lunedì 22 giugno 2015

Dove ci porta il blocco dei beni della Russia?


Indipendentemente da come andrà a finire la situazione con il congelamento dei beni russi in Belgio e Francia, è ovvio che siamo all’inizio di una nuova fase dell’offensiva contro la Russia, scrive il quotidiano russo VZGLYAD.

Il fatto che questa notizia abbia coinciso con l'inizio del Forum economico di San Pietroburgo è forse casuale, ma comunque simbolico. Nel momento in cui la maggioranza dei paesi europei sta cercando di salvaguardare le relazioni con la Russia nel difficile contesto delle sanzioni, le forze atlantiste stanno operando per la rottura tra Europa e Russia, ostacolando sempre di più i loro rapporti.

New York Times ha informato che UE e USA hanno già concordato un nuovo pacchetto di sanzioni che scatteranno quasi automaticamente "se Mosca continuerà a sostenere i separatisti ucraini o se questi ultimi decidono di avanzare in profondità del territorio ucraino".

I particolari delle nuove restrizioni non si rivelano, si sa soltanto che le sanzioni "potranno portare alla limitazione delle esportazioni delle materie energetiche", "parte delle banche russe non avrà possibilità di svolgere operazioni nei mercati internazionali", mentre "alcune aziende non potranno operare all'estero".

Non si esclude neanche l'ipotesi di esclusione di alcune banche russe dal sistema SWIFT, riferisce l'agenzia RBC, citando l'agenzia AP.

Tuttavia le sanzioni devono essere concordate dai governi di tutti i paesi europei, mentre le misure varate da Belgio e Francia non richiedono questa procedura. Il congelamento dei beni della Russia persegue molteplici obiettivi.

In primo luogo, si sta cercando di esercitare pressione psicologica sul Cremlino.

In secondo luogo, si vuole creare un clima di incertezza che mette a rischio tutte le relazioni economiche con Mosca. Ma di quali contratti o forniture si può parlare, se un giorno l'Olanda o la Germania possono decidere di bloccare i conti o le merci, comprate o vendute dalla Russia?

Infine, è un tentativo di provocare la reazione della Russia, cioè spingerla a fare altrettanto nei confronti dei paesi che ricorrono al sequestro dei suoi beni. Ciò sarebbe forse decisivo per la rottura dei rapporti con l'Europa.

La Russia ha osato sfidare le élite sovranazionali dell'Occidente e il loro progetto del controllo globale sul commercio e sui flussi finanziari. Significa che la guerra economica sarà lunga.

 

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