I sistemi informatici hanno invaso tutta la società, ad ogni livello.
A livello sociale la maggior parte degli insegnamenti, la maggior parte
delle produzioni, tutti i mezzi di trasporto – dalle automobili alle
navi fino agli aerei – utilizzano sistemi informatici che analizzano
costantemente la posizione dei soggetti e propongono o prendono
autonomamente decisioni a seconda della situazione circostante.
D’altro
canto, anche a livello individuale c’è una quantità di sistemi
ugualmente informatizzati, dai numerosi giochi con cui i bambini passano
il tempo sui loro tablet per arrivare agli adulti, che non smettono per
un attimo di comunicare con altri esseri umani o con degli avatar,
usando i loro smartphone mentre sono sui mezzi di trasporto e i loro PC
mentre sono al lavoro o sono a casa.
Il futuro è la «casa
pervasiva», dove tutto è connesso, dalla cucina al salotto alla camera,
passando dalla doccia: un sistema totalmente avvolgente che serve a
soddisfare gli inquilini, analizzando i loro gesti, azioni, reazioni per
mezzo di diversi ricettori – fra i quali telecamere – allo scopo di
fare il necessario per adattare l’ambiente domestico a quello che sembra
essere lo stato corrente dell’inquilino. Si pensa anche a orologi
intelligenti, occhiali intelligenti, ed anche vestiti intelligenti
dotati di piccoli sistemi resistenti ai lavaggi, affinché l’individuo
sia sempre in comunicazione e – beninteso – controllato.
Saremo dunque in un mondo nel quale oggetti elettronici
iper-informatizzati permetteranno di comunicare per agire, dare
consigli, prendere le dovute iniziative che l’individuo ha dimenticato
di prendere, individuo che vedrà altresì l’arrivo di robot o umanoidi
destinati ai lavori duri e ripetitivi e che rimpiazzeranno sempre più
spesso gli operatori umani. È il settore dei sistemi ciber-fisici
(Cyber-Physical Systems), settore che ha preso un’importanza
considerevole nell’economia e nella ricerca, con applicazioni in ogni
ambito.
Un mondo ultraliberale
Eppure noi siamo in un mondo ultraliberale e ben equipaggiato per
restare tale. Tutti questi sistemi sono realizzati da numerose imprese
private e indipendenti, e non sono altro che sistemi proprietari.
Qualche regola c’è, ma resta il fatto che l’individuo, che deve essere
prima di tutto ed essenzialmente un consumatore, è spinto a utilizzare
sistemi diversi per aumentare il proprio campo relazionale, sistemi che
però non sempre sono compatibili fra loro. Nell’ambito della nostra
società dei consumi, la soluzione prescelta è stata quella di far
comunicare fra loro questi sistemi, di far comunicare cioè ogni sistema
dotato di una funzione particolare con i molti altri sistemi dotati di
funzioni diverse, utilizzando per questo programmi adattati e ben
sapendo che il numero dei sistemi proprietari con funzioni particolari
non smetterà di aumentare, così come la loro capacità di analizzare e
memorizzare dettagliatamente desideri e modalità d’uso da parte degli
utenti.
Formalmente si tratta di individuare tutte le curve di un
enorme grafico delle comunicazioni, nel quale il numero dei nodi – i
sistemi proprietari – aumenta senza sosta. Questo affinché il grafico
sia completo e ogni singolo nodo sia collegato a tutti gli altri
attraverso curve di comunicazione. È un problema molto difficile e
probabilmente da evitare, ma poco importa: si cerca di risolverlo perché
si tratta di contratti e dell’aumento dei consumi, cioè del mercato.
Per
questi motivi sono stati formati e impiegati numerosi informatici,
autori di sistemi proprietari locali, che hanno creato programmi capaci
di legare fra loro sistemi locali e aumentare la loro semantica, di
farli evolvere in maniera autonoma, affinché i sistemi comunicassero fra
loro in maniera perfetta, costituendo così per l’utente un programma
affidabile e soprattutto funzionante anche qualora sopravvenissero casi
di incompatibilità. In questo modo i consumatori avrebbero potuto
aumentare senza sosta i loro sistemi informatizzati, per poterli
personalizzarli e renderli coerenti, capaci di sommergere le loro vite,
riempire le loro case, le loro automobili, ma anche industrie,
supermercati, giardini, strade e edifici pubblici, qualunque luogo in
cui l’essere umano può trovarsi, compreso il mare.
Questo sarà
il terreno fertile sul quale impiantare il «Meta-Sistema», che metterà
placidamente fine alla libertà nella civiltà umana: vale a dire l’inizio
di un mondo nel quale oggetti umani e oggetti artificiali saranno
mescolati, formando un insieme controllato e mansueto, coerente nei
comportamenti, per il semplice fatto che sarà impossibile non essere
coerenti.
Ciascuno di questi sistemi informatizzati, che trattano processi e si
scambiano informazioni, potrà essere sviluppato e trasmesso attraverso
una trama telematica intessuta dalle innumerevoli reti WiFi, trama che
sarà considerata come la versione locale del «Campo Informatico Globale»
del nostro mondo: il «Meta-Sistema » formato da innumerevoli trame,
tutte sottilmente comunicanti e auto valutanti, per realizzare analisi e
sintesi, un sistema che sorveglierà e controllerà capillarmente tutto, a
ogni livello, in tempo reale, un sistema capace di pensare da solo,
secondo le proprie inclinazioni fondamentali, di generare
intenzionalmente e ad ogni livello idee, di provare emozioni e
sensazioni.
Sarà il Sistema della meta-coscienza artificiale,
l’insieme dei molteplici fatti di coscienza artificiali locali, la
sintesi delle sintesi in tempo reale, che farà emergere costantemente il
proprio sfaccettato stato di coscienza sul mondo controllato, dal quale
controllerà attivamente tutte le azioni di qualunque cosa sia vivente
e, naturalmente, locale. Da un punto di vista scientifico si tratta di
uno dei più affascinanti problemi mai posti all’uomo: trasferire tutto
l’universo psichico umano nell’ambito artificiale, ma in forma
distribuita e «meta», problema che sarà presto risolto, sviluppato e
messo in pratica. Ed è proprio quest’uso che sarà tragico, perché
ucciderà ogni umanismo e qualunque senso dell’altruismo.
Questo
«Meta-Sistema» deve pur essere in costruzione da qualche parte. Avendo
fatto per anni ricerche su queste tematiche so che è una cosa fattibile,
e so che il suo studio è stato prima di tutto affrontato nelle
Università, quindi a livello pubblico, prima di diventare
«confidenziale». Se ho smesso completamente le mie ricerche su questi
temi, per motivi etici, credo tuttavia che i miei lavori siano stati
usati e che siano instancabilmente perseguiti.
Un mammifero con un universo psichico particolare
Perché mai la società dovrebbe sviluppare innumerevoli sistemi locali
che dovrebbero poi comunicare fra loro, perché dovrebbe sviluppare il
«Meta-Sistema»? Beh, molto semplicemente perché l’essere umano è quello
che è. È un mammifero dotato di un sistema psichico particolare, fatto
allo stesso tempo di pulsioni comuni a tutti gli altri mammiferi e di
una spiccata attitudine a fare astrazioni e memorizzare le proprie
astrazioni, per poi manipolarle, condividerle e diffonderle sul piano
sociale. È questo che gli ha permesso di sopravvivere, fin dalla sua
nascita, come predatore dominante, in seguito di sviluppare il
linguaggio, le strutture sociali, le scienze, le tecnologie, utilizzando
tutte le conoscenze socialmente condivise e pianificando le proprie
attività con un’elaborata dimensione spaziotemporale.
Nasce sempre
come mammifero, con le tendenze fondamentali nella parte emozionale del
suo sistema psichico, alcune delle quali sono, per natura, socialmente
oscure e sono ben rivelate dalle patologie mentali. Queste tendenze, se
si esprimono e vengono trasportate nella parte concettuale e linguistica
del suo sistema psichico, lo portano sistematicamente a dominare,
uccidere, distruggere, ridurre gli altri a qualcosa di totalmente
sbagliato, lo fanno diventare fondamentalmente egoista, lo portano a non
avere più alcuna nozione di fraternità. Tutto ciò è stato studiato
molto bene, e in particolare è stato dimostrato che l’educazione e il
contesto socio-culturale possono ridurre o far recedere queste tendenze.
Quando la società, che tende a conformare l’essere umano fin dalla
sua nascita, permette lo sviluppo di alcune di queste attitudini oscure,
dispiegando così la volontà di potenza e riducendo simbolicamente tutti
gli altri esseri umani a oggetti utilizzabili all’interno di strutture
che sono sempre molto gerarchizzate, ci sarà necessariamente una deriva
oscura della società, deriva che potrà rimanere tale o anche ampliarsi.
Quando la società che permette di dispiegare queste attitudini sarà
anche pervasa da tecnologie informatiche invadenti, che amplificano tali
tendenze, non ci sarà nulla di buono da aspettarsi: perché il mondo
sarà guidato da una piccola rete di dominanti, che utilizzeranno in
maniera massiccia l’influenza tecnologica su tutti gli altri, ormai del
tutto e definitivamente dominati.
Avremmo dovuto concepire,
nella nostra storia umana, società in grado di insegnare ad ognuno a
pensare i propri pensieri, capaci di formare ognuno a dominarsi, di
insegnare la fraternità condivisa con chiunque, di insegnare a
comprendere con finezza che cosa sono il mondo, l’Universo e la vita,
praticando una ricerca sistematica e disinteressata, e controllando
sempre la tecnologia con un sano civismo.
Non abbiamo mai costruito società simili, in nessun luogo. Abbiamo
sempre costruito società fortemente gerarchiche, fatte di dominanti e
dominati subalterni, e usando sempre la forza. Oggi tutto il mondo è
immerso in un campo informatizzato che combinerà naturalmente i
caratteri di gerarchia e dominazione delle società umane, portandoli
all’eccesso.
Se qualcuno desiderasse oggi lo sviluppo di società
rigidamente egalitarie, fraterne e umaniste, il «Meta-Sistema» li
rinchiuderebbe domani all’interno di una enclave informatica
impermeabile, per isolarli, manipolarli o dominarli. Com’è possibile
lottare contro una meta-dittatura «cool», nella quale il dittatore non
ha forma umana ma è rimpiazzato da un «Meta-Sistema» che ha la forma di
un campo informatico autonomo, che pervade ogni cosa e trasforma
ciascuno in un oggetto minuscolo, eccezion fatta – ma non nemmeno è
certo – per qualche dominante?
ALAIN CARDON
Alain Cardon è docente universitario in pensione e ha condotto le sue ricerche sulla coscienza artificiale
Fonte: www.vineyardsaker.fr
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Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MARTINO LAURENTI
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=14442
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