La Cronaca ufficiale:
la Mafia,
ossia una forma associativa riservata con finalità criminali, è ben
presente nella
capitale italiana ed è stata (in esigua parte si immagina) debellata
in questi giorni grazie all’intervento congiunto di apparati
investigativi e polizieschi. Tale organizzazione criminale agiva
grazie alla collaborazione di funzionari pubblici, imprenditori
privati e di tanti personaggi liminali risiedenti nel cosiddetto ‘mondo
di mezzo’: un purgatorio
immondo dedito alla violenza ed alla sopraffazione. Gli obiettivi di tutto questo malaffare erano i denari ed il controllo totale della vita amministrativa della città.
Alcune Premesse:
Roma è in condizioni miserevoli da decenni. La città che deve rappresentare il nostro paese lo rappresenta
benissimo: strade luride, arredi
urbani indecenti, illegalità diffusa, parcheggi selvaggi, periferie allo
sbando, cartellonistica abusiva, criminalità in
aumento, corruzione, abbandono sociale, servizi pubblici carenti od
inesistenti, etc. etc. … uno specchio fedele del paese tutto.
E’ evidente come, in una delle città
principali maggiormente tassate di uno degli stati al mondo
maggiormente tassati, i fondi pubblici previsti per le voci di pubblica
utilità scorrano saldamente in rivoli occulti e privati, ben
lontano quindi dai loro obiettivi ufficiali. Ed anche quando i
denari sono indirizzati nel loro luogo designato, le imprese che devono
'gestire i lavori' sono spesso inquinate da favoritismi
ed illegalità varie. Tutto ciò accade da decenni con modalità
ampiamente conosciute dalla popolazione locale.
Le infrastrutture moderne sono ridicole e realizzate con faciloneria ed
imperizia. Laddove esista poi una struttura
potenzialmente funzionante, viene immediatamente affidata alla gestione
di persone incapaci, ignoranti ed impreparate che la riducono in
uno stato pietoso in pochi mesi. Fonte notevole di guadagno occulto,
la gestione della capitale attira da sempre gli appetiti delle
mentalità criminali che risiedono in ogni pertugio
dell’amministrazione pubblica e privata. A Roma si paga il pizzo in
alcune zone della città, lo sapevate? Lo sapevate che per aprire alcune
attività lecite occorre ‘ungere’ le amministrazioni
preposte al loro controllo?
Ma allarghiamo lo sguardo un attimo: le università, gli ospedali, le scuole,
le società a capitale pubblico … funzionano forse
meglio? Non sono esse stesse inficiate sovente da episodi di malaffare,
con il loro tristissimo corollario di prebende, favoritismi,
corruzioni e quindi inefficienze?
In
molti sono a chiedersi, ad esempio, come vengano elargite le
ambitissime borse dei dottorati di ricerca? In
base al merito oppure alle consuetudini parentelari e politiche?
Infine: che ruolo gioca la raccomandazione e la pressione politica sulle
assunzioni pubbliche?
Ovunque
si scavi all’interno di istituzioni pubbliche o ‘partecipate’ (peggio
ancora) si scopre un sottomondo
miserevole fatto di corruzione, sopraffazione, violenza (MAFIA
insomma) impossibile oramai da distinguere dalla parte sedicente sana delle istituzioni. Questa oscena corsa al
vil denaro ed al controllo deprime la vita pubblica e la relega ad una corsa smodata alla mangiatoia
che presuppone un baratro prossimo venturo, morale e materiale.
Un Memento:
nel bel mezzo della città capitale vi è uno stato sovrano chiamato Vaticano. Esso dispone di
efficienti servizi segreti,
potentissimi mezzi materiali e 'morali', di una rete capillare di
informazione diffusa in tutto il territorio, nonché di un immenso
patrimonio immobiliare sito proprio nel cuore della capitale italiana. Poteva tale poderosa entità non sapere?
Chiediamoci perché il ‘Vescovo di Roma’, come si è
autodefinito il Rev. Bergoglio di Buenos Aires, non si sia prodigato
nel far pulizia all’interno del suo Stato, parte integrante di
quell’altro Stato che lo contiene in strettissima aderenza.
Chiediamoci anche perché il celebre ‘Renatino’ della Banda della Magliana fosse sepolto in una nota Chiesa del centro con tutti gli onori …
chiediamoci com’è mai che nella città sede dei comandi di tutte le forze di polizia, degli enti antimafia, della presidenza della repubblica e dei
servizi segreti non sia venuta a galla da decenni questa storiaccia di cronaca? Invece
di commissariare il Comune si dovrebbe allora
chiedere le dimissioni perlomeno dei vertici di tutti i numerosi
enti di controllo delle illegalità presenti nella capitale.
E’ ben noto dalla popolazione locale come Roma sia da decenni gestita da clan privati che se ne spartiscono il
potere e le tante occasioni di guadagno. Il lecito e l’illecito sono talmente intricati da apparire oggi quasi indistinguibili
tali
sono le commistioni di personaggi e finalità dello Stato e del
cosiddetto sedicente anti-Stato. Un garbuglio inestricabile pervade la
città e non credo basti una retata mediatica per districarne
il bandolo.
Un’ultima nota generale:
il potere prevede evidentemente l’utilizzo di pratiche illecite, di trattative occulte, di discriminazioni e
favoritismi, non è forse così? E’ l’istituto del potere terreno il male assoluto? E’ il potere ad autoassolversi e sciogliersi naturalmente in associazioni di tipo mafioso?
Da dove deriva la struttura di potere temporale? Da quali presupposti giuridici ed ancor prima umani? La risposta, io credo, in questa nutrita ma esauriente
analisi:
si veda anche:
http://www.romafaschifo.com/fonte: http://freeskies.over-blog.com/article-mafia-capitale-125158528.html

Nessun commento:
Posta un commento