giovedì 10 dicembre 2015

Stress: Reflessologia Plantare e Yoga

L'essere vivente per sua natura è in grado di mantenere una condizione di omeostasi interna (temperatura, pressione, pH costanti) in un ambiente che muta in continuazione. Per far ciò consuma energia che impiega riorganizzando il lavoro di ogni organo e viscere e i loro rapporti reciproci ogni volta che la variazione dell'ambiente esterno lo richieda. In caso di stress cronico possono essere di grande aiuto la Reflessologia Plantare Integrata e lo Yoga. Ricordiamo che, come avviene per la comune Reflessologia Plantare, anche alla base della RPI sta il principio che il corpo reagisce alla stimolazione pressoria di precise aree, o punti reflessogeni, producendo la risposta più adatta all'economia dell'intero organismo, scegliendo cioè autonomamente se stimolare o sedare l'attività degli organi cui i punti trattati corrispondono.

Su questi stessi punti reflessologici, prima del consueto trattamento, si possono poi applicare, attraverso una semplice penna da Cromopuntura, fasci di luce colorata.

Questa tecnica, che si consiglia di preferire sempre, qualora il punto da trattare fosse molto dolente, ha il vantaggio di velocizzare la risposta del corpo, consentendo di lavorare contemporaneamente anche su piani più sottili ed energetici. Va precisato che in questo caso sarà però la scelta del colore impiegato a catalizzare e determinare il tipo reazione, di stimolo o di inibizione, attuata dall'organismo.

Un'ulteriore ed efficace integrazione è rappresentata poi dall'uso delle essenze floreali, applicate anch'esse prima del normale massaggio. Tale variante permette di riequilibrare in modo mirato, preciso e veloce l'area o il punto reflessogeno da trattare attraverso la frequenza vibratoria del Fiore impiegato.

Secondo la Medicina Tradizionale Cinese, il Rene rappresenta il serbatoio dell'energia vitale, mentre la Milza è l'organo che ne segue i processi di trasformazione, dai più fisici (digestione) a quelli energetico-emozionali (cambi di stagione, cambiamenti di vita e di abitudini ecc.). Milza e Rene risultano quindi ampiamente coinvolti nei processi di adattamento/disadattamento dell'organismo in risposta a stimoli ambientali o endogeni, e pertanto sono assolutamente da riequilibrare in caso di stress.

Il punto plantare riflesso di rene si trova al centro della pianta del piede, sul terzo metatarso, nel punto più profondo della zona metatarsale. Possiamo stimolarlo con una pressione perpendicolare o anche con il colore arancione. La frequenza dell'arancione stimola dolcemente il piano fisico e quello emozionale, aiutando a recuperare energia e a dissipare le paure, quindi anche quel senso di "insidia" che genera lo stato di stress. L'arancione porta un senso di leggerezza, come se il pericolo fosse meno pressante e difficile da superare, e rende più semplici e immediati. Dopo aver applicato il colore con la penna da Cromopuntura per circa un minuto, verifichiamo con il massaggio che il dolore sia diminuito.

Spesso, applicando il colore, il corpo reagisce in modo evidente. Può per esempio comparire un battito superficiale nella zona intorno a quella trattata, fatto che ci aiuta a determinare il tempo del trattamento: quando il battito si stabilizza o scompare, possiamo infatti interromperlo. Durante l'applicazione, la persona può inoltre avvertire una sensazione di bruciore nel punto trattato o nelle zone vicine, può avere tremori, sentire formicolii. Tutto questo ci conferma che il corpo sta percependo il messaggio ed è pronto a reagire.

Se, dopo aver applicato l'arancione, il dolore nel punto riflesso non è scemato, possiamo insistere per più tempo con lo stesso colore, oppure, se la persona trattata è molto stanca, possiamo passare al colore rosso. 

Il rosso possiede una frequenza molto bassa che stimola in modo particolare il piano fisico, perfino la rigenerazione cellulare. Dopo l'applicazione del colore, controlliamo sempre lo stato del punto riflesso con il massaggio che, tra l'altro, funge da sigillo al trattamento cromatico e richiama di nuovo ai piani più bassi.

Il punto riflesso del rene può essere trattato anche con i Fiori. L'essenza che generalmente entra più facilmente in risonanza con il punto è Olive, il Fiore di Bach per la stanchezza fisica, emotiva, mentale. In alcuni casi anche il Fiore italiano Rosmarino può essere di grande aiuto. In caso di dubbio si può ricorrere al test kinesiologico per capire quale sia la causa prima del disequilibrio e optare quindi per il Fiore più adeguato.

Per quanto esposto in precedenza, va trattato anche il punto della milza, che si trova sotto la pianta del piede sinistro, tra il quarto e il quinto metatarso, premendo verso il quinto.

Oltre alla tecnica pressoria possiamo utilizzare il colore giallo per stimolarlo. La frequenza del giallo è la più alta tra quelle dei colori caldi, caratteristica che lo rende in grado di lavorare anche sui piani psichici. Il giallo dà energia per il cambiamento, per i processi di trasformazione, aiuta lo sblocco di situazioni che non si sciolgono e che continuano a riproporsi in modo ciclico. Dopo aver usato il colore, prima di passare al punto successivo, possiamo applicare il Fiore di Bach Walnut e massaggiare fino ad assorbimento: la sua frequenza vibratoria entra in risonanza con il punto riflesso di Milza ed è un ottimo supporto nelle fasi di cambiamento.

Fondamentale è anche il punto riflesso delle surrenali, ghiandole preposte a sostenere l'organismo nell'affrontare situazioni avvertite come minacciose. Si trova sopra a quello dei reni e va stimolato con una pressione a uncino verso la testa distale del terzo metatarso. Spesso è possibile riequilibrarlo con il colore verde, che unisce la qualità distensiva del blu a quella energizzante del giallo.

Si continua sull'endocrino trattando i punti riflessi dell'ipofisi, che si trovano al centro del dermoglifo di ogni dito del piede e si stimolano con una pressione perpendicolare. Si può scegliere di integrare il trattamento con l'applicazione del colore viola, per rilassare la mente, sul punto dell'ipofisi diretta, posizionato sull'alluce, e del colore giallo sul punto dell'ipofisi indiretta del terzo dito, per muovere i pensieri stantii segnalati dal dolore. Il viola è il colore freddo con la frequenza più alta e, come il giallo, lavora sul piano psichico.

Il punto diretto dell'ipofisi è spesso riequilibrato anche dall'applicazione di White Chestnut, Fiore di Bach che calma la mente ed elimina la circolarità dei pensieri.

Il punto del plesso solare e quello del diaframma si trovano sulla pianta di entrambi i piedi, rispettivamente a livello dell'articolazione metatarso-falangea del terzo e del secondo dito. Questi due punti possono essere trattati con l'applicazione del colore verde che ha proprietà riequilibranti, unendo la capacità distensiva del blu e la solarità del giallo, seguita da un massaggio morbido e distensivo. Trattare il plesso solare aiuta la persona a considerare i propri problemi in modo più obiettivo, permettendo di acquisire la forza e la tenacia per superarli. In particolare, il trattamento del diaframma è distensivo e diminuisce le apprensioni.

Equilibriamo ancora il sistema nervoso trattando tutta la zona della colonna con movimento a bruco lungo la parte mediale del piede: in questo modo si influisce positivamente sui nervi spinali, che fuoriescono dalla colonna, e sulle zone da essi innervate. In seguito si massaggia tutto il polpastrello dell'alluce che rappresenta la scatola cranica.

Il punto riflesso del cuore è sempre molto dolente in caso di stress cronico importante: anche in questo caso un buon massaggio e l'applicazione di un fascio di luce verde riportano all'equilibrio.

Non sono poi da trascurare, localizzati su tutte le dita dei piedi, i punti riflessi dei denti che, rappresentando i fusibili di circuiti energetici, saltano quando il circuito è in sovraccarico. Massaggiando questi punti si riporta di nuovo in equilibrio tutto il sistema. A volte accade che un punto sia più dolente di un altro, e allora, conoscendo il relativo circuito di collegamento, si può individuare il tipo di sovraccarico che c'è alla base – preoccupazione, frustrazione, paura, rabbia trattenuta, ansia ecc. – e quindi risalire alla zona plantare corrispondente.

In molti casi può essere utile terminare il trattamento con la zona del sonno per aiutare il corpo a recuperare energia attraverso un buon riposo. Infine, in chiusura, si sfiorano i malleoli interni con movimento circolare per migliorare il rilassamento e la capacità di respirare profondamente. La zona del sonno è posta sopra il dorso di entrambi i piedi, dove occupa la parte distale del terzo, quarto e quinto metatarso. Si applica uno sfioramento circolare in senso orario a destra, in senso antiorario a sinistra.

Lo Yoga è un altro ottimo sistema di riequilibrio mente-corpo e alcune sue posizioni sono particolarmente utili in caso di stress. Sono facili, per cui è possibile effettuarle semplicemente a casa propria e trarne un grande beneficio.

La posizione di Malini, la Signora delle Ghirlande, è particolarmente utile per rene, surreni e milza. Per eseguirla ci prepariamo in piedi, le gambe divaricate quanto la larghezza dei fianchi e i piedi paralleli.

Incrociamo poi le dita delle mani e, spingendo le palme in avanti e il coccige indietro, lo sguardo a terra, scendiamo col bacino in posizione accovacciata, possibilmente senza sollevare i talloni. Se la posizione ci risulta troppo scomoda da mantenere, possiamo adattarcela, rialzandoci con l'inspirazione e ridiscendendo con le gambe più divaricate. Rilassiamo quindi collo e braccia per distendere tutta la colonna e portiamo il respiro all'addome, spingendo il diaframma in basso nell'inspirazione. In tal modo massaggiamo l'addome e tutti i muscoli intervertebrali, distendendo in modo particolare la zona lombare, spesso dolente quando si è stanchi.

Mantenendo la completa flessione delle ginocchia, uniamo le palme delle mani in posizione di preghiera, appoggiamo la fronte sulla punta delle dita e portiamo i gomiti al suolo. Manteniamo la posizione per almeno dieci respirazioni profonde. Possiamo migliorare l'equilibrio del sistema nervoso anche con un semplice esercizio di respirazione.

Ci sdraiamo supini, facendo attenzione a distendere correttamente tutta la colonna. Appoggiamo le mani sull'addome. Contando fino a tre, riempiamo la parte bassa dei polmoni e spingiamo il diaframma in basso (l'addome si gonfia). In altri tre tempi continuiamo a inspirare dilatando la gabbia toracica; in altri tre tempi riempiamo la parte più alta dei polmoni, portando le spalle leggermente indietro. Tratteniamo il fiato per tre tempi a polmoni pieni. Iniziamo a espirare svuotando in tre tempi l'addome, in tre tempi il torace e in tre tempi le spalle. Rimaniamo tre tempi a polmoni vuoti e ricominciamo la respirazione yogica completa.

 
Camilla Piantanida
 

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