lunedì 29 giugno 2015

ALCHIMIA TRASFORMATIVA (Parte 3)

Parte 1 - Parte 2

NOI CREIAMO LA NOSTRA REALTA'
“Nella fisica atomica lo scienziato non può assumere il ruolo di osservatore distaccato e obbiettivo, ma viene coinvolto nel mondo che osserva al punto di influire sulle proprietà degli oggetti osservati ” Fritjof Capra, Il Tao della fisica 
L'osservatore modifica l'oggetto osservato
La lezione di oggi non è frutto di speculazioni mistico/spirituali bensì di ragionamenti filosofici rigorosi avvalorati da risultati scientifici ottenuti nel corso della prima metà del '900 grazie al lavoro di molti fisici quantistici

Per chi voglia approfondire l'aspetto scientifico consiglio il documentario sulla fisica quantistica reperibile su youtube

- What the bleep do we know? (Italiano)
La matrix divina (Italiano)

Una zanzara attraverso i suoi piccoli sensi percepisce un universo completamente differente dal nostro sia per quanto riguarda le forme, che i colori. Se vivessimo nel suo mondo probabilmente non lo riconosceremmo mai come lo stesso che possiamo osservare voi ed io. Eppure questa sua realtà non è meno veritiera della nostra.


Ogni specie animale percepisce l'universo in maniera differente.
I cani e i gatti hanno una capacità molto bassa di distinguere i colori
I pipistrelli percepiscono gamme di colori e suoni che noi non percepiamo ( infrasuoni)

Ogni specie crea una realtà diversa a seconda a seconda della struttura fisica attraverso cui percepisce il mondo e, per quella specie, la sua realtà e l'unica Realtà possibile.

Noi esseri umani siamo egocentricamente convinti che la realtà costituita dalle forme e dai colori che siamo in grado di percepire attraverso il nostro cervello non sia interamente costruita da noi ma rappresenti qualcosa di oggettivo, cioè esistente in un mondo “là fuori” e pensiamo che la zanzara colga in maniera limitata questa stessa realtà.... la quale resta comunque oggettiva

La realtà della zanzara possiede pari diritto della nostra e quindi nessuno ha la capacità di vedere le cose oggettivamente proprio perchè una realtà oggettiva non esiste ossia una realtà che sta al di fuori di noi.
 

Crediamo ad esempio che gli alberi esistano oggettivamente nella forma in cui li vediamo noi e che una zanzara o un bruco non li vedano allo stesso modo, solo in quanto non possiedono i nostri stessi organi. Rimaniamo legati all'idea che l'albero come lo vediamo noi debba esistere comunque oggettivamente , al di là di chi lo percepisce.

Non riusciamo ad ammettere che “là fuori” non c'è nessun albero che esiste di per sé, cioè al di là del nostro apparato di percezione.
(l'albero letteralmente non esiste al di fuori di noi) ( es la zanzara percepisce solamente differenti forme di calore)

Ognuno dei differenti esseri della natura crea un mondo diverso a seconda dello strumento che utilizza per guardare.
Il cervello umano si limita ad interpretare delle onde/particelle – dell'energia- creando le forme tridimensionali e i colori.
Attraverso il nostro apparato psicofisico creiamo una bolla di realtà.

Percepiamo le forme, i colori e i suoni in maniera unica – diversa da quella di ogni essere umano- perchè scrutiamo la realtà attraverso un cervello che è diverso da quello di chiunque altro : la vibrazione del colore rosso verrà percepito con sfumature diverse a seconda dei cervelli che lo percepiscono.

Per quanto riguarda gli aspetti intellettuali ed emotivi le differenze fra i singoli uomini si fanno evidenti.
Risulta chiaro che dormiamo dentro personali bolle emotive e bolle mentali così diverse da produrre mondi talvolta anche molto distanti tra loro.

Non siamo mai svegli alla misteriosa realtà unica che sottostà alle differenti interpretazioni
Completare un percorso alchemico significa realizzare l'Uno onnipervadente che dimora alla base delle nostre personali proiezioni.

Ciò che per uno è bello, per un altro è brutto
Ciò che a uno sembra giusto, per un altro pare invece sbagliato
Una situazione piacevole per qualcuno è fastidiosa per chi gli sta accanto
Se di fronte a un bambino che strilla un uomo si irrita mentre un altro invece si intenerisce, non è forse segno che stiamo vivendo in mondi completamente differenti?
 

Per esempio quando interpretiamo la realtà come una incessante lotta per la sopravvivere, siamo sicuri di stare esprimendo una verità che è indipendente da noi?
Secondo questa convinzione se noi morissimo, la vita resterebbe comunque una grande lotta per la sopravvivenza, perchè è così in se stessa. Non ci sfiora nemmeno il dubbio di stare colorando la realtà con la nostra personale sfumatura.

Tutte le incomprensioni e i fraintendimenti non nascono forse dal fatto che ognuno di noi parla e ascolta secondo i canoni interpretativi del suo mondo privato?
 

Nell'addormentamento ognuno interpreta i fatti secondo una sua personale allucinazione mentale. Crediamo di condividere la stessa realtà, invece ognuno vive chiuso nel suo mondo, esattamente come accade dentro un sogno.
 

Questo concetto sta alla base dell'impossibilità di comunicare realmente con gli altri, perfino con il partner. In tale situazione la malcomprensione rappresenta la norma: veniamo fraintesi e fraintendiamo gli altri. La malcomprensione non può che rappresentare la norma fra individui dalle coscienze addormentate
Attraverso i nostri sensi, le nostre emozioni, e i nostri pensieri ci inventiamo un mondo di sogno che è strettamente personale; esso è simile a quello degli altri solo nella misura in cui i nostri sensi, le emozioni che proviamo e i nostri modi di pensare sono simili a quelli di tutti gli altri.

Tutto ciò che vediamo è unicamente una proiezione della nostra particolare struttura psicofisica. In pratica proiettiamo all'esterno sempre solo noi stessi
Ognuno di noi dorme nella sua bolla di realtà e si crea un mondo onirico personale, che rispecchia le sue emozioni interiori e i suoi modi di pensare.

Se io penso e credo che il mondo è malvagio e la gente è egoista sto proiettando all'esterno parti di me che si trovano all'interno e a prescindere dal comportamento esterno noi lo interpreteremo come malvagio ed egoistico dando così conferma alla nostra bolla di realtà.

Se il mondo esterno è una nostra proiezione, allora trasformando noi stessi deve essere possibile modificare l'ambiente che ci circonda.
Lavorando al nostro interno – ambula ab intra (= muoviti verso l'interno) dicono gli insegnamenti alchemici – possiamo cambiare gli eventi esterni.

Che la coscienza può agire sulla materia è ormai accertato anche dalla scienza ufficiale. Citerò a tal proposito gli esperimenti con i cristalli d'acqua condotti dal dottor Masaru Emoto, un medico ricercatore giapponese. 


Nel suo libro 'I messaggi dell'acqua' vengono presentate interessanti fotografie di cristalli che si formano nell'acqua quando questa viene sottoposta a dfferenti stimoli esterni.

L'acqua esposta a musica classica forma cristalli più belli e ordinati rispetto a quelli risultanti dall'esposizione a musica heavy metal. Poi Emoto ha incollato ad alcune bottiglie piene d'acqua delle etichette che esprimevano emozioni. L'acqua con l'etichetta Amore creava cristalli con forme geometriche molto belle al contrario dei cristalli dalle forme brutte e disarmoniche dell'acqua con etichette che esprimevano odio o sofferenza.

Quest'ultimo risultato indica che la sola idea, anche quando non viene espressa verbalmente attraverso un suono, agisce sulla materia circostante.
Se i pensieri possono influenzare l'acqua..... allora possono agire anche su tutto il resto.

IN SINTESI

1) Nessuno ha la capacità di vedere le cose oggettivamente
2) Nulla esiste 'là fuori' di per sé, cioè al di là del nostro apparato di percezione
3) Tutto ciò che vediamo è una proiezione all'esterno di noi stessi
4) Completare un percorso alchemico significa risvegliarsi alla realtà unica che sottostà le diverse interpretazioni
5) Trasformando noi stessi modifichiamo l'ambiente che ci circonda
6) Noi creiamo la nostra realtà


TRATTO DA "OFFICINA ALKEMICA" DI SALVATORE BRIZZI 


fonte: http://www.risvegliodellacoscienza.com/2012/02/alchimia-trasformativa-parte-terza.html

 

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