Lo storico
americano Stephen Cohen osserva che gli Stati Uniti per la prima volta
nella storia hanno dispiegato le sue armi pesanti e truppe così vicino
alla linea di difesa della Russia.
L'ultima
decisione degli Stati Uniti e della NATO sul dislocamento delle armi
pesanti vicino al confine con la Russia può essere classificata come una
mossa radicale e sconsiderata che fomenta l'escalation sotto pretesti
completamente falsi, ritiene lo storico americano e professore di
Princeton Stephen Cohen.
"Quello che sta accadendo ora è quello che volevano alla NATO da 15 anni. Carter mantiene letteralmente l'equilibrio sull'orlo della guerra con la Russia," — ritiene lo storico.
Cohen ricorda che questa è la prima volta che gli USA
hanno dispiegato le sue armi pesanti e truppe così vicino alla linea di
difesa russa.
Secondo lo storico, le autorità russe hanno bisogno
di fare qualcosa in questa situazione, ma in questo caso Washington farà
una mossa di ritorsione.
Così il gioco "occhio per occhio" può portare ad un'ulteriore escalation militare e a tensioni sul modello del "confronto della crisi dei missili di Cuba."
Cohen ha osservato che negli ultimi anni l'Occidente
sta aumentando la propaganda per convincere la comunità internazionale
che la Russia rappresenti una minaccia per tutti gli Stati Baltici. La
regia è in mano a persone che da molti decenni volevano un'offensiva
contro la Russia.
Cohen ha osservato che i Paesi europei, sostenuti da Washington, non devono dimenticare che gli Stati Uniti non saranno in grado di salvare l'euro o sostenere l'economia morente dell'Unione Europea, così come di fornire risorse energetiche a prezzi competitivi per l'Europa.Secondo lo storico, il corso della NATO è da tempo uscito dagli argini della crisi ucraina: "Non si tratta dell'Ucraina, che è protetta, ma della NATO che espande la NATO. Cerchiamo di essere ancora chiari: mai la potenza militare americana si era trovata fisicamente così vicino ai confini russi. Mai in passato".
fonte: http://sptnkne.ws/wKY
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