Quali sono le proprietà nutrizionali, benefiche e le controindicazioni del melograno? Questo frutto, il cui nome scientifico è Punica Granatum, è originario del sud-ovest asiatico e appartiene alla famiglia delle Punicaceae. Si presenta come una pianta cespugliosa, con una buccia coriacea gialla, foglie allungate verdi, fiori rossi e un frutto (melagrana) costituito da chicchi succosi, leggermente aspri, ricchi di sali minerali, acqua e vitamine. Le diverse varietà di melograno si suddividono in zuccherine, agrodolci e acide.
Questo frutto cresce bene nelle zone a clima mite, ma può essere coltivato anche in quelle con clima più fresco (purchè sia coltivato in posizione riparata). In Europa viene coltivato in Spagna e in Italia dove, però, si trovano unicamente varietà dolci: Alappia, Dente di Cavallo, Melograno Dolce, Neirana, Profeta Partanna, Racalmuto, Ragana e Selinunte. Le proprietà benefiche del melograno erano già note nei tempi antichi: la radice cotta nel vino veniva usata come vermifugo e la buccia veniva utilizzata in caso di intestino pigro.
Proprietà nutrizionali e benefiche
Il melograno è ricco di antiossidanti, vitamina C (un solo melograno contiene quasi il 20% dell’intero fabbisogno di un uomo adulto), vitamina K, vitamina B, vitamina A, potassio, proteine, carboidrati e grassi. Il melograno è anche ricco di altri minerali, tra cui ferro, calcio, magnesio, fosforo e, in misura minore, manganese e zinco. Apporta poche calorie: circa 60 Kcal per 100 grammi di prodotto. Grazie alla presenza di tannini epolifenoli, questo frutto svolge un’azione antitumorale, ostacolando la formazione di metastasi e riducendo i radicali liberi.
Le antocianine contenute nel succo di melograno sono in grado di svolgere un’azione protettiva nei confronti dei danni da raggi UV. Il suo succo può agire anche come anticoagulante, riducendo il rischio di arteriosclerosi, nonché svolgere anche azione di prevenzione per le malattie cardiovascolari. Il suo consumo regolare aiuta a ridurre il colesterolo LDL e ad aumentare il colesterolo HDL, a combattere l’obesità, a migliorare il benessere complessivo ed è indicato anche per pazienti in dialisi.
Controindicazioni
Il consumo eccessivo di melograno (in particolare dei principi attivi ricavati dalla corteccia) può provocare intossicazione. In questi casi, gli effetti collaterali sono: vertigini, cefalea, sonnolenza e difficoltà respiratoria. Inoltre, il succo di questo frutto può inibire l’effetto di alcuni farmaci.
Mangiare un melograno di tanto in tanto non influenza la buona riuscita di una cura, ma se l’assunzione è quotidiana è bene consultare il proprio medico di base per verificare eventuali possibili interazioni con i farmaci assunti. Raramente, le persone sperimentano reazioni allergiche al succo di melograno. Quando esso viene applicato sulla pelle può causare prurito, gonfiore, difficoltà respiratorie e congestione nasale. Grandi quantità di succo di melograno, infine, possono abbassare la pressione sanguigna.
fonte: http://www.tantasalute.it/articolo/melograno-proprieta-nutrizionali-benefiche-e-controindicazioni/46469/
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Melograno
Introduzione
L'immaginazione umana si spinge ben oltre gli archetipi imposti dalla ragione: la leggenda narra che il melograno fu un prezioso prodigio di Madre Natura, dalla quale tutto ebbe origine e nella quale tutto finirà. Numerose culture antiche, greche, ebraiche, cristiane e babilonesi, calamitate dal particolarissimo - nonché esclusivo colore traslucido, brillante e scarlatto dei semi di melagrane - erano fortemente persuase che questo frutto fosse un vero miracolo. La credenza fu ancor più rafforzata dall'evidente forza della pianta di melograno, vista la sua capacità di sopravvivere in habitat ostili, semidesertici.Ippocrate, padre della Medicina, valutò il melograno nei suoi attenti ed approfonditi studi, elogiandone le virtù medicamentose, chiaramente dimostrate solamente nel corso degli anni seguenti. Le proprietà benefiche del melograno ipotizzate da Ippocrate vennero successivamente confermate dalla Scienza Ufficiale: nel tentativo di accreditare queste ipotesi, vennero ascritti al melograno ulteriori poteri curativi, che analizzeremo in questa disquisizione, dopo aver elencato le caratteristiche generali e botaniche di questo frutto leggendario.
Analisi del termine
Il nome comune “melo-grano” affonda le radici nel latino antico malum e granatum, termini che in italiano rimandano rispettivamente alle parole “mela” e “con semi”. La traduzione letterale “mela con semi” esprime appieno le caratteristiche peculiari del melograno. Malgrado la traduzione alluda ad una mela, il melograno, oltre al nome, della mela (propriamente detta) riporta solo parzialmente la forma, nient'altroAnalisi botanica
Il melograno è conosciuto in botanica con il binomio Punica Granatum, piccolo albero od arbusto appartenente alla famiglia delle Punicacee, nativo dell'Iran, del Nord Africa, dell'Asia occidentale e da millenni presente nel Caucaso. Attualmente, la coltivazione di melograno è largamente estesa in Messico, negli USA, in Arizona ed in California. In Italia, viene coltivato anche e soprattutto a fini ornamentali.I fiori, solitari e verniciati di rosso vermiglio, sono costituiti da 3-4 petali, e presentano un diametro di circa 3 centimetri. Le foglie, opposte, ovali e verde brillante, sono allungate e strette: in genere, non superano i 2 cm di larghezza ed i 7 di lunghezza.
Descriviamo ora la parte più interessante di Punica Granatum: il frutto, chiamato comunemente melagrana e scientificamente balausta, è una bacca pressoché unica nel suo genere, sviluppatasi insieme al calice florale. La presenza del calice si nota anche nel frutto maturo: in posizione opposta al picciolo si ritrova, infatti, una sorta di corona rialzata, segno di resti del calice.
L'esocarpo coriaceo, piuttosto solido e massiccio, cela numerosissimi semi, stimati intorno i 600. I semi, traslucidi, brillanti, sono ricoperti da una polpa succosa il cui colore può variare dal bianco al rosso sangue; in botanica, i semi della melagrana sono chiamati arilli. È doveroso ricordare che la profumazione, il gusto, la forma ed il colore del frutto di melograno sono fattori fortemente condizionati della specie.
Melograni nani
All'interno del vasto panorama varietale, non si possono tralasciare i melograni nani: come facilmente intuibile, le dimensioni di questa pianta - dove, per “dimensione” s'intende ogni parte della pianta medesima: altezza, foglie, frutto, ecc. - sono nettamente ridotte rispetto al melograno classico. Nella specie nana, i frutti non sono eduli, presentano un carattere decisamente acidulo e sono fortemente astringenti, perciò immangiabili. L'impiego dei melograni nani è esteso solamente all'ambito ornamentale.Melograno: analisi nutrizionale
Il melograno apporta solamente 52-60 Kcal per 100 grammi di prodotto; è costituito da un'abbondante quantità d'acqua, corrispondente a circa l'80%, mentre il restante 20% viene ripartito tra zuccheri (13%), fibre (3-4%), proteine (1%) e grassi (0,5-1%).Il melograno è fonte di potassio (250 mg/100g di prodotto) e fosforo (22 mg/100 g di frutto), ma si osserva anche una buona quantità di sodio, magnesio e ferro, mentre lo zinco, il manganese ed il rame sono presenti sono in tracce.
Il melograno è abbastanza ricco di vitamina C (20 mg/100 g di prodotto).
Proprietà ed impieghi
Da ormai troppo tempo si discute sulle presunte proprietà del melograno: tra le svariate ipotesi, alcune sono state effettivamente dimostrate, altre, invece, rimangono tuttora un'incognita.Di seguito, sono riassunte le virtù ascritte al melograno:
- Proprietà astringenti: nella corteccia, nei fiori e nell'esocarpo del melograno si riscontra una cospicua quantità di tannini (stimata intorno al 28%, tra cui acido gallico ed ellagico), le cui proprietà sono utili in caso di emorragie vaginali ed intestinali [tratto da Dizionario ragionato di erboristeria e di fitoterapia, di A. Bruni];
- Proprietà antidiarroiche: la polvere ottenuta dalle scorze essiccate delle melagrane è ricca di tannini e, utilizzata in decotto, si presta a contrastare la diarrea;
- Proprietà vermifughe ed antielmintiche: nella corteccia di melograno si è osservato che la pellettierina (molecola alcaloidica) agisce con effetto paralizzante, specificatamente nei confronti della tenia;
- Capacità di preservare l'ossidazione lipidica: l'olio ricavato dai semi di melograno ed il succo rivestono buone proprietà antiossidanti;
- Proprietà gastro-protettive: virtù medicamentosa dimostrata solamente nel modello animale; l'estratto di melograno sembra esercitare queste proprietà in particolare nei confronti di danni dovuti ad etanolo. [tratto da Dizionario di fitoterapie e piante medicinali, di Enrica Campanini]
- Proprietà rinfrescanti delle gengive: l'infuso preparato con i petali dei fiori di melograni è utilissimo per rinfrescare il cavo orale, gengive in particolare;
- Proprietà diuretiche: i semi vantano virtù diuretiche, seppur molto blande;
- Proprietà aromatiche: rese dalla scorza delle melagrane. L'aroma e la profumazione intensa emanata dalle bucce dei frutti sono sfruttate per la preparazione di ottimi liquori ed aperitivi;
- Proprietà antiossidanti: per la presenza di numerosissimi polifenoli e vitamina C;
- Potenziali proprietà antitrombotiche, antiallergiche, vaso-protettrici e gastro-protettrici, virtù rese ipoteticamente dai flavonoidi.
Frutto anticancro?
Il melograno rientra nella categoria dei possibili frutti ad azione anticancro, ma - anche in questo caso - la teoria è in attesa di nuovi riscontri pratici. L'attività anticancerogena viene attribuita all'acido ellagico, in grado - almeno così si ritiene - di rallentare il processo di distruzione di P53 (o proteina tumorale 53), un potente antioncogeno che riveste la funzione di soppressore antitumorale. In parole semplici, il P53 è in grado di rallentare o sopprimere le cellule tumorali nascenti, e l'acido ellagico estratto dal melograno ne rallenterebbe la distruzione, proteggendo perciò l'organismo.Melograno: tossicità
Nonostante il melograno appaia, di primo acchito, come un frutto innocuo, esso in realtà può costituire un pericolo per la salute di chi lo consuma. I casi di intossicazione da melograno sono tutti imputabili alla somministrazione eccessiva di principi attivi ricavati dalla corteccia: sonnolenza, cefalea, vertigini, difficoltà respiratoria sono i sintomi collaterali più ricorrenti in seguito all'uso smodato di estratto di corteccia di melograno.Melograno in breve, Riassunto sul Melograno
Melograno e leggenda | La leggenda narra che il melograno fu un prezioso prodigio di Madre Natura. Colore traslucido, brillante e scarlatto dei semi di melagrane associato a capacità di sopravvivenza in habitat ostili semidesertici → “il frutto di melograno è un vero miracolo” (secondo il pensiero di culture antiche cristiane, babilonesi, greche ecc.) | |
Melograno e Ippocrate | Il melograno fu anche oggetto di studi di Ippocrate → osservazione delle virtù medicamentose di questo frutto | |
Melograno: etimologia del termine | Il nome comune “melo-grano” affonda le radici nel latino antico malum (mela) e granatum (con semi) → traduzione letterale: “mela con semi” | |
Melograno: descrizione botanica |
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Melograni nani | Ogni parte del melograno presenta dimensioni ridotte rispetto la specie classica. Frutti immangiabili, molto aspri e fortemente astringenti → Coltivati a fine prettamente ornamentale |
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Melograno: analisi nutrizionale: | Kcal: 52-60/100 grammi Acqua: 80% Zuccheri: 13% Fibre: 3-4% Proteine: 1% Grassi: 0,5-1% Sali minerali: cospicua quantità di potassio e fosforo, buona anche la % di sodio, magnesio e ferro. Tracce di zinco, manganese e rame Vitamina C: 20mg/100 g di prodotto |
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Melograno: componenti chimici ed impieghi medici |
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Melograno ed ipotesi anticancro | (?) Acido ellagico: rallenta il processo di distruzione della P53 (antioncogeno) → protezione dell'organismo da cellule tumorali nascenti | |
Melograno: tossicità | Somministrazione eccessiva di principi attivi ricavati dalla corteccia → sonnolenza, cefalea, vertigini, difficoltà respiratoria |
fonte: http://www.my-personaltrainer.it/benessere/melograno.html
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