Egregio dr.
Roberto Carlo Rossi, Presidente dell'Ordine dei Medici di Milano e, per suo
tramite, egregi Colleghi aderenti
ho riscontrato
con stupore la lettera di convocazione presso la sede dell'Ordine per il giorno
27 gennaio p.v. e devo dire che, occupandomi specificatamente in qualità di
medico legale di vaccinazioni da quasi quarant'anni, di centinaia di casi di
reazioni avverse a vaccinazione, anche gravi e persino mortali, di innumerevoli
domande di risarcimento in base alla Legge 210 del 1992 anche in decine e decine
di procedimenti legali, dopo aver tenuto centinaia di conferenze in giro per
l'Italia e non solo (ho tenuto un discorso su questo tema anche al Parlamento
Europeo nel 2003) aver rilasciato interviste scritte, radiofoniche e televisive,
aver sostenuto dibattiti televisivi e partecipato ad approfondimenti davanti
alle Istituzioni sia a livello regionale che in Commissione al Senato della
Repubblica, in fase iniziale avevo maturato la convinzione che prima o poi
sarebbe arrivata, ma dopo un certo punto avevo mutato opinione arrivando a
pensare che, in un paese che ha nella sua legislazione il principio del Consenso
Informato, della Libertà Terapeutica e del rispetto della Libertà Individuale,
le mie tesi a favore della Libertà di Vaccinazione, di Informazione e di
democratico confronto tra posizioni scientifiche diverse avessero avuto ragione
del mio precedente scetticismo.
Evidentemente
mi sbagliavo, ma mi sorge il sospetto che dietro alle accuse scorrette ed
infondate che mi vengono mosse, dopo tutto questo tempo nel quale ho potuto
professare liberamente le mie convinzioni, non vi sia un particolare accanimento
nei miei confronti, ma in realtà vi sia il motivo che l'Italia, divenuta nel
2015 Capofila delle vaccinazioni su incarico dell'OMS, abbia la necessità di
dimostrare che non lascia nulla di intentato per scoraggiare le voci, più o meno
autorevoli, che muovendo critiche alle modalità, alle tempistiche ed alle
imposizioni più o meno ricattatorie con le quali si affrontano le campagne
vaccinali attualmente, hanno fatto si che i livelli di copertura in diverse
regioni siano scesi al di sotto delle medie precedenti.
Mi spiace,
perché ritenevo che il tempo dei processi alle streghe fosse stato in qualche
modo superato, ma nello stesso tempo mi sento onorato e contento di questa
inaspettata opportunità, che mi consente di fare pubblicamente strame di tutta
una serie di affermazioni, accuse e menzogne che mi sono state attribuite ed
insieme a me vengono scaricate su chiunque, attualmente, abbia il coraggio di
esprimere senza peli sulla lingua il proprio pensiero, anche in tema di
vaccinazioni.
Non posso fare
a meno di ricordare, in questa occasione, che anche il prof. Giulio Maccacaro,
con il quale ho avuto l'onore di fondare nel 1976 Medicina Democratica Movimento
di Lotta per la Salute, organizzazione della quale tutt'ora faccio parte, venne
convocato presso la direzione dell'Ordine e scrisse una famosa lettera al
Presidente, reperibile nella raccolta dei suoi scritti, con la quale rifiutò di
mantenere nell'ambito di un procedimento disciplinare interno un dibattito che
meritava invece la massima diffusione, partecipazione e pubblicità.
Per questo vi
espongo, in modo estremamente sintetico, i capisaldi del mio ragionamento, che
in modo più completo ed esaustivo potrete, se vi interessa, leggere sulla
rivista Medicina Democratica o ascoltare sulle registrazioni che qualche attento
partecipante ha raccolto e postato su You tube, a volte anche a mia insaputa.
Non è vero che
sono contrario alle vaccinazioni.
È una affermazione stupida prima ancora che falsa.
Nessun medico potrebbe fare una simile affermazione senza sentirsi ridere in faccia.
Sarebbe come affermare che si è contrari per principio agli interventi chirurgici, agli antibiotici o ai parti cesarei.
Ritengo invece,
ed ho sempre affermato pubblicamente, che sono critico rispetto alle modalità
attuali con le quali vengono praticate le vaccinazioni, a cominciare
dall'obbligatorietà di legge, non in linea con i principi del diritto a livello
mondiale ed europeo ma soprattutto non più al passo con i tempi, metodo cui non
possono fare a meno di ricorrere solo i paesi incapaci di convincere la
popolazione governata con argomenti validi e persuasivi.
Sono altresì
fortemente critico rispetto alla mancata informazione, soprattutto relativamente
alle possibili reazioni avverse, che frettolosamente viene fornita in moltissimi
consultori dove in pochi minuti e con rassicurazioni non congrue si pratica una
vaccinazione a ritmi da catena di montaggio, così come lamentato da migliaia di
mamme e papà nelle numerosissime conferenze dibattito alle quali ho partecipato.
Sono infine
fortemente critico sulla scarsa attenzione con la quale spesso i piccoli vengono
monitorati prima e dopo la vaccinazione, ignorando in questo modo anamnesi
individuale, familiare e possibili controindicazioni che potrebbero in molti
casi, quantomeno, suggerire di sospendere o rinviare alcune vaccinazioni se non
di non eseguirle affatto.
Eppure non ho
mai sentito che un medico che abbia scoraggiato un paziente anziano dal
sottoporsi ad un inutile intervento chirurgico, una mamma dal non esagerare
nella richiesta di antibiotici per il proprio bimbo al minimo accenno di febbre,
o che abbia motivato la propria contrarietà ad un parto cesareo non ritenuto
necessario sia mai stato per questo sottoposto ad un qualsiasi procedimento
disciplinare, o anche solo considerato antiqualcosa, così come invece
attualmente sta succedendo ai laureati in medicina che mostrino pubblicamente un
pensiero critico in tema di vaccinazioni.
Non solo, ma ho
avuto anche l'ardire di sostenere pubblicamente che le attuali decisioni di
alcune Regioni o alcuni Comuni di negare l'accesso ai piccoli al nido se non
sottoposti al ciclo vaccinale siano contrarie non solo al diritto ma anche al
buon senso, definendole oltretutto discriminanti sotto il profilo di classe.
Questo perché
non vaccinato non significa automaticamente malato, perché anche il bimbo
vaccinato può essere inconsapevolmente un portatore sano, perché si generano
automaticamente false convinzioni, perché non vi sono reali rischi o epidemie in
corso che possano giustificare comportamenti limitativi delle libertà
individuali ed impedire quindi la libertà di esercitare un proprio diritto
costituzionale senza conseguenze sul piano sociale e giuridico, ed infine perché
in questo modo solo i figli di cittadini abbienti potranno decidere di
continuare a non vaccinare i propri figli se lo riterranno giusto, mentre coloro
che non potranno fare a meno del servizio sociale dovranno sottoporsi ad un
ingiusto ricatto, attuato inoltre contrapponendo un diritto, quello alla salute,
ad un altro diritto, quello alla socializzazione già in tenera età.
Prenderò quindi
parte all'incontro propostomi dal Presidente dell'ordine di Milano al quale
appartengo, per rispetto Suo e di tutti i Colleghi che ne fanno parte, ma mi
rifiuterò di prestare il fianco ad un processo antistorico ed illiberale che fa
ripiombare l'Italia nei più bui periodi dell'Oscurantismo medioevale o
quantomeno in quelli degli anni 60 quando, a fronte del rifiuto vaccinale,
qualche fanatico residuo del ventennio azzardava al Tribunale dei Minori la
richiesta della sospensione della patria potestà ai genitori e la vaccinazione
coatta.
Più che la mia
libertà personale di esprimere liberamente e democraticamente il mio pensiero in
tema di vaccinazioni, così come su qualsiasi altra questione, rivendico quindi
per ogni medico la piena libertà di applicazione dell'art. 4 del nuovo codice di
deontologia medica recentemente approvato: "art. 4 - libertà e indipendenza
della professione. Autonomia e responsabilità del medico.
L'esercizio
professionale del medico è fondato sui principi di libertà, indipendenza,
autonomia e responsabilità. Il medico ispira la propria attività professionale
senza sottostare a interessi, imposizioni o condizionamenti di qualsiasi
natura.", comprendendo quindi tra le imposizioni ed i condizionamenti anche le
minacce ritorsive purtroppo da più parti invocate.
Dottor
Dario Miedico - 25 gennaio 2017
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