Amore, pace, gioia, libertà sono ciò che realmente siamo, sinonimi della nostra Vera Natura.
Per
questo se ci illudiamo di poterle trovare in qualcosa o qualcuno non
possiamo che rimanere delusi. E' la ricerca stessa a impedirci di
prendere coscienza di ciò che siamo, siamo sempre stati e sempre saremo.
Questo
può essere facilmente riscontrato nel quotidiano. Più cerchiamo la
pace, ad esempio, e meno la troviamo. Cessiamo di cercarla ed ecco che
la pace emerge. Oppure cerchiamo la felicità nel soddisfacimento di un
desiderio. Finchè esso non si realizza siamo infelici. Quando si
realizza percepiamo per un minuto, un'ora, un giorno felicità ed
appagamento. Ma appena emerge un nuovo desiderio ecco che la felicità
svanisce. Che cos'era dunque la felicità che abbiamo provato per un
poco? Era il nostro stato naturale che era emerso tra il dissolvimento
di un vecchio desiderio, in quanto soddisfatto, e l'apparire di un nuovo
desiderio.
Non è dunque il soddisfacimento dei desideri a renderci felici, ma l'emergere del nostro stato naturale tra un desiderio e l'altro. Ogni volta che consapevolmente o inconsapevolmente "torniamo a noi stessi" non possono che emergere amore, pace, gioia, libertà.
Il
nostro stato naturale, la nostra Vera Natura, è sempre lì. Non può mai
abbandonarci. E' l'ego che la oscura perdendosi nel mondo, nel desiderio
di questo o quello, nelle fantasie, nelle esperienze, nelle suggestioni
sensoriali.
E' un errore tuttavia pensare che estinguere il desiderio, attenuare il più possibile le percezioni e i piaceri dei sensi sia l'unico modo per essere felici. Ci si condanna in questo modo a una vita arida ed inappagante.
Si
tratta semplicemente di prendere coscienza del nostro stato naturale,
che non può essere estinto ed intaccato da nulla. Possiamo essere in
mezzo al caos ed alle suggestioni della città come nel silenzio maestoso
delle vette. Non cambia nulla. Il silenzio e la pace della nostra Vera
Natura è sempre lì. Se presumiamo che sia qualcosa da cercare, lo
perdiamo. Idem se pensiamo che sia circoscrivibile all'interno di una
qualche dottrina, dogma, credenza, concetto, esperienza, ecc.
Ciò che siamo comprende tutti questi senza essere a sua volta compreso da nulla.
Tuttavia pare sia necessario per molti iniziare la ricerca ed è giusto così. Ma tutti gli "onesti cercatori" giungono ad un punto in cui realizzano che ciò che cercavano è qualcosa che non li ha mai abbandonati e mai li abbandonerà. Si realizza dunque l'illusorietà del cercatore e della ricerca stessa. Non rimane che un vivere impersonale che è un processo di continuo e gioioso apprendimento. Da tragica lotta, gretto affare, la vita diventa celebrazione permanente.
Amore, pace, gioia, libertà SONO.
Non possono essere nè dati nè ricevuti. Sarebbe come cercare di dare e
ricevere lo spazio che è ovunque. Esso non può essere nè perso nè
afferrato nella sua totalità. Allo stesso modo più ci sforziamo di dare e
ricevere amore, più siamo infelici, per il semplice fatto che è un
non-senso. L'Amore è la forza che tiene insieme l'intero universo, muove
ogni più piccola cellula. Pervade ogni cosa, illumina tutto senza
essere illuminato da nulla.
Noi siamo Amore e ogni cosa è Amore.
Ma innamorandoci di qualcuno in particolare tradiamo l'Amore stesso. E' come se l'acqua dicesse: "io sono solo me stessa in una singola onda" e rifiutasse in questo modo la totalità dell'oceano, la propria natura onnipervasiva. Dimorare nell'Amore è saggezza e liberazione.
Innamorarsi di qualcuno in particolare è illusione, cercare di ridurre
l'oceano ad un'onda. Ci possono essere attrazione, legame, sintonia,
tenerezza, intimità, sesso, complicità, affetto con qualcuno. Ma questi
sono solo il fumo di una fiamma che non conosce limitazioni. Limitare
l'Amore è tradire l'Amore stesso. Chi dimora nell'Amore dona affetto,
sesso, tenerezza, ecc. ma sa bene che l'Amore non può essere nè ricevuto
nè dato.
L'Amore semplicemente E'.
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