I Ministri della Difesa russo e siriano ampliano la cooperazione nella guerra al terrorismo
Quando
i ministri della Difesa s’incontrano faccia a faccia a Mosca, si sa che
l’argomento è cruciale. Il Generale Sergej Shojgu, Ministro della
Difesa russo, avrebbe potuto facilmente telefonare all’omologo siriano,
Tenente-Generale Fahd Jasim al-Furayj, e parlargli su linee sicure. Ma
l’argomento ha richiesto la massima segretezza in un mondo in cui tutte
le conversazioni sono vulnerabili alle intercettazioni. SyrPer ha
appreso da una fonte che l’incontro era previsto in concomitanza con la
conferenza di Ginevra-III che, crediamo, non tradurrà alcuna fine
immediata del conflitto. In realtà, questa posizione è sostenuta dalla
stessa dichiarazione di Stefan Demistura secondo cui i colloqui non
finiranno per 6 mesi.
La Russia non è disposta ad aspettare che
l’opposizione siriana in esilio rinsavisca e adotti una posizione
unitaria. Ci sono altri sviluppi che vanno affrontati. La mia fonte ha
scritto che il governo russo è profondamente preoccupato dai movimenti
turchi a nord di Jarablus e al-Manbij dove le forze curde siriane
pianificano l’assalto finale per togliere quelle città allo SIIL. Questa
è la prima area d’interesse.
La seconda, secondo Wail, è la tempistica
dell’assalto di EAS e RVVS su Jisr al-Shughur. Il Generale Shojgu spinge
l’Alto Comando siriano a finirla a Qinsiba al più presto possibile,
nonostante condizioni meteo e geografia grottesca della zona. La terza
preoccupazione è il rapido schieramento dei nuovi sistemi d’arma che i
siriani non hanno mai visto prima e che i russi ritengono concluderanno
la guerra più velocemente.
L’EAS, tuttavia, va addestrato all’impiego
dei nuovi equipaggiamenti e i due Generali hanno discusso la logistica
per l’adozione e l’addestramento. Ancora più importante, l’Esercito
russo si prepara a contrastare i movimenti turchi nel nord della Siria,
che ritengono essenzialmente volti a placare le scimmie saudite riguardo
due condizioni: 1. lo SIIL non deve essere sconfitto dai curdi e 2. la
Turchia deve stabilire un saliente nella Siria, in cui i terroristi di Ahrar al-Sham, Jaysh al-Fatah e Jabhat al-Nusra/al-Qaida
operino liberamente pretendendo il territorio siriano.
Quest’ultima
condizione è estremamente pericolosa, perché la Turchia dovrà usare
l’aviazione sul territorio siriano, facendo scattare l’uso dei noti
sistemi missilistici antiaerei russi S-300 e S-400, per non parlare dei
formidabili missili russi della Siria. Cercano all’avvio di una grande
guerra e i russi chiariscono la loro posizione all’Alto Comando
dell’Esercito arabo siriano. Mi è stato detto che un gruppo di
coordinamento verrà istituito per affrontare le nuove avanzate a nord.
La Turchia partecipando a tale folle piano ordito dagli inetti e scimmieschi sauditi, testimonia la follia di Erdoghan. Con il suo Paese che si dibatte economicamente dopo l’imposizione delle sanzioni russe e i curdi che scalpitano per creare un proprio Stato de facto, si potrebbe pensare che Erdoghan temporeggiasse, o addirittura esitasse all’idea di coinvolgere il Paese in una lotta esistenziale con una nazione che la Turchia non ha mai sconfitto in battaglia, nonostante 18 puntate. Dove porterà tale follia è da vedere. È tale disordine mentale che provoca i colpi di Stato dei militari. Attendiamo la prossima mossa del Generale Necdet Ozel. Wail dice che i sauditi hanno promesso di compensare la Turchia delle eventuali perdite economiche.
Ma i sauditi sono quasi in
bancarotta. Hanno chiuso i piani per la nuova politica sanitaria nel
Paese per via della diminuzione dei finanziamenti. Come ho già scritto,
il ministero degli Interni saudita ha avvertito 12000 studenti che non
avranno assistenza finanziaria per studiare all’estero, nel prossimo
futuro, per via del deficit di bilancio. La guerra allo Yemen comincia a
costare al regno delle scimmie miliardi di dollari in mezzi e
mercenari, dimenticando il costo del supporto alle decine di migliaia di
terroristi in Siria. I sauditi devono aver visto Erdoghan arrivare. Nel
buio passaggio di questa fase, gli iraniani devono ancora mostrare i
muscoli. Ciò sarà cruciale.
Ziad Fadil, Syrian Perspective 29/1/2016
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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