Non credete minimamente a ciò che dico. Non prendete nessun dogma o libro come infallibile. (Buddha)
giovedì 14 settembre 2017
I “talebani” dell’antifascismo alla guerra contro i simboli dell’odiato ventennio
Palazzo della Civiltà e del Lavoro
Alla fine è riuscito a raggiungere il suo obiettivo. Parliamo
di Emanuele Fiano, il noto esponente del PD, il quale aveva presentato
alla Camera, ed ha ottenuto di far approvare in questi giorni, un testo
di legge per sanzionare in modo pesante le manifestazioni nostalgiche o
parafasciste, dal saluto romano alla vendita dei gadget di Mussolini e
calendari con fascio, dalle manifestazioni para nostalgiche alla
propaganda di immagini e richiami al fascismo fatti via web (questi
ultimi con aggravante).
In particolare nel testo di legge si prevede di far sparire ogni
memoria storica del ventennio, dalle scritte Dux sull’obelisco al Foro
Italico a Roma, al cancellare ogni scritta inneggiante al Fascismo sul
Palazzo della Civiltà e del Lavoro all’EUR, il quartiere fatto
edificare da Mussolini a Roma in stile neo romanico e poi deturpato
durante la Repubblica con gli orrendi gratteceli dei Ministeri (oggi già
ridotti a ruderi abbandonati).
Altrettanto si dovrà fare con la
Stazione Ferroviaria di Milano, con la Stazione Termini a Roma, con i
palazzi edificati a Latina (ex Littoria) a Sabaudia, a Brescia, a
Trieste e con decine di altri palazzi e monumenti edificati durante il
periodo fascista che portano le firme di illustri architetti dell’epoca,
come Piacentini e Giovannoni. Cancellare e demolire, queste le parole d’ordine degli “smemorizzatori” Fiano e compagni.
In pratica il governo del PD si prepara a “dare lavoro” a squadre di martellatori armati di scalpelli e picconi
che percorreranno l’Italia in cerca di monumenti e palazzi da
martellare per cancellare ogni segno di memoria storica, in perfetto “stile talebano” voluto dal Fiano, dalla Boldrini, dall’ANPI e dalla compagnia di giro annidata tra Governi ed Istituzioni della Repubblica.
Inutile dire che la “ratio” della legge è quella di contrastare
l’insorgere del “pericolo fascista”, un pericolo che turbava il sonno al
Fiano, alla Boldrini ed agli altri esponenti della sinistra ferocemente
antifascista che considerava ogni manifestazione, anche quelle
funerarie per le ricorrenze dei caduti, come “un pericolo per la
democrazia”.
Il furore iconoclasta di Fiano e soci rivela la loro insofferenza per
la memoria storica di questo paese a cui loro si sentono estranei, in
quanto esponenti del mondialismo universalista che vuole abolire gli
Stati nazionali e cancellare anche la memoria storica delle Nazioni,
tranne quella che a loro interessa, quella della “santificazione” della
resistenza e dei suoi miti, dimenticandone i delitti, oltre a celebrare
in forma obbligatoria per le scuole e a mezzo delle Tv, l’Olocausto
ebraico che viene considerato l’unica vera religione di Stato.
Fiano – PD
In sostanza si tratta di un giro di vite contro il “pericolo di risorgenza neofascista”
a cui gli esponenti della sinistra dedicano molta più attenzione che a
qualsiasi altro fenomeno. Da notare che gli stessi esponenti della
sinistra iconoclasta sono del tutto passivi rispetto ad altra tipologia
di fenomeni, quali la insorgenza di estremismo e terrorismo islamista di
marca wahabita e salafita, pericolosamente alimentato dalle centrali di
propaganda che sono nelle moschee e nelle cellule presenti in varie
città italiane.
Qualcuno potrebbe chiedersi come mai dopo circa 72 anni torni alla
ribalta il “pericolo fascista” conquistando spazi di attenzione sui
media e nelle proposte dei parlamentari della sinistra, gli stessi che
trascurano i ben più gravi e concreti problemi che sta attraversando il
paese, dalla delinquenza di importazione al degrado montante, ai disastri
provocati dalla mancata difesa dei territori.
Non bisogna essere ingenui: la spiegazione esiste ed è da ricercarsi
nella necessità per la sinistra mondialista ed iconoclasta di innalzare
come un comodo paravento, lo schermo dell’antifascismo, in assenza di fascismo, per occultare la propria subordinazione ai potentati finanziari
da cui dipendono e la loro servile sottomissione alle centrali di
potere atlantiste di Washington e della NATO che trascinano l’Italia a
rimorchio di tutte le guerre di aggressione imperialista condotte dalla
elite di potere USA.
Il pericolo incombente per la sinistra mondialista non è il grande
capitale finanziario che schiaccia i diritti del lavoro e le garanzie
sociali conquistate in decenni di lotta, non è neppure quello di essere
trascinati nelle guerre USA dirette alla strategia del caos, di
destabilizzazione e rovesciamento di governi sovrani, come in Libia, in
Iraq, in Siria e nella ex Jugoslavia.
Nossignori il pericolo sono gli
anziani e non più giovani che si riuniscono per commemorare al cimitero i
caduti della RSI e salutano con il braccio teso, i giovanotti che
ancora inneggiano a qualche simbolo del ventennio e quelli che vanno a
Predappio a omaggiare la tomba del Duce.
Possiamo scommettere che presto
partirà anche la richiesta di rimuovere il piccolo mausoleo di
Predappio e di sfrattare le tombe di Mussolini e famiglia da Cimitero.
In questo paese ormai si ha paura anche dei morti e la furia iconoclasta
della sinistra si accanisce su tutto, dai simboli alle vestigia del
passato.
Di fronte alla prospettiva di essere scavalcata e smascherata presso
l’opinione pubblica per le sue responsabilità di come viene ridotto
questo paese, l’Italia, al ruolo di una portaerei per le guerre di USA-Israele ed a un grande campo profughi per migranti economici, in fase avanzata di africanizzazione strisciante
e destabilazione sociale, la sinistra mondialista trova comodo alzare
lo schermo dell’antifascismo per occultare il proprio ruolo di servo del
padrone atlantico e dei suoi reggicoda e del grande capitale
transnazionale che schiaccia i diritti delle classi lavoratrice e li
sostituisce con il fumo dei diritti pro gay, pro immigrati, pro aborto,
pero fecondazione artificiale, pro eugenetica, ecc…
Onore ai caduti…..
Non è un mistero che vi sono direttive precise che arrivano da
organismi internazionali dalla Commissione Europea al FMI, all’ONU,
all’Open Society di George Soros, come da altri organismi perchè
l’Italia favorisca l’importazione di masse di nuovi schiavi in italia
che siano la mano d’opera di riserva del grande capitale e delle varie
mafie che speculano su tale fenomeno. La sinistra tace ed obbedisce ai suoi padroni mentre urla il suo antifascismo.
L’antifascismo serve per molti usi, utile per creare campagne di
mobilitazione contro fantasiosi “rischi per la democrazia”, opportuno
per giustificare i finanziamenti pubblici all’ANPI, questo viene
utilizzato dai “compagni di merende” dei Soros, dei Monti, dei
Marchionne, della Clinton e dei grandi speculatori, per coprirsi le
spalle e denunciare fantasiosi pericoli di risorgenza fascista e deviare
l’attenzione dalla svendita del paese alle centrali del potere
finanziario.
Si ripete un vecchio gioco ormai screditato ma che rappresenta sempre una carta di riserva
che si gioca la sinistra mondialista quando sente franare il terreno
sotto i piedi per effetto di un consenso che sta perdendo e per le nuove
emergenze che si avvicinano a breve. Se il fascismo non esiste più,
occorre inventarselo e farlo risuscitare, visto che la sua funzione
torna così utile.
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