"Bomba a... grappolo"... |
“Quello che si deve fare con le ipotesi è trarne le conseguenze per deduzione, confrontarle con i risultati degli esperimenti per induzione, e scartare l'ipotesi e provarne un'altra non appena la prima, come è presumibile, verrà rifiutata. Non possiamo sapere quanto ci vorrà prima che ci imbattiamo nell'ipotesi che resisterà a tutte le prove, ma speriamo che alla fine succeda...".
Charles Sanders Peirce
- non possiamo sapere
- quanto ci vorrà
- prima che
- ci imbattiamo nell'ipotesi
- che resisterà a tutte le prove
- ma speriamo che alla fine succeda…
Questo “mantra” è alla base della “tua” realtà manifesta “qua, così”, by dominante.
Perchè “tutto diviene incerto, se ancorato ad…”?
Perché “funziona in questo modo”? Perché… il “modo” fa la/da… “dima” e la dima è a capo della “forma”, così come la forma è a capo della realtà, che si manifesta conseguentemente.
Perché il reale che emerge e si fissa, discende dal reale potenziale, che contiene tutti i reali possibili e non immaginabili, da manifestarsi, ovverosia, da “scegliere per scioglimento dal potenziale”.
“Solve et coagula...”.
Perché, funziona così? Secondo quale "modalità"?
Secondo programmazione, di parte dominante (la parte che, per qualche motivo, incarna la “personalità preminente”).
Sì, ma… perché, funziona così? Perché, accade?
Perché, esiste la legge, strumento, memoria, frattale espansa (il sistema operativo).
E che cosa è, questa “presenza”?
Perché, allora, essendo neutra, ed essendo a capo della “forma” del reale manifesto (ampiamente, ingiusto “lato umano, centrale”), di fatto… neutra non è?
"Rosa dei venti"... |
Perché esiste la grande concentrazione di massa,
dominante, che utilizza la “neutralità di fondo”, della frattalità
espansa (della “caratteristica”)… al fine di ricavarne – in delegazione
frattale espansa (demandando, in leva) – la relativa proiezione, nell’ottica della realtà manifesta che, di conseguenza, prende ad assumerne “valore, sostanza, significato, strategia, certezza, immagine, etc.”.
Dal momento in cui, la dominante “intende non essere ricompresa, nella riproduzione reale del proprio interesse ‘qua così’”, allora, essa si riassume per mezzo delle qualità attribuite a Dio:
- compresenza non manifesta
- non località
- ubiquità
- governo in leva
- senza fili (wireless).
Tu, in questa maniera, sei come “tagliato/a fuori”. Da cosa?
Dal ricordare cosa “è già successo” e “cosa continua a succedere, dal 'momento' in cui... non fai nulla e non sei nulla… per cambiare sostanzialmente questa situazione (status quo)”.
Se la realtà manifesta è “esatta (perfetta)”, poiché è la copia (immagine frattale espansa) dell’intento (interesse) dominante, come mai – all’opposto – tutto “qua, così” ti sembra tanto… imperfetto?
Il “tutto diviene incerto, se ancorato ad ambiguità e incertezza…”, assume un’altra valenza, di conseguenza. Ossia, che:
- l’ancoraggio è relativo alla strategia dominante
che
- ti prevede “qua, così”.
- è solida apparenza
- non esiste, ma c’è
- c’è, ma non esiste.
Per cui, l’informazione – essendo memoria, frattale espansa (neutrale, come un “registro”) – non manca mai, in nessun piano dell’osservazione e dell’osservatore, però:
- è centrale che ti accorga
al fine di riuscire a
- decodificare (ricordare) “lato tuo, centrale”
- pena il “prendere lucciole per lanterne”.
Solo che per capire questa “perfezione”, devi ribaltare tutto di significato e portata frattale espansa.
Allora, ti accorgerai che è l’imperfezione a non esistere, visto che “qua, così” la dominante ha il pieno controllo sulla condizione/conduzione esistenziale della Massa, ivi raccolta, che di conseguenza procede lungo una direzione che intercorre dal momento/punto di “è già passato”, al momento punto (ponte) di “status quo (che contiene la 'quadratura del cerchio', relativamente ad ogni aspetto preimpostato dalla dominante, per sé e – dunque – anche per 'te'”.Ok?
Quadratura del cerchio... |
Non ti preoccupare se, ancora, 1) non comprendi, 2) non sei d’accordo, 3) la pensi diversamente, 4) non ricordi, ancora… poiché, SPS trova senza ombra di dubbio il modo per raggiungerti ugualmente e, così, ricollegarti a te, alla Massa, ed alla assoluta memoria originale “lato tuo/umano, centrale”.
La forma del mondo, oltre che ad essere “falso tonda (geoide)” è, anche, falso incerta.
La certezza di fondo è solamente mascherata, del/dal proprio opposto (maschera). Del resto, come potrebbe essere altrimenti, visto che la dominante ha inteso essere “compresente e non manifesta”?“Ad immagine e somiglianza”, no?
Questa coerenza è, invece, relativa alla caratteristica frattale espansa (il “Genio”):La risposta è quasi paradossale:
- il sistema operativo (per dirla alla maniera informatica, che così puoi meglio ricomprendere)
- è un programma, un software, una intelligenza artificiale, un… "creatore"
ma
- dietro, prima di esso, che cosa si estende/esiste?
- ciò che esiste dietro/prima del SO
- è la dominante
- che interviene dopo di esso
- non essendone il genitore costruttore/ideatore
ma, solamente
- l’agente usufruente.
Ebbene, quando Hawking afferma che “l’universo si è creato da sé, per mezzo della legge di gravità”, che cosa afferma, tra le righe, ma sostanzialmente?La stessa “mezza verità”, che hai appena letto anche in SPS (omettendo la fonte principale della creazione, ma solo limitandosi a lasciare semi aperta una/la porta, per mezzo dell’intuizione):
- "per mezzo della legge di gravità"
- che cosa significa?
Capisci? Hawking sta dando, sottilmente (inconsciamente), ragione a SPS, relativamente alla compresenza, non manifesta, della dominante:
- la dominante è “nell’universo creatosi da sé (per mezzo della gravità/frattalità espansa)
- la dominante è… “l’universo creatosi da sé”.
Il “mezzo” per la creazione “ad immagine e somiglianza”.
Ciò che impaurì Einstein. Ciò che Hawking si guarda bene dall’andare ad approfondire, per le medesime ragioni, di interferenza ambientale “qua, così”.
Ciò che, invece, SPS va dritto ad affrontare al cuore della questione:
che cosa c’è “prima” della frattalità espansa?C’è un esperimento. C’è, ancora, l’umanità…
E, probabilmente, c’è ancora “la stessa problematicità, che caratterizza anche il ‘qua così’”.
C’è ancora… loop.
Del resto, il sistema operativo frattale espanso è perfetto nel replicare qualsiasi “forma d’onda caratteriale”, che vi si rifletta dentro, in proiezione (avvolgimento del secondario, sul primario, in previsione del terziario o della “tua” realtà manifesta).Capisci perché è opportuno mantenere azionato il Filtro di Semplificazione?
Perché, aprendolo, ora, ti disperdi nell’infinito loop dominante.
Come ti accorgerai, la Terra è avvolta nel “buio” dello “spazio”, seppure esista il Sole... che risplende sempre a debita distanza.L’ambiente riporta una caratteristica di perfezione, che ti dice (ispira) sempre tutto, ma… te ne devi accorgere e poi decodificare “lato tuo, centrale (che non è… Ego)”.
La perfezione è lo stato normale del funzionamento di una “macchina”, così come è il sistema operativo frattale espanso.Il riporto dell’imperfezione è… perfezione (ossia, l’imperfezione avviene in maniera perfetta).
Nota bene:
tutto questo è relativo all'espansione della tua prospettiva, secondo l'introduzione di una nuova "dimensione".
Come te ne puoi accorgere?
Come la puoi "far tua (ricomprendere, ricordare)?
Per... analogia frattale espansa.
Attraverso la "lente a caratteristica frattale espansa"...
Per
ora, è logico “lato tuo, centrale”, mantenerti nel Filtro di
Semplificazione, vista la portata certa, del livello auto informativo
della memoria frattale espansa, che ti garantisce la piena informazione, seppure l’interferenza ambientale, dominante, riesca ad ostruire la "tua" capacità di rielaborazione del ricordo.
“Speriamo che alla fine succeda…”.
Charles Sanders PeirceSe ti limiti a “sperare”, non vai ad incidere sullo/nello status quo, ma – solamente – ti adatti, consegui, nel "prendere/perdere... tempo" e dimentichi sempre (resettandoti nella ciclicità ambientale).
No. Occorre che ti “imponga”. Senza violenza. Senza sforzo alcuno. Senza combattere (nemmeno se ti dicono che sei “un/a guerriero/a di luce”).
Semplicemente, essendo te “lato tuo, centrale”.Qualcosa che non sai più, nemmeno, cosa voglia dire.
Forse, lo puoi ancora “assaporare”, però, cosa significhi. Poiché la memoria è un fatto multiplo e non solo convenzionale…Percepisci il tuo potenziale, quando – ad esempio – “stai bene (conferisci tu, un senso tuo, a questa prospettiva interiore. Va bene, in ogni caso)”.
In “quei momenti”, ti senti (da) Dio.Amplificati “lato tuo, centrale”, espandendoti attraverso questo “punto... a grande concentrazione di massa”.
No?Ecco…
Percepirai come dei “brividi”. Forse, dietro/dentro di te… lungo la spina dorsale (ma non solo).
Fissa in te e… ricorda.
Riesci dal “qua, così”.
“Nel mondo ma non del mondo…”.Altrimenti, ora che ti sei fatto/a una idea più precisa, dell’alternativa sostanziale, rimarrai per sempre in una forma di realtà manifesta, basata illusoriamente solo sulla solida imperfezione (incertezza paradossale, visto che a fronte di una palese ingiustizia globale, derivante dall’applicazione esatta dell’incertezza, poi, trasversalmente, assisti alle missioni spaziali… caratterizzate da una perfezione assoluta, meccanizzata nella tecnologia, occorrente al fine di governare le missioni, con precisione “d’altri mondi”).
Incertezza, crea incertezza (ma... quando l’incertezza è una strategia perfetta, allora, che cosa ti viene a mancare sistematicamente? La tua sfera interiore, intatta/originale).
Certezza, oppure... incertezza? |
Incertezza di Misura: concetti di base.
Il concetto di “misura”.
- nella sua accezione più comune si è sempre inteso come misura di una grandezza il suo rapporto ad un’altra, con essa omologa, alla quale si attribuisce il carattere di unità di misura.
- la misura è un prodotto...
Il grado di conoscenza è incompleto.
- misurare significa acquisire informazioni.
- misurare è conoscere.
Conoscenza Sperimentale.Teoria degli Errori.
- la scienza delle misure non è una scienza Esatta.
- una grandezza fisica può essere determinata soltanto ad un livello finito di “incertezza”.
- problema della “qualità” della misura, ovvero definirne l’attendibilità.
- due differenti approcci:
- errori di misura
- incertezze di misura
- due differenti approcci:
- esiste la speranza di ancorare la conoscenza sperimentale ai valori veri di una misura…e = M - V
- M = valore misurato
- V = valore vero, oppure convenzionalmente vero...
Esiste comunque un grado di indeterminazione da associare alla misura. Si riconosce di una imperfezione intrinseca alla conoscenza ottenibile mediante misure.Teoria dell’Incertezza.
L’incertezza è un parametro associato al risultato della misura che caratterizza la dispersione dei valori che possono essere ragionevolmente attribuiti al misurando.
Rappresenta la stima eseguita secondo procedimenti convenzionali del nostro livello di non conoscenza del misurando.
- l’incertezza è componente essenziale delle informazioni di misura
- l’incertezza di misura prodotta da uno strumento appartiene all’insieme di specifiche importanti che il costruttore deve precisare e garantire
- l’incertezza può essere assunta a rappresentare la qualità totale di una misura solo se la si confronta con le prescrizioni connesse alla sua utilizzazione.
Norma Uni Cei Env 13005.
Fornisce la procedura di calcolo per la valutazione dell’incertezza.
Rappresenta una condizione necessaria ma non sufficiente per poter affrontare correttamente la stima dell’incertezza di misura…
Stima dell’Incertezza Cat. A
La stima del valore sperato è la media aritmetica delle osservazioni…
LinkTra l'altro:
la stima del valore sperato è la media aritmetica delle osservazioni…È come se vivessi dentro ad una nuvola.
Domani, la seconda parte… che proseguirà l’elenco delle “incertezze”, che governano la “tua vita, ‘qua così’”.
Se non introduci la “persona della dominante”… continuerai a dipendere da un “vuoto”, che ti auto manterrà, non paradossalmente ma esattamente/certamente, all’interno di un contorno reale, dettato incomprensibilmente da “persone non fisiche”, alle quali non puoi totalmente credere (visti i tempi “moderni”, che ti caratterizzano), riducendoti di conseguenza a “rimirare Dio (in ogni ‘sua’ forma globale, emersa causalmente, nella maniera frattale espansa).E… “Dio” è solo un luogo comune.
Un simbolo da ritradurre “lato tuo, centrale”. Un “gancio” che ti permette di… riuscire, da un labirinto di specchi, dalla forma artistica più… incantevole.
Viceversa, se l’immagine divina, la usi come simulacro d'accettazione per la "tua" condizione pietosa, nella quale “sei”, allora… è vero e certo, tutto quello che vivi, sopravvivendo “qua, così”, con la testa costantemente cacciata sotto alla “sabbia”, sperando nella misericordia di qualcosa che non la incarna affatto, ma che si limita a sbandierarla ai quattro venti, come il politico caratterizza la propria campagna elettorale, basata su… “che cosa”?
Incertezze, vestite da “certezze”.
Certezze basate sul proprio tornaconto, alias, sull’incertezza relativa al proprio futuro, che dipende dal “tuo” voto, al quale tu non credi nemmeno, più.Questa “tormenta perfetta”, è… certa.
La sua ragione fondamentale, dominante, è… sicura, di poter generare dipendenza, al di sotto. E, sotto alla dominante, vivi solo d’incertezza, laddove l’unica certezza è rappresentata dal fatto che “è tutto ingiusto, certamente”.Non riesci più a sbrogliare la “matassa”…
Accorgiti che la puoi osservare d’assieme “lato tuo, centrale”. Così che il discioglierla, corrisponda semplicemente all’intenderlo e non al “
Ok? Trattasi dell'aggiunta di una "nuova" dimensione, alla tua prospettiva (qualcosa di molto vicino alla "rappresentazione fisica del... ricordo/memoria...).
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro 2016/Prospettivavita@gmail.com
Bollettino SPS numero 1832
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