L’illuminazione significa semplicemente che scompare il senso di un agente personale. Tutte le azioni sono viste come azioni della Totalità.
Posso davvero dirlo con una sola frase. La frase su
cui si basa il mio intero insegnamento è: “Sia fatta la tua volontà”. O
come lo dicono i Musulmani, Inshallah –“Il volere di Dio.” O nelle
parole di Buddha: “Gli eventi accadono, le azioni sono compiute, non c’è
alcun individuo che agisce”. Vedi, il conflitto di base nella vita è:
“Faccio sempre tutto nel modo giusto quindi mi aspetto la mia
ricompensa; egli o ella fanno sempre qualcosa di sbagliato e quindi
dovrebbero essere puniti”. Questa è la vita, non è cosi?
Se analizzi ciascuna azione che consideri la tua
azione, scoprirai che è una reazione del cervello ad un evento esterno
sul quale non hai alcun controllo. Un pensiero arriva – non hai
controllo sul pensiero in arrivo. Qualcosa viene visto e udito – non hai
controllo su ciò che vedrai e udrai in seguito. Tutti questi eventi
accadono senza il tuo controllo. E poi che succede? Il cervello reagisce
al pensiero o alla cosa vista, udita, gustata, odorata, o toccata. La
reazione del cervello è ciò che chiami “la tua azione”. Ma, di fatto, è
solamente un concetto.
Il saggio sa che “io non sto facendo niente”. Ma
l’uomo comune dice: “Io faccio delle cose e loro fanno delle cose.
Perciò voglio la mia ricompensa e voglio che loro siano puniti”. La
ricompensa o la punizione derivano dal fatto che io, lui, o lei facciamo
delle cose.
Quando ti svegli al mattino, il primo barlume di
presenza è impersonale. Poi diventa ‘io sono questo e quello’.
L’identificazione personale sopraggiunge in un secondo tempo.
All’origine c’è solo il senso della presenza, il senso impersonale della
presenza.
L’uomo comune pensa: “È la mia azione”, laddove il
saggio sa che è l’azione di nessuno. Il saggio sa che le azioni sono
compiute, gli eventi accadono, ma non c’è un colui individuale che
agisce.
Non puoi lottare contro l’io. Accettalo, e abbandonalo. Questa comprensione lo farà recedere lentamente sullo sfondo.
Non si tratta di tenere sotto controllo il corpo e la psiche. I sensi, le emozioni e i pensieri devono fluire spontaneamente, nella fiducia che assumeranno un’armonia naturale. Voler controllare a forza la mente è come voler schiacciare le onde con un’asse. Un simile tentativo non farà che aumentare l’agitazione. Tentare a forza di unificarci significa tentare di sottomettere l’organismo a un governo dittatoriale.
La verità è che anche accettare e abbandonare l’io non è sotto il tuo controllo. E chi se ne sbarazzerà?
Ramesh Balsekar
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