Confermando
ancora una volta che l’intera campagna degli Stati Uniti in Medio
Oriente negli ultimi 4 anni è un piano per destabilizzare ed eliminare
il Presidente siriano Bashar al-Assad, che certamente comprende lo SIIL
che, come segnalato un anno fa, fu “creato” e sostenuto dal Pentagono
quale strumento per rovesciare Assad, un’analisi è stata rilanciata. Il
WSJ riferiva che decine di funzionari del dipartimento di Stato
protestano contro la politica degli Stati Uniti in Siria, firmando un
documento interno che chiede
“attacchi mirati contro il governo di Damasco, sollecitando il cambio di regime quale unico modo per sconfiggere lo Stato islamico“.
In altre parole, più di 50 alti
“diplomatici” sostengono l’eliminazione di Assad per “sconfiggere lo
SIIL”, lo stesso SIIL che gli alti “diplomatici” degli Stati Uniti hanno
scatenato per eliminare… Assad.
Mentre si può comprendere l’inesorabile
voglia del dipartimento di Stato degli Stati Uniti di creare un altro
Stato fallito guidato da un fantoccio degli Stati Uniti, ci si chiede se
almeno il borbottio giustificativo non vada un po’ meglio sistemato. In
modo divertente, il tutto è avvolto da una narrazione sul dipartimento
di Stato pronto e disposto ad “ammutinarsi” al pacifismo di Obama,
perché si vede che Obama ha avuto così successo nel districare e
ritirare le truppe statunitensi infoiate in Medio Oriente e Afghanistan.
Oh aspettate…
Ecco i dettagli su WSJ:
“Il “cablo del dissenso” è firmato da 51 funzionari del dipartimento di Stato consulenti sulla politica in Siria a vario titolo, secondo un funzionario vicino al documento. Il Wall Street Journal ha esaminato una copia del cablo che invoca ripetutamente “attacchi militari mirati” contro il governo siriano alla luce del quasi collasso del cessate il fuoco mediato all’inizio di quest’anno. Le opinioni espresse dai funzionari degli Stati Uniti nel cablo criticano ardentemente dall’interno la vecchia politica degli Stati Uniti verso la guerra siriana, una politica che resta anche se il regime del Presidente Bashar al-Assad è stato più volte accusato di violare gli accordi del cessate il fuoco e le forze filo-russe hanno attaccato i ribelli addestrati dagli Stati Uniti”.
E ancora: qual era il motivo per cui Obama era così “contrario” ad invadere la Siria?
“I funzionari dell’amministrazione Obama hanno espresso la preoccupazione che attaccare il regime di Assad potrebbe portare ad un conflitto diretto con Russia e Iran“.
Oh, perciò la corsa agli armamenti
nucleari è ora ufficialmente ricominciata, poche settimane dopo che gli
Stati Uniti hanno attivato lo scudo antimissile balistico in Europa, per
mutare l’equilibrio della proliferazione nucleare post-guerra fredda.
Fatto. Nel frattempo, il tentativo di dipingere Obama come un liberale
pacifista continua:
“E’ imbarazzante per l’amministrazione avere tanti membri che rompono sulla Siria”, ha detto un ex-funzionario del dipartimento di Stato che ha lavorato sulla politica in Medio Oriente. Il dissenso di tali funzionari sulla politica in Siria persiste dallo scoppio della guerra civile nel 2011. Ma gran parte del dibattito era contenuto ai vertici dell’amministrazione Obama. La lettera è un’azione dal cuore della burocrazia, in gran parte apolitica, che irrompe nella Casa Bianca”.
Oh, se solo Obama fosse più disposto ad installare
ancor più regimi fantoccio pro-USA… come in Afghanistan, Libia, Egitto,
Tunisia, Iraq, Ucraina e così via… È chiaro che tutto ciò è andato così
bene, che di certo le cose sarebbero assai migliori in Medio Oriente.
Beh, forse no, ma almeno questo dannato gasdotto del Qatar finalmente
funzionerebbe.
Allora perché spunta questo ora:
“Il cablo interno può essere un tentativo di plasmare la politica estera della prossima amministrazione, dice chi è vicino al documento. Il presidente Barack Obama ha esitato ad adottare un’azione militare contro Assad, mentre la candidata democratica alla presidenza Hillary Clinton ha promesso maggiore aggressività verso il leader siriano. Il candidato repubblicano Donald Trump ha detto che avrebbe colpito duramente lo Stato islamico, ma ha anche detto che sarebbe disposto a collaborare con la Russia in Siria. Il cablo avverte che gli Stati Uniti perdono potenziali alleati nella maggioranza sunnita della Siria nella lotta contro il gruppo estremista sunnita dello Stato islamico, mentre il regime “continua a bombardarla e farla morire di fame”. Assad e la sua cerchia sono alawiti, una piccola setta sciita e minoranza in Siria. Nella guerra su più fronti della Siria, regime, Stato islamico e vari gruppi ribelli si combattono. C’è di meglio: “Non arginare gli abusi flagranti di Assad rafforzerà soltanto l’attrazione ideologica di gruppi come lo SIIL, anche quando subiscono sconfitte sul campo”, dice il cablo”.
Ma aspetta, come ha ammesso lo stesso Pentagono, lo SIIL fu
accuratamente allevato dal governo degli Stati Uniti proprio per
questo: rovesciare Assad. Non ci credete? Leggete la seguente riga di un
documento trapelato:
“...c’è la possibilità di creare un dichiarato o no principato salafita in Siria orientale (Hasaqa e Dayr al-Zur), e questo è esattamente ciò che le potenze che supportano l’opposizione vogliono, isolando il regime siriano considerato profondità strategica dell’espansione sciita (Iraq e Iran)“.
Non badateci. C’è altro:
“Il cablo afferma che Assad e Russia non hanno preso l’ultimo cessate il fuoco e i “negoziati indiretti” sul serio e suggerisce l’adozione di una postura militare più muscolare per garantire un governo di transizione a Damasco”. La forza filo-russa avanza su Raqqa da sud, facendo della marcia sulla roccaforte dello Stato islamico una corsa strategica e simbolica tra coalizioni rivali. Lo Stato islamico viene anche ricacciato dall’Iraq, dove le forze governative alleate degli USA hanno ripreso le principali città e avanzano su Falluja, la prima città che gli estremisti occuparono nel 2014”.
Beh, certo: con il sostegno
della Russia alla nazione sovrana, perché Assad dovrebbe piegarsi
all’implacabile pressione degli Stati Uniti. In realtà, sarebbe proprio
questo il punto: gli Stati Uniti sono umiliati da una piccola debole
nazione mediorientale che osa sfidarli da anni, solo perché ha
l’appoggio del Cremlino. Non dobbiamo spiegare la brutta visione di ciò.
Forse il vero motivo per cui il cablo è “emerso” ora è che con l’intervento russo lo SIIL sarà presto roba del passato:
“Sebbene lo Stato islamico perda sempre più terreno con le offensive appoggiate dagli Stati Uniti in Siria, Iraq e Libia, diplomatici occidentali temono che il gruppo sia così integrato profondamente nella popolazione che vi avrà grande influenza in futuro, divenendo clandestino mentre viene sconfitto il suo quasi-esercito”.
E, infine, un ultimo motivo
appare: gli Stati Uniti semplicemente assecondano le pretese saudite,
qualcosa che fanno chiaramente molto bene dagli attacchi dell’11
settembre, coprendone il coinvolgimento saudita:
“Il cablo fa eco anche alla crescente insofferenza degli alleati del Golfo degli Stati Uniti per il mancato intervento militare mirato sul governo di Damasco, costringendo Assad a dimettersi e a far posto a un governo di transizione. I colloqui di pace tra governo e opposizione della Siria sono crollati ad aprile sul destino di Assad, con il regime che insiste che debba rimanere al potere, mentre il cessate il fuoco negoziato continua a disintegrarsi. Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti spingono gli Stati Uniti a fornire più armi sofisticate ai terroristi. Ma Washington resiste”.
In altre parole, se gli Stati Uniti si piegano
ed attaccano, scatenando invasione e guerra contro Assad, ancora una
volta l’Arabia Saudita detterà la politica estera statunitense,
spingendo gli Stati Uniti in ciò che potrebbe essere lo stato di guerra
aperta contro la Russia. Possiamo solo sperare che il popolo
statunitense si svegli impedendo che tale parodia di candidata
presidenziale preferita dall’Arabia Saudita sia eletta presidente.
Zerohedge 17 giugno 2016
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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