James
Fenimore Cooper (Burlington, New Jersey, 1789 – Cooperstown, New York,
1851) è scrittore statunitense. Le impressioni infantili del paesaggio
di frontiera, dove crebbe, e la giovanile esperienza del mare,
intrapresa dopo l’espulsione da Yale, modellarono la sua immaginazione
di romanziere, creatore di nuovi miti per un mondo nuovo. Saggista e
romanziere, è alla narrativa che Cooper deve la sua fama. Ancor più del
ciclo dei romanzi di mare, ammirati da Melville e da Conrad e la
trilogia di romanzi storici, sopravvive oggi la serie di avventure
dedicate alle varie fasi dell’esistenza di un pioniere, la guida Natty
Bumppo: in questo ciclo, tra cui spicca il celeberrimo “L’ultimo dei
Mohicani”(The last of Mohicans, 1826), l’autore creò l’archetipo
dell’eroe statunitense che per istinto evade dalle costrizioni della
vita civile per cercare un rapporto con la natura, affine, nella sua
ricerca di autenticità, a quello dei nativi americani, fratelli o
avversari. La potenza e la qualità esemplare del mito narrativo creato
da Cooper esercitarono un notevole influsso sul corso della letteratura
posteriore.
Fenimore scrisse anche un racconto lungo intitolato “The Lake gun”. L’ambientazione è quella di molte altre storie: la frontiera dove i Bianchi ed i Nativi si incontrano e si scontrano. E’ una terra ancora selvaggia, avvolta nelle brume che esalano dal Lago Seneca (New York). Il narratore apprende, in analessi, da un nativo appartenente alla tribù Seneca la ragione dei misteriosi boati che si odono nella regione: è la voce profonda di Manitou che esprime in tal modo la sua riprovazione per le decisioni assunte da un demagogo. Costui, infatti, in passato aveve convinto la sua gente a tradire le proprie tradizioni, ad abbandonare le consuetudini che le consentivano di vivere in armonia con il creato. Fenimore fornisce così, intrecciando leggende a testimonianze, la spiegazione leggendaria dei sordi brontolii che si sentono ancora oggi presso il Lago Seneca ed in altre zone del pianeta.
Dunque il fenomeno dei misteriosi fragori che squassano l’etere non è recente, sebbene forse i cosiddetti “brontidi” (o B.O.N.I., boati di origine non identificata; in inglese mistpouffers, dissipatori di nebbia) non siano del tutto assimilabili alle deflagrazioni che in questi ultimi anni sorprendono e spaventano la popolazione. Tali scoppi sono descritti di frequenza più alta e sovente sono associati ad operazioni militari (caccia che rilasciano scie circolari o sinuose) ed all’uso di armi esotiche, laddove i rimbombi classici sono in genere di tonalità più grave e percepiti lungo le coste. La situazione dunque si è complicata con l’introduzione di scenari su cui fluttuano le sinistre ombre del governo invisibile.
Sulla vera genesi di questi suoni le ipotesi pullulano: la più credibile evoca cambiamenti geomagnetici legati all’attività solare, ma la risposta definitiva pare ancora lontana e forse la natura c’entra poco…
Fonti:
A. Lissoni, Boati di origine non identificata
Enciclopedia della Letteratura, Milano, 1999, s.v. Cooper
Fenimore scrisse anche un racconto lungo intitolato “The Lake gun”. L’ambientazione è quella di molte altre storie: la frontiera dove i Bianchi ed i Nativi si incontrano e si scontrano. E’ una terra ancora selvaggia, avvolta nelle brume che esalano dal Lago Seneca (New York). Il narratore apprende, in analessi, da un nativo appartenente alla tribù Seneca la ragione dei misteriosi boati che si odono nella regione: è la voce profonda di Manitou che esprime in tal modo la sua riprovazione per le decisioni assunte da un demagogo. Costui, infatti, in passato aveve convinto la sua gente a tradire le proprie tradizioni, ad abbandonare le consuetudini che le consentivano di vivere in armonia con il creato. Fenimore fornisce così, intrecciando leggende a testimonianze, la spiegazione leggendaria dei sordi brontolii che si sentono ancora oggi presso il Lago Seneca ed in altre zone del pianeta.
Dunque il fenomeno dei misteriosi fragori che squassano l’etere non è recente, sebbene forse i cosiddetti “brontidi” (o B.O.N.I., boati di origine non identificata; in inglese mistpouffers, dissipatori di nebbia) non siano del tutto assimilabili alle deflagrazioni che in questi ultimi anni sorprendono e spaventano la popolazione. Tali scoppi sono descritti di frequenza più alta e sovente sono associati ad operazioni militari (caccia che rilasciano scie circolari o sinuose) ed all’uso di armi esotiche, laddove i rimbombi classici sono in genere di tonalità più grave e percepiti lungo le coste. La situazione dunque si è complicata con l’introduzione di scenari su cui fluttuano le sinistre ombre del governo invisibile.
Sulla vera genesi di questi suoni le ipotesi pullulano: la più credibile evoca cambiamenti geomagnetici legati all’attività solare, ma la risposta definitiva pare ancora lontana e forse la natura c’entra poco…
Fonti:
A. Lissoni, Boati di origine non identificata
Enciclopedia della Letteratura, Milano, 1999, s.v. Cooper
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