mercoledì 6 maggio 2015

"Sullo scorrere". Mezzo e (di)Pendenza.


Questo articolo è p(arti)colare. È stato (de)scritto, prima, “da metà in giù”.
Ossia, è stato prima “terminato” e poi (re)iniziato, per giungere alla conclusione quotidiana, ossia “nel mezzo”).
Vediamo “dove porta”…
Lo sai che “la virtù sta nel mezzo”.
Ma, anche, che:
nel mezzo s(corre) il fiume”.
Che cosa s’(in)tende per “mezzo”?
In medio stat virtus è una locuzione latina, il cui significato letterale in italiano è: “la virtù sta nel mezzo”.
La locuzione invita a ricercare l'equilibrio, che si pone sempre tra due estremi, pertanto al di fuori di ogni esagerazione.
L'espressione risale ai filosofi scolastici medievali, anche se già Aristotele nell'Etica Nicomachea ("μέσον τε καὶ ἄριστον"; trad.: il mezzo è la cosa migliore), Orazio nelle Satire ("est modus in rebus"; trad.: c'è una misura nelle cose) e Ovidio nelle Metamorfosi ("medio tutissimus ibis"; trad.: seguendo la via di mezzo, camminerai sicurissimo... avevano espresso un concetto similare.
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In mezzo”, op(pure), “nel mezzo”?
“Mezzo”:
  • mezzo di trasporto
  • mezzo di comunicazione di massa
  • mezzo trasmissivo
  • mezzo, una rete televisiva francese
  • mezzo di produzione
  • mezzo di contrasto
  • mezzo interstellare...
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Sia “il” che “nel” mezzo… SPS “vede” (oltre a tutto quello che è abitudine “vedere”) sopra a tutto… uno strumento posizionale a(d)atto per... "essere qualcosa d'altro, molto probabilmente, di dimenticato".
Ment(r)e… la “posizione di mezzo” è sempre (ri)feribile, a livello frattale, al concetto di “mezzo di trasporto o al (man)tenimento” (macchinario, dispositivo, programm-azione, paradigma, etc.).
Quindi le enunciazioni “senza tempo”:
  • la virtù sta nel mezzo
  • il mezzo è la cosa migliore
  • c'è una misura nelle cose
  • seguendo la via di mezzo, camminerai sicurissimo…
Che cosa significano, anche, se cambi prospettiva e (re)distribuzione usuale mentale?
 
Che esiste un “mezzo”, all’origine dell’attuale scorrimento della (f)orma reale manifesta.



Un mezzo che (man)tiene tutto... “qua, così”.
Sarebbe bello (“è” bello) che SPS potesse sviluppare articoli a partire da lavori “(ri)conosciuti/autoritari”, campion(i/ati) nel corso del tempo ed, ora, (ri)tenuti come centrali e basilari... al fine dello status quo.
Un “trattato cardine” analizzato frattal(mente) e (s/ri)montato ad arte, dalla prospettiva propria (rigo per rigo...)
Se hai qualcosa da (pro)porre, fatti avanti (vediamo se cade nel vuoto anche questa possibilità).

Gravità e fiume. Magnetismo/attrazione e (di)pendenza (mezzi del “mezzo”).
Osserva come “tutto (s)corre” in maniera “previst(a) e avvallat(a) dalla legge.
Chi è titolare di carte Diners, PayPal e American Express, rischia di pagare un sovrapprezzo previsto e avvallato dalla legge.
Ma non ci sono solo i costi:
questi cambiamenti, non uniformi per tutti i circuiti, causeranno molta confusione nelle teste dei consumatori.
Come al solito quando si parla di banche, le dinamiche sono difficilmente comprensibili dall'uomo della strada, che però può stare certo che tutto si tradurrà in un aumento delle spese per la propria famiglia
Link
He He (questa risata ti dà noia? Questa risata è come un “coltello”: e girare la lama nella ferita, ridesta ciò che dorme... credendo il contrario).
Come ti liberi da qualcosa che ti raggiunge, perché “una volta” hai dato l’ok, senza nemmeno pensarci troppo, senza dare peso e perché “una volta” eri interessato a quel “qualcosa”?
Anche in questo caso “tutto (s)corre”, secondo una direzione (im)pressa nella memoria.
Pro(segui) con un occhio di riguardo al concetto di “mezzo”, inteso come “modo per/di” e non solo inteso come “posizione mediana”.
Recita così… la “nenia a rigor di legge”, sul fondo di ogni e-mail ricevuta, con caratteri piccoli ed in grigio chiaro, da “Servizio Clienti info.investimenti@unicredit.it”:
Ai sensi del D. Lgs. 196/03 i dati rilasciati saranno trattati mediante strumenti manuali e/o informatici al solo fine di offrire informazioni sulle nostre attività ed iniziative e di promuovere prodotti e servizi di UniCredit Bank AG - succursale di Milano (UniCredit Bank - succursale di Milano).
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Con riferimento all'informativa da Voi fornitami, esprimo il mio consenso, ai sensi del D. Lgs. 196/03, al trattamento dei miei dati personali.
Fai attenzione al “loop” (Comma 22):
  • tali dati… non saranno oggetto di comunicazione a terzi
  • potranno venire a conoscenza dei dati le persone fisiche e giuridiche nominate "Responsabili" di cui all'elenco che è possibile consultare sul sito internet www.investimenti.unicredit.it/privacy e/o, in qualità di "Incaricati", le persone fisiche appartenenti alle seguenti categorie: dipendenti di UniCredit Bank - succursale di Milano, lavoratori interinali, stagisti, promotori finanziari, consulenti, dipendenti di società esterne nominate Responsabili
Se nella e-mail fosse presente un link diretto alla cancellazione del proprio nominativo, dalla newsletter (com deve essere)… sarebbe “troppo facile” togliersi. Vero?
In(fatti) non è (pre)visto un simile link diretto.
Puoi, certo, sempre telefonare, scrivere, etc., ma non è la stessa cosa (per immediatezza). Per togliersi dall'elenco di persone che ricevono una e-mail, nemmeno tanto invasiva, quasi nessuno - ormai - si mette a telefonare e/o a scrivere.
Ergo, “è scritto tra le righe” che rinunci

Per cui, (con)segui “qua, così” (adattamento per tacito consenso):
con riferimento all'informativa da Voi fornitami, esprimo il mio consenso, ai sensi del D. Lgs. 196/03, al trattamento dei miei dati personali
Quale lungimiranza.
I tuoi dati sono “venduti” e “servono”.
Vale sempre questa “chiave di lettura” (che nello status quo “si conserva”, perché tutelata):
ma non ci sono solo i costi:
questi cambiamenti, non uniformi per tutti i circuiti, causeranno molta confusione nelle teste dei consumatori.
Come al solito quando si parla di banche, le dinamiche sono difficilmente comprensibili dall'uomo della strada, che però può stare certo che tutto si tradurrà in un aumento delle spese per la propria famiglia
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E “tutto continua a (s)correre” secondo (di)pendenza.
L'Allargamento inevitabile? Un processo da compiere tra fatiche e novità politiche.
Con la fine del 2014, il processo di allargamento dell'Ue ai Balcani è tornato di attualità nell'agenda politica europea. L'integrazione nell'Unione Europea costituisce una prospettiva politica fondamentale per il sud-est Europa e riveste una notevole importanza anche per il nostro paese oltre che per il futuro dell'Ue stessa.
Seppur tardivamente, Bruxelles ha proposto al sud-est Europa l'integrazione europea come strumento per la stabilizzazione regionale dopo un decennio di guerre.
Annunciata nel 1999 dopo l'intervento militare della Nato in Kosovo, la prospettiva europea dei Balcani prende piede dopo il Consiglio Europeo di Salonicco nel 2003 che avviava il percorso di integrazione della regione.
Fino alla crisi economica internazionale del 2008, i Balcani hanno vissuto alcuni anni di crescita economica e speranza di riscatto. Ma la congiuntura globale ha colpito pesantemente la regione:
lo shock per il crollo degli investimenti esteri, il ridursi dell'accesso al credito, la contrazione delle rimesse hanno avuto conseguenze pesanti sulla gran parte delle economie del sud-est Europa, tutte fortemente dipendenti dall'esterno.
In conseguenza di ciò anche la crisi politica dell'Ue ha avuto ripercussioni sui Balcani e da allora si e parlato incessantemente di fatica dell'allargamento e del rischio che il grande successo della politica estera comune fosse arrivato al capolinea.
In realtà, il processo di integrazione europea, lontano dai riflettori, è proseguito e la Croazia e diventata 28mo stato dell'Ue nel 2013 come previsto.
Accanto a ciò altri significativi passi avanti si sono visti nella regione negli ultimi anni:
dal consolidamento democratico dell'Albania, agli accordi di Bruxelles del 2013 tra Belgrado e Pristina, fino all'ottenimento dello status di candidato di Serbia e Albania, rispettivamente a gennaio e giugno 2014…
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L'integrazione nell'Unione Europea costituisce una prospettiva politica fondamentale per il sud-est Europa e riveste una notevole importanza anche per il nostro paese oltre che per il futuro dell'Ue stessa...

Oltre che per il futuro dell'Ue stessa (He He)…
In realtà, il processo di integrazione europea, lontano dai riflettori, è proseguito e la Croazia e diventata 28mo stato dell'UE nel 2013 come previsto...
Tutto (s)corre”… in una sola direzione:
  • quella (pre)vista ed (im)pressa nel territorio “nudo e crudo”
  • lungo la (di)pendenza d(e/a)lla sua “orografia” o (f)orma (di)pendente.
La Ue è un asset Usa, essendo tutti territori “invasi e conquistati”, nel tempo che la storia deviata camuffa opportuna(mente). 


A Stabio solo una bandiera esposta… quella dell’Ue! Ma siamo ancora in Svizzera?
Ero al Sass Café con un’amica, parlavamo di mostre d’arte. Sereno, mi sorbivo un bell’Aperol spritz (lei solo acqua minerale). A un certo punto mi cade l’occhio sul municipio e… Oh perbacco, questa mi giunge nuova!
Avevo con me, per combinazione, la mia fedele Canon.
Sembra la bandiera di un paese amico, che ve ne pare?
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Come mai è “caduto” il segreto bancario?
Forse perché è, altresì, “(de)caduto”… come qualsiasi prodotto (Anti)Sistemico a scadenza (obsolescenza programmata).
La Ue è molto di più di quello che sei portato/a a pensare. E, con la visione frattale (da “super eroe”) puoi accorgerti di molti “dettagli… che fanno la differenza”.
La "condensazione" della Ue, è materia di questo ultimo decennio (anche meno)… a partire dalla decisione Usa di far precipitare (di-pendenza) il Mondo nella “crisi internazionale”.
E tutto, di (con)seguenza, ha preso un simile senso di (s)corrimento, scambiato per “naturale”.
Bandiere svizzere e bandiere europee...
5 maggio 2015
Mentre da un tavolino del Sass Café guardavo verso il balcone centrale del municipio (di Stabio), rimuginavo tra me e me:
“su questa faccenda della bandiera ho già avuto occasione di leggere un buon articolo, tempo fa…”
Ma è Oliver Broggini (grazie!) che mi viene in soccorso con l’informazione precisa...

Gentile Signora Presidente della Confederazione,
Mi sia consentito significarLe il mio disappunto per il Suo invito ad issare bandiere europee in occasione della Giornata d’Europa.
Ho la presunzione di ritenere tale disappunto condiviso dagli elettori che ho l’onore di rappresentare in Consiglio nazionale.
Non posso che rimanere perplesso davanti all’atteggiamento del Consiglio federale, che pare chiudere gli occhi davanti ad una realtà evidente, peraltro esplicitata sui media dal Ceo di Ubs Sergio Ermotti:
numerosi paesi Ue, invidiosi e prossimi alla bancarotta, da tempo hanno dichiarato guerra alla Svizzera. Non una guerra convenzionale, naturalmente. Ma sempre una guerra.
Si tratta nel caso concreto di una guerra economica, volta a smontare - con tutte le conseguenze occupazionali del caso: si parla infatti di oltre 20mila impieghi a rischio - la nostra Piazza finanziaria, che gestisce ca 2200 miliardi di Fr di capitali stranieri.
Smontare la nostra Piazza finanziaria, e “portarsene a casa” una fetta il più consistente possibile.
Come se non bastasse, di recente il Consiglio d’Europa ha annunciato l’inasprimento delle misure di lotta contro i paradisi fiscali basandosi su un documento, a dir poco assurdo, che “gratifica” il nostro Paese del titolo di peggior paradiso fiscale del mondo.
Peggiore delle piazze asiatiche.
Anche se ormai, del segreto bancario elvetico, non è rimasto granché. Non risulta peraltro che il Consiglio federale abbia stigmatizzato con la dovuta energia tale insensato ed oltraggioso modo di procedere del Consiglio d’Europa nei confronti della Svizzera.
Sempre di recente, il Ministro degli Esteri della Polonia, Stato fruitore di ben 500 milioni di Fr di contributi di coesione pagati da noi contribuenti elvetici, ha invitato i suoi concittadini a boicottare il nostro Paese a seguito dell’invocazione elvetica – contemplata dagli accordi bilaterali! – della clausola di salvaguardia in materia di permessi B ad abitanti di 8 “nuovi” Stati membri Ue.
Nei giorni scorsi, il presidente della Repubblica italiana Napolitano ha rifiutato una visita ufficiale nel nostro Paese adducendo a motivazione la “querelle” sui ristorni delle imposte alla fonte dei frontalieri.
Quelli elencati sono solo alcuni esempi, tra i molti possibili, di come, con sempre maggiore frequenza, in nazioni e in grembi europei, la Svizzera venga trattata quasi come uno “Stato canaglia”.
Un’ultima riflessione. Il Consiglio federale propone di respingere una mozione che chiede che le bandiere straniere possano venire esposte solo se accompagnate da quella elvetica, di dimensioni almeno pari. Il Consiglio federale dunque non si preoccupa di promuovere la bandiera svizzera, ma invita ad esporre quella europea?
Stanti le circostanze sopra indicate, gentile signora presidente della Confederazione, non posso che trovare inaccettabile il Suo invito ad issare la bandiera europea.
Inaccettabile e, mi si perdoni la franchezza, anche irritante.
Con osservanza, Lorenzo Quadri
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  • quelli elencati sono solo alcuni esempi, tra i molti possibili, di come, con sempre maggiore frequenza, in nazioni e in grembi europei, la Svizzera venga trattata quasi come uno “Stato canaglia” (è lo stesso modo di appioppare internazionalmente l'etichetta di "terrorismo")
  • un’ultima riflessione. Il Consiglio federale propone di respingere una mozione che chiede che le bandiere straniere possano venire esposte solo se accompagnate da quella elvetica, di dimensioni almeno pari. Il Consiglio federale dunque non si preoccupa di promuovere la bandiera svizzera, ma invita ad esporre quella europea?...
La Svizzera non è, ovvio, "beatificabile" e, prima o poi, "tutti i nodi vengono al pettine". Ma... un Paese può rimanere vera(mente) neutrale, nel cuore dell’Europa e del crocevia internazionale degli interessi e del loro “depositarsi”?
Un Paese simile rimane neutrale, sulla carta (perché previsto, perché comodo), proprio per via dell’intenzione, che è a capo degli stessi “interessi”. Ergo, un Paese così… non è mai stato libero ed, ovvia(mente), non è libero ma... è (p)arte di qualcosa di superiore ed "unico, nella sostanza"...
Quando la “bilancia” inizia a p(r)endere dall’altra (p)arte, allora… significa che è scattato lo step successivo, a(d)atto allo scorrimento temporale... in funzione del grado di auto (in)trattenimento della Massa.
Ora “serve” così. La Ue deve (con)solidarsi. La Svizzera viene, dunque, meno e viene (ri)assorbita “più o meno... pacifica(mente)”.
Il “segreto” non è più tale, perché “ora serve altro”.
Fino alla crisi economica internazionale del 2008, i Balcani hanno vissuto alcuni anni di crescita economica e speranza di riscatto.
Ma la congiuntura globale ha colpito pesantemente la regione:
lo shock per il crollo degli investimenti esteri, il ridursi dell'accesso al credito, la contrazione delle rimesse hanno avuto conseguenze pesanti sulla gran parte delle economie del sud-est Europa, tutte fortemente dipendenti dall'esterno
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La realtà manifesta è pilotabile, (d)a monte.
La leva non locale del denaro, è uno dei comandi wireless.
La “crisi” è l’auto pilota.
La direzione/(di)pendenza è programmata nel “mezzo” (macchinario, dispositivo)… perché (pre)vista.
(Di)pendenza e… “tutto il Mondo è Paese” (del debito).

In rosso la metà dei cantoni svizzeri
Il motivo più frequente dei disavanzi è la mancata distribuzione degli utili della Banca nazionale svizzera (Bns)…
La Bns è capro espiatorio e salvatrice al tempo stesso.
Nel 2013, la Bns ha accusato una perdita di Chf 9 miliardi che nel 2014 l'ha indotta a rinunciare per la prima volta alla consueta distribuzione annuale degli utili per un totale di Chf 1 miliardo (di cui due terzi sono destinati ai cantoni e un terzo alla Confederazione).
Alcuni cantoni, avendo già preventivato le proprie quote calcolate sull'entità demografica, hanno così dovuto correggere al ribasso le proprie previsioni. A Zurigo sono improvvisamente mancati circa Chf 116 milioni, ad Appenzello-Interno pur sempre Chf 1,3 milioni.
In quasi tutti i conti cantonali del 2014 compare anche una nota che attribuisce la responsabilità delle differenze alla mancata distribuzione.
Nel 2015, la Bns sarà invece la salvatrice dei preventivi cantonali:
grazie a un utile di quasi CHF 40 miliardi (2014), i cantoni riceveranno a titolo di compensazione una doppia distribuzione (Chf 2 miliardi) che migliorerà notevolmente le chiusure dei conti cantonali.
Le differenze tra preventivi e conti dovrebbero però ampliarsi ulteriormente. Solo otto cantoni, infatti, hanno pianificato per il 2015 una distribuzione (ordinaria) della Bns; tre cantoni prevedono una quota al 50 per cento.
Partendo dal presupposto di una doppia distribuzione, non solo i segni dei preventivi di Lucerna, Turgovia e Giura passeranno da negativi a positivi, ma anche il deficit accumulato dai cantoni si trasformerà in una confortevole eccedenza
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(Di)pendenza da un "attore unico".
  • il motivo più frequente dei disavanzi è la mancata distribuzione degli utili della Banca nazionale svizzera
  • ossia, da “come vanno le cose alla suddetta banca nazionale”… (di)pende l’economia dei "cantoni svizzeri" e della Svizzera stessa, ossia, di tutti gli individui (con)tenuti.
 
Tutto è (inter)di(pendente)… in una maniera a cui “non puoi/vuoi credere mai davvero a fondo”.
Gheddafi: con il senno del… prima
Pubblico alcuni brani tratti da un mio libro per evidenziare l’errore compiuto, intenzionalmente, dalla classe dirigente italiana (governanti, leader politici, parlamentari, giornalisti di grido e loro editori, capitani d’industria, banchieri, ecc.) per avere voluto o subìto la guerra alla Libia.
Solo ora, qualcuno l’ammette senza, per altro, un minimo di autocritica.
Le disastrose conseguenze sono sotto gli occhi di tutti e le stanno pagando le masse di disperati in mano a schiavisti ingordi e senza scrupoli e i diversi Paesi del Mediterraneo, in primo luogo la Libia e l’Italia...
Non c'è stato nessun "errore" (il "caso" non esiste).
Per avere voluto o subìto la guerra alla Libia … (l'Italia è un asset, prima ancora che Ue, Usa. Pertanto viene... Usa-ta).

Qualcosa che (ri)torna sempre, se… non elimini la causa, che è a livello non locale e decodificabile frattal(mente)… ossia, la (com)presenza dominante non manifesta del Nucleo Primo.
Qualcosa che, per quanto (ri)guarda l’Italia, era già successo ai tempi dell’entrata in guerra nel secondo conflitto mondiale, allorquando “certi carteggi” (anche se non ufficiali, solo perché non riconosciuti dal potere in dominio) hanno (di)mostrato che Mussolini fu con(vinto) a fare quello che ha “deciso”… da Churchill (vassallo degli Usa)… per il “bene dell’Italia stessa”.
Qualcosa che Mussolini "portò con sè" durante il vano tentativo di fuga, guarda caso, proprio in Svizzera. Qualcosa che, ovvio, venne trafugato e fatto sparire insieme al "destino del Duce".
Qualcosa che, tuttavia, "puoi ugual(mente) sapere se... accetti il 'valore frattale' della tua più autentica (porta)ta".
SPS approfondirà anche questo ambito. I documenti sono in Rete e basta solo (ri)trovarli.
Come un fiume che (di)scende il/nel territorio

Mezzo proprio.
Expo, un altro retroscena discutibile.
Se pensavate che l’unico appetito solleticato da Expo, sarebbe stato quello per il buon cibo, vi state sbagliando:
è in arrivo a Milano un esercito di prostitute, circa 30.000.
I dati sono frutto di un’indagine condotta da Europol Istituto d’Investigazioni che ha messo alla luce quanto in Rete si sta muovendo per organizzare la prostituzione nei mesi dell’Expo.
“Si tratta – rivela al portale Funweek.it Klara Murnau, detective privata che da anni svolge la sua attività tra Italia e Svizzera – di una sorta di racket che si prepara a invadere la Lombardia che rischia di diventare un bacino d’affari d’oro per la prostituzione”.
Era successo per altri grandi eventi, ai Mondiali di calcio in Brasile e ancora prima nel corso delle Olimpiadi di Atene e anche Expo non è immune a questo traffico.
Sempre la detective ha spiegato:
“Tra i tanti annunci che appaiono in Rete alla voce Expo, l’utente sa che può garantirsi l’offerta per l’ottima compagnia di una sera o se semplicemente qualcuno desideri arrotondare lo stipendio, può sempre candidarsi in uno dei vari siti che reclutano prostitute per la grande Fiera di Milano, la città d’Italia più esposta ai fedifraghi”.
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Tutto ciò "serve", anche, per "innalzare il Pil".
E (s)corre ancora e sempre
I reperti antichi rubati dall’Isis vengono venduti dalle case d’asta a Londra...
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Un problema di “pesi e misure”…
Padoan: banche italiane solide e nessuna crisi sistemica.
"Il sistema bancario italiano è solido, chiaro che se una economia perde in pochi anni 10 punti di Pil, il suo sistema bancario ne risenta".
Lo ha detto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, nella audizione alla Commissione finanze e tesoro del Senato...
"Ma il sistema bancario non è in crisi e non c'è un problema sistemico", ha sottolineato il ministro.
Padoan, nel corso dell'audizione, non ha nascosto il peso determinante del credito bancario nell'economia italiana, ed anche europea, spiegando la convinzione del governo per la partecipazione di altri attori, "ad esempio investitori istituzionali, quali assicurazioni", al finanziamento dell'economia reale, insomma la Capital Union, unificazione del mercato europeo dei capitali.
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Padoan "tifa" Ue (ossia, spinge gli interessi esterni… travestiti da senso collettivo europeo).
  • Padoan… non ha nascosto il peso determinante del credito bancario
  • ma il sistema bancario non è in crisi e non c'è un problema sistemico
Questo è negare il “valore concreto” della crisi internazionale, appunto, del “debito”.
Una industria bancaria che viene salvata da un insieme (Massa/Società), che collettiva(mente) viene (ri)utilizzato per tacito (con)senso, non capendo e non (ri)cordando… sulla spinta dell’onda mediatica dalla quale (di)pende (per auto suggestione).
Questo è, però, valorizzare - frattal(mente) - il "valore simbolico" della crisi internazionale, in "virtù... di mezzo di locomozione, sostentamento e manutenzione dello status quo". Per questo motivo:
il sistema bancario non è in crisi e non c'è un problema sistemico

Interessante poi osservare la dinamica prevista per il costo della vita, che viaggia in parallelo a quello della zona euro.
La stima sulla media di inflazione è pari a 0,2% quest'anno (0,6% la previsione di febbraio) ma balza a 1,8% il prossimo, tre decimi oltre le attese precedenti, tenendo conto di un aumento nei prezzi delle importazioni e della stretta sull'Iva prevista dalla clausola di salvaguardia per i conti 2016.
Un ultimo accenno va alla disoccupazione.
Dopo gli ultimi scoraggianti dati Istat di marzo, Bruxelles vede un tasso stabile a 12,4% nel biennio 2015/2016 rispetto a 12,8% e 12,6% delle stime d'inverno.
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L’inflazione, come programmato, sale… mentre la disoccupazione rimane “qua, così”.
L’Italia “serve” in questa (ri)forma.
Squeri (Fi): da stime Ue nessun tesoretto, rivedere spesa pubblica.
"Dall'Ue doccia gelata sulla propaganda renziana:
le stime sul Pil smentiscono l'ipotesi tesoretto e le parole di Moscovici riportano l'attenzione sulla voragine dei conti dovuta al pasticcio Monti-Fornero sulle pensioni. Onde evitare l'ennesima stangata fiscale, invece di mettere mano, come al solito, alle tasche degli italiani, Renzi metta mano alla spesa pubblica improduttiva".
Lo dichiara il deputato di Forza Italia Luca Squeri.
"Basta, dunque, con lo strabismo di un governo che con un occhio guarda agli impegni presi con Bruxelles e con l'altro si concentra sul prossimo appunto elettorale. Siamo di fronte ad un passaggio strettissimo per la tenuta dei conti, e non basterà un hashtag per attraversarlo", conclude.
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Le stime sul Pil smentiscono l'ipotesi tesoretto (quante “fantasie” si sono spese e hai letto a livello mediatico Statale?).
Se (in)tendi “fare qualcosa in maniera autentica” (al di là di ogni luogo comune “sempre attuale”)... che cosa c'è nel tuo “arco”?
Se “qua, così”… non ti rimane che “adeguarti al codice di leggi, (pre)visto dai vincitori”.
Ossia?
Beh… c’è la “carriera politica”. Che altro? Tutto sfocia “lì” e da “lì” (ri)parte filtrato…
I “Palazzi” trasudano status quo. Gli interessi sono accampati (d)entro, come pidocchi sulla testa preferita.
Principio "virale" (in "rosso"... l'onda di forma).
Se tu “passi da lì” (e la corrente ti porta inesorabilmente, lì”) allora tutto quello che ti anima, si diluisce con ciò che “abita, prima di te, lì”.
È un setaccio per quella presunta “diversità”, che gli umani sembrano (in)carnare, ma che… per motivi solo apparente(mente) “misteriosi”, altro non è che un sopravvivere alla rinuncia di “essere”.
La società è un miscuglio (pre)determin(ato/abile). Al suo interno av(vengono) (re)azioni (pre)viste, perché la società si (ri)trova a valle di quel processo causale, che l’ha (pre)vista “qua, così”.
Legge delle proporzioni definite.
La legge delle proporzioni definite, enunciata da Joseph Proust nel 1799, è una legge che regola la formazione dei composti chimici a partire dagli elementi che li compongono.
Essa recita:
quando due o più elementi reagiscono, per formare un determinato composto, si combinano sempre secondo proporzioni in massa definite e costanti.
Ad esempio il carbonato di rame, qualunque fosse la sua origine (naturale o preparato in laboratorio), conteneva rame, carbonio e ossigeno sempre nelle stesse proporzioni.
Secondo Proust, "...un composto è un prodotto privilegiato al quale la natura ha dato una composizione costante".
Esistono però delle eccezioni costituite dai cosiddetti composti non stechiometrici.
Link
  • quando due o più elementi reagiscono, per formare un determinato composto, si combinano sempre secondo proporzioni in massa definite e costanti
  • un composto è un prodotto privilegiato al quale la natura ha dato una composizione costante
Combinano sempre secondo proporzioni in massa definite e costanti (in) un prodotto privilegiato al quale la natura ha dato una composizione costante…
Lo “status quo” si avvale e si ammanta anche di questa proprietà. Una volta in(sedia)to, viene (man)tenuto a livello di loop gravitazionale, tutt’attorno alla realtà oggetto dell’interesse (in realtà, in posizione "centrale").
La “natura” (He He). Di quale natura si sta scrivendo? A quale natura ci si (ri)ferisce?
Per (ri)com(prendere) o, meglio, per (ri)cordare… oc(corre) avere ben in mente il principio di funzionamento del “reale”, scaricato da e in SPS.
A che serve che SPS inserisca, ora, i cor(relativi) link? Se ti interessa la “cosa”, li saprai anche (ri)trovare da solo/a.
Ma, (ri)corda che… se (ri)cerchi, allora, continui a cercare, ossia, a “girare attorno a qualcosa che non svanisce mai”…
Il reale (ri)emerso è sottinteso (si origina) dal potenziale (pre)visto a livello di circuito primario (il “meccanismo”, il... mezzo).
Qualcosa che esiste ed è, attual(mente), senza origine… essendo la sua presenza, un dato di fatto che (s)fugge alla, normale (ri)comprensione della mente “sempre attuale… qua, così”.
Qualcosa che SPS evita di approfondire, per via dell’attivazione del Filtro di Semplificazione, ossia, di quella protezione accesa per (pre)servare il senso più “intimo e vicino”, della caratteristica frattale caratterizzante il tutto.
 
Ciò significa che:
le informazioni (di alta qualità o “centrali/che fanno la differenza”) sono sempre (com)presenti assieme a te, indipendente(mente) da quella che è la tua condizione/(pre)parazione.
La frattalità espansa è una condizione di “libera democrazia”, nativa(mente) (pre)disposta a livello del potenziale, ossia, a monte di qualsiasi sfumatura di reale, che può auto avverarsi.
  • quando due o più elementi reagiscono, per formare un determinato composto, si combinano sempre secondo proporzioni in massa definite e costanti.
  • un composto è un prodotto privilegiato al quale la natura ha dato una composizione costante
Le “cose/vicissitudini” sono sempre leggibili da ogni direzione le si guardi.
Il “momento angolare”, che sfoglia la realtà, è una (di)pendenza della prospettiva, dunque. Per questo motivo, alla Massa è stato applicato il “paraocchi” nel corso del tempo della storia deviata.
“Una volta”… la Massa (ri)cordava maggior(mente), ciò che ora è svanito nel nulla della dimenticanza, come atto di uno stato auto ipnotico (pre)disposto Global(mente), affinché gli umani possano (ri)tenere di “fare tutto da soli”, by passando la (com)presenza centrale e causale del Nucleo Primo.
La circuiteria, dunque, si (ri)compone del primario (il potenziale, equivalente al “terzo stato”) e del “suo” avvolgimento:
il secondario (la “serpe” raffigurata a livello mitologico/religioso/genetico) del Nucleo Primo
in costante (ri)proiezione sul circuito terziario (e a conseguire), che altro non è che… la “tua” realtà unica di (ri)ferimento, nella quale continui a (ri)ferirti.
Il secondario agisce sulla (ri)formazione e (man)tenimento del terziario (reale riemerso), auto proiettandosi in esso… grazie al conseguimento dello status di “grande massa di concentrazione territoriale”, che il circuito primario percepisce (in quanto “funziona così”, è programmato così) e (re)distribuisce nel reale, che (ri)emerge ad “immagine e somiglianza”, per via della legge/strumento/memo della frattalità espansa… che replica le grandi concentrazioni di massa, a (pre)scindere dal loro grado “morale”.
La legge, dunque, è “onorata mediante raggiro”.
Solo dopo aver ottima(mente) acquisito il principio di funzionamento (del "mezzo" o motore di composizione per le infinite sfumature del manifesto), al quale sottintende il reale (ri)emerso, puoi (pre)tendere di “leggere tutto in maniera di(versa) dal solito”.
"Prima", risulta solo (pre)maturo. Perché il condizionamento millenario nel quale sei immerso, non te lo concede, essendo del tutto non (pre)visto in sede di Nucleo Primo.
Dalla prospettiva del “modello circuitale” (osservato da/in SPS)… che cosa è, dunque, la natura?
Una (con)seguenza, anch’essa.
Si possono sviluppare nature di ogni tipo e sfumatura, in riferimento al tipo di proiezione che è possibile (in)tendere per (ri/co)creare… sfruttando la (com)presenza originale del circuito primario e della frattalità espansa (neutra nella sua programmazione di base).
Il “potenziale” (circuito primario) è un’area non locale, che puoi (ri)agganciare dal tuo terzo stato, “lato tuo”, quando diventi “Uno/a con Te Stesso/a”, diventando allo stesso tempo – anche e soprattutto – la più grande concentrazione di massa auto esistente/non (di)pendente, presente giurisdizional(mente).
Mettere a fuoco l’atteggiamento utile al (per)seguire il terzo stato, grazie al quale ti puoi interfacciare ed interagire con il “potenziale”, è una delle mete che SPS si è (pre)fisso di (ri)trovare.
Tutto ciò che “ti viene in mente/immagini/percepisci”, relativa(mente) a ciò, leggendo SPS, è utile che venga comunicato a SPS.
Gli umani funzionano come modelli di trasmissione sensibile.
Le informazioni circolano viral(mente) e sono alla base dei “composti”, che l’originalità dell’individuo, caratterizzato da tras(corsi) unici e propri, può portare a germogliare prima, dopo o… mai.
Ma è proprio la “rete auto trasmissiva originale”, che r(accoglie) i di(versi) "germogliare", mettendoli in cor(relazione) comune per tutti coloro che “se ne accorgono/sono sintonizzati”.
Fai attenzione. L’(Anti)Sistema ®accoglie tutto (personalizzando il tutto, di conseguenza). Il “Sistema” (dal “potenziale) raccoglie tutto (è una memoria indelebile/indeformabile).
È nel potenziale, dunque, che (ri)trovi.
Ment®e, è nel reale (ri)emerso “qua, così” (status quo)… che (ri)cerchi in continuazione, a loop.
  1. in un caso, puoi (de)scrivere (nel)la realtà che (ri)emerge.
  2. nell’altro caso, in(vece), (con)segui unica(mente).
  3.  
Ora, il difficile è “rendersi conto”. È… il “farsi l’immagine” di ciò che significa “creare”.
È difficile farsi l’idea di che cosa significhi che, ogni individuo, può (ri/co)creare a “propria immagine e somiglianza”, perché sino ad ora… il concetto unificante e privilegiato di “Dio”, tende a (man)tenerti in un piano (pre)definito.
Tra un “zig zag” e l’altro… il flusso pro(cede) e (di)pende verso la direzione (pre)vista ed (im)pressa anche nella (forma)zione del territorio.
Una caratteristica che non (ri)com(prendi) (intera)mente, anche se… sei vicino al suolo, se voli o se vai sottoterra.
È una visione d’insieme, quella che ti “illumina”…
Nel dettaglio e, contemporanea(mente), nel totale.
Come ti accorgi della presenza di una (di)pendenza, nel territorio?
Se c’è una montagna è semplice.
Ma, se sei in “pianura”? He He… non esiste mai un vero piano senza (de/in)clinazioni.
I campi coltivati te lo fanno frattal(mente) (in)tendere.

Soprattutto quelle coltivazioni che necessitano di grandi specchi d’acqua, per il loro sviluppo, come – ad esempio – le risaie.
Il modello di irrigazione (pre)scelto, in questo caso, è quello dell’imprimere una pendenza ragionata, in maniera tale da sfruttare la forza naturale della rete artificiale, per la distribuzione e lo scorrimento delle acque.
Se vedi questo insieme di risaie, sembra in perfetto piano ma, comunque, registri in te… che esiste una inclinazione d’insieme, capace di sfruttare lo scorrimento acqueo. Una risaia (p)rende l’acqua da una (p)arte e la scarica dall’altra (vasi comunicanti), dopo essere stata bagnata opportuna(mente).
Qualcosa che auto av(viene) solo se è (com)presente una benché minima pendenza di base. Una (di)pendenza ragionata, che ottimizza le risorse e rende possibile il ®accolto.
Ora, se nell’acqua – ad un certo punto – viene (im)messo un principio “altro” (giustificabile secondo prassi/legge, se te ne accorgi)… questo s(correrà) unita(mente) diluito nell’insieme d’acque, raggiungendo tutte le “c(o/u)lture” (He He).

Leggi a livello frattale. Ok?

In SPS vige la visione frattale. Detta una “cosa”… ne “leggi” anche un’altra

Dunque:
è l’auto (in)trattenimento che (con)segue “qua, così”, per progressiva mancanza (drenaggio) di alternativa.
Le scelte sono sempre tra “questo e/o quello”, secondo il principio della “non scelta sostanziale”.

Che cosa “scegli”, or dunque?

(Ri)Conosci Te Stesso/a.
In SPS non (ri)trovi da leggere.
In SPS (ri)trovi la “memoria”.
SPS è molto di più di una… lettura.
In SPS non tras(corri) solo del tempo, quando ce l’hai.
In SPS metti a fuoco l’Oltre Orizzonte.
Se ti aspetti delle tecniche, dei corsi, della “pappa pronta”… stai, però, fresco/a.
SPS è… un aiuto.
SPS può essere… aiutato, da te (allo stesso tempo).
Il firewall ambientale è estrema(mente) potente, perché “qua, così”… è tutto.
E SPS è all’interno.
È nella “Com(unione)” ed, allo stesso tempo, nel proprio terzo stato (lato tuo)… che diventi “virale” ed entri in circolo. È così che la frattalità espansa ti “sente” e, dunque, ti (re)distribuisce nel reale che (ri)emerge di (con)seguenza.

Essere un “simbolo vivente” (la grande concentrazione di massa), ti (per)mette di trasformare il reale.

Non è il cambiare o il di(venire):
  • è il (ri)cordare
  • il (ri)conoscerti
  • per il potenziale che già sei.
Lad(dove) “i numeri non contano più niente” (hai presente “300”? Ok. Elimina il finale e tieni buono tutto il resto) e la mente matematica (ostaggio dello status quo)… s’indebolisce, lasciando libere le altre (f)orme di te.

Tu puoi “contare” più della massa del Sole, della Galassia, dell’Universo… quando sei:
Uno/a con Te Stesso/a”.
Se sei qua solo per leggere… allora “perdi tempo”.
“Qua, in SPS”… in(vece) si “(ri)trova il tempo”.
La virtù sta nel mezzo” (la "virtù" è il... "senso")
Nel mezzo s(corre) il fiume” (nel "solco dell'aratro" scorre l'acqua).
 
In SPS... (ri)trovi il "mezzo".
     
 
Davide Nebuloni 
SacroProfanoSacro 2015/Prospettivavita@gmail.com

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