martedì 16 febbraio 2016

Il Blackout dei Media: La NATO torna in Libia

The 'right to protect' never ends...

Il “diritto di proteggere” non finisce mai …

Uno dei maggiori vantaggi di essere un membro NATO è quello di poter condurre operazioni militari in qualsiasi paese si voglia, con una minima (o addirittura inesistente) copertura mediatica e assolutamente nessuna contestazione.

Questa deliziosa impunità è scritta, più o meno, nella carta NATO. E si è trattato di un impunità davvero sfacciata per quanto riguarda la Libia – una volta il più ricco, più sviluppato stato in Nord Africa; ora un cratere lunare.

La “no fly zone” della NATO è stata in realtà un altamente coordinato assalto aereo e terrestre avente lo scopo di rovesciare (e in definitiva d uccidere) Gheddafi. Il vuoto di potere creato dalla completa distruzione della Libia ha portato ad una “democrazia” piagata dai conflitti tribali e dalla generale anarchia, in cui il governo “legittimo” appoggiato dalla NATO non è nemmeno in possesso di Tripoli.

La situazione della sicurezza in Libia è talmente catastrofica che Peter Hitchens, un giornalista veterano che ha lavorato in zone di guerra di tutto il mondo, afferma di non conoscere un singolo giornalista occidentale abbastanza coraggioso da andare là. Condizioni perfette per qualche sotterfugio della NATO.
Nella testa, il Guardian:
Una missione segreta di un commando USA in Libia è stata scoperta dopo che fotografie di un unità delle forze speciali sono state postate sulla pagina Facebook delle forze aeree del paese.
Le forze aeree libiche hanno dichiarato che 20 soldati US sono arrivati Lunedì alla base libica di Al-Wattiy, che hanno abbandonato poco dopo dietro richiesta dei comandanti locali che gli hanno chiesto di andarsene in quanto privi del permesso di stare nella base. Non era chiaro se un altro ramo dell’esercito libico avesse autorizzato la missione.
Fonti dal Pentagono hanno confermato ai media US che l’unità delle forze speciali era parte di una missione invitata questa settimana, ma non è chiaro se i soldati abbiano lasciato il paese.
Vorremo sottolineare tre punti:
  1. Queste missione segreta delle forze speciali US non è stata annunciata dal tradizionale giornalismo “scarpa in pelle sul campo”. E nemmeno da una fonte anonima del Pentagono. L’unica ragione per cui siamo al corrente di questa “missione” è perché foto incriminanti sono state postate su Facebook. In altre parole: i media tradizionali non hanno alcuna idea di cosa stia accadendo proprio ora in Libia. Ma se avete un “hot tip” da Facebook, fateglielo sapere!
  2. E’ bello vedere come il Guardian copra quella che è chiaramente una non richiesta operazione militare sul suolo libico: “Gli Americani non avevano il diritto di essere lì, ma forse un ministro-marionetta senza poteri abitante in una tenda a 100 km da Tripoli aveva autorizzato il Pentagono a fare qualsiasi cosa volesse? E’ plausibile, gente!”
  3. Di nuovo, tornando al fatto che i media non hanno alcuna idea di ciò che stia accadendo in Libia, e che il Guardian stia letteralmente facendo copia e incolla di un post di Facebook: Noi non sappiamo nemmeno se i soldati US coinvolti in questo incidente abbiano lasciato il paese . (Allerta spoiler: Non l’hanno lasciato).
Un esempio pià recente di “non abbiamo alcuna idea di quel che stia davvero succedendo in Libia” è venuta a galla nella forma di “liberazione di pozzi petroliferi”:
E’ trapelato che: forze speciali britanniche sono state schierate in Libia per riprendere controllo di più di una dozzina di pozzi petroliferi catturati dai militanti dello Stato Islamico (IS, precedentemente ISIS/ISIL).
Approssimativamente 6,000 soldati europei e US, includenti 100 britannici, saranno coinvolti in un certo numero di offensive finalizzate ad arrestare l’avanzata del gruppo terroristico jihadista.
L’operazione sarà guidata da forze italiane e supportata principalmente dalla Britannia e dalla Francia.
Ci siamo.

Crediamo sia utile rammentare brevemente ai nostri lettori quanto falsa e criminale sia stata (e continui ad essere) la guerra contro la Libia.

Primo: Obama – e la sua amministrazione, specificatamente Hillary Clinton – hanno fabbricato e diffuso notizie scandalose per potere entrare in guerra:
Organizzazioni per i diritti umani hanno sollevato dubbi sulle notizie stupri di massa e altri abusi perpetrati dalle forze leali al colonnello Mu’ammar Gheddafi, notizie che sono state ampiamente usate per giustificare la guerra della Nato in Libia.
I capi della Nato, i gruppi dell’opposizione e i media hanno prodotto un fiume di storie sin dall’inizio dell’insurrezione, il 15 Febbraio, dichiarando che Gheddafi aveva ordinato stupri di massa, usato mercenari stranieri ed elicotteri contro i civili che protestavano.
Un inchiesta di Amnesty International non è riuscita a trovare prove di queste violazioni dei diritti umani e in molti casi le ha discreditate o messe in dubbio. Ha anche trovato indizi sul fatto che in numerose occasioni i ribelli a Bengasi sembrerebbero avere coscientemente prodotto false dichiarazioni o inventato prove.

L’intera premessa del “diritto di proteggere i civili libici” è stata basata su una menzogna: Quella che Gheddafi stesse massacrando disarmati, pacifici dimostranti – allora descritta come un vero genocidio.

Non c’è nessuna credibile prova a supporto di queste ridicole dichiarazioni. Bé?

Secondo: La NATO ha violato il suo stesso mandato, e la legge internazionale. Permetteteci di ricordarvi quale fosse il vero mandato NATO in Libia:
Quel che abbiamo deciso questa sera è di prenderci la responsabilità di stabilire una No-Fly zone con l’obbiettivo di proteggere la popolazione civile, e il mandato non va oltre ciò, certamente noi possiamo agire per auto-difesa, ma quel che faremo è stabilire la No-Fly zone ed assicurarci di proteggere la popolazione civile.
Quindi il mandato è: pattugliare lo spazio aereo libico al fine di proteggere innocenti libici che stanno venendo massacrati da Gheddafi (cosa che in realtà non è mai accaduta, ma “così va”).

Il problema è che la NATO (assieme ad una colazione di stati arabi che volevano l’uscita di scena di Gheddafi) ha fatto molto, molto di più che soltanto questo. Dalla CNN:
In questi giorni forze speciali dalla Gran Bretagna, Francia, Giordania e Qatar schierate in Libia hanno cominciato operazioni a Tripoli e in altre città per aiutare le forze ribelli mentre conducono la loro avanzata finale contro il regime di Gheddafi, un ufficiale NATO ha confermato alla CNN Mercoledì.
La BBC non prova nemmeno a nascondere l’inaccettabile trascuranza dello strettamente definito “mandato” NATO in Libia:
Gli sforzi britannici per aiutare a rovesciare il colonnello Gheddafi non si sono limitati agli attacchi aerei. Sul campo – e in silenzio – soldati delle forze speciali si sono mescolati con i combattenti ribelli. Questo è il precedentemente taciuto resoconto del ruolo cruciale che hanno giocato.
Evviva, tutto questo era è stato maledettamente illegale e in violazione della legge internazionale.

Non avrebbero dovuto esserci soldati britannici sul campo. Abbattere Gheddafi non era parte del mandato NATO. Tante grazie BBC anche per l’esultante racconto “ora che la Libia è distrutta, possiamo raccontarvi quello che è realmente accaduto”. Non ci aspettavamo niente di meno.

Terzo: In realtà non abbiamo nessuna idea di quanti libici siano stati uccisi/storpiati/resi profughi come risultato di questo (ancora in corso) conflitto, e una delle principali ragioni di ciò è che la NATO ha veementemente negato di avere ucciso un singolo civile libico (successivamente ha dovuto cambiare la storia). Questa è stata la politica ufficiale della NATO in Libia:
solo una morte che la NATO stessa avesse investigato e provato poteva essere definita come confermata. Ma dal momento che l’alleanza si rifiutava di esaminare le accuse, il suo conteggio delle perdite per definizione non poteva spostarsi dallo zero.
Se misurate il grado di distruzione nei termini di dove era la Libia prima del “intervento umanitario” della NATO, e di dove è ora, esso appare come semplicemente criminale. Prima che la NATO iniziasse a sganciare bombe, questo è quello che l’ONU diceva della Libia:
Nel 2010, la Libia si è classificata cinquantatreesima nella Lista di Sviluppo Umano del ONU, tra altri 163 paesi. Con l’aspettativa di vita media di 74.5 anni, una percentuale di alfabetizzazione tra adulti del 88.4% e un tasso di scolarizzazione del 94.1%, la Libia era classificata come uno dei paesi a più alto grado di sviluppo umano tra il Medio Oriente e la regione del Nord Africa.
Prima che la NATO esercitasse il suo “diritto di proteggere”, i libici godevano di uno standard di vita più alto che i restanti 2/3 del pianeta. 

La posizione della Libia nella graduatoria di sviluppo umano è ora a 94, e continua a scendere di circa 10 posti ogni anno.

La Libia era il più ricco, più sviluppato, più educato paese nel Nord Africa. Era un modello di (davvero necessaria) stabilità all’interno della regione, con un governo considerevolmente meno terribile che i numerosi dittatori medievali alleati della NATO.

La Libia sta venendo stuprata. E voi non dovreste saperlo. Fine della storia.


Rudy Panko 

Articolo pubblicato da Russia Insider.com l’8 Gennaio 2016
Traduzione in Italiano a cura di Gregorio Ventura per Sakeritalia.it

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