È
giunta un’altra conferma (l’ennesima) di quanto gli scienziati, quelli
veri - non i dilettanti alla C.I.C.A.P.- e gli attivisti denunciano da
anni, vale a dire che la moria delle api e di altri imenotteri (vespe,
bombi etc.) è da addebitare in primo luogo all’alluminio disperso negli
ecosistemi attraverso le scellerate operazioni di geoingegneria
clandestina. Ne danno conto alcune testate giornalistiche britanniche e
tedesche. Ricapitoliamo le cause del declino subìto dagli imenotteri in
questi ultimi lustri.
Il calo della popolazione globale di questi imenotteri è innescato dalla contaminazione dovuta all’alluminio, secondo quanto riferisce la pubblicazione "Public library of Science - the international online magazine”.
Sono i biologi della Keele University e della Sussex University, nel Regno Unito, ad aver stabilito il nesso tra alluminio e moria delle api, anche se altri fattori giocano un ruolo negativo, come la mancanza di fiori o gli attacchi di parassiti. Gli studi comunque dimostrano che le api suggono nettare e polline che contengono alluminio.
L'alluminio è notoriamente neurotossico ed influisce sulle funzioni cognitive. Gli insetti impollinatori fanno affidamento sulle funzioni cognitive nel loro comportamento di tutti i giorni e questi dati agitano lo spettro di un deterioramento cerebrale da alluminio. E’ come se le api fossero affette da demenza.
Gli entomologi hanno scoperto che il contenuto in alluminio nelle pupe degli imenotteri oscilla da 13 a 193 ppm (parti per milione), laddove un contenuto di alluminio di circa 3 ppm in genere attiva la malattia di Alzheimer negli esseri umani.
Un’altra causa della quasi estinzione che sta colpendo le api è da ricercare negli insetticidi neonicotinoidi, molto usati in agricoltura.
• Alluminio ed altri metalli neutossici diffusi nell’ambiente
• Uso indiscriminato di insetticidi neonicotinoidi
• Attacchi di parassiti
• Campi elettromagneticiDi recente alcuni scienziati britannici hanno rilevato altissimi livelli di alluminio nell'organismo delle api: la contaminazione riguarda soprattutto le pupe. Tale accumulo porta al morbo di Alzheimer negli esseri umani.
Il calo della popolazione globale di questi imenotteri è innescato dalla contaminazione dovuta all’alluminio, secondo quanto riferisce la pubblicazione "Public library of Science - the international online magazine”.
Sono i biologi della Keele University e della Sussex University, nel Regno Unito, ad aver stabilito il nesso tra alluminio e moria delle api, anche se altri fattori giocano un ruolo negativo, come la mancanza di fiori o gli attacchi di parassiti. Gli studi comunque dimostrano che le api suggono nettare e polline che contengono alluminio.
L'alluminio è notoriamente neurotossico ed influisce sulle funzioni cognitive. Gli insetti impollinatori fanno affidamento sulle funzioni cognitive nel loro comportamento di tutti i giorni e questi dati agitano lo spettro di un deterioramento cerebrale da alluminio. E’ come se le api fossero affette da demenza.
Gli entomologi hanno scoperto che il contenuto in alluminio nelle pupe degli imenotteri oscilla da 13 a 193 ppm (parti per milione), laddove un contenuto di alluminio di circa 3 ppm in genere attiva la malattia di Alzheimer negli esseri umani.
Un’altra causa della quasi estinzione che sta colpendo le api è da ricercare negli insetticidi neonicotinoidi, molto usati in agricoltura.
Fonti:
- deutschewirschaftsnachrichten.de
- dailymail
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http://www.tankerenemy.com/2015/06/alluminio-e-strage-di-api.html#.VYfuKlK3tOw
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