Anche da un’osservazione superficiale della società degli uomini è
possibile scorgere l’attività di quelle che definirei armi di distrazione di massa. La maggioranza della popolazione mondiale ‘evoluta’ è infatti
irretita a volgere la sua attenzione ad aspetti della vita sociale futili, inutili, dannosi, posticci.
Il primo di questi aspetti è il teatrino della cosiddetta
POLITICA. L’andirivieni di personaggi di bassissima
statura intellettuale e dal grande ego individuale servono solo per non
indurre a noia lo spettatore di tale deludente
rappresentazione scenica del NULLA. Non è certo in quel contesto che si trovino coloro che conducono i destini del mondo, no? Perché
allora perdere tempo nel seguire una brutta ed inutile rappresentazione?
Il secondo ed il terzo di questi stratagemmi li associo:
VIAGGI PREMIO ed ATTIVITA’ FISICA COMPULSIVA.
Il cosiddetto ‘tempo libero’, libero davvero non lo è più. L’impiegato
medio, è stato persuaso a compiere questo
rituale: appena terminato il suo defatigante e generalmente vuoto
turno di lavoro, si infila una bella tutina acrilica, le cuffiette con
musica satanica (rigorosamente a 440 Hz), e si getta
per strada, oppure in parchi maltenuti, per stordire se stesso ed il proprio corpo in un’estenuante maratonina senza senso per le
vie urbane, avulso dal contesto, dimenticando così i suoi simili e se stesso.
Se il cosiddetto ‘tempo libero’ dovesse superare i 4 giorni
consecutivi, la macchina della distrazione di massa, offre l’oscenità del secolo: il viaggio in località esotiche.
Ovviamente non sto parlando di viaggi che seguono
motivazioni profonde ed esigenze specifiche. Nella parte prettamente
consumistica del 'viaggio' accade che stormi di esseri umani vengano
scodellati da aviolinee posticce in luoghi remoti,
attratti dal loro nome suggestivo (Sharm el Sheik?), per osservare una porzione di pianeta Terra che non gli appartiene,
prima di
ripiombare nella propria quotidianità ancora più depressi, logorati,
delusi ma con i trofei da esibire: un milione di fotografie ritoccate
ed una ustione al volto che definiscono eufemisticamente
‘abbronzatura’.
L’arma di distrazione più efficace ed alla portata di tutti è però
il CALCIO. Tale innocuo gioco, dai risvolti compagnoneschi, ha saturato i palinsesti per diventare la vera Koiné dei nostri
tempi: il linguaggio comune imposto dai vertici
per le masse. Attorno a codesto ferino gioco (ricordo infatti come il
calcio non sia uno sport) ruotano non a caso miliardi,
lustrini e personaggi da malaffare.
Occorre citare a questo punto la CURA del CORPO
e
l’ubriacatura da orpelli elettronici. Sto parlando ovviamente di
quelle attività compulsive e deleterie che distraggono le masse e le
portano a compiere veri e propri scempi disumani come le sedute di chirurgia estetica. Le ore perse ad intossicarsi la cute nei saloni di bellezza oppure a sottoporsi ai letali
raggi UV. La salute inficiata dall’ingestione di complementi alimentari industriali.
Le file per l’acquisto del nuovo smart-phone sono
anch’esse abili operazioni di distrazione di massa. Ignari giovinastri (e non solo) perdono mesi del loro prezioso tempo a far scorrere le proprie dita
su di un guscio di silicio radioattivo che non darà loro nessuna risposta.
Esistono ovviamente altri mezzi per distrarre le masse, anche più snob ed elitari di quelli citati oppure più antichi come le religioni organizzate
ad esempio, ma il loro scopo è sempre lo stesso così come la direzione da cui provengono: la cupola che gestisce la vita sociale fin nei
minimi dettagli perché ogni essere umano è un obiettivo da raggiungere e controllare. Sbaglia davvero chi pensa di tuffarsi
dentro un ‘social network’ senza proteggersi: ognuno
di noi possiede qualcosa da conservare con cura e da implementare
(brutto verbo ma non me ne vengono di migliori) senza che
altre mani rapaci ne approfittino.
Conclusione
Per poter scardinare il manto di controllo che ci è stato calato
sopra è necessario in primis recuperare se stessi,
allontanandosi dalle gabbie bassamente seduttive che mani esperte hanno
posto,
camuffate, dinnanzi a tutti noi. E’ una corsa ad ostacoli che
possiede una sola regola ed un solo obiettivo: seguire se stessi per
riscoprire se stessi, la propria individualità che nasconde
aspetti sorprendenti. Buon lavoro: un grande regalo è a disposizione di ognuno di noi alla fine del percorso. Occhio alle truffe ed
alle scorciatoie premasticate della new age però!
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