La
Russia potrebbe avere una mega-arma asimmetrica nel 2020-2025. Se si
esclude qualsiasi possibilità di una grande guerra contro la Russia,
anche in condizioni di assoluta superiorità dell’avversario sui sistemi
d’arma tradizionali. Una nuova guerra fredda è stata avviata contro la
Russia, o meglio, non si è mai fermata. L’occidente consolida il
successo delle precedenti fasi della Guerra Fredda e ha cominciato a
prepararsi per la sua conclusione.
Soluzione asimmetrica
L’occidente oggi, come a metà del 20° secolo, costruisce la “cortina di ferro” e segue la politica del blocco militare aumentando le dimensioni delle forze NATO e avvicinandosi ai confini russi. Tuttavia, per noi la situazione è assai peggiore di mezzo secolo fa. Il potenziale economico è stato significativamente ridotto; una dannosa dipendenza nella sicurezza nazionale s’è sviluppata verso il principale avversario quale fonte di tecnologie avanzate; la bussola morale dell’ideologia comunista è perduta; non vi è più una comunità significativa di alleati europei, simile al Patto di Varsavia; gli oligarchi filo-occidentali e legati ai funzionari liberali sono dominanti nei settori industriale e finanziario. La Russia non è semplicemente nella posizione di competere con la NATO e i suoi alleati nella tecnologia militare. Pertanto, date le circostanze è imperativo cercare nuovi approcci per garantire la sicurezza militare, in particolare nel contenimento strategico. Il compito principale a tal proposito è mantenere elevata la potenza delle forze nucleari. Tuttavia, ci sono svantaggi.
L’occidente oggi, come a metà del 20° secolo, costruisce la “cortina di ferro” e segue la politica del blocco militare aumentando le dimensioni delle forze NATO e avvicinandosi ai confini russi. Tuttavia, per noi la situazione è assai peggiore di mezzo secolo fa. Il potenziale economico è stato significativamente ridotto; una dannosa dipendenza nella sicurezza nazionale s’è sviluppata verso il principale avversario quale fonte di tecnologie avanzate; la bussola morale dell’ideologia comunista è perduta; non vi è più una comunità significativa di alleati europei, simile al Patto di Varsavia; gli oligarchi filo-occidentali e legati ai funzionari liberali sono dominanti nei settori industriale e finanziario. La Russia non è semplicemente nella posizione di competere con la NATO e i suoi alleati nella tecnologia militare. Pertanto, date le circostanze è imperativo cercare nuovi approcci per garantire la sicurezza militare, in particolare nel contenimento strategico. Il compito principale a tal proposito è mantenere elevata la potenza delle forze nucleari. Tuttavia, ci sono svantaggi.
Nonostante le loro
relativamente (rispetto ad altre forze militari) piccole dimensioni, le
armi nucleari richiedono risorse significative. A causa dei crescenti
problemi economici associati alle sanzioni e alla riduzione del mercato
petrolifero, il Paese potrebbe semplicemente non avere le risorse
necessarie per mantenere le proprie forze nucleari al livello di
prontezza richiesto. Le forze nucleari strategiche (forze dei missili
strategici, sottomarini nucleari, bombardieri strategici) comprendono
oltre centomila effettivi vulnerabili a una parziale neutralizzazione
con metodi da guerra dell’informazione.
Il sistema di attacco rapido
globale degli Stati Uniti potrebbe in futuro poter neutralizzare tutte o
la maggior parte delle forze nucleari russi tramite una combinazione di
attacchi di “decapitazione” (ai centri comando delle armi nucleari
strategiche) e “disarmo” (direttamente ai vettori nucleari strategici).
Trovare modi asimmetrici di contenimento strategico è fondamentale per
il nostro Paese. Questo è ciò di cui il presidente parlava quando ha
detto che non dovremmo impegnarci nella corsa agli armamenti, ma
adottare misure asimmetriche. Ovviamente, ciò implica armi completamente
nuove basate su idee ben diverse da quelle esistenti.
Requisiti tecnici per la mega-arma
Sulla base dell’analisi della situazione delle forze di contenimento strategiche, queste nuove armi devono soddisfare determinati requisiti. Prima di tutto, dovrebbero garantire la sconfitta del nemico. Il sistema deve poter colpire il nemico al cento per cento di sicurezza, e la forza d’attacco dovrebbe essere sufficiente ad ottenere il completo contenimento. Inoltre, il sistema dovrebbe poter attaccare impedendone la neutralizzazione con qualsiasi mezzo, non solo da quelle attuali, ma anche dalle armi più sofisticate ancora da sviluppare. La caratteristica più importante è la certezza di utilizzare il sistema quando c’è la volontà della leadership politica del Paese e vi sono le condizioni oggettive che ne richiedono l’utilizzo. Ciò è particolarmente importante se si considera che le posizioni degli elementi pro-occidentali sono ancora abbastanza forti, in particolare nel governo, compresa la direzione militare.
Sulla base dell’analisi della situazione delle forze di contenimento strategiche, queste nuove armi devono soddisfare determinati requisiti. Prima di tutto, dovrebbero garantire la sconfitta del nemico. Il sistema deve poter colpire il nemico al cento per cento di sicurezza, e la forza d’attacco dovrebbe essere sufficiente ad ottenere il completo contenimento. Inoltre, il sistema dovrebbe poter attaccare impedendone la neutralizzazione con qualsiasi mezzo, non solo da quelle attuali, ma anche dalle armi più sofisticate ancora da sviluppare. La caratteristica più importante è la certezza di utilizzare il sistema quando c’è la volontà della leadership politica del Paese e vi sono le condizioni oggettive che ne richiedono l’utilizzo. Ciò è particolarmente importante se si considera che le posizioni degli elementi pro-occidentali sono ancora abbastanza forti, in particolare nel governo, compresa la direzione militare.
Quando si applica massiccia pressione informativa e
psicologica, diventa difficile eseguire l’ordine d’impiegare le armi
nucleari strategiche. Inoltre, il numero di persone nelle forze nucleari
strategiche è troppo alto per essere assolutamente certi che siano
impiegati, soprattutto quando la società è divisa. Il requisito sul
numero minimo di personale per gestire il sistema asimmetrico di
contenimento proviene da tali considerazioni. Il numero deve essere
abbastanza piccolo, quindi dalla garanzia assoluta, o più vicina
possibile, di fedeltà alla leadership politica del Paese e disponibilità
ad eseguire l’ordine d’impiegare il sistema a prescindere dalla
situazione nella società e dalle emozioni personali. Ciò significa che
il personale del sistema asimmetrico non può superare le diverse
migliaia.
Confrontando la potenza distruttiva che la scienza
contemporanea può erogare concludiamo che non possiamo raggiungere il
risultato necessario senza l’uso di forze distruttive secondarie. Le
prime che emergono sono gli eventi catastrofici geofisici. Il
geocatastrofico incremento della potenza delle bombe nucleari per
diverse volte, potrebbe essere deliberatamente avviato da forze
relativamente deboli. Ecco perché l’arma della risposta asimmetrica si
basa sull’utilizzo dei principali fattori distruttivi di processi
geofisici devastanti. Un altro requisito è l’asimmetria della minaccia.
Tale sistema dovrebbe danneggiare chi lo usa incomparabilmente assai
meno del nemico. Ciò è possibile valutando le caratteristiche
geografiche di Russia e Stati Uniti.
Un futuro senza gli USA
È importante sottolineare che la Russia si trova sul continente eurasiatico, con la parte principale del territorio e della popolazione lontane da oceani e mari. Inoltre, l’altezza media sul livello del mare garantisce praticamente protezione da inondazioni anche in caso di eventi catastrofici con enormi e potenti tsunami (Megatsunami). Il quadro negli Stati Uniti è diverso. Oltre l’80% della popolazione vive vicino al mare in aree poco sopra il livello del mare. L’industria principale si trova in tali territori. Anche tsunami relativamente deboli di alcuni decine di metri potrebbero avere conseguenze catastrofiche per gli Stati Uniti. L’uragano Kathrin a New-Orleans l’ha dimostrato abbastanza chiaramente.
È importante sottolineare che la Russia si trova sul continente eurasiatico, con la parte principale del territorio e della popolazione lontane da oceani e mari. Inoltre, l’altezza media sul livello del mare garantisce praticamente protezione da inondazioni anche in caso di eventi catastrofici con enormi e potenti tsunami (Megatsunami). Il quadro negli Stati Uniti è diverso. Oltre l’80% della popolazione vive vicino al mare in aree poco sopra il livello del mare. L’industria principale si trova in tali territori. Anche tsunami relativamente deboli di alcuni decine di metri potrebbero avere conseguenze catastrofiche per gli Stati Uniti. L’uragano Kathrin a New-Orleans l’ha dimostrato abbastanza chiaramente.
Un’altra caratteristica della Russia è
che la maggior parte del suo territorio in Siberia si trova su uno
strato di basalto spesso diversi chilometri. Si ritiene che queste
piattaforme di basalto si siano formate con l’eruzione di un
super-vulcano, circa un quarto di un miliardo di anni fa. Ecco perché
degli attacchi, anche i più potenti, non avranno conseguenze geofisiche
catastrofiche. Che dire degli Stati Uniti? Ciò che attira la nostra
attenzione è il parco nazionale di Yellowstone che si trova nella
caldera del supervulcano omonimo. Il supervulcano, secondo i geologi, si
avvicina al periodo di attivazione, che avviene ogni 600mila anni.
La
sua ultima eruzione avvenne molto tempo fa. La potenza del vulcano è
diverse volte inferiore a quello siberiano. Perciò la sua eruzione non
estinse la vita sulla terra, ma senza dubbio ebbe conseguenze
catastrofiche per il continente americano. I geologi ritengono che il
vulcano Yellowstone può esplodere da un momento all’altro. Ci sono
chiari segnali dell’attività in aumento. Pertanto, anche una piccola
spinta, ad esempio l’esplosione di una bomba da un megaton, basterebbe
ad avviarne l’eruzione. Le conseguenze per gli Stati Uniti sarebbero
catastrofiche, semplicemente cesserebbero di esistere. L’intero
territorio sarà coperto da uno spesso strato di cenere (di diversi metri
o anche decine di metri).
La San-Andreas è un altra zona vulnerabile
degli Stati Uniti dal punto di vista geografico. San-Andreas è una
faglia di 1300 chilometri di lunghezza tra le piattaforme americane
pacifica e settentrionale. Si estende lungo le coste della California,
sulla terraferma e in parte sott’acqua. Le faglie di San-Gabriel e San
Jacinto le sono parallele. Questa è l’area dall’instabilità geofisica
che produce terremoti fino a magnitudo 8,5 della scala Richter.
L’esplosione di una potente bomba nucleare potrebbe avviare eventi
catastrofici creando grandi tsunami che distruggerebbero le
infrastrutture sulle coste del Pacifico. Infine, non dimentichiamo le
faglie dell’Atlantico e del Pacifico. Parallele alle coste statunitensi
orientale e occidentale, potrebbero generare grandi tsunami che
causerebbero danni enormi a distanze significative dalla riva.
Detonatore di una catastrofe
Pertanto, gli Stati Uniti sono molto vulnerabili dal punto di vista geofisico. Ciò che rimane da fare è decidere come avviare processi geofisici su tale scala. Diamo uno sguardo alla storia. Nel 1961, la più grande bomba termonucleare mai prodotta su fatta esplodere a cinquemila metri sulla punta settentrionale della Nuova Terra (Novaja Zemlja). Secondo le stime la potenza fu di 58 megatoni. Tuttavia, gli esperti occidentali giunsero alla conclusione che non tutta l’energia totale era stata utilizzata, poiché la bomba non sembrava prodotta con Uranio-238, in grado di aumentare la potenza dell’esplosione dal 50 per cento al doppio, cioè oltre 100 megatoni.
Pertanto, gli Stati Uniti sono molto vulnerabili dal punto di vista geofisico. Ciò che rimane da fare è decidere come avviare processi geofisici su tale scala. Diamo uno sguardo alla storia. Nel 1961, la più grande bomba termonucleare mai prodotta su fatta esplodere a cinquemila metri sulla punta settentrionale della Nuova Terra (Novaja Zemlja). Secondo le stime la potenza fu di 58 megatoni. Tuttavia, gli esperti occidentali giunsero alla conclusione che non tutta l’energia totale era stata utilizzata, poiché la bomba non sembrava prodotta con Uranio-238, in grado di aumentare la potenza dell’esplosione dal 50 per cento al doppio, cioè oltre 100 megatoni.
L’ordigno ebbe forma e dimensioni di
una bomba di 16 tonnellate sganciata da un Tu-95 Bear. Oggi
munizioni della stessa potenza, secondo gli scienziati del centro
nucleare russo di Sarov e l’autorevole scienziato Igor Ostretsov,
potrebbe pesare 5-7 tonnellate. Cioè potrebbe essere facilmente
collocata su missili pesanti (il carico che può essere trasportato dal Satan
è di circa 8 tonnellate). Potrebbe anche essere trasportato da
satelliti in orbita. Gli accordi esistenti sulla parità degli arsenali
nucleari non impongono limitazioni alla potenza delle singole munizioni,
controllandone solo il numero. Tuttavia, la mega-arma non richiede
troppe bombe.
Il giorno dopo
L’opzione migliore per avviate con certezza processi geofisici catastrofici sarebbe accendere il supervulcano Yellowstone. Anche una singola esplosione sulla superficie di una bomba da 5-7 tonnellate avvierebbe una potente eruzione. Di conseguenza, gli Stati Uniti cesserebbero di esistere, anche se le conseguenze sarebbero catastrofiche per il resto del mondo. La Russia subirebbe meno per distanza dal luogo dell’esplosione, dimensione del territorio e posizione.
L’opzione migliore per avviate con certezza processi geofisici catastrofici sarebbe accendere il supervulcano Yellowstone. Anche una singola esplosione sulla superficie di una bomba da 5-7 tonnellate avvierebbe una potente eruzione. Di conseguenza, gli Stati Uniti cesserebbero di esistere, anche se le conseguenze sarebbero catastrofiche per il resto del mondo. La Russia subirebbe meno per distanza dal luogo dell’esplosione, dimensione del territorio e posizione.
Inoltre, i danni ai Paesi agli antipodi dagli USA sarebbero
limitati. Tuttavia, dobbiamo sottolineare che l’esplosione sarebbe un
disastro per l’intera civiltà. Ma questa è la ragione dell’esistenza di
tale arma. La stessa possibilità del suo utilizzo porrebbe fine a
qualsiasi idea di aggressione alla Russia. Una versione alternativa
sarebbe scatenare un gigantesco tsunami. L’idea appartiene a Andrej
Sakharov. La sua idea era far esplodere alcune bombe in punti definiti
lungo le faglie di Atlantico e Pacifico (circa 3-4 per ognuna) alla
profondità di 1,5-2 chilometri.
Questo, secondo i calcoli di Sacharov e
altri scienziati, produrrebbe un’onda da 400-500 metri sulle coste degli
Stati Uniti. Frantumando e sopprimendo le coste, spazzerebbe via tutto
fino a oltre 500 chilometri. Se le esplosioni avvengono presso i punti
dei fondali oceanici in cui la crosta terrestre è più sottile, la crosta
potrebbe essere distrutta e il magma venire a contatto con l’acqua
amplificando l’intensità dell’esplosione. In tal caso, l’altezza dello
tsunami supererebbe gli 1,5 km e la zona di distruzione si estenderebbe
ad oltre 1500 chilometri dalla riva e sarebbe un’arma molto “pulita”,
non ci sarebbe l’inverno nucleare e gigantesche nubi di polvere non si
formerebbero, e il vapore acqueo cadrebbe sulla terra vicino al punto
dell’esplosione, cioè sul territorio degli Stati Uniti, con orribili
piogge radioattive.
Un tale evento avvierebbe senza dubbio l’attività
tettonica in tutta la regione, tra cui molto probabilmente l’eruzione
del supervulcano Yellowstone. La controndata spazzerebbe via l’Europa.
In altre parole, l’intero blocco NATO sparirebbe. Il cataclisma sarebbe
orrendo, ma questa è la minaccia asimmetrica definitiva, qualche regione
della Russia verrebbe distrutta, ma l’intera civiltà occidentale
cesserebbe di esistere. Anche la detonazione di una potente bomba presso
le faglie di San Andreas, San Gabriel o San Jacinto comporterebbe
effetti geofisici devastanti.
Apocalisse, semplice ed economica
Tali scenari dimostrano che il numero di superbombe necessario per l’arma asimmetrica è piuttosto limitato, circa dieci. Ciò crea condizioni vantaggiose per l’uso, in conformità ai requisiti dell’arma asimmetrica sopraindicata. I vettori delle bombe potrebbero essere vari. Prima di tutto diversi missili balistici pesanti multistadio, lanciati con razzi di sostegno e in capaci di superare i sistemi di difesa antimissilistica, anche quelli da sviluppare in un lontano futuro. Un numero limitato di sistemi di lancio speciali nei silos potrebbe essere protetto in modo affidabile con sistema basato su protezione armata e regime di segretezza.
Tali scenari dimostrano che il numero di superbombe necessario per l’arma asimmetrica è piuttosto limitato, circa dieci. Ciò crea condizioni vantaggiose per l’uso, in conformità ai requisiti dell’arma asimmetrica sopraindicata. I vettori delle bombe potrebbero essere vari. Prima di tutto diversi missili balistici pesanti multistadio, lanciati con razzi di sostegno e in capaci di superare i sistemi di difesa antimissilistica, anche quelli da sviluppare in un lontano futuro. Un numero limitato di sistemi di lancio speciali nei silos potrebbe essere protetto in modo affidabile con sistema basato su protezione armata e regime di segretezza.
Tali missili potrebbero basarsi sui sottomarini
strategici Tajfun (Proekt 941), progettati per ospitare i
missili R-39 pesanti 96 tonnellate, e quindi potrebbero ospitare
facilmente un missile pesante contemporaneo con la testata richiesta. Un
solo sottomarino basterebbe per il contenimento asimmetrico. Le
superbombe s’integrano con i missili ipersonici lanciati da piattaforme
sottomarine o terrestri. Inoltre, le megabombe potrebbero essere
segretamente posizionate in precedenza nei punti designati e alla
profondità desiderata da navi della Marina camuffate da navi civili. Al
momento opportuno, queste bombe potrebbero essere fatte detonare a
comando tramite un complesso sistema di collegamento che garantisca la
trasmissione del segnale.
Quando la situazione si stabilizza le bombe
verrebbero rimosse da navi speciali. Il tempo necessario per progettare e
fabbricare le bombe dalle dimensioni richieste richiederebbe, secondo
gli esperti, 5-12 anni. All’incirca nello stesso periodo sarebbe
necessario sviluppare e produrre i vettori. Ciò significa che la Russia
potrebbe avere l’arma asimmetrica entro i prossimi 10 anni. La comparsa
di tale arma escluderà qualsiasi minaccia di grande guerra contro il
nostro Paese, anche in condizioni di schiacciante superiorità del nemico
nei sistemi d’arma convenzionali.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
https://aurorasito.wordpress.com/2015/05/05/solo-con-le-forze-nucleari-i-brics-sopravviveranno/
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