Anche i media finanziari sono già pronti al peggio. Nel 2012 agenzie come Bloomberg iniziarono a quotare la dracma.
Broker e istituti come Citi e Goldman effettuano stress test e preparano piani di emergenza in caso di uscita della Grecia dall'area.
A riportarlo è il Wall Street Journal.
Nel frattempo i media greci hanno iniziato a raccontare di scene da panico e corse agli sportelli nel paese. La Banca centrale greca ha voluto rassicurare i mercati in questo senso. Ma a due settimane dalle elezioni che potrebbero portare al ritorno della dracma l'incertezza politica è innegabile e ha un impatto importante sulle piazze finanziarie e sul morale della gente.
Nel frattempo i media greci hanno iniziato a raccontare di scene da panico e corse agli sportelli nel paese. La Banca centrale greca ha voluto rassicurare i mercati in questo senso. Ma a due settimane dalle elezioni che potrebbero portare al ritorno della dracma l'incertezza politica è innegabile e ha un impatto importante sulle piazze finanziarie e sul morale della gente.
Il 25 gennaio si terranno le elezioni generali che potrebbero sancire la
vittoria del partito anti austerity Syriza. I sondaggi continuano
infatti a dare in vantaggio la fazione di sinistra sui conservatori al
governo.
Se dovesse diventare primo ministro, il leader Alexis Tsipras proverebbe a rinegoziare con i creditori internazionali il debito enorme del paese ellenico. Gran parte del passivo verrebbe abbattuto, provocando perdite economiche in diversi paesi d'Europa. Ma sopratutto portando a un abbandono di Atene della moneta unica, che evidentemente non è irreversibile come si voleva far credere.
Si creerebbe un precedente pericoloso che nessuno a Bruxelles ha interesse a creare. Non è ben chiaro, tuttavia, quali condizioni la Germania e gli altri stati teutonici virtuosi siano disposti ad accettare. Finora non hanno mai aperto all'interruzione delle misure di rigore.
Citigroup, Goldman Sachs e società di brokeraggio come ICAP PLC intanto hanno già iniziato a condurre gli esami dei propri bilanci per non farsi trovare impreparati nel caso di un evento che segnerebbe un punto di non ritorno per l'euro.
Si parla della stessa valuta che Draghi ha promesso di fare tutto il possibile per salvare in un famoso intervento datato estate 2012 che ebbe l'effetto placebo di ridare fiato ai mercati, in particolare sul fronte dei titoli di Stato.
Nel giugno del 2012 la dracma apparse sugli schermi di Bloomberg sotto il ticker "XGD Currency" (dove XGD sta per Greek Drachma), per poi scomparire dopo una chiamata arrivata da Francoforte.
Fonte: Wall Street Journal
http://www.wallstreetitalia.com/article/1798224/euro-non-e-piu-irreversibile-banche-si-preparano-al-peggio.aspx?utm_source=Facebook&utm_medium=link&utm_campaign=Facebook%3A+WallStreetItalia
La decisione della Banca centrale svizzera ha innescato una brusca reazione sul mercato dei cambi, con la moneta dei 19 Paesi crollata sotto quota 1 contro il franco fino a un minimo intraday a 0,8422 (ora tratta a 0,9116). Un livello decisamente inferiore al minimo di 1,0451 toccato il 10 agosto del 2011, prima che l'istituzione elvetica decidesse la soglia appena abbandonata.
Precedentemente, l'euro aveva fluttuato sistematicamente ben sopra questi valori, a circa 1,6 franchi dall'introduzione nel 1999, toccando un massimo storico a 1,6792 nell'ottobre del 2007. L'euro ha accusato una brusca correzione al ribasso anche nei confronti del biglietto verde, scendendo sotto 1,16 a 1,1571, ai minimi da oltre 11 anni (novembre 2003), per poi risalire a 1,1705. Il franco svizzero è anche schizzato ai massimi da oltre 30 anni sullo yen, raggiungendo quota 138 yen, il livello più alto dal 1980, mentre è sceso fino a 0,7360 il cross dollaro/franco, il minimo da agosto 2011.
"Il tasso di cambio minimo era stato introdotto durante un periodo di eccezionale sopravvalutazione del franco svizzero e di livello estremamente alto di incertezza sui mercati finanziari", ha spiegato l'Istituto centrale. "Questa misura eccezionale e temporanea ha protetto l'economia svizzera da un serio danno, la sopravvalutazione è diminuita nel complesso da quando è stato introdotto il floor sul tasso di cambio", ha aggiunto.
"L'economia è stata in grado di beneficiare da questa fase per adeguarsi alla nuova situazione", ha concluso la Swiss National Bank, precisando che continuerà a tenere conto del fattore cambi valutari nella sua politica monetaria e a restare attiva sui mercati se necessario.
Dopo la decisione della Banca centrale, l'indice Smi della borsa di Zurigo lascia sul campo il 7% a 8.560 punti e tra i peggiori performer ci sono i titoli maggiormente esposti all'Eurozona come Geberit (-8,9%), Holcim (-12,6%), Zurich (-6%), Nestlé (-4%) e Givaudan (-8,4%). La forte volatilità si è estesa anche a Piazza Affari, con il Ftse Mib che, dopo aver accelerato al ribasso facendo segnare un -1,5%, ha velocemente recuperato terreno e sale ora dello 0,74% a 18.547 punti.
Gli investitori si rifugiano nei titoli di Stato con il decennale svizzero che vede crollare il rendimento allo 0,145%, mentre il tasso del Btp domestico resta stabile all'1,735% e quello del Bund tedesco aggiorna il minimo storico allo 0,4060% (131 punti base lo spread).
"I movimenti sul mercato valutario sono anomali e questa mossa, del tutto inaspettata, ha fatto scendere bruscamente il cambio euro/dollaro disorientando gli investitori. Tuttavia, i mercati si sono già ripresi rispetto ai minimi e oggi aspetteremo chiarimenti del presidente della Banca centrale svizzera", ha commentato a caldo un esperto contattato dall'agenzia MF-DowJones, ricordando che le divergenze tra le politiche monetarie dei principali Paesi sono aumentate significativamente e che tale trend potrebbe diventare ancora più pronunciato nel tempo.
"Nella seconda mossa a sorpresa in meno di un mese (dopo il taglio dei tassi sui depositi di dicembre, ndr), la Swiss National Bank ha cambiato strategia e abbandonato il floor dell'euro/franco a 1,20. La fine del programma di acquisti era inaspettata. Per evitare l'apprezzamento del franco, però, la Snb ha deciso di portare il tasso di interesse ulteriormente in territorio negativo ed entro pochi giorni gli investitori dovranno pagare circa 80 punti base per mantenere il franco per 3 mesi", ha avvertito l'economista di Ing, Julien Manceaux.
"Questa mossa assicura che l'interesse per la moneta elvetica come divisa rifugio resti limitato ed evita uno shock per l'economia svizzera. Resta da vedere se sarà così dopo il meeting del 22 gennaio della Banca centrale europea", ha concluso Manceaux.
Se dovesse diventare primo ministro, il leader Alexis Tsipras proverebbe a rinegoziare con i creditori internazionali il debito enorme del paese ellenico. Gran parte del passivo verrebbe abbattuto, provocando perdite economiche in diversi paesi d'Europa. Ma sopratutto portando a un abbandono di Atene della moneta unica, che evidentemente non è irreversibile come si voleva far credere.
Si creerebbe un precedente pericoloso che nessuno a Bruxelles ha interesse a creare. Non è ben chiaro, tuttavia, quali condizioni la Germania e gli altri stati teutonici virtuosi siano disposti ad accettare. Finora non hanno mai aperto all'interruzione delle misure di rigore.
Citigroup, Goldman Sachs e società di brokeraggio come ICAP PLC intanto hanno già iniziato a condurre gli esami dei propri bilanci per non farsi trovare impreparati nel caso di un evento che segnerebbe un punto di non ritorno per l'euro.
Si parla della stessa valuta che Draghi ha promesso di fare tutto il possibile per salvare in un famoso intervento datato estate 2012 che ebbe l'effetto placebo di ridare fiato ai mercati, in particolare sul fronte dei titoli di Stato.
Nel giugno del 2012 la dracma apparse sugli schermi di Bloomberg sotto il ticker "XGD Currency" (dove XGD sta per Greek Drachma), per poi scomparire dopo una chiamata arrivata da Francoforte.
Fonte: Wall Street Journal
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Svizzera sgancia franco da soglia minima su euro, crolla la moneta unica
La Svizzera sgancia il franco dalla soglia minima sull'euro che crolla sotto quota 1:1. Oggi la Banca nazionale svizzera ha abbandonato il cambio minimo controllato dell'euro sul franco (1,20), tagliando ulteriormente i tassi di riferimento sui depositi, che erano già a livelli negativi, di 0,5 punti percentuali a -0,75%. Inoltre, la banda del tasso Libor a 3 mesi è scesa ulteriormente in territorio negativo dal -0,75%/0,25% attuale a -1,25%/-0,25%.La decisione della Banca centrale svizzera ha innescato una brusca reazione sul mercato dei cambi, con la moneta dei 19 Paesi crollata sotto quota 1 contro il franco fino a un minimo intraday a 0,8422 (ora tratta a 0,9116). Un livello decisamente inferiore al minimo di 1,0451 toccato il 10 agosto del 2011, prima che l'istituzione elvetica decidesse la soglia appena abbandonata.
Precedentemente, l'euro aveva fluttuato sistematicamente ben sopra questi valori, a circa 1,6 franchi dall'introduzione nel 1999, toccando un massimo storico a 1,6792 nell'ottobre del 2007. L'euro ha accusato una brusca correzione al ribasso anche nei confronti del biglietto verde, scendendo sotto 1,16 a 1,1571, ai minimi da oltre 11 anni (novembre 2003), per poi risalire a 1,1705. Il franco svizzero è anche schizzato ai massimi da oltre 30 anni sullo yen, raggiungendo quota 138 yen, il livello più alto dal 1980, mentre è sceso fino a 0,7360 il cross dollaro/franco, il minimo da agosto 2011.
"Il tasso di cambio minimo era stato introdotto durante un periodo di eccezionale sopravvalutazione del franco svizzero e di livello estremamente alto di incertezza sui mercati finanziari", ha spiegato l'Istituto centrale. "Questa misura eccezionale e temporanea ha protetto l'economia svizzera da un serio danno, la sopravvalutazione è diminuita nel complesso da quando è stato introdotto il floor sul tasso di cambio", ha aggiunto.
"L'economia è stata in grado di beneficiare da questa fase per adeguarsi alla nuova situazione", ha concluso la Swiss National Bank, precisando che continuerà a tenere conto del fattore cambi valutari nella sua politica monetaria e a restare attiva sui mercati se necessario.
Dopo la decisione della Banca centrale, l'indice Smi della borsa di Zurigo lascia sul campo il 7% a 8.560 punti e tra i peggiori performer ci sono i titoli maggiormente esposti all'Eurozona come Geberit (-8,9%), Holcim (-12,6%), Zurich (-6%), Nestlé (-4%) e Givaudan (-8,4%). La forte volatilità si è estesa anche a Piazza Affari, con il Ftse Mib che, dopo aver accelerato al ribasso facendo segnare un -1,5%, ha velocemente recuperato terreno e sale ora dello 0,74% a 18.547 punti.
Gli investitori si rifugiano nei titoli di Stato con il decennale svizzero che vede crollare il rendimento allo 0,145%, mentre il tasso del Btp domestico resta stabile all'1,735% e quello del Bund tedesco aggiorna il minimo storico allo 0,4060% (131 punti base lo spread).
"I movimenti sul mercato valutario sono anomali e questa mossa, del tutto inaspettata, ha fatto scendere bruscamente il cambio euro/dollaro disorientando gli investitori. Tuttavia, i mercati si sono già ripresi rispetto ai minimi e oggi aspetteremo chiarimenti del presidente della Banca centrale svizzera", ha commentato a caldo un esperto contattato dall'agenzia MF-DowJones, ricordando che le divergenze tra le politiche monetarie dei principali Paesi sono aumentate significativamente e che tale trend potrebbe diventare ancora più pronunciato nel tempo.
"Nella seconda mossa a sorpresa in meno di un mese (dopo il taglio dei tassi sui depositi di dicembre, ndr), la Swiss National Bank ha cambiato strategia e abbandonato il floor dell'euro/franco a 1,20. La fine del programma di acquisti era inaspettata. Per evitare l'apprezzamento del franco, però, la Snb ha deciso di portare il tasso di interesse ulteriormente in territorio negativo ed entro pochi giorni gli investitori dovranno pagare circa 80 punti base per mantenere il franco per 3 mesi", ha avvertito l'economista di Ing, Julien Manceaux.
"Questa mossa assicura che l'interesse per la moneta elvetica come divisa rifugio resti limitato ed evita uno shock per l'economia svizzera. Resta da vedere se sarà così dopo il meeting del 22 gennaio della Banca centrale europea", ha concluso Manceaux.
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