“Non Dio, non l’anima, non l’inferno
e non il paradiso, ma l’uomo di fronte
a se stesso con le sue proprie forze,
responsabile di ogni suo atto, artefice
delle sue vite a venire e della fine assoluta
di ogni divenire: il Nirvana.”
(Buddha Sàkyamuni)
“Sei
assolutamente solo nel mondo che ti sei costruito e che continui a
produrre: è la tua vita. un passo ancora e non c’è più nient’altro che
l’istante presente. Passi tutta la tua vita con i tuoi pensieri, che
emergono senza sosta dalla profondità della tua mente. Non penserai
nient’altro che ciò che pensi. Non sentirai nient’altro che ciò che
senti. Non sperimenterai nient’altro che ciò che la tua esistenza. È
questo, questi pensieri, queste sensazioni, questa esistenza, questa
solitudine assoluta che devi conquistare, fino al nucleo del silenzio e
della beatitudine che è il cuore del mondo.
Nessun
pensiero, nessuna percezione “rappresenta” alcunché. Siamo questo
pensiero, questa percezione. C’è un solo mondo: questo pensiero, questa
percezione, di ricordi, ecc. Non c’è altro mondo che se stessi. Dal
momento in cui prendiamo contatto con un’entità qualunque, essa diventa
noi. Era noi da sempre. Siamo sempre in noi stessi. Il mondo è sempre in
noi stessi sotto forma di idee, di sensazioni, di emozioni. Non esiste
un esterno raggiungibile. Non esiste dunque nemmeno un interno. Non si
può mai uscire da se stessi, sottrarsi e scappare dal sogno
dell’esistenza.
Non
hai accesso all’esistenza degli altri vissuta dall’interno. Dunque,
puoi solo sempre comparare la tua vita a se stessa. Dal momento in cui
hai fatto esperienza di questa solitudine assoluta, sei libero, poiché
capisci che puoi creare il tuo mondo. Hai un solo riferimento: la tua
vita, la tua esperienza, dalla quale ti è impossibile uscire. In realtà
non hai nessun modello esterno, non conosci la “buona”o la “vera”
maniera di vivere (una bontà o una verità trascendente) poiché per
quanto bene o veramente tu possa prevedere, sarebbe necessariamente il
tuo bene, il tuo vero, come appaiono nella tua vita.
Inventi
la tua vita facendola, non avendo altro che la tua vita come modello.
Tutto ciò che sai lo conosci solo rivestito delle tue interpretazioni,
illuminato dalle tue idee consce o inconsce, sotto la prospettiva della
tua esperienza personale. La tua vita è un autosviluppo. Non puoi
accusare nessuno del tuo destino perché sei tu che scegli ciò che
accade. A ogni istante, avresti potuto pensare, parlare, agire in
maniera differente, obbedire ad altri padroni, ad altre ragioni. Hai
fatto ciò che volevi fare senza altri riferimenti se non l’evidenza del
tuo volere.
Produci
la tua vita e il tuo mondo dall’interno, senza alcun punto di appoggio
esterno né obiettivo. Ogni vita è unica e incomparabile. Dal punto di
vista del vivente, l’unico che ci interessa qui, ogni vita è l’unica
vita. Immagina una situazione nella quale non hai mai assaggiato la
cucina di qualcun altro, nessun altro al di fuori di te può cucinare e
nessun altro al di fuori di te può assaggiare ciò che prepari. Sta a te
esplorare senza sosta nuovi sapori o accontentarti di qualche piatto che
già apprezzi. Nessuno può mai dirti con certezza se fai della cucina
“buona” o “cattiva.”
Sei
solo con la tua esperienza, solo con il tuo gusto. Non devi, e del
resto non puoi, accettare alcuna autorità esterna, alcun giudice
esterno, poiché non c’è altro che la tua vita, e sei tu che la vivi, tu
che la fai e la gusti, e nessun altro. La tua libertà e la tua
responsabilità sono totali. Ciò che più importa è la qualità del tuo
flusso di esperienza, perché tu non sei nient’altro che questo flusso e
non esiste nient’altro che questo. È la tua vita, ne hai una sola. In
verità non ce n’è che una: questa.
Tu
o il mondo, non siete altro che questo flusso mutevole di sensazioni,
di pensieri, di emozioni e di immagini. Nessuna autorità, nessun
referente esterno ti dirà cosa senti, qui e ora. Eppure è l’unica cosa
che conta poiché è l’unica che sia reale. Il problema non è di sapere
ciò che sono il bene e il male in generale, ma di sapere ciò che senti,
tu, nell’istante, perché non ci sarà nessuno all’infuori di te per
vivere questa vita qui. Il male è ciò che provoca la tua sofferenza,
poiché l’unica realtà del mondo è quella della tua vita, del tuo flusso
di esperienza, in ogni istante.
(Pierre Lévy, Il fuoco liberatore, Luca Sassella ed.)
Sharatan ain al Rami
fonte: http://lacompagniadeglierranti.blogspot.it/2015/06/sei-solo-con-la-tua-esperienza.html
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