Oggi si sente molto parlare della presunta tossicità dei cibi raffinati sul nostro organismo. Ci sono, infatti, diverse ricerche scientifiche in atto per dimostrare che i cibi sopra citati possano causare delle patologie anche gravi ai soggetti che ne abusino. Stiamo parlando di pane, pasta, pizza e patate: alimenti che, nel bene o nel male, sono presenti quasi quotidianamente sulle nostre tavole.
Diversi ricercatori e studiosi del campo, tra i quali rientra a pieno titolo anche il Professor Franco Berrino, sono riusciti a correlare l'insorgere di patologie quali il diabete e addirittura i tumori al consumo incessante e incontrollato di questi cibi. Vengono definiti raffinati perché subiscono diversi processi che li portano alla quasi totale perdita del contenuto di fibre e dei valori nutrizionali di cui avremmo realmente bisogno.
In questo video, l'autore del libro divenuto bestseller "Life 120", Adriano Panzironi ci mostra brevemente quello che è il contenuto di zucchero presente in pane, pasta e pizza tra tutti. Il risultato è sconvolgente: circa l'80% di questi alimenti risulta essere costituito da zucchero il che è fortemente dannoso per la nostra salute e per il nostro organismo.
Lo zucchero è implicato, infatti, in diversi processi alla base delle patologie più comuni e, al tempo stesso, più invalidanti: diabete, neoplasie, obesità e così via. E' di fondamentale importanza, allora, cercare di consumare i cibi biologici e soprattutto integrali, cibi non sottoposti a processi di raffinazione!
fonte: http://ilsalutista.it/quanto-zucchero-c-e-in-100-grammi-di-pasta-23031?u=veritanwo
Lo zucchero, una droga moderna?
Lo zucchero è quell’alimento che, per la sua composizione chimica, rilascia un sapore dolce al nostro palato, rendendolo così molto appetibile. È sinonimo di glucide (o glicide, dal greco glucos = dolce) e di carboidrato. Con questa parola, quindi, non s’intende solo il saccarosio; ottenuto dalla barbabietola o dalla canna da zucchero, è l’alimento dolcificante prodotto nella maggiore quantità in purezza.
Nell’industria spesso è utilizzato lo zucchero invertito, cioè il saccarosio che subisce un processo d’inversione chimica, atto dall’enzima invertasi, che genera una miscela di destrosio e levulosio. Il suo grande utilizzo deriva dalla capacità di trattenere l’acqua e di mantenere i preparati industriali soffici per molto tempo, oltre ad avere un sapore più dolce del “saccarosio normale”.
Felicità e depressione.
I dolci confezionati, che siano sotto forma di merendine, gelati o bevande, sono sempre più diffusi. Il motivo risiede nel loro “basso costo”, nel poterli avere a disposizione immediatamente senza doverli preparare e nel fatto che la loro consistenza e il loro gusto rimangano inalterati a lungo. Li possiamo acquistare ovunque, supermercati, uffici e scuole, anche grazie ai distributori automatici in cui poche monete vengono trasformate nel piacere di un momento.
Il punto a sfavore di questi cibi non è sicuramente la praticità, ma la loro composizione. Nonostante le dimensioni siano spesso molto ridotte, sono ricchi di sostanze inutili e dannose al nostro corpo in quelle dosi.
La serotonina, ormone della felicità, è un neurotrasmettitore che induce il buon umore. Cibarsi di alimenti pieni di zucchero provoca un aumento di questa molecola, e di conseguenza ci si sente più felici, stato d’animo che si ricerca quando si è scoraggiati e abbattuti.
Nonostante la serotonina induca il senso di sazietà, il cervello ricerca costantemente questa sensazione positiva, e porta a voler mangiare, sempre più assiduamente, sostanze che la producano. Nel momento in cui ci si abitua ad un alto quantitativo di glucidi giornalieri forniti dal cibo, il nostro corpo e la nostra mente ne desiderano sempre più, e quando non è fornito, ci si sente depressi e tristi. È lo stesso effetto di alcune droghe, che provocano dipendenza.
Superare quest’ostacolo, sicuramente è complicato, in quanto serve un periodo di disintossicazione nel quale ci si sente irascibili, ma non è impossibile. Una dieta privativa crea vere e proprie crisi di astinenza, esattamente come avviene per i tossicodipendenti. Lo stesso discorso può essere notato nei primi giorni di dieta ipocalorica, in cui s’instaurano processi depressivi alternati a nervosismo. Tutto questo, ovviamente, riguarda solo coloro che hanno un consumo di zuccheri elevato e morboso. Oltre ad uno stato emotivo, l’assunzione di cibi molto calorici provoca problemi fisici, dalle comuni carie, a patologie più gravi quali obesità, problemi cardiovascolari e diabete.
Edulcoranti sintetici e naturali.
L’attenzione a questo problema sembra interessare anche il commercio, che propone varianti senza zuccheri aggiunti, senza calorie o light. Spesso sono ingannevoli, in quanto vengono utilizzati dei dolcificanti sintetici che abbassano il potere calorico ma non i danni al nostro organismo. Uno degli edulcoranti, altro nome per indicare i dolcificanti, più utilizzato è l’aspartame che ha le stesse calorie, ma un potere dolcificante pari al 200% rispetto al saccarosio e quindi utilizzabile in minore quantità. Le problematiche discusse al riguardo di questa sostanza sono svariate, ma vi sono studi che lo imputano come possibile cancerogeno, oltre alla possibilità che liberi metanolo, potendo provocare cecità. Non si dovrebbero superare i 40mg/kg al giorno per non insorgere in disturbi. Ad oggi, non è ritenuto dannoso nelle quantità assunte dalla popolazione italiana.
Zucchero di canna e stevia.
La credenza che lo zucchero di canna sia migliore di quello bianco è sbagliata. Non si assume un prodotto integrale o meno raffinato, ma alle volte subisce processi di colorazione per farlo apparire maggiormente ambrato, il ché lo rende più trattato di quello bianco. La molecola è identica per il nostro organismo nei due casi. Il colore tipico dello zucchero di canna è dovuto all’origine dell’estrazione, ovvero deriva dalla canna da zucchero e non dalla barbabietola che rende il suo prodotto finale bianco.
Un’alternativa naturale si può ricercare nella Stevioside, principio attivo dolcificante della pianta Stevia. Sembra essere, ultimamente, uno degli ingredienti più usati nelle preparazioni confezionate considerate a basso contenuto calorico. Gli sono attribuite proprietà antitumorali, antidiabetiche ed è un ottimo aiuto per chi soffre di obesità, in quanto ha un effetto dolcificante quasi 300 volte superiore al saccarosio, nonostante sia privo di calorie. Gli studi, che lo ritenevano cancerogeno, sono stati smentiti dall’Organizzazione mondiale della Sanità, che ritenendolo sicuro ne hanno permessa la commercializzazione in Italia dal 2011.
Alternative.
I dolci fanno parte di un’alimentazione assolutamente non sbagliata, bisogna solo fare attenzione a che tipo di sfizi si vuole cedere e in quale quantità. L’alternativa ai cibi confezionati può essere ricercata in prodotte naturali. Frutta, tuberi e radici sono le fonti che contengono maggiormente il fruttosio, avente un potere dolcificante maggiore rispetto al saccarosio nonostante crei un minore innalzamento della glicemia rispetto al glucosio, aspetto favorevole per il nostro palato e per la nostra salute.
L’indice glicemico (IG) è un valore che permette di definire la velocità con cui aumenta la glicemia nel nostro sangue, ingerendo 50 grammi di carboidrati. Pane e pasta hanno un IG alto, cioè innalzano lentamente la glicemia nel nostro organismo ma per periodi più lunghi, al contrario di frutta o verdura che producono energia immediatamente disponibile ma che perdura per meno tempo. I dessert o i succhi di frutta preparati in casa sono da preferire a quelli confezionati, principalmente per la consapevolezza della quantità e degli ingredienti usati per prepararli. Usare dolcificanti il più naturale possibile e con il minimo apporto calorico è la scelta da prediligere.
Il perfetto equilibrio sta nel coccolare la mente cedendo alle tentazioni senza mai dimenticarsi che il nostro corpo ha bisogno di cibi sani.
Monica Cagnoni
foto: rericcardo.files.wordpress.com; ultimenotizieflash.com
fonte: http://vegandshout.altervista.org/lo-zucchero-una-droga-moderna/
Nessun commento:
Posta un commento