Il
presidente statunitense Obama e il segretario alla Difesa degli Stati
Uniti Hagel hanno deciso che era il momento di avere un’altra persona a
capo del dipartimento della Difesa. Chuck Hagel credeva che il momento
fosse propizio per presentare le dimissioni. V’è il dubbio che la storia
sia vera. Ad esempio, il New York Times ha citato degli
aiutanti di Obama dire che aveva deciso di rimuovere il suo segretario
alla Difesa dopo settimane di crescenti tensioni su varie questioni di
politica estera, in particolare sulla lotta allo Stato islamico in Siria
e Iraq. Alcuni politici statunitensi credono che sia l’inizio del
cambio alla Casa Bianca. Hagel è il secondo alto funzionario
statunitense a dimettersi. A settembre il procuratore generale Eric
Holder si era dimesso.
I due funzionari resteranno in carica fino alla
conferma dei successori. Obama non ha fretta di nominarli. Hagel non
appariva un “consigliere dalla linea dura”, avendo il compito di porre
fine alle guerre e ridurre l’onere dei militare, e sembrava facesse del
suo meglio nel realizzarlo. Ex-senatore del Nebraska, il segretario era
l’unico repubblicano nell’amministrazione.
Da veterano della Guerra del
Vietnam è rispettato dai militari. Chuck Hagel s’è insediato a febbraio
superando la seria opposizione del Senato. Alcuni dicevano che era
troppo morbido con l’Iran. Si era rifiutato di firmare una lettera per
inserire Hezbollah nella lista delle organizzazioni
terroristiche. Hagel ha definito la guerra in Iraq uno dei cinque
maggiori errori nella storia degli Stati Uniti. Ha criticato la politica
estera di George W. Bush, definendola “sconsiderata”. Il segretario ha
sostenuto l’idea che Israele e Hamas partecipassero ai colloqui e sottolineò pubblicamente la notevole influenza della lobby ebraica al Congresso.
“Il popolo israeliano deve essere libero di vivere in pace e sicurezza” scrisse Hagel nel suo libro del 2008 ‘America, nostro prossimo capitolo’, continuando, “Allo stesso modo, il popolo palestinese deve avere lo stesso diritto di vivere in pace in Palestina con Gerusalemme Est come capitale e la speranza di un futuro prospero”.
Il processo
di conferma si trascinò per quattro mesi a causa dell’ostruzionismo di
molti senatori e capi di gruppi ebraici influenti contrari alla nomina.
Gli esperti hanno avvertito della possibilità del conflitto tra Obama,
eletto al secondo mandato, e il governo israeliano e previsto che lo
scontro tra il segretario alla Difesa degli Stati Uniti e il primo
ministro israeliano Netanyahu era inevitabile. Hagel fu sottoposto al
microscopio sopravvivendo a un’audizione brutale presso il Senato. Obama
l’ha aiutato nel processo di conferma. Allora il presidente ricordò ai
suoi ascoltatori:
“Chuck sa che la guerra non è un’astrazione. Sa che inviamo giovani americani a combattere e morire tra polvere e fango solo quando è assolutamente necessario”.
Ultimamente Obama era felice dell’ottimo rapporto del suo segretario alla Difesa con i militari. Cosa è cambiato?
Obama e Chuck Hagel si erano incontrati numerose volte prima delle dimissioni, per discutere della pianificazione militare nei successivi due anni. Secondo Obama, fu allora che il segretario l’ha informato dei suoi piani. L’ex-ambasciatore statunitense alle Nazioni Unite John Bolton ha detto che le dimissioni avrebbero potuto essere meglio preparate. Secondo lui, la notizia inaspettata non presagisce il meglio. I continui scossoni segnalano la necessità di affrontare nuovi problemi. Probabilmente la politica estera d’indurirà. Il portavoce alla Camera dei Rappresentanti John Boehner ha detto che la scelta di un sostituto deve essere accompagnata da una nuova visione delle politiche militari degli USA.
“Tale cambio di personale deve rientrare nell’ampio ripensamento della strategia per affrontare le minacce estere, in particolare la minaccia rappresentata dal sorgere del SIIL”,
ha detto in un comunicato. È vero, le opinioni del Hagel su Ucraina e
Siria erano diverse dal resto dell’amministrazione. Ha criticato la
politica sconsiderata degli Stati Uniti in Iraq e Afghanistan, ma le
dimissioni non erano all’ordine del giorno. Ora Obama ha deciso di
sacrificare il suo segretario alla Difesa compiacendo chi non lo
gradiva.
Le dimissioni si profilarono in primavera quando i senatori
accusarono Hagel dell’incapacità di prevedere le azioni della Russia in
Crimea. Non ha sostenuto l’idea di rifornire l’Ucraina di armi letali,
né ha approvato la decisione di inviarvi blindati Humvee. E
aveva ragione nel dire che farlo innescherebbe ritorsioni dalla Russia.
Hagel non ha sostenuto gli attacchi aerei contro lo Stato islamico,
esprimendo preoccupazione per le conseguenze (come la tragedia dell’11
settembre a New York). Il segretario alla Difesa ritiene che la spesa di
2,4 – 3,8 miliardi all’anno per la lotta allo Stato islamico sia
troppa. Gradualmente Hagel s’è disilluso sulla politica estera
dell’amministrazione.
Le elezioni di medio termine di novembre sono state una grande vittoria dei repubblicani. Per la prima volta dal 2006 il GOP ha il controllo di entrambe le camere. Obama ha detto che non ci saranno cambi,
“Non mi preoccupa, ma mi eccita, perché vuol dire che questa democrazia funziona”,
ha detto della sconfitta del suo partito. Qualunque cosa dica, non può
nascondere il fatto che gli statunitensi siano frustrati dal loro
Presidente. L’indice di gradimento presidenziale è precipitato a meno
50%. Il senatore Ted Cruz (R-Texas) ha detto che gli statunitensi sono
in armi. Potrebbe essere un’esagerazione, ma il voto del 4 novembre è
visto come un referendum perso da Obama. Ciò è indiscutibile. Chuck
Hagel ha riunito coloro che hanno perso fiducia in Obama. Le sue
dimissioni sono un’altra sconfitta di Obama al Congresso.
Oggi la
squadra del presidente deve affrontare la seria opposizione nel Partito
Democratico. Il senatore Joe Manchin (D-WV) rimprovera al presidente
Barack Obama la devastante sconfitta dei democratici alle elezioni di
medio termine.
“E’ senza senso dover combattere così duramente contro il nostro governo, la nostra amministrazione e il nostro Presidente per cercare un equilibrio”,
ha detto. I democratici
definiscono i risultati delle elezioni “sconfitta personale di Obama”.
Gli aiutanti di Hillary Clinton le hanno detto di tenersi lontano dal
presidente. Significa presto che altri funzionari seguiranno Hagel. Il
numero dei sostenitori di Obama potrebbe diminuire notevolmente.
Nikolaj Bobkin Strategic Culture Foundation
La ripubblicazione è gradita in riferimento alla rivista on-line della Strategic Culture Foundation.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
https://aurorasito.wordpress.com/2014/11/28/le-dimissioni-di-hagel-sono-una-sconfitta-di-obama/
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