In questi anni abbiamo elaborato diversi criteri utili per valutare l'altitudine di volo di un aereo che, solo apparentemente,
produce scie di condensazione. Ormai non pensiamo sia il caso di
approfondire la questione dei parametri fisici necessari alla formazione
di contrails che durino da qualche secondo ad un minuto e non lascino traccia, per cui si rimanda ai precedenti articoli
che spiegano le diverse metodologie per stimare la quota. In questa
occasione indichiamo un ulteriore metodo che non potrà essere screditato
o sminuito nella sua effettiva validità, in quanto ci è stato fornito,
in modo del tutto inconsapevole, da un noto negazionista del fenomeno
"chemtrails". Ci riferiamo al Dottor Massimo Del Guasta (Istituto Fisica
applicata C.N.R.), esperto in ottica, elaborazione immagini digitali,
fisica dell'atmosfera, elettronica, remote sensing etc. E' una figura
che non può certo essere smentita ed il cui semplice metodo euclideo,
messo a punto per fornire la quota di quelle che egli definisce "scie
comiche", è incontestabile, non solo perché si basa su elementari leggi
ottiche, ma pure per il semplice fatto che non è stato elaborato da chi
scrive.
Quindi ora come si arrabatteranno gli "esperti" del C.I.C.A.P.?
Leggiamo, infatti, che cosa scrive il piccolo chimico, Simone Angioni, nello zibaldone negazionista intitolato "COMPLOTTI, BUFALE E LEGGENDE METROPOLITANE":
"Un'argomentazione spesso usata dai complottisti, in quanto aggira i
problemi della determinazione delle condizioni atmosferiche, poggia
sulla misurazione dell'altezza dei velivoli. Se l'aereo vola i 3000
metri non può lasciare scie di condensa formate da aghi di ghiaccio,
perché alle nostre latitudini è estremamente raro, se non impossibile,
che ci siano le condizioni necessarie alla loro formazione (le
temperature sono troppo alte anche in inverno); perciò, se si riuscisse a
dimostrare che i velivoli che rilasciano le scie volano a quote molto
basse, si potrebbe dedurre che si tratta di aerei che rilasciano scie
chimiche. Ovviamente già in linea di principio sarebbe possibile
obiettare che la scia osservata potrebbe essere dovuta alla
condensazione di piccole gocce d'acqua, cosa che può avvenire in varie
condizioni e a varie altitudini. Ma se si prova ad approfondire
l'argomento dell'altezza dei velivoli ci si accorge che i sostenitori
del complotto hanno elaborato metodi a dir poco astrusi per determinare
tale altezza".
Sorvoliamo sulla sgangherata sintassi adoperata dal Nostro,
concentriamoci sul tallone d'Achille degli occultatori: le quote di volo
e quindi rincariamo la dose...
Leggiamo qui che cosa osserva il fisico fiorentino Massimo Del Guasta
e traduciamo il tutto in breve, riadattandolo alla situazione attuale,
situazione in cui è frequente osservare velivoli civili mentre
rilasciano scie chimiche a bassa quota. Essi sono più piccoli del
militare KC-135 e sono gli A-319 [1]. Dimostriamo che essi volano
effettivamente ad altitudini di molto inferiori a quelle dichiarate e
per dimostrare il tutto, useremo il metodo riportato dal Dottor Guasta.
- Un A-319 ha un'apertura alare di circa 30 metri.
- Il vostro dito mignolo è largo circa 1,5 cm, mentre la distanza tra
mignolo a braccio teso e l'occhio è a un dipresso di 70 cm.
Con questo sistema siete in gradi di stimare da soli la distanza di uno di questi velivoli:
Stendete il braccio e confrontate la larghezza dell'aereo con la punta del dito.
Se l'aereo vola a 2000 metri di distanza o meno, risulterà largo quanto
il mignolo o poco meno; a distanze maggiori sarà più piccolo. La prova
sul campo vi dimostrerà che le quote di volo indicate da Flightradar 24
sono sovrastimate in modo deliberato e fraudolento. A questa altitudine
ovviamente qualsiasi scia vedrete non sarà da ascriversi al fenomeno
della condensazione.
Metodo euclideo messo a punto dal fisico Massimo Del Guasta (Istituto di
Fisica applicata C.N.R., Bologna), noto negazionista della Goingegneria
clandestina.
E' proprio il caso di dire che un buon metodo non guasta mai...
[1] Il Boeing KC-135 Stratotanker è un'aerocisterna quadrigetto prodotta
dall'azienda statunitense Boeing e derivato dal 707, nella seconda
parte del XX secolo ed attualmente ancora in servizio in alcune
aeronautiche militari mondiali. Questo velivolo è stato impiegato,
insieme con i KC-10, per le operazioni di guerra climatica sin dal 1995
ed in Italia è stato osservato sino al 2006, approssimativamente. Il
Boeing KC-135 Stratotanker ha un'apertura alare di 39,88 metri ed una
lunghezza di 41,53 metri.
L’Airbus A319 è progettato per il volo commerciale ed è, sintetizzando,
una versione più corta dell’A320. Esso possiede circa la stessa capacità
di carburante del “fratello” A320-200, ma può portare un numero di
passeggeri leggermente inferiore (circa 124 divisi in due classi).
Insieme all’A320 è l’aereo più popolare dell'“A320 family”. Nel 2003 la
compagnia EasyJet ha acquistano diversi A319 portando il numero di passeggeri addirittura a 156. L’Airbus A319 ha apertura alare di 34,10
metri ed una lunghezza di 33,84 metri.
fonte: http://www.tankerenemy.com/2013/12/stima-della-quota-con-metodo-euclideo.html
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