L'essere
vivente per sua natura è in grado di mantenere una condizione di
omeostasi interna (temperatura, pressione, pH costanti) in un ambiente
che muta in continuazione. Per far ciò consuma energia che impiega
riorganizzando il lavoro di ogni organo e viscere e i loro rapporti
reciproci ogni volta che la variazione dell'ambiente esterno lo
richieda. In caso di stress cronico possono essere di grande aiuto la Reflessologia Plantare Integrata e lo Yoga.
Ricordiamo che, come avviene per la comune Reflessologia Plantare,
anche alla base della RPI sta il principio che il corpo reagisce alla
stimolazione pressoria di precise aree, o punti reflessogeni, producendo
la risposta più adatta all'economia dell'intero organismo, scegliendo
cioè autonomamente se stimolare o sedare l'attività degli organi cui i
punti trattati corrispondono.
Su questi stessi punti reflessologici, prima del consueto trattamento, si possono poi applicare, attraverso una semplice penna da Cromopuntura, fasci di luce colorata.
Questa tecnica, che si consiglia di
preferire sempre, qualora il punto da trattare fosse molto dolente, ha
il vantaggio di velocizzare la risposta del corpo,
consentendo di lavorare contemporaneamente anche su piani più sottili ed
energetici. Va precisato che in questo caso sarà però la scelta del
colore impiegato a catalizzare e determinare il tipo reazione, di
stimolo o di inibizione, attuata dall'organismo.
Un'ulteriore ed efficace integrazione è rappresentata poi dall'uso delle essenze floreali,
applicate anch'esse prima del normale massaggio. Tale variante permette
di riequilibrare in modo mirato, preciso e veloce l'area o il punto
reflessogeno da trattare attraverso la frequenza vibratoria del Fiore
impiegato.
Secondo la Medicina Tradizionale Cinese,
il Rene rappresenta il serbatoio dell'energia vitale, mentre la Milza è
l'organo che ne segue i processi di trasformazione, dai più fisici
(digestione) a quelli energetico-emozionali (cambi di stagione,
cambiamenti di vita e di abitudini ecc.). Milza e Rene risultano quindi
ampiamente coinvolti nei processi di adattamento/disadattamento
dell'organismo in risposta a stimoli ambientali o endogeni, e pertanto
sono assolutamente da riequilibrare in caso di stress.
Il punto plantare riflesso di rene
si trova al centro della pianta del piede, sul terzo metatarso, nel
punto più profondo della zona metatarsale. Possiamo stimolarlo con una
pressione perpendicolare o anche con il colore arancione. La frequenza
dell'arancione stimola dolcemente il piano fisico e quello emozionale,
aiutando a recuperare energia e a dissipare le paure, quindi anche quel
senso di "insidia" che genera lo stato di stress. L'arancione porta un
senso di leggerezza, come se il pericolo fosse meno pressante e
difficile da superare, e rende più semplici e immediati. Dopo aver
applicato il colore con la penna da Cromopuntura per circa un minuto,
verifichiamo con il massaggio che il dolore sia diminuito.
Spesso, applicando il colore,
il corpo reagisce in modo evidente. Può per esempio comparire un
battito superficiale nella zona intorno a quella trattata, fatto che ci
aiuta a determinare il tempo del trattamento: quando il battito si
stabilizza o scompare, possiamo infatti interromperlo. Durante
l'applicazione, la persona può inoltre avvertire una sensazione di
bruciore nel punto trattato o nelle zone vicine, può avere tremori,
sentire formicolii. Tutto questo ci conferma che il corpo sta percependo
il messaggio ed è pronto a reagire.
Se, dopo aver applicato l'arancione, il dolore
nel punto riflesso non è scemato, possiamo insistere per più tempo con
lo stesso colore, oppure, se la persona trattata è molto stanca,
possiamo passare al colore rosso.
Il rosso possiede una frequenza molto
bassa che stimola in modo particolare il piano fisico, perfino la
rigenerazione cellulare. Dopo l'applicazione del colore, controlliamo
sempre lo stato del punto riflesso con il massaggio che, tra l'altro,
funge da sigillo al trattamento cromatico e richiama di nuovo ai piani
più bassi.
Il punto riflesso del rene può essere
trattato anche con i Fiori. L'essenza che generalmente entra più
facilmente in risonanza con il punto è Olive, il Fiore di Bach
per la stanchezza fisica, emotiva, mentale. In alcuni casi anche il
Fiore italiano Rosmarino può essere di grande aiuto. In caso di dubbio
si può ricorrere al test kinesiologico per capire quale sia la causa
prima del disequilibrio e optare quindi per il Fiore più adeguato.
Per quanto esposto in precedenza, va
trattato anche il punto della milza, che si trova sotto la pianta del
piede sinistro, tra il quarto e il quinto metatarso, premendo verso il
quinto.
Oltre alla tecnica pressoria possiamo utilizzare il colore giallo per
stimolarlo. La frequenza del giallo è la più alta tra quelle dei colori
caldi, caratteristica che lo rende in grado di lavorare anche sui piani
psichici. Il giallo dà energia per il cambiamento, per i processi di
trasformazione, aiuta lo sblocco di situazioni che non si sciolgono e
che continuano a riproporsi in modo ciclico. Dopo aver usato il colore,
prima di passare al punto successivo, possiamo applicare il Fiore di
Bach Walnut e massaggiare fino ad assorbimento: la sua frequenza
vibratoria entra in risonanza con il punto riflesso di Milza ed è un
ottimo supporto nelle fasi di cambiamento.
Fondamentale è anche il punto riflesso delle surrenali,
ghiandole preposte a sostenere l'organismo nell'affrontare situazioni
avvertite come minacciose. Si trova sopra a quello dei reni e va
stimolato con una pressione a uncino verso la testa distale del terzo
metatarso. Spesso è possibile riequilibrarlo con il colore verde, che
unisce la qualità distensiva del blu a quella energizzante del giallo.
Si continua sull'endocrino trattando i punti riflessi dell'ipofisi,
che si trovano al centro del dermoglifo di ogni dito del piede e si
stimolano con una pressione perpendicolare. Si può scegliere di
integrare il trattamento con l'applicazione del colore viola, per
rilassare la mente, sul punto dell'ipofisi diretta, posizionato
sull'alluce, e del colore giallo sul punto dell'ipofisi indiretta del
terzo dito, per muovere i pensieri stantii segnalati dal dolore. Il
viola è il colore freddo con la frequenza più alta e, come il giallo,
lavora sul piano psichico.
Il punto diretto dell'ipofisi è spesso riequilibrato anche dall'applicazione di White Chestnut, Fiore di Bach che calma la mente ed elimina la circolarità dei pensieri.
Il punto del plesso solare e quello del
diaframma si trovano sulla pianta di entrambi i piedi, rispettivamente a
livello dell'articolazione metatarso-falangea del terzo e del secondo
dito. Questi due punti possono essere trattati con l'applicazione del
colore verde che ha proprietà riequilibranti, unendo la capacità
distensiva del blu e la solarità del giallo, seguita da un massaggio
morbido e distensivo. Trattare il plesso solare aiuta
la persona a considerare i propri problemi in modo più obiettivo,
permettendo di acquisire la forza e la tenacia per superarli. In
particolare, il trattamento del diaframma è distensivo e diminuisce le
apprensioni.
Equilibriamo ancora il sistema nervoso
trattando tutta la zona della colonna con movimento a bruco lungo la
parte mediale del piede: in questo modo si influisce positivamente sui
nervi spinali, che fuoriescono dalla colonna, e sulle zone da essi
innervate. In seguito si massaggia tutto il polpastrello dell'alluce che
rappresenta la scatola cranica.
Il punto riflesso del cuore
è sempre molto dolente in caso di stress cronico importante: anche in
questo caso un buon massaggio e l'applicazione di un fascio di luce
verde riportano all'equilibrio.
Non sono poi da trascurare, localizzati su tutte le dita dei piedi, i punti riflessi dei denti
che, rappresentando i fusibili di circuiti energetici, saltano quando
il circuito è in sovraccarico. Massaggiando questi punti si riporta di
nuovo in equilibrio tutto il sistema. A volte accade che un punto sia
più dolente di un altro, e allora, conoscendo il relativo circuito di
collegamento, si può individuare il tipo di sovraccarico che c'è alla
base – preoccupazione, frustrazione, paura, rabbia trattenuta, ansia
ecc. – e quindi risalire alla zona plantare corrispondente.
In molti casi può essere utile terminare il trattamento con la zona del sonno
per aiutare il corpo a recuperare energia attraverso un buon riposo.
Infine, in chiusura, si sfiorano i malleoli interni con movimento
circolare per migliorare il rilassamento e la capacità di respirare
profondamente. La zona del sonno è posta sopra il dorso di entrambi i
piedi, dove occupa la parte distale del terzo, quarto e quinto
metatarso. Si applica uno sfioramento circolare in senso orario a
destra, in senso antiorario a sinistra.
Lo Yoga è un altro ottimo
sistema di riequilibrio mente-corpo e alcune sue posizioni sono
particolarmente utili in caso di stress. Sono facili, per cui è
possibile effettuarle semplicemente a casa propria e trarne un grande
beneficio.
La posizione di Malini, la Signora delle
Ghirlande, è particolarmente utile per rene, surreni e milza. Per
eseguirla ci prepariamo in piedi, le gambe divaricate quanto la
larghezza dei fianchi e i piedi paralleli.
Incrociamo poi le dita delle mani e,
spingendo le palme in avanti e il coccige indietro, lo sguardo a terra,
scendiamo col bacino in posizione accovacciata, possibilmente senza
sollevare i talloni. Se la posizione ci risulta troppo scomoda da
mantenere, possiamo adattarcela, rialzandoci con l'inspirazione e
ridiscendendo con le gambe più divaricate. Rilassiamo quindi collo e
braccia per distendere tutta la colonna e portiamo il respiro
all'addome, spingendo il diaframma in basso nell'inspirazione. In tal
modo massaggiamo l'addome e tutti i muscoli intervertebrali, distendendo
in modo particolare la zona lombare, spesso dolente quando si è
stanchi.
Mantenendo la completa flessione delle
ginocchia, uniamo le palme delle mani in posizione di preghiera,
appoggiamo la fronte sulla punta delle dita e portiamo i gomiti al
suolo. Manteniamo la posizione per almeno dieci respirazioni profonde.
Possiamo migliorare l'equilibrio del sistema nervoso anche con un
semplice esercizio di respirazione.
Ci sdraiamo supini, facendo attenzione a
distendere correttamente tutta la colonna. Appoggiamo le mani
sull'addome. Contando fino a tre, riempiamo la parte bassa dei polmoni e
spingiamo il diaframma in basso (l'addome si gonfia). In altri tre
tempi continuiamo a inspirare dilatando la gabbia toracica; in altri tre
tempi riempiamo la parte più alta dei polmoni, portando le spalle
leggermente indietro. Tratteniamo il fiato per tre tempi a polmoni
pieni. Iniziamo a espirare svuotando in tre tempi l'addome, in tre tempi
il torace e in tre tempi le spalle. Rimaniamo tre tempi a polmoni vuoti
e ricominciamo la respirazione yogica completa.
Camilla Piantanida
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