Storicamente i primi attacchi alla scienza musicale — in cui erano compresi lo studio delle armoniche e delle proporzioni insegnate da giganti del pensiero come Pitagora e Platone — furono perpetrati dalla Chiesa Cattolica Romana. Nonostante la messa al bando dello studio delle armoniche e delle proporzioni Papa Gregorio IX decise di bandire nella cosiddetta musica sacra il tritono — intervallo di quarta aumentata presente nel modo Lidio — definendolo come "Intervallo del Diavolo" o Diabolus in Musica. Purtroppo anche durante l'Illuminismo si continuò a boicottare la musica universalis.
Il nuovo "La"
La "Rivoluzione Omega" dei 432Hz
Anche se nell'immaginario collettivo matematica e fisica rimangono un grosso e noioso problema da risolvere entro giugno, a causa il più delle volte della rigidità e della poca passione con cui vengono insegnate, in effetti i loro numeri e le loro regole sono alla base delle dinamiche del mondo in cui viviamo e, volenti o nolenti, prima o dopo finiamo col ritrovarle lungo il nostro cammino. A me che sono state propinate sempre come un dovere e un voto necessariamente alto da portare a casa, il giorno che ho scoperto la musica si sono invece rivelate fascinose, ridefinendo il mio interesse e la mia curiosità in merito. La musica, la matematica "emotiva" e la fisica "in movimento", mi ha rapito con le sue leggi e con i suoi numeri e, tuttora, mi sento un ostaggio felice e un amante corrisposto.
Anche se mi ha sorpreso non poco, a pensarci bene non c'è molto da stupirsi in quello che ho appreso e che sto per scrivere. Quanto segue, se fosse vero, non farebbe che confermare l'inesauribile mistero che si nasconde tra i numeri che governano lo spazio e il tempo che ci fanno da scenario e per le cui regole non si finisce mai di provare meraviglia.
Probabilmente quasi tutti conoscono la nota su cui tutta la musica moderna viene sincronizzata. Alzi la mano chi non ha mai sentito dire a un musicista: «Dammi un La». Come è molto probabile che sia di conoscenza comune anche la frequenza di questa nota, cioè 440Hz. Questa è la frequenza di riferimento che permette a tutti gli strumenti in circolazione di essere accordati allo stesso modo. Purtroppo, però, in molti sono ad ignorarne le origini, e cioè che tale frequenza non è altro che una convenzione piuttosto recente, cioè si è scelto arbitrariamente che il La a 440Hz sarebbe stata la frequenza di riferimento mondiale. È successo a Londra, nel 1953 (dopo il tentativo del ministro della propaganda nazista Joseph Goebbels, nel 1939, di ottenere lo stesso risultato).
In effetti il problema era noto e discusso già da anni. Anche Verdi si era battuto perché la frequenza del corista (diapason) fosse uguale per tutti, vista la sua larga oscillazione da 435Hz fino addirittura a 450Hz, provocando tra le orchestre dell'epoca una differenza a volte pari a un semitono. Ecco quanto aveva scritto in una lettera, nel 1884, indirizzata alla commissione musicale del governo italiano:
«Fin da quando venne adottato in Francia il diapason normale (che allora si attestava a 435Hz, nda), io consigliai venisse seguito l'esempio anche da noi; e domandai formalmente alle orchestre di diverse città d'Italia, fra le altre quella della Scala, di abbassare il corista uniformandosi al normale francese. Se la commissione musicale istituita dal nostro Governo crede, per esigenze matematiche, di ridurre le 435 vibrazioni del corista francese in 432, la differenza è così piccola, quasi impercettibile all'orecchio, ch'io aderisco di buon grado. Sarebbe grave, gravissimo errore, adottare come viene da Roma proposto un diapason di 450 vibrazioni. Io pure sono d'opinione con lei che l'abbassamento del corista non toglie nulla alla sonorità ed al brio dell'esecuzione; ma dà al contrario qualche cosa di più nobile, di più pieno e maestoso che non potrebbero dare gli strilli di un corista troppo acuto. Per parte mia vorrei che un solo corista venisse adottato in tutto il mondo musicale. La lingua musicale è universale: perché dunque la nota che ha nome La a Parigi o a Milano dovrebbe diventare un Si bemolle a Roma?».
Nella lettera Verdi, che non ebbe successo nel suo tentativo, parlava di una riduzione che anche lui avrebbe visto di buon grado e cioè dal corista "normale" di 435Hz ad un corista di 432Hz, scrivendo al riguardo una frase di notevole importanza: "per esigenze matematiche".
Che cosa intendeva dire? Per capirlo bene e con più chiarezza è necessario introdurre un'altra frequenza: quella di 8Hz.
Sulle oscillazioni di 8 cicli al secondo, in realtà, si potrebbero scrivere moltissime cose inerenti e di sicuro interessanti, ma per quello a cui si deve arrivare è sufficiente porre l'attenzione su tre realtà delle molte prese in considerazione dal materiale vario che ho consultato:
1) Solitamente le onde di consapevolezza "ordinarie" del cervello umano variano da 14Hz a 40Hz. In questo range operano solamente alcuni dendriti (le fibre minori del neurone che trasportano il segnale nervoso) delle cellule del cervello e utilizzano prevalentemente l'emisfero sinistro (quello più razionale) come centro di attività. Se i nostri due emisferi cerebrali si sincronizzassero alla frequenza di 8Hz lavorerebbero in modo uguale e con il flusso massimo di informazioni.
2) 8Hz è la frequenza di replicazione della doppia elica del DNA.
3) 8Hz è il "battito" fondamentale del pianeta, noto come "risonanza fondamentale di cavità Schumann", risonanze elettromagnetiche globali, cioè, eccitate dalle scariche elettriche dei fulmini nella cavità formata dalla superficie terrestre e dalla ionosfera.
In termini musicali, la frequenza di 8Hz corrisponde a una nota di Do. Salendo di cinque ottave, cioé percorrendo cinque volte le sette note della scala, si arriva ad un Do di 256Hz, scala in cui il La ha una frequenza di 432Hz e non di 440Hz (scala in cui invece il Do è di 261,656Hz). Se si suona il Do a 256Hz, per il principio delle armoniche secondo cui a un suono prodotto si aggiungono multipli e sottomultipli di quella frequenza, anche i Do delle altre ottave cominceranno a vibrare per "simpatia", facendo risuonare naturalmente la frequenza di 8Hz. Ecco perché il corista a 432 oscillazioni al secondo è definito "diapason scientifico" (oltre ad altri e numerosi motivi matematici), diapason che fu approvato all'unanimità al congresso dei musicisti italiani del 1881 e proposto dai fisici Sauveur, Meerens, Savart, e dagli scienziati italiani Montanelli e Grassi Landi. Al contrario, la frequenza scelta a Londra nel 1953 come frequenza di riferimento mondiale e su cui oggi tutta la musica viene sincronizzata, viene definita "disarmonica" perché non ha nessuna valenza scientifica con le leggi fisiche che regolano l'universo.
Una cosa da prendere attentamente in considerazione è che nell'universo tutto è energia in vibrazione. Ogni particella subatomica, atomo, struttura molecolare, cellula e organo del corpo, tutto vibra ad una determinata frequenza. Questa meravigliosa armonia rappresenta la propria e personale firma vibrazionale.
Molti medici e studiosi asseriscono che il motivo per cui una parte del corpo si ammala è perché la relativa frequenza si è alterata e, conseguentemente, il corpo vibra in modo disarmonico. L'essere in salute, secondo questi scienziati, è un vibrare all'unisono in modo armonico. Se si conosce la corretta frequenza di risonanza di un organo sano e la si proietta sulla parte malata, l'organo può tornare alla sua frequenza normale e quindi guarire. Se, al contrario, si proietta una frequenza disarmonica su un corpo sano, questo si ammala.
Dunque, secondo i dati fin qui raccolti, suonare e ascoltare musica sincronizzati a 432Hz farebbe risuonare il nostro corpo e la natura che lo circonda in modo naturale, donando un senso di pace e benessere, indipendentemente dalla durezza della musica che si è scelto di suonare o ascoltare. Inoltre, considerando che la musica è "informazione", vista la quantità di dati che crea un suono emesso, i dati che raggiungono il nostro campo di risonanza non si perderebbero tra le molecole di gas presenti nell'aria che trasportano il suono (perché incompatibili con la loro struttura molecolare), cosa che accadrebbe suonando a 440Hz, ma raggiungerebbero il nostro campo di risonanza trasportando con sé tutte le informazioni.
Se ascoltare musica, quindi, sincronizzati sulla frequenza del "diapason scientifico" donerebbe beneficio all'intero pianeta e a chi lo abita, ascoltare musica sincronizzati su un "diapason disarmonico" provocherebbe dei danni, causando stress, comportamenti negativi e instabilità emotiva.
Visti gli effetti collaterali agghiaccianti di questa teoria (pensate a tutta la musica che ascoltiamo ogni giorno!), credo che all'ipotesi vada concesso più che un semplice beneficio del dubbio, anche perché, se fosse tutto vero, molto dovrebbe essere ripreso in considerazione, perfino la musicoterapia, il cui scopo è proprio quello di dare beneficio.
Anche dal passato emergono interessanti notizie che rafforzerebbero questa ipotesi: da alcuni studi, infatti, è emerso che gli strumenti musicali arcaici usati dagli Egiziani, così come pure nell'antica Grecia, erano in gran parte sincronizzati a 432Hz. Pare che perfino l'originale violino Stradivari sia stato costruito per suonare a 432Hz.
La "Rivoluzione Omega", chiamata così dal padre di queste teorie, Ananda M. Bosman (dal cui libro "432Hz, Rivoluzione Omega", ho estratto molto materiale per questo articolo, assieme a quello estratto dagli studi, reperibili on line, del musicista e scienziato Andrea Doria. Ad ogni modo in rete si può trovare tantissimo materiale al riguardo), è il tentativo di moltissimi studiosi e musicisti (spesso entrambe le cose) di riportare il corista a 432Hz e ad una accordatura standard naturale.
Ad onor di cronaca, va scritto che sono molti i promotori della "Rivoluzione Omega" ad essere convinti che ogni interferenza in merito, passata e presente, sia una cospirazione da parte di un certo potere mirata a portare la frequenza di riferimento lontano dai 432Hz, così da creare persone emotivamente instabili e quindi più facilmente controllabili. Personalmente, lasciando per il momento da parte la questione del complotto (verso la quale nutro sentimenti contrastanti), guardo all'intera faccenda con profonda umiltà e molta curiosità, oltre ad uno smisurato rispetto per tutti gli studi al riguardo fatti e in corso da parte di scienziati e musicisti.
Sto provando a suonare e a comporre accordato in 432Hz e devo dire che la differenza si percepisce: dopo la prima impressione quasi di ebbrezza, si avverte un suono più caldo e piacevole, anche se non posso affermare con certezza che sia scientificamente utile al mio organismo e alla natura. Credo che in casi come questi, valutati i dati scientifici esibiti per dare credito alla teoria, sia infine una questione di fede. Io mi sto ponendo il problema, spero che questo articolo aiuti a far riflettere anche altri.
Anche se nell'immaginario collettivo matematica e fisica rimangono un grosso e noioso problema da risolvere entro giugno, a causa il più delle volte della rigidità e della poca passione con cui vengono insegnate, in effetti i loro numeri e le loro regole sono alla base delle dinamiche del mondo in cui viviamo e, volenti o nolenti, prima o dopo finiamo col ritrovarle lungo il nostro cammino. A me che sono state propinate sempre come un dovere e un voto necessariamente alto da portare a casa, il giorno che ho scoperto la musica si sono invece rivelate fascinose, ridefinendo il mio interesse e la mia curiosità in merito. La musica, la matematica "emotiva" e la fisica "in movimento", mi ha rapito con le sue leggi e con i suoi numeri e, tuttora, mi sento un ostaggio felice e un amante corrisposto.
Anche se mi ha sorpreso non poco, a pensarci bene non c'è molto da stupirsi in quello che ho appreso e che sto per scrivere. Quanto segue, se fosse vero, non farebbe che confermare l'inesauribile mistero che si nasconde tra i numeri che governano lo spazio e il tempo che ci fanno da scenario e per le cui regole non si finisce mai di provare meraviglia.
Probabilmente quasi tutti conoscono la nota su cui tutta la musica moderna viene sincronizzata. Alzi la mano chi non ha mai sentito dire a un musicista: «Dammi un La». Come è molto probabile che sia di conoscenza comune anche la frequenza di questa nota, cioè 440Hz. Questa è la frequenza di riferimento che permette a tutti gli strumenti in circolazione di essere accordati allo stesso modo. Purtroppo, però, in molti sono ad ignorarne le origini, e cioè che tale frequenza non è altro che una convenzione piuttosto recente, cioè si è scelto arbitrariamente che il La a 440Hz sarebbe stata la frequenza di riferimento mondiale. È successo a Londra, nel 1953 (dopo il tentativo del ministro della propaganda nazista Joseph Goebbels, nel 1939, di ottenere lo stesso risultato).
In effetti il problema era noto e discusso già da anni. Anche Verdi si era battuto perché la frequenza del corista (diapason) fosse uguale per tutti, vista la sua larga oscillazione da 435Hz fino addirittura a 450Hz, provocando tra le orchestre dell'epoca una differenza a volte pari a un semitono. Ecco quanto aveva scritto in una lettera, nel 1884, indirizzata alla commissione musicale del governo italiano:
«Fin da quando venne adottato in Francia il diapason normale (che allora si attestava a 435Hz, nda), io consigliai venisse seguito l'esempio anche da noi; e domandai formalmente alle orchestre di diverse città d'Italia, fra le altre quella della Scala, di abbassare il corista uniformandosi al normale francese. Se la commissione musicale istituita dal nostro Governo crede, per esigenze matematiche, di ridurre le 435 vibrazioni del corista francese in 432, la differenza è così piccola, quasi impercettibile all'orecchio, ch'io aderisco di buon grado. Sarebbe grave, gravissimo errore, adottare come viene da Roma proposto un diapason di 450 vibrazioni. Io pure sono d'opinione con lei che l'abbassamento del corista non toglie nulla alla sonorità ed al brio dell'esecuzione; ma dà al contrario qualche cosa di più nobile, di più pieno e maestoso che non potrebbero dare gli strilli di un corista troppo acuto. Per parte mia vorrei che un solo corista venisse adottato in tutto il mondo musicale. La lingua musicale è universale: perché dunque la nota che ha nome La a Parigi o a Milano dovrebbe diventare un Si bemolle a Roma?».
Nella lettera Verdi, che non ebbe successo nel suo tentativo, parlava di una riduzione che anche lui avrebbe visto di buon grado e cioè dal corista "normale" di 435Hz ad un corista di 432Hz, scrivendo al riguardo una frase di notevole importanza: "per esigenze matematiche".
Che cosa intendeva dire? Per capirlo bene e con più chiarezza è necessario introdurre un'altra frequenza: quella di 8Hz.
Sulle oscillazioni di 8 cicli al secondo, in realtà, si potrebbero scrivere moltissime cose inerenti e di sicuro interessanti, ma per quello a cui si deve arrivare è sufficiente porre l'attenzione su tre realtà delle molte prese in considerazione dal materiale vario che ho consultato:
1) Solitamente le onde di consapevolezza "ordinarie" del cervello umano variano da 14Hz a 40Hz. In questo range operano solamente alcuni dendriti (le fibre minori del neurone che trasportano il segnale nervoso) delle cellule del cervello e utilizzano prevalentemente l'emisfero sinistro (quello più razionale) come centro di attività. Se i nostri due emisferi cerebrali si sincronizzassero alla frequenza di 8Hz lavorerebbero in modo uguale e con il flusso massimo di informazioni.
2) 8Hz è la frequenza di replicazione della doppia elica del DNA.
3) 8Hz è il "battito" fondamentale del pianeta, noto come "risonanza fondamentale di cavità Schumann", risonanze elettromagnetiche globali, cioè, eccitate dalle scariche elettriche dei fulmini nella cavità formata dalla superficie terrestre e dalla ionosfera.
In termini musicali, la frequenza di 8Hz corrisponde a una nota di Do. Salendo di cinque ottave, cioé percorrendo cinque volte le sette note della scala, si arriva ad un Do di 256Hz, scala in cui il La ha una frequenza di 432Hz e non di 440Hz (scala in cui invece il Do è di 261,656Hz). Se si suona il Do a 256Hz, per il principio delle armoniche secondo cui a un suono prodotto si aggiungono multipli e sottomultipli di quella frequenza, anche i Do delle altre ottave cominceranno a vibrare per "simpatia", facendo risuonare naturalmente la frequenza di 8Hz. Ecco perché il corista a 432 oscillazioni al secondo è definito "diapason scientifico" (oltre ad altri e numerosi motivi matematici), diapason che fu approvato all'unanimità al congresso dei musicisti italiani del 1881 e proposto dai fisici Sauveur, Meerens, Savart, e dagli scienziati italiani Montanelli e Grassi Landi. Al contrario, la frequenza scelta a Londra nel 1953 come frequenza di riferimento mondiale e su cui oggi tutta la musica viene sincronizzata, viene definita "disarmonica" perché non ha nessuna valenza scientifica con le leggi fisiche che regolano l'universo.
Una cosa da prendere attentamente in considerazione è che nell'universo tutto è energia in vibrazione. Ogni particella subatomica, atomo, struttura molecolare, cellula e organo del corpo, tutto vibra ad una determinata frequenza. Questa meravigliosa armonia rappresenta la propria e personale firma vibrazionale.
Molti medici e studiosi asseriscono che il motivo per cui una parte del corpo si ammala è perché la relativa frequenza si è alterata e, conseguentemente, il corpo vibra in modo disarmonico. L'essere in salute, secondo questi scienziati, è un vibrare all'unisono in modo armonico. Se si conosce la corretta frequenza di risonanza di un organo sano e la si proietta sulla parte malata, l'organo può tornare alla sua frequenza normale e quindi guarire. Se, al contrario, si proietta una frequenza disarmonica su un corpo sano, questo si ammala.
Dunque, secondo i dati fin qui raccolti, suonare e ascoltare musica sincronizzati a 432Hz farebbe risuonare il nostro corpo e la natura che lo circonda in modo naturale, donando un senso di pace e benessere, indipendentemente dalla durezza della musica che si è scelto di suonare o ascoltare. Inoltre, considerando che la musica è "informazione", vista la quantità di dati che crea un suono emesso, i dati che raggiungono il nostro campo di risonanza non si perderebbero tra le molecole di gas presenti nell'aria che trasportano il suono (perché incompatibili con la loro struttura molecolare), cosa che accadrebbe suonando a 440Hz, ma raggiungerebbero il nostro campo di risonanza trasportando con sé tutte le informazioni.
Se ascoltare musica, quindi, sincronizzati sulla frequenza del "diapason scientifico" donerebbe beneficio all'intero pianeta e a chi lo abita, ascoltare musica sincronizzati su un "diapason disarmonico" provocherebbe dei danni, causando stress, comportamenti negativi e instabilità emotiva.
Visti gli effetti collaterali agghiaccianti di questa teoria (pensate a tutta la musica che ascoltiamo ogni giorno!), credo che all'ipotesi vada concesso più che un semplice beneficio del dubbio, anche perché, se fosse tutto vero, molto dovrebbe essere ripreso in considerazione, perfino la musicoterapia, il cui scopo è proprio quello di dare beneficio.
Anche dal passato emergono interessanti notizie che rafforzerebbero questa ipotesi: da alcuni studi, infatti, è emerso che gli strumenti musicali arcaici usati dagli Egiziani, così come pure nell'antica Grecia, erano in gran parte sincronizzati a 432Hz. Pare che perfino l'originale violino Stradivari sia stato costruito per suonare a 432Hz.
La "Rivoluzione Omega", chiamata così dal padre di queste teorie, Ananda M. Bosman (dal cui libro "432Hz, Rivoluzione Omega", ho estratto molto materiale per questo articolo, assieme a quello estratto dagli studi, reperibili on line, del musicista e scienziato Andrea Doria. Ad ogni modo in rete si può trovare tantissimo materiale al riguardo), è il tentativo di moltissimi studiosi e musicisti (spesso entrambe le cose) di riportare il corista a 432Hz e ad una accordatura standard naturale.
Ad onor di cronaca, va scritto che sono molti i promotori della "Rivoluzione Omega" ad essere convinti che ogni interferenza in merito, passata e presente, sia una cospirazione da parte di un certo potere mirata a portare la frequenza di riferimento lontano dai 432Hz, così da creare persone emotivamente instabili e quindi più facilmente controllabili. Personalmente, lasciando per il momento da parte la questione del complotto (verso la quale nutro sentimenti contrastanti), guardo all'intera faccenda con profonda umiltà e molta curiosità, oltre ad uno smisurato rispetto per tutti gli studi al riguardo fatti e in corso da parte di scienziati e musicisti.
Sto provando a suonare e a comporre accordato in 432Hz e devo dire che la differenza si percepisce: dopo la prima impressione quasi di ebbrezza, si avverte un suono più caldo e piacevole, anche se non posso affermare con certezza che sia scientificamente utile al mio organismo e alla natura. Credo che in casi come questi, valutati i dati scientifici esibiti per dare credito alla teoria, sia infine una questione di fede. Io mi sto ponendo il problema, spero che questo articolo aiuti a far riflettere anche altri.
Rivoluzione Omega (pdf 1,2MB)
di Ananda M. Bosman
introduzione di Andrea Doria
postfazione di Flavia Vallega
Da: www.ReNudo.it
Approfondimenti:
432Hz: la Cospirazione della Frequenza
di Ananda M. Bosman
introduzione di Andrea Doria
postfazione di Flavia Vallega
Da: www.ReNudo.it
Approfondimenti:
432Hz: la Cospirazione della Frequenza
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