"Qualcuno fermi immediatamente il Premio Nobel per la Pace Barak Obama prima che sia troppo tardi ma, soprattutto, il nostro governo chiarisca immediatamente che ruolo avrà l’Italia in questo nuovo e sconvolgente scenario".
Questo
è l'allarme che ha lanciato in una nota Manlio Di Stefano, deputato del
Movimento 5 stelle, riferendosi all'espansione della Nato verso i
confini con la Russia e al conflitto ucraino, che pare a nessuno
interessi in Occidente.
Mentre gli Stati Uniti preparano le più grandi esercitazioni nella storia dopo la caduta del muro di Berlino, il governo italiano tace.
— Nel cuore dell'Europa, in Ucraina, c'è una guerra che provoca morti civili. Perché secondo lei in Italia se ne parla così poco ed il governo non si è ancora espresso a riguardo?
— Perché c'è un totale condizionamento dalle politiche statunitensi e perché se la posizione politica seguisse la logica del rispetto dei cittadini italiani non potrebbe certamente seguire le logiche americane. Noi oggi dobbiamo cercare in tutti i modi di evitare una guerra in Europa, ma non si sa ancora cosa vogliano fare gli Stati Uniti, anzi Obama ha già parlato di un probabile intervento in Russia a breve.
Il nostro governo in questo momento tace perché ha paura di essere smentito dagli Stati Uniti e di dover intervenire dopo aver detto di non volerlo fare. Quindi stanno utilizzando la tecnica del silenzio, così da poter poi fare qualsiasi cosa un domani.
— Inoltre la Russia in Europa viene accusata di appoggiare in questa guerra i miliziani dell'est ucraino. Bisogna ricordare però che gli Stati Uniti appoggiano apertamente Kiev.
— La divisione in due blocchi è evidente a tutti e non voglio parlare di schieramenti che abbiano ragione o torto. Voglio parlare invece di un momento storico in cui serve il buon senso. Quella in cui ci stanno trascinando potrebbe essere davvero una terza guerra mondiale dalle dimensioni catastrofiche, poiché includerebbe sia un intervento armato ed anche un intervento economico, come sono per lo più le nuove guerre. Oggi l'Italia ha perso quasi un miliardo di euro di commercio con la Russia in un anno!
Questa è già una guerra che crea povertà, un dramma non violento ma comunque un dramma sociale.
— Gli Stati Uniti hanno dichiarato proprio in questi giorni che sono pronti a dispiegare mezzi pesanti nei paesi Baltici. Lei nella sua nota lancia un allarme in merito.
— La Nato ha già annunciato la più grande esercitazione militare nella storia dalla caduta del muro di Berlino, la "Trident Juncture 2015". Sì, la situazione è veramente molto complessa in questo momento e l'arrivo dell'esercito NATO ai confini con la Russia è una testimonianza di questo!
— Quindi secondo Lei il rischio è realmente elevato sia per l'Italia che per l'Europa?
— Assolutamente sì, l'Italia con questo governo ha già dimostrato di non essere indipendente, perciò se l'America dovesse continuare questa lotta imperialistica per espandere la NATO verso la Russia, coinvolgerebbe l'Italia, da sempre in prima linea al fianco degli Stati Uniti e sua cieca alleata. Come sempre si fanno i conti sulla pelle altrui perché gli Stati Uniti non sono in Europa, quelli che rimarrebbero schiacciati siamo noi.
— Quindi che ruolo dovrebbe avere l'Italia secondo Lei e quando il Paese avrà una politica estera autonoma senza dover essere guidata e oppressa dagli USA?
— Credo che l'Italia dovrebbe ottenere un ruolo di mediazione: svincolarsi da questa dipendenza dagli Stati Uniti proponendosi come mediatore tra Stati Uniti e Russia. Questo perché abbiamo la fortuna di avere un ruolo di diplomazia consolidata e possiamo parlare con entrambe le parti sia all'interno delle Nazioni Unite, sia in seno al Consiglio d'Europa. Eventualmente anche dentro al consiglio europeo per fare in modo che l'Europa stessa sia un mediatore fra le parti.
La cosa certa è che dobbiamo scongiurare qualunque tipo di intervento armato e bisogna avviare un processo di pacificazione sul confine tra Ucraina e Russia. Quando credo che l'Italia avrà una sua politica estera autonoma? Quando i 5 Stelle andranno al governo, perché i governi arrivati fino ad ora sono un'emanazione concreta del volere di Washington.
Tatiana Santi
Mentre gli Stati Uniti preparano le più grandi esercitazioni nella storia dopo la caduta del muro di Berlino, il governo italiano tace.
ritiene Di Stefano, che ha gentilmente rilasciato un'intervista a Sputnik Italia.C'è il rischio di "una terza guerra mondiale dalle dimensioni catastrofiche",
— Nel cuore dell'Europa, in Ucraina, c'è una guerra che provoca morti civili. Perché secondo lei in Italia se ne parla così poco ed il governo non si è ancora espresso a riguardo?
— Perché c'è un totale condizionamento dalle politiche statunitensi e perché se la posizione politica seguisse la logica del rispetto dei cittadini italiani non potrebbe certamente seguire le logiche americane. Noi oggi dobbiamo cercare in tutti i modi di evitare una guerra in Europa, ma non si sa ancora cosa vogliano fare gli Stati Uniti, anzi Obama ha già parlato di un probabile intervento in Russia a breve.
Il nostro governo in questo momento tace perché ha paura di essere smentito dagli Stati Uniti e di dover intervenire dopo aver detto di non volerlo fare. Quindi stanno utilizzando la tecnica del silenzio, così da poter poi fare qualsiasi cosa un domani.
— Inoltre la Russia in Europa viene accusata di appoggiare in questa guerra i miliziani dell'est ucraino. Bisogna ricordare però che gli Stati Uniti appoggiano apertamente Kiev.
— La divisione in due blocchi è evidente a tutti e non voglio parlare di schieramenti che abbiano ragione o torto. Voglio parlare invece di un momento storico in cui serve il buon senso. Quella in cui ci stanno trascinando potrebbe essere davvero una terza guerra mondiale dalle dimensioni catastrofiche, poiché includerebbe sia un intervento armato ed anche un intervento economico, come sono per lo più le nuove guerre. Oggi l'Italia ha perso quasi un miliardo di euro di commercio con la Russia in un anno!
Questa è già una guerra che crea povertà, un dramma non violento ma comunque un dramma sociale.
— Gli Stati Uniti hanno dichiarato proprio in questi giorni che sono pronti a dispiegare mezzi pesanti nei paesi Baltici. Lei nella sua nota lancia un allarme in merito.
— La Nato ha già annunciato la più grande esercitazione militare nella storia dalla caduta del muro di Berlino, la "Trident Juncture 2015". Sì, la situazione è veramente molto complessa in questo momento e l'arrivo dell'esercito NATO ai confini con la Russia è una testimonianza di questo!
— Quindi secondo Lei il rischio è realmente elevato sia per l'Italia che per l'Europa?
— Assolutamente sì, l'Italia con questo governo ha già dimostrato di non essere indipendente, perciò se l'America dovesse continuare questa lotta imperialistica per espandere la NATO verso la Russia, coinvolgerebbe l'Italia, da sempre in prima linea al fianco degli Stati Uniti e sua cieca alleata. Come sempre si fanno i conti sulla pelle altrui perché gli Stati Uniti non sono in Europa, quelli che rimarrebbero schiacciati siamo noi.
— Quindi che ruolo dovrebbe avere l'Italia secondo Lei e quando il Paese avrà una politica estera autonoma senza dover essere guidata e oppressa dagli USA?
— Credo che l'Italia dovrebbe ottenere un ruolo di mediazione: svincolarsi da questa dipendenza dagli Stati Uniti proponendosi come mediatore tra Stati Uniti e Russia. Questo perché abbiamo la fortuna di avere un ruolo di diplomazia consolidata e possiamo parlare con entrambe le parti sia all'interno delle Nazioni Unite, sia in seno al Consiglio d'Europa. Eventualmente anche dentro al consiglio europeo per fare in modo che l'Europa stessa sia un mediatore fra le parti.
La cosa certa è che dobbiamo scongiurare qualunque tipo di intervento armato e bisogna avviare un processo di pacificazione sul confine tra Ucraina e Russia. Quando credo che l'Italia avrà una sua politica estera autonoma? Quando i 5 Stelle andranno al governo, perché i governi arrivati fino ad ora sono un'emanazione concreta del volere di Washington.
Tatiana Santi
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