato da molecole esterne
  • il Bdnf, come le altre neurotrofine, svolge la sua azione legandosi a
  • la concentrazione cerebrale di Bdnf varia a seconda delle diverse condizioni fisiologiche (ormoni, stress, abitudini alimentari, attività fisica, processi infiammatori)…
  
Ad ogni “latitudine” - come dovresti avere già compreso da tempo, se leggi SPS da tempo - la memoria frattale espansa permette sempre la ricostruzione del tuo stato di "cattività" attuale, a partire da ciò che è già successo (e che vive sempre come eco, nel tutto, nonostante il soffocamento dominante).
Mente sana in corpo sano. Grazie a una proteina.
Una proteina conosciuta per il suo ruolo protettivo sulle cellule cerebrali sarebbe anche fondamentale per il corretto funzionamento del muscolo cardiaco:
lo rivela una ricerca americana.
Mens sana in corpore sano:
dietro a questa massima del poeta latino Giovenale potrebbe nascondersi un preciso legame biochimico.
Uno studio della Johns Hopkins Medicine appena pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences rivela che una proteina già conosciuta per agire come un antidepressivo naturale, e per le sue proprietà positive su memoria, apprendimento e crescita neuronale, gioca anche un ruolo centrale nel mantenimento della salute del cuore.
Amica del cervello... La proteina "multitasking" in questione si chiama Bdnf (che sta per Brain-derived neurotrophic factor) ed è un fattore neurotrofico cerebrale:
è nota, cioè, per il suo ruolo protettivo nei confronti delle cellule cerebrali già presenti, e per favorire la crescita di nuovi neuroni e sinapsi.
... e del cuore. I ricercatori americani hanno voluto testare i suoi effetti anche sulle cellule cardiache di roditori sani o cardiopatici. In presenza del Bdnf, le cellule sane hanno reagito contraendosi e rilassandosi vistosamente; quelle malate hanno invece mostrato una risposta molto debole.
Una versione inefficace.
Ulteriori analisi hanno mostrato che, nelle cellule cardiache malate, il recettore di questa proteina, denominato TrkB, è presente in una variante modificata, che lo rende meno sensibile all'azione della proteina Bdnf.
Le cellule cardiache di topi creati senza i recettori TrkB si sono contratte poco e male, hanno pompato sangue in modo meno efficiente e hanno impiegato più tempo a rilassarsi dopo ciascun battito.
Proprio come una fiamma bassa e costante permette a una pentola sul fuoco di continuare a bollire, così costanti livelli di Bdnf sembrano mantenere la vitalità del muscolo cardiaco” spiega Nazareno Paolocci, autore dello studio.
Una possibile ragione.
Se fosse confermata anche per l'uomo la ricerca potrebbe forse spiegare l'origine dei casi di infarto legati a chemioterapia, uno dei più seri effetti collaterali dei trattamenti contro il cancro.
Alcune chemioterapie bloccano i recettori dei fattori di crescita multipla, come il TrkB, per impedire alle cellule tumorali di moltiplicarsi. In questo modo riducono però anche il raggio d'azione di proteine positive per il cuore come il Bdnf.
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  • una versione inefficace (post sperimentazione continua "qua, così")
  • è presente in una variante modificata (che cosa è già successo).
Accorgerti, dunque, è alla base anche per iniziare a ricordare…
Latte materno, ecco come cambia se il bimbo sta male...

Mallory Smothers è una giovane mamma che ha deciso di diffondere, tramite il suo account Facebook, delle informazioni estremamente importanti sul latte materno.
Mallory ha difatti postato una fotografia nella quale vengono mostrate due sacche differenti di latte materno, tirato per due giorni consecutivi. La particolarità consiste nel fatto che la sacca a destra, dal colore "giallo intenso", contiene latte materno tirato dopo che il bambino aveva iniziato ad avere i primi sintomi di raffreddore.
Per spiegare l'evidente differenza tra i due tipi di latte, Mallory ha citato uno studio del 2013 condotto dalla Clinical and Translational Immunology, che affermava come il latte materno cambi in base alle esigenze del bambino:
"Quando si allatta un bambino, si crea un vuoto in cui la saliva del neonato passa attraverso il capezzolo della madre".
A quel punto i recettori della ghiandola mammaria scansionano il risucchio del bambino alla ricerca di potenziali batteri e virus e, se rilevano qualcosa che non va (ad esempio se il bambino è malato o è in corso un'infezione), il corpo della mamma cambierà la composizione immunologica del latte, adattandolo a particolari agenti patogeni del bambino e producendo anticorpi personalizzati.
Ecco perché, ha proseguito Mallory, il latte posto nella sacca a destra (che ha tirato quando il suo bambino risultava già congestionato e raffreddato), dal colore decisamente più intenso dell'altro, assomigliava al colostro (anche definito come "primo latte"), un liquido molto ricco d'immunoglobuline, cellule immunitarie, anticorpi e leucociti...
  • quando si allatta un bambino, si crea un vuoto in cui la saliva del neonato passa attraverso il capezzolo della madre (scambio informazionale intelligente ad automatico/programmato nativamente e proattivo, lato binomio “madre-figlio/a”)
  • a quel punto i recettori della ghiandola mammaria scansionano il risucchio del bambino alla ricerca di potenziali batteri e virus e, se rilevano qualcosa che non va (ad esempio se il bambino è malato o è in corso un'infezione), il corpo della mamma cambierà la composizione immunologica del latte, adattandolo a particolari agenti patogeni del bambino e producendo anticorpi personalizzati (ora, come Diavolo pensi che il “latte artificiale” o quello di “altri animali”, sia in grado di prendersi cura del tuo bimbo, se ad un simile livello viene meno la compresenza della madre, come parte viva nella questione della “cura del proprio figlio/a”?).
Il meccanismo alla base è perfetto. 
Il meccanismo deviato è perfettibile.
In ciò, vi è quel tipo di progresso che indora il cammino umano d’insieme, ma sempre a dipartire dal fattore dominante, non osservato/non più ricordato.
La perfezione di fondo appartiene ad un livello della creazione “da laboratorio”. È questo che hai desiderato proprio dimenticare?
È questo che è già successo?
Quale trauma è stato il saperlo, il ricordarlo, l’evolverti sapendo di essere “artificiale”?
Quale altro scenario racchiude, invece, questo ambito?
La tua natura è ibrida, anche prima del “qua, così”. E questo è il segno che il loop era già in azione, anche prima del “trauma dimenticato”. Ora, si possono identificare almeno due forti shock addizionali, già successi:
  1. l’avere realizzato coscientemente la propria condizione artificiale (ma... una parte della tri-unità è “naturale”, sei veramente Tu)
  2. l’avere subito l’invasione e la conquista del Dominio.
La seconda “venuta” è una conseguenza della prima.
Alias, la “depressione” attira nel gorgo, quelle forze attive in fase con la frequenza di base, che calamita qualcosa interpretando logicamente ciò che ha una valenza che non è solo “logica”.
Un “sentimento” come lo puoi comprendere con la sola logica?
Sullo sfondo, neutralmente ma coincidente con la grande concentrazione di massa, dominante, c’è sempre la legge, strumento, memoria, frattale espansa (ciò che credi essere “Dio”).
Il braccio esecutivo, di parte, che è sempre disposto a “onorare” quella forza più preminente, che è in grado di “comandarlo, per delegazione frattale espansa”.
Qualcosa che puoi sempre divenire anche tu (perché, no? Il processo è neutrale, ossia, “democratico”).
“Ora, qua, così”, in cosa sei? Dove sei?
I sistemi per misurare il tempo che si sono susseguiti sin dall’antichità presentavano tutti delle imprecisioni.
L’anno bisestile è stato introdotto proprio per correggere questi errori…
Nel 1582 Papa Gregorio XIII decise di far saltare i giorni dal 4 al 15 ottobre per riportare l’equinozio di primavera al 21 marzo…
Perché questi salti?
La correzione gregoriana è necessaria perché - a essere precisi (e gli astronomi lo sono) - trascorsi 365 giorni, rimangono ancora 0,24219 giorni (ovvero poco meno di sei ore) da passare prima che la Terra torni esattamente sulla linea dell’equinozio.
Se potessimo, dovremmo aggiungere 0,96876 giorni ogni 4 anni. In realtà, noi arrotondiamo e nell'anno bisestile aggiungiamo 1,0 giorni. Di fatto aggiungiamo una sovra-compensazione di poco più di 10 minuti in media all’anno. Che vengono "tolti" saltando l'anno bisestile in alcune occasioni.
Anche con queste ulteriori compensazioni, il calendario rimane approssimato e accumuliamo comunque qualche piccolo ritardo o anticipo.
Si tratta di errori molto piccoli, nell'ordine delle variazioni naturali nel rapporto tra il periodo rotazionale della Terra (il giorno) e il suo periodo di rivoluzione (l’anno).
Ogni tanto - per riallineare il calendario al moto della Terra - lo International Earth Rotation and Reference Systems Service decide di togliere o aggiungere un secondo al Tempo Coordinato Universale (Utc), com’è stato fatto il 30 giugno del 2015, principalmente per compensare  il rallentamento della rotazione terrestre dovuto all’attrazione gravitazionale della Luna.
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La deviazione è entrata sempre più “tra le righe”. Così, non te ne accorgi nemmeno:
per riallineare il calendario al moto della Terra - lo International Earth Rotation and Reference Systems Service decide di togliere o aggiungere un secondo al Tempo Coordinato Universale (Utc), com’è stato fatto il 30 giugno del 2015
Tutto ciò è un artifizio.
Qualcosa che non potrebbe accadere, nemmeno una volta, se non fossi alla corte della forza dominante. Se non esistesse il/un Dominio.
Tutto te ne "parla", ma, non ascolti... più che non senti.
 
In sostanza, non te ne accorgi più. Al di sotto, in te, c’è certamente una condizione favorevole, paradossalmente, al permettere e auto mantenere questo modello di reale tanto ingiusto, lato umano d’insieme.
Gli shock che hai subito, hanno formato uno strato isolante, che sembra proteggerti dalla condizione di verità “prima di ora, qua così”. Ma tradizionalmente “l’apparenza inganna.
Che cosa c’è, dunque, al di sotto?
Quello che hai dimenticato.
 
E coprendo la causa, vivi di conseguenza:
non ricordando, "diventi una scimmia" e non "ritorni una scimmia"...
      
Davide Nebuloni 
SacroProfanoSacro 2016/Prospettivavita@gmail.com
Bollettino SPS numero 1767

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