Malva sylvestris L.
Habitat: comunissima e
diffusa dalla pianura al piano submontano. Si rinviene nei campi, ai
margini delle strade, negli incolti e nei terreni di riporto. In Italia
sono presenti anche altre specie di malva, utilizzate anch’esse come
piante medicinali o commestibili: M. rotundifolia, o domestica, e M. parviflora, o malvina.
Riconoscimento: pianta
davvero molto conosciuta. Portamento eretto o prostrato, fusto ramoso
fino a 60cm. Le foglie sono picciolate, palmate e poco profondamente
lobate. I petali allungati sono rosei o roseo-violetti con strie più
cariche.
Raccolta: fiorisce dal
marzo ad ottobre, ma il periodo migliore per la raccolta è la primavera.
Si raccoglie e si consuma subito, oppure si lascia essiccare all’ombra e
si conserva per l’inverno. Per uso alimentare, è possibile anche
refrigerarla.
Azione: emolliente, leggermente lassativa, bechica, diuretica, rinfrescante.
Indicazioni medicinali:
tosse stizzosa, infiammazioni gastrointestinali, infiammazioni delle
vie urinarie, stitichezza dei bambini e degli anziani; uso esterno:
infiammazioni della gola e della bocca, vaginiti, infiammazioni e
irritazioni della pelle. L’infuso di malva e salvia è di uso quasi
sistematico nel caso di estrazioni dentali, gengiviti e ulcerazioni
della bocca: “aqua de salvia, aqua demalva“.
Parti utilizzate: le foglie e i fiori.
In cucina: raccogliere
le singole foglie, rispettando gli steli, in modo che la pianta possa
continuare a produrne altre. Si possono anche utilizzare i fiori, più
ricchi di mucillagini. La malva si consuma nelle minestre e nei
minestroni, in modeste quantità e insieme ad altre verdure. Le foglie
più tenere e qualche fiore si possono aggiungere alle insalate. La zuppa
di malva può essere molto utile per l’intestino pigro.
Le tenere foglie
e i getti si usano come ingrediente di composte da padella o da
ripieno. Gli antichi Romani apprezzavano moltissimo questa pianta e i
medici la prescrivevano nelle cure dimagranti.
“Pancotto”: piatto tradizionale,
ritenuto emoliente, antinfiammatorio e lassativo. Si prepara così: il
pane, preferibilmente secco, viene macerato in acqua con aggiunta di
olio di oliva, burro, pancetta a pezzettini, malva, salvia tutto a
crudo. Si fa cuocere finché il pane non sia sciolto in pasta omogenea.
Eventualmente si aggiungono un uovo, mescolando velocemente, e un dado
biologico. E’ una ricetta utilizzata soprattutto nelle campagne.
Bibliografia
- Colombo MR Andar per erbe. Ed Stefanoni Lecco, 1988.
- Corbetta F Piante spontanee mangerecce. Ed Agricole, Bologna, 1991.
- Perugini Billi F Le nostre Piante Medicinali. Ed Junior, 2006, Azzano S. Paolo.
Francesco Perugini Billi©copyright
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